Meriggiare pallido e assorto

Presentazione sul tema: "Meriggiare pallido e assorto"— Transcript della presentazione:

1 Meriggiare pallido e assorto

2 Meriggiare pallido e assorto presso un rovente muro d’orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi schiocchi di merli, sfrusci di serpi. Tempo della scrittura

3 Nelle crepe del suolo o sulla veccia
ch’ora si rompono ed ora s’intrecciano spiar le file di rosse formiche al sommo di minuscole biche. Struttura metrica

4 Osservare tra i frondi il palpitare lontano di scaglie di mare
Piano fonico Osservare tra i frondi il palpitare lontano di scaglie di mare mentre si levano tremuli scricchi di cicale dai calvi picchi

5 E andando nel sole che abbaglia sentire con triste meraviglia
com’è tutta la vita e il suo travaglio in questo seguitare una muraglia che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia Parole chiave ESCI

6 Cronologicamente la lirica è la prima della sezione Ossi di seppia e risale addirittura al 1916
Tempo della scrittura

7 Versi di varia lunghezza (da nove a undici sillabe) riunite in strofe diversamente rimate. L’ipermetropia del v. 7, dovuta alla clausola sdrucciola, permette la rima veccia con intreccia(no). I cinque versi finali sono tutti teminanti con rime e consonanze (-aglia, -iglia, -aglio, -aglia, -iglia). Struttura metrica

8 Sul piano fonico tutta la poesia è costruita sulle aspre tonalità prodotte dalle consonanti s, t, c, r, z. C’è, infatti, una voluta accumulazione di suoni aspri che non è certamente quella della lingua d’uso: pruni, sterpi, schiocchi, merli, frusci, serpi, scricchi, calvi, picchi. Piano fonico

9 Ogni strofe contiene una parola che racchiude in sé l’idea di altezza, diostacolo, di barriera: muro, biche, picchi, muraglia. Esse formano un piccolo campo semantico che, evocando la difficoltà a “vivere” dell’uomo moderno, costituisce uno dei più frequenti motivi della poesia montaliana. Parole chiave

10 Glossario Ipermetropia: verso che supera la misura dello schema
metrico normale.