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Dipartimento di Informatica e Sistemistica Procedure di Progettazione e di Documentazione per il Controllo di Sistemi Complessi Prof. ALESSANDRO DE CARLI Dott. Ing. VINCENZO SURACI ANNO ACCADEMICO Corso di AUTOMAZIONE 1
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STRUTTURA DEL NUCLEO TEMATICO:
PROLOGO STRUTTURA DEL NUCLEO TEMATICO: STRUTTURA DI UN SISTEMA CONTROLLATO GESTIONE DI UN PROGETTO COMPLESSO GESTIONE DI UN PROGETTO SPFTWARE PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO MODELLO E SIMULAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO UNIFIED MODELLING LANGUAGE (UML) STANDARD DI PROGETTAZIONE ESA-PSS05 ESEMPIO DI PROGETTAZIONE E DOCUMENTAZIONE CON UML 2
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DI UN SISTEMA CONTROLLATO
PROLOGO STRUTTURA DI UN SISTEMA CONTROLLATO 3
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SISTEMA DA CONTROLLARE
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO STRUTTURA DI UN SISTEMA CONTROLLATO SISTEMA DA CONTROLLARE STRUMENTAZIONE MODALITÀ DI CONTROLLO STRUTTURA DI UN SISTEMA CONTROLLATO 4
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SISTEMA DA CONTROLLARE
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO STRUTTURA DI UN SISTEMA CONTROLLATO SISTEMA DA CONTROLLARE STRUMENTAZIONE ATTUATORI DISPOSITIVI DI MISURA RETE DI COMUNICAZIONE DISPOSITIVI DI ELABORAZIONE HARDWARE (CPU, SCHEDE I/O, etc.) SISTEMA OPERATIVO REAL TIME SISTEMA DINAMICO COMPLES-SO A PIÙ VARIABILI DI INGRESS0 E PIÙ VARIABILI DI USCITA MODALITÀ DI CONTROLLO ALGORITMO DI CONTROLLO STRUTTURA DI UN SISTEMA CONTROLLATO 5
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ASSEGNATO SCELTA SCELTA SISTEMA DA CONTROLLARE STRUMENTAZIONE
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO GRADI DI LIBERTÀ NELLA PROGETTAZIONE SISTEMA DA CONTROLLARE STRUMENTAZIONE ASSEGNATO SCELTA MODALITÀ DI CONTROLLO Scelta della Strumentazione Attuatori Sottodimensionato, impossibilità di fornire l’energia necessaria Sovradimensionato, costo e rischio di danneggiare l’impianto Scelta della modalità di controllo SCELTA GRADI DI LIBERTÀ NELLA PROGETTAZIONE 6
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DOCUMENTAZIONE DOCUMENTAZIONE SISTEMA DOCUMENTAZIONE DA STRUMENTAZIONE
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO DOCUMENTAZIONE DELLA PROGETTAZIONE DOCUMENTAZIONE SISTEMA DA CONTROLLARE STRUMENTAZIONE MODALITÀ DI CONTROLLO DOCUMENTAZIONE DOCUMENTAZIONE Documentazione differente in funzione dell’oggetto da documentare: Si documenta una informazione? Si documenta una realizzazione? DOCUMENTAZIONE 7
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VERIFICA SIMULAZIONE VERIFICA SIMULAZIONE VERIFICA SIMULAZIONE
