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DIMISEM Perugia 2002 Prof. Paolo Brunetti Dipartimento di Medicina Interna Università di Perugia PROGETTO DI EDUCAZIONE ALIMENTARE E MOTORIA INTRODUZIONE:MITI.

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1 DIMISEM Perugia 2002 Prof. Paolo Brunetti Dipartimento di Medicina Interna Università di Perugia PROGETTO DI EDUCAZIONE ALIMENTARE E MOTORIA INTRODUZIONE:MITI E VERITA DI UNA SANA ALIMENTAZIONE Perugia 25 Febbraio 2005

2 DIMISEM Perugia 2002 Progetto di Educazione Alimentare e Motoria Io sto bene! IN COLLABORAZIONE CON REGIONE DELL'UMBRIA ASSESSORATO AGRICOLTURA E FORESTE UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI PERUGIA DIPARTIMENTO DI MEDICINA INTERNA Centro regionale di riferimento per la malattia diabetica

3 DIMISEM Perugia 2002 Prevalence of Obesity among US adults National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) 1960-2000 Percent Ogden et al. J Endocrinol Metab Clin N Am 2003;32:741-760 Both men and women; age 20-74 years

4 DIMISEM Perugia 2002 Prevalence of Obesity among US adults National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) according to gender Percent 1960 1962 1971 1974 1976 1980 1988 1994 1999 2000 1960 1962 1971 1974 1976 1980 1988 1994 1999 2000 MENWOMEN Ogden et al. J Endocrinol Metab Clin N Am 2003;32:741-760

5 DIMISEM Perugia 2002 Collated by the IOTF from recent surveys Yugoslavia Greece Romania Czech Rep. England Finland Germany Scotland Slovakia Portugal Spain Denmark Belgium Sweden France Italy Netherlands Norway Hungary Switzerland % BMI >30 30403004020101020 Male and Female Obesity Levels in Selected European Countries WomenMen

6 DIMISEM Perugia 2002 Prevalence of Obesity and Overweight in Italy Indagine ISTAT 2000

7 DIMISEM Perugia 2002 Alla fine del XX secolo, prevalenza e incidenza di obesità configurano le caratteristiche di unepidemia esplosiva della malattia GLOBESITY (MONICA Study)

8 DIMISEM Perugia 2002 Prevalence of obese Children and Adolescents Percent

9 DIMISEM Perugia 2002

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14 Prevalence of Obesity and Diagnosed Diabetes Among US Adults, 1991 and 2001

15 DIMISEM Perugia 2002 Adattato da Colditz et al. Ann Intern Med 1995; 122: 481-486 Rischio relativo di diabete di tipo 2 aggiustato alletà 1,0 2,9 4,3 5,0 8,1 15,8 27,6 54,0 93,2 <2222- 22,9 23- 23,9 24- 24,9 25- 26,9 27- 28,9 29- 30,9 31- 32,9 33- 34,9 35 BMI (kg/m 2 ) Lobesità è un fattore di rischio per diabete di tipo 2 (donne) 40,3 0 25 50 75 100

16 DIMISEM Perugia 2002 Prevalence of IgT and T2DM in obese children (n=55) and adolescents (n=112) Percent of individuals IgTT2DM Sinha et al. NEJM 346:802-810, 2002

17 DIMISEM Perugia 2002 MRFIT STUDY 0 60 80 100 Mortality rate (X 10.000 years/man) All cardio- vascular causes Ischemic cardiopathy Stroke 40 20 Mortality rate from cardiovascular causes in male patients with diabetes, known at time of recruitment, and without diabetes Non-diabetics (n=342815) Diabetics (n=5163) Other cardio- vascular causes 22.88 85.13 17.05 65.9 1 1.75 6.72 4.08 12.49

18 DIMISEM Perugia 2002

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20 Keys A, Aravanis C, Blackburn HW, Van Buchem FSP, Buzina R, Djordjevic BS, Dontas AS, Fidanza F, Karvonen MJ, Kimura N, Lekos D, Monti M, Puddu V, Taylor HL. Epidemiologic studies related to coronary heart disease: characteristics of men aged 40-59 in seven countries. Acta Med Scand 1967 (Suppl to vol. 460) 1-392.