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO VERIFICA DI VALIDITÀ DEL PROGETTO SISTEMA DA CONTROLLARE STRUMENTAZIONE MODALITÀ DI CONTROLLO VERIFICA SIMULAZIONE TRAMITE VERIFICA SIMULAZIONE TRAMITE VERIFICA TRAMITE SIMULAZIONE La verifica sul campo può essere fatta su applicazioni non innovative, dalle basse prestazioni, di tipo corrente, in maniera empirica. Non è da laureati. Esempio: lo scaldabagno elettrico. Tutto cambia con una caldaia a gas. I programmi per la simulazione sono molteplici, a livello universitario si usa molto il Matlab. In particolare Simulink (controllo locale del comportamento dinamico) e Stateflow (coordinamento della macchina a stati finiti). IDEA: Comportamento dinamico Corsi di base Automi Coordinamento della sola parte di coordinamento e conduzione (supervisione) Automi Ibridi Gestione integrata del sistema, con dinamica, coordinamento e conduzione VERIFICA DI VALIDITÀ 8
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DI UN PROGETTO COMPLESSO
PROLOGO GESTIONE DI UN PROGETTO COMPLESSO 9
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PROJECT MANAGER PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO 10
È LA PERSONA CHE GESTISCE IL PROGETTO PER PORTARE A TERMINE GLI OBIETTIVI, TRAMITE LA CONOSCENZA E L’APPLICAZIONE DI TECNICHE DI PROJECT MANAGEMENT, DURANTE LE VARIE FASI DI VITA DEL PROGETTO UNA GESTIONE EFFICACE DI UN PROGETTO PREVEDE LA VALIDAZIONE DI COSA VIENE PRODOTTO TRAMITE OPPORTUNE E MIRATE VERIFICHE SCOPO DEL PROGETTO PROGETTAZIONE CONCETTUALE PREINGEGNERIA INGEGNERIA PROGETTAZIONE DEGLI APPARATI REALIZZAZIONE DEGLI APPARATI COLLAUDO PRESSO I FORNITORI INSTALLAZIONE ADDESTRAMENTO CURVA DI APPRENDIMENTO OBIETTIVI TEMPO COSTI RUOLO DEI REQUISITI DEL SISTEMA DA PROGETTARE 10
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FASE 1 - SCOPO DEL PROGETTO
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO FASE 1 - SCOPO DEL PROGETTO INDIVIDUAZIONE DI: SPECIFICHE DEL PRODOTTO (STRUTTURA, PROPRIETÀ) DELL’IMPIEGO DEL PRODOTTO OBIETTIVI CAPACITÀ PRODUTTIVA INVESTIMENTI NECESSARI COSTI PREVISTI TEMPI DI REALIZZAZIONE (COMPRESO L’APPRENDIMENTO) PARAMETRI OPERATIVI EFFICIENZA DELLA PRODUZIONE SCARTI TEMPO MEDIO FRA I GUASTI TEMPO PER IL COMPLETAMENTO DELL’ORDINE TEMPO DI ATTESA PER L’ORDINAZIONE SCOPO DEL PROGETTO PROBLEMI EMERGENTI 11
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FASE 2 - PROGETTAZIONE CONCETTUALE
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO FASE 2 - PROGETTAZIONE CONCETTUALE PRIME IPOTESI DI REALIZZAZIONE ARCHITETTURA DEL PROCESSO DI PRODUZIONE COMPOSIZIONE COSTRUTTIVA DEL PRODOTTO PROVE SULL’IMPIANTO PILOTA (REALTÀ VIRTUALE) – VERIFICA CARATTERISTICHE OPERATIVE DEL PROCESSO CARATTERISTICHE FUNZIONALI DEL PRODOTTO PARAMETRI OPERATIVI DELLE UNITÀ PRODUTTIVE COSTO FINALE DEL PRODOTTO FINITO PROBLEMI EMERGENTI PROGETTAZIONE CONCETTUALE 12
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FASE 3 – PRE-INGEGNERIA PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO 13
ANALISI DELLA FUNZIONALITÀ DEL PROCESSO PRODUTTIVO DEFINITO IN FASE DI PROGETTAZIONE PROGETTO DI MASSIMA DELLA STRUTTURA DEL SISTEMA DI PRODUZIONE (DAL MODELLO MATEMATICO AL MODELLO STRUTTURALE) INDIVIDUAZIONE DELLE CONDIZIONI DI CRITICITÀ CON IL METODO FMEA (FAILURE MODE EFFECTS ANALISYS) IDENTIFICAZIONE DEI PARAMETRI SENSIBILI NELLE VARIE AREE CRITICHE DELL’IMPIANTO E DEFINIZIONE ATTREZZATURE SU CUI EFFETTUARE PROVE UNITÀ PRODUTTIVA NOTE FUNZIONI SPECIFICHE CRITICITÀ PARAMETRI OPERATIVI SCAMBIATORE DI CALORE RISCALDAMENTO MISCELA TEMPERATURA MASSIMA PORTATA VAPORE PERICOLO DI CONDENSAZIONE PREINGEGNERIA 13