21 DIMISEM Perugia 2002 La dieta mediterranea

22 DIMISEM Perugia 2002 Mortalit à per MCV e colesterolemia Da Seven Contries Study, 1996

23 DIMISEM Perugia 2002 Il 12 gennaio 2005

24 DIMISEM Perugia 2002 I nutrienti in % kcal… USDA 2005

25 DIMISEM Perugia 2002 In generale… USDA 2005

26 DIMISEM Perugia 2002 Ed i grassi..? USDA 2005

27 DIMISEM Perugia 2002 I grassi trans… USDA 2005

28 DIMISEM Perugia 2002

29 Nel 1992 negli Stati Uniti

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31 Bilancio calorico USDA 2005

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33 Nel 2002…….

34 DIMISEM Perugia 2002 Una miriade di diete Dieta a zona (di Sears) Dieta iperlipidica (di Atkins) Dieta a punti (Weight Watchers) Dieta dissociata Dieta polimeal Dieta Slim Fast Dieta South Beach Dieta del cioccolato Dieta del pompelmo Psicodieta Cronodieta, etc

35 DIMISEM Perugia 2002 La dieta a zona Ideata dal dr. Barry Sears, la dieta a zona è fondata sul principio dellequilibrio ormonale insulina/glucagone. Il fabbisogno proteico è calcolato sulla massa magra. Il rapporto carboidrati/proteine/ grassi è 40/30/30. Carne, pesce e uova possono essere consumati in abbondanza. Scarsa lassunzione di grassi. Pasta, pane e patate non devono superare ¼ dei carboidrati totali. Inoltre, non è suggerito luso di caffè. Lattività fisica aerobica ed anaerobica è fortemente consigliata. La riduzione ponderale interessa solo parzialmente la componente adiposa. É tra le cinque diete più diffuse.

36 DIMISEM Perugia 2002 La dieta iperlipidica Ideata dal dr. Atkins si propone di ridurre lassunzione di carboidrati ed aumentare quella di lipidi. Carni, formaggi, uova e grassi (burro e oli) possono essere consumati senza limiti. Pasta, pane e patate devono essere eliminate dalla dieta. La frutta e derivati del latte vanno ridotti. Lattività fisica non è raccomandata. E una dieta con evidenti proprietà aterogene! É una delle diete più popolari.

37 DIMISEM Perugia 2002 La dieta a punti A tutti gli alimenti viene assegnato un valore a punti. Vengono utilizzati il diario alimentare e i gruppi di supporto reciproco. Tutti gli alimenti sono consentiti a patto che si rimanga nel limite dei punti e non si superi il limite giornaliero. Sebbene non esistano alimenti proibiti, lalto punteggio di alcuni di essi limita il consumo giornaliero di altri. Anche allattività fisica viene assegnato un punteggio. Sono consigliate le passeggiate, almeno ½ ora al giorno. La riduzione ponderale è scarsa. Poco efficace a lungo termine. É abbastanza diffusa.

38 DIMISEM Perugia 2002 Mistificazione e pregiudizi nella comunicazione alimentare -il cervello ha bisogno di zucchero -lo zucchero scuro di canna è più naturale -il pompelmo brucia i grassi -lolio prodotto con il germe del seme -burro versus margarina -laffermazione del selenio

39 DIMISEM Perugia 2002 basta un giorno per affermare un luogo comune nel campo dellalimentazione, ma occorrono decenni per sfatarlo… Ancel Keys

40 DIMISEM Perugia 2002 Health claims usati impropriamente agevola la digestione favorisce lattività e la pulizia dellintestino stimola le difese autoimmunitarie previene le cadute di rendimento favorisce un sonno regolare

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44 + LATTE - CACAO e Ricco di latte Data di produzione: 1968 Data di produzione 1990

45 DIMISEM Perugia 2002 Kinder Bueno Non ha il valore nutrizionale di ¼ di latte come viene indicato sulla confezione (33 contro 10 gr di lipidi) Lo slogan Bontà a cuor leggero induce al consumo non consapevole del prodotto

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47 Simmenthal Viene mistificato lequilibrio alimentare con unimmagine femminile in acrobazia per attrarre il consumatore Si identifica erroneamente con unalimentazione varia ed equilibrata sebbene la carne contenga lipidi esclusivamente saturi

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49 Solo 1% di grassi I cereali devono essere comunque abbinati a latte o yogurt, per cui la quantità di grassi aumenta necessariamente Il consiglio di utilizzare latte totalmente scremato, che porta la percentuale dei grassi al 2%, riduce la qualità nutrizionale della colazione (la scrematura elimina le vitamine liposolubili)

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53 Winnie Hunny Il consumo dei cereali viene associato in modo ingannevole al gioco per indurre un consumo non consapevole Il gioco fa perdere il controllo e la percezione dellalimentazione

54 DIMISEM Perugia 2002 CONOSCERE PER MEGLIO COMPRENDERE SUPERANDO MITI, PREGIUDIZI E MISTIFICAZIONI

55 DIMISEM Perugia 2002 Il cibo… Bisogno primario. Supremo oggetto di amore (Freud) Simbolo di continuità della vita e piacere Elemento fondante al centro di forti coinvolgimenti fisiologici e psicologici, sociali e religiosi Oggetto di tradizioni, pregiudizi e tabù Simbolo culturale Strumento di pressione politica, economica e psicologica E non soltanto…

56 DIMISEM Perugia 2002 "Convivio" rimanda etimologicamente a cum vivere, vivere insieme. Mangiare insieme (carattere tipico della specie umana) è un modo per trasformare il gesto nutrizionale dell'alimentazione in un fatto culturale. EDUCARE ALLA CONVIVIALITA

57 Antropologia e alimentazione La condivisione dello stesso cibo, in famiglia e con gli altri, introduce le persone nella stessa comunità, le rende membri della stessa cultura, le mette in comunicazione. Il valore di comunicazione assunto dal cibo è particolarmente forte e complesso, data lessenzialità delloggetto rispetto alla vita dellindividuo e della collettività Il dono del cibo getta un ponte tra noi e laltro, e in tutte le società ha sempre avuto un peso rilevante nelle dinamiche sociali.

58 DIMISEM Perugia 2002 Dalla esperienza sensoriale alla auto- educazione attraverso: Losservazione del cibo La percezione tattile La percezione papillare La manipolazione La meditazione con lintegrazione di emozioni, ricordi, sensazioni La percezione olfattiva Strumenti: laboratori di cucina, visita alle aree di produzione, etc.

59 DIMISEM Perugia 2002 CONOSCERE LE FILIERE ALIMENTARI DEL TERRITORIO Sapere cosa si mangia Sapere dove si produce Sapere come si conserva

60 Un vissuto di prodotti sicuri, genuini, e gustosi Un radicamento nella geografia, nella storia, nella cultura delle comunità locali La garanzia della materia prima, del processo di lavorazione, del luogo di produzione La tracciabilità del prodotto, lungo tutta la filiera, dalla coltivazione o lallevamento al consumo, dal campo alla tavola I vantaggi del prodotto tipico:

61 DIMISEM Perugia 2002 LOBIETTIVO E QUELLO DI PROMUOVERE UNA CULTURA CONSAPEVOLE DELLO STAR BENE POTENDO SCEGLIERE E VALUTARE LE OFFERTE DEL TERRITORIO

62 DIMISEM Perugia 2002 Educazione alimentare e cambiamento di stile di vita favorito da: Integrazione di Esperienza sensorialeCultura del territorio Recupero di unidentità personale