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FASE 4 - INGEGNERIA PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO
SI EFFETTUANO PROVE INDUSTRIALI SU PRODOTTI OD ALTRO, UTILIZZANDO MACCHINE ESISTENTI MODIFICATE O PROTOTIPI, PER VERIFICARE LA FATTIBILITÀ INDUSTRIALE DEFINIZIONE SPECIFICHE COSTRUTTIVE DEGLI APPARATI RICHIESTA DI FORNITURA DEGLI APPARATI REVISIONE CONTINUA ED ITERATIVA DI CARATTERISTICHE OPERATIVE DEL PROCESSO CARATTERISTICHE FUNZIONALI DEL PRODOTTO PARAMETRI OPERATIVI DELLE UNITÀ PRODUTTIVE COSTO DEL PRODOTTO FINITO PROBLEMI EMERGENTI INGEGNERIA 14
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FASE 5 - PROGETTAZIONE DEGLI APPARATI
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO FASE 5 - PROGETTAZIONE DEGLI APPARATI ANALISI DELLE OFFERTE DEI FORNITORI E VERIFICA COSTI ORDINE DEGLI APPARATI E DELLE ATTREZZATURE CURVA DI APPRENDIMENTO PIANO DI GESTIONE GENERALE DI PROGETTO E TEMPISTICHE PROGETTO E DISEGNO DI DETTAGLIO CON I METODI: FMEA (FAILURE MODE EFFECTS ANALISYS) PMA (PHENOMENON/PHYSICAL MECHANISM ANALISYS) OPL (ONE POINT LESSON - MAINTENANCE PROCESS DESIGN) PROBLEMI EMERGENTI PROGETTAZIONE DEGLI APPARATI 15
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FASE 6 - REALIZZAZIONE DEGLI APPARATI
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO FASE 6 - REALIZZAZIONE DEGLI APPARATI DETTAGLIO DEI TEMPI DELLE FORNITURE VALUTATI CON LA TECNICA DELLA REVISIONE TEMPORALE DEI PROGETTI REALIZZAZIONE ED ASSEMBLAGGIO PROVE PRELIMINARI SULLE APPARECCHIATURE CRITICHE MODIFICHE E RIPROGETTAZIONE DI PARTICOLARI, MIGLIORABILI IN SEGUITO ALLE PROVE ESEGUITE REALIZZAZIONE DEGLI APPARATI PROBLEMI EMERGENTI 16
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FASE 7 - COLLAUDO PRESSO I FORNITORI
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO FASE 7 - COLLAUDO PRESSO I FORNITORI FASE 8 - INSTALLAZIONE PREPARAZIONE DELL’AREA ATTREZZATA (BASAMENTI,..) PREDISPOSIZIONE DEI SERVIZI (ENERGIA ELETTRICA, ACQUA, GAS, ARIA COMPRESSA, . . .) INSTALLAZIONE DELLE APPARECCHIATURE ALLACCIAMENTO DELLE APPARECCHIATURE AI SERVIZI PROVE DI FUNZIONAMENTO SINGOLE PUNTO PER PUNTO INSTALLAZIONE PROBLEMI EMERGENTI 17
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FASE 9 - PROVE DI FUNZIONAMENTO DELLE APPARECCHIATURE ED ADDESTRAMENTO
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO FASE 9 - PROVE DI FUNZIONAMENTO DELLE APPARECCHIATURE ED ADDESTRAMENTO ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE OPERATIVO E DI MANUTENZIONE MESSA IN FUNZIONE DELLE APPARECCHIATURE VERIFICA PRESTAZIONI MECCANICHE A VUOTO PROVE DI PRODUZIONE CON PERSONALE IN LINEA PROVE DI PRODUZIONE A FUNZIONALITÀ RIDOTTA PROVE PROLUNGATE DI AFFIDABILITÀ DEGLI APPARATI PROBLEMI EMERGENTI PROVE DI FUNZIONAMENTO 18
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FASE 10 – MESSA IN ESERCIZIO SEGUENDO LA CURVA DI APPRENDIMENTO