63 DIMISEM Perugia 2002 COME REALIZZARE IL PROGETTO CON UN COINVOLGIMENTO ATTIVO DEI DOCENTI CON UNA FORMAZIONE INTEGRATA (IN PRESENZA ED ON-LINE) CON UN PIANO DI SPERIMENTAZIONE DI UNITÀ DI APPRENDIMENTO VALIDO

64 DIMISEM Perugia 2002 EDUCARE AD UN COINVOLGIMENTO FAMILIARE Far partecipare i familiari ad iniziative educative Riflettere con i familiari sulle strategie per migliorare il consumo

65 DIMISEM Perugia 2002 EDUCARE AL CONSUMO CONSAPEVOLE Sperimentando strategie didattiche di matrice costruttivista Verificando gli output comportamentali negli allievi

66 DIMISEM Perugia 2002

67 Prevalence of Obesity among US adults National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) according to age (men) Percent Ogden et al. J Endocrinol Metab Clin N Am 2003;32:741-760 1960-1962 1971-1974 1988-1994 1999-2000 1976-1980

68 DIMISEM Perugia 2002 Prevalence of Obesity among US adults National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) according to age (women) Percent Ogden et al. J Endocrinol Metab Clin N Am 2003;32:741-760 1960-1962 1971-1974 1988-1994 1999-2000 1976-1980

69 DIMISEM Perugia 2002 Mokdad et al. JAMA 1999; 282:1519 Changes in Obesity prevalence in adults by characteristics Behavioral Risk Factor Surveillance System

70 DIMISEM Perugia 2002 Prevalence of Obesity among US adults from Years 1991, 1993, 1995, and 1998 Behavioral Risk Factor Surveillance System (BRFSS) Mokdad et al. JAMA 1999; 282:1519

71 DIMISEM Perugia 2002

72 Africa America EasternMediterranean 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 1995 2000 2025 Europe South-EastAsia WestemPacific Estimated prevalence (millions) Diabetes mellitus, WHO regional estimates

73 DIMISEM Perugia 2002 Age-adjusted relative risk of diabetes according to BMI N=113861, follow-up 8 years Nurses Health Study;Colditz et al, Am J Epidemiol 132; 501-513, 1990

74 DIMISEM Perugia 2002 Prevalenza di sovrappeso ed obesità negli adulti Percento NHANES, JAMA 2002

75 DIMISEM Perugia 2002 Mortalit à per CHD e colesterolemia Da Seven Contries Study, 1996

76 DIMISEM Perugia 2002 I magnifici sette che compongono la dieta Polymeal: Frutta Verdure Aglio Mandorle Pesce Cioccolato fondente Un bicchiere di vino

77 DIMISEM Perugia 2002 Increased total body fat (>155% IBW) Increased total body fat (>155% IBW) Persistence of obesity (1/3 of obese adults) Persistence of obesity (1/3 of obese adults) Mild reduction by controlling adult weight Mild reduction by controlling adult weight Regional fat distribution in children Regional fat distribution in children Effect of childhood obesity on adult mortality and morbidity Dietz WH; J Nutr 128:411S, 1998

78 DIMISEM Perugia 2002 BMI quintili 5 10 20 50 100 200 300 400 500 750 1000 CV < 69,9 cm CV 69,9-73,3 cm CV 73,3-78,7 cm CV 78,7-86,4 cm CV > 86,4 cm Carey et al. Am J Epidemiol 1997; 145: 614-19 incidenza aggiustata alletà per 100.000 persone-anni Incidenza di diabete di tipo 2 in relazione a BMI e Circonferenza Vita (CV) 27,4

79 DIMISEM Perugia 2002 Relative risk of mortality from CVD according to BMI at the age of 18 From Manson et al, 1995

80 DIMISEM Perugia 2002 Classification of overweight and obesity based on Body Mass Index (BMI) ClassificationBMI Underweight<18.5 Normal range18.5-24.9 Overweight25.0-29.9 Obese class I30.0-34.9 Obese class II35.0-39.9 Obese class III>40.0 WHO Consultation on Obesity. Preventing and managing the global epidemic. Geneve: World Health Organization, 1997


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