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO FASE 10 – MESSA IN ESERCIZIO SEGUENDO LA CURVA DI APPRENDIMENTO INIZIO DELLA PRODUZIONE A POTENZIALITÀ RIDOTTA INCREMENTO DELLA PRODUZIONE FINO AL RAGGIUNGIENTO DELLA POTENZIALITÀ DI REGIME CLASSIFICAZIONE DEGLI EVENTUALI PROBLEMI RISCONTRATI E DELLE CONTROMISURE ADOTTATE MESSA IN ESERCIZIO PROBLEMI EMERGENTI 19
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DI UN PROGETTO SOFTWARE
PROLOGO GESTIONE DI UN PROGETTO SOFTWARE 20
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DOCUMENTAZIONE PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO
DEFINIZIONE FINALITÀ RICHIESTE DAL COMMITTENTE DEFINIZIONE DELLE PRESTAZIONI DESIDERATE PROGETTAZIONE DELLA ARCHITETTURA DI SISTEMA PROGETTAZIONE DELLE SINGOLE PARTI DOCUMENTAZIONE REALIZZAZIONE DELLE SINGOLE PARTI ASSEMBLAGGIO PROVE DI VALIDAZIONE MESSA IN ESERCIZIO MODALITÀ DI UTILIZZAZIONE PIANIFICAZIONE DELLA GESTIONE DEL SOFTWARE 21
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PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO
DEFINIZIONE FINALITÀ RICHIESTE DAL COMMITTENTE DEFINIZIONE DELLE PRESTAZIONI DESIDERATE PROGETTAZIONE DELLA ARCHITETTURA DEL SISTEMA CONTROLLATO PROGETTAZIONE DELLE SINGOLE PARTI ASSEBLAGGIO E PROVE DI VALIDAZIONE MESSA IN ESERCIZIO MODALITÀ DI UTILIZZAZIONE DOCUMENTAZIONE PIANIFICAZIONE DELLA GESTIONE DEL SOFTWARE 22
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PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO
DEFINIZIONE ESIGENZE UTENTE DEFINIZIONE ESIGENZE SOFTWARE PROGETTAZIONE DELLA ARCHITETTURA PROGETTAZIONE DETTAGLIATA PRODUZIONE DEL CODICE TRASFERIMENTO FUNZIONAMENTO MANTENIMENTO PIANIFICAZIONE DELLA GESTIONE DEL SOFTWARE 23
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PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO
DEFINIZIONE ESIGENZE UTENTE VERIFICA E VALIDAZIONE PROVE PER L’ACCETTAZIONE DEFINIZIONE ESIGENZE SOFTWARE VERIFICA E VALIDAZIONE PROVE SUL SISTEMA COMPLETO PROVE SULLA INTEGRAZIONE DEI MODULI PROGETTAZIONE DELLA ARCHITETTURA VERIFICA VALIDAZIONE PROGETTAZIONE DETTAGLIATA PROVE SU OGNI MODULO PRODUZIONE DEL CODICE PIANIFICAZIONE DELLA GESTIONE DEL SOFTWARE 24
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DI UN SISTEMA COMPLESSO
PROLOGO PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO 25
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Apri la mente a quel ch' io ti paleso
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO Apri la mente a quel ch' io ti paleso e fermalvi entro; ché non fa scienza, sanza lo ritenere, avere inteso. Due cose si convegnono a l' essenza di questo sacrificio: l' una è quella di che si fa; l' altr' è la convenenza. PROGETTARE RICHIEDE: Capire le cose senza poi saperle ricordare non è scienza (bisogna pertanto DOCUMENTARE IL NECESSARIO PER NON DIMENTICARE) La progettazione richiede ovviamente di capire quello che si deve fare ma, soprattutto una analisi critica della convenienza. Paradiso, CANTO 5, 41-45 REMINISCENZE LETTERARIE 26
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PROGETTAZIONE PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO
IMPEGNO TEMPORANEO INTRAPRESO ALLO SCOPO DI CREARE UN PRODOTTO, UN SERVIZIO O UN RISULTATO MISURABILE E VERIFICABILE «TEMPORANEO», SIGNIFICA CHE HA UN INIZIO E UNA FINE LA FINE SI RAGGIUNGE QUANDO: VENGONO OTTENUTI GLI OBIETTIVI; SI DIMOSTRA CHE È IMPOSSIBILE RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI; IL PROGETTO NON È PIÙ NECESSARIO O VIENE CHIUSO. «TEMPORANEO» NON SIGNIFICA DI BREVE DURATA LA PROGETTAZIONE NON È UN’ATTIVITÀ RIPETITIVA O STANDARDIZZABILE. FORMAZIONE CULTURALE DELL’ESPERTO 27
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APPROCCIO CONVENZIONALE ALLE NUOVE REALIZZAZIONI
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO APPROCCIO CONVENZIONALE ALLE NUOVE REALIZZAZIONI FINALITÀ E FUNZIONALITÀ COMMITTENTE PRESTAZIONI E SPECIFICHE PROGETTAZIONE SOVRADIMENSIONAMENTO ABBATTIMENTO DELLE PRESTAZIONI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO COSTO ELEVATO MESSA IN ESERCIZIO VALIDAZIONE DELLA FUNZIONALITÀ E DELLE PRESTAZIONI FALLIMENTO MODIFICHE APPROCCIO CONVENZIONALE 28
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ALLE NUOVE REALIZZAZIONI
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO APPROCCIO INNOVATIVO ALLE NUOVE REALIZZAZIONI FINALITÀ E FUNZIONALITÀ COMMITTENTE PRESTAZIONI E SPECIFICHE PROGETTAZIONE CORREZIONE DELLA MODALITÀ DI CONTROLLO COSTO BASSO REALIZZAZIONE DEL PROGETTO IN REALTÀ VIRTUALE VERIFICA DELLA FUNZIONALITÀ E DELLE PRESTAZIONI FAIL MODIFICHE ESSENZIALI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO MODIFICATO COSTO LIMITATO MESSA IN ESERCIZIO FAIL MODIFICHE MARGINALI CORREZIONE DEL MODELLO VALIDAZIONE DELLA FUNZIONALITÀ E DELLE PRESTAZIONI APPROCCIO INNOVATIVO 29
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DURANTE IL CICLO DI VITA
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO CICLO DI VITA DI UN SISTEMA CONTROLLATO DURANTE IL CICLO DI VITA SISTEMA CONTROLLATO COSTO DEL PROGETTAZIONE CONCETTUALE PER LA REALIZZAZIONE E MESSA IN ESERCIZIO PRODUZIONE MODIFICHE AGGIORNAMENTI RESA DEGLI INVESTIMENTI SPESE COSTI E INVESTIMENTI DI UN SISTEMA CONTROLLATO 30
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ECCO COSA VOLEVA IL COMMITTENTE
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO UNA DELLE PRINCIPALI CAUSE DI FALLIMENTO DI UN PROGETTO È LA SCARSA DEFINIZIONE E COMPRENSIONE DEGLI OBIETTIVI come lo spiega il committente come lo interpreta il capo progetto come lo progetta l’analista come lo progetta l’informatico come lo progetta il fornitore come è documentato il progetto come è realizzato dall’installatore come è stato fatturato al cliente come è stata effettata la manutenzione ECCO COSA VOLEVA IL COMMITTENTE COSTI E INVESTIMENTI DI UN SISTEMA CONTROLLATO 31
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NELLA MAGGIORANZA DEI CASI TALI PROBLEMI SONO AGGRAVATI DA:
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO ATTUALMENTE IN MOLTE APPLICAZIONI L’INGEGNERE È CHIAMATO A CONDIVIDERE CON SPECIALISTI DI ALTRI SETTORI I PROBLEMI DI: CONNESSIONE DI SISTEMI REALIZZATI CON TECNOLOGIE ETEROGENEE PER PORTARE A COMPIMENTO L’OBIETTIVO PREFISSATO; SCOSTAMENTO DEL COMPORTAMENTO PREVISTO E DESIDERATO DAL SISTEMA COMPLESSO ANCHE SE OGNI SINGOLO SOTTOSISTEMA È STATO REALIZZATO CORRETTAMENTE; INCREMENTO DELLA QUANTITÀ E DELLA GRAVITÀ DEI PROBLEMI DI PROGETTAZIONE E DI REALIZZAZIONE ALL’AUMENTARE DELLA COMPLESSITÀ DEL SISTEMA. NELLA MAGGIORANZA DEI CASI TALI PROBLEMI SONO AGGRAVATI DA: DIFFICOLTÀ NEL DEFINIRE E DOCUMENTARE LE FINALITÀ, FUNZIONALITÀ, PRESTAZIONI E SPECIFICHE RICHIESTE; TENDENZA AD AFFIDARSI A METODOLOGIE EMPIRICHE E CONSOLIDATE E A REGOLE NON SCRITTE; PROGETTAZIONE DI INSIEME ORIENTATA A MITIGARE L’EFFETTO DI POTENZIALI PERICOLI DETERMINATI DA ERRORI CONCETTUALI E PROCEDURALI NELLA PROGETTAZIONE DEI SINGOLI COMPONENTI. CONNESSIONE: ogni elemento funziona perfettamente singolarmente, ma messo assieme non è detto che l’insieme funzioni correttamente. PROBLEMI SALIENTI DELLA PROGETTAZIONE 32
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PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO
APPROCCIO SISTEMATICO ALLA PROGETTAZIONE: METODOLOGIA CHE FAVORISCA IL RIUTILIZZO DEL KNOW-HOW (MODEL DRIVEN DESIGN) E L’INDIVIDUAZIONE PRECOCE DEGLI ERRORI NELLE PRIME FASI DEL PROGETTO; LE ATTIVITÀ DI PROGETTO DEVONO ESSERE DEFINITE RIGOROSAMENTE: IDENTIFICAZIONE DELLE VARIE FASI; VERIFICA AL PASSAGGIO AD UNA FASE SUCCESSIVA; DOCUMENTAZIONE DEL LAVORO SVOLTO IN OGNI FASE. ATTUALE SCENARIO 33
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ALTO LIVELLO ASTRAZIONE (SPECIFICA FUNZIONALE)
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO ALTO LIVELLO ASTRAZIONE (SPECIFICA FUNZIONALE) BASSO LIVELLO ASTRAZIONE (SPECIFICA DI DETTAGLIO) RIUTILIZZO PIÙ EFFICACE DEI MODELLI RIDUZIONE DEI COSTI E DEL TEMPO DI SVILUPPO POCHISSIME DIFFERENZE MODELLO ASTRATTO ED IMPLEMENTAZIONE MINIME VARIAZIONI NELLE SPECIFI-CHE POSSONO PORTARE AD IMPLE-MENTAZIONI MOLTO DIFFERENTI PUÒ ESSERE CONDIVISA SOLO UNA MINIMA PARTE DEL LAVORO NECES-SARIO AD OTTENERE L’IMPLEMEN-TAZIONE FINALE FINE LEZIONE L’OBIETTIVO FINALE PUÒ ESSERE QUELLO DI CREARE UNA LIBRERIA DI MODELLI ASTRATTI (OGNUNO ASSOCIATO ALLA PROPRIA IMPLEMENTAZIONE HARDWARE E SOFTWARE) CHE POSSA ESSERE UTILIZZATA PER TUTTI I NUOVI PROGETTI. ASTRAZIONE: PRO E CONTRO 34
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DELLE SPECIFICHE FUNZIONALI
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO ESPERTI PROJECT MANAGER UTENTE FINALE IDENTIFICAZIONE DEI REQUISITI FUNZIONALI SEGUIRE GLI STANDARD DOCUMENTAZIONE E VALIDAZIONE PROGETTAZIONE DELLE SPECIFICHE FUNZIONALI PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA DI PRODUZIONE 35
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(IEEE STANDARD GLOSSARY OF SOFTWARE ENGINEERING TEMINOLOGY)
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO REQUISITI (IEEE STANDARD GLOSSARY OF SOFTWARE ENGINEERING TEMINOLOGY) CONDIZIONI O CAPACITÀ DI CUI L’UTENTE HA BISOGNO PER RISOLVERE UN PROBLEMA O RAGGIUNGERE UN OBIETTIVO. CONDIZIONI O CAPACITÀ CHE DEVONO ESSERE RAGGIUNTI DA UN SISTEMA O DA UN SUO COMPONENTE PER SODDISFARE UN CONTRATTO, UNO STANDARD, UNA SPECIFICA O QUANTO PRESCRITTO DA OGNI ALTRO TIPO DI DOCUMENTO IMPOSTO FORMALMENTE. DOCUMENTAZIONE DI TALI CONDIZIONI O CAPACITÀ COSA SONO I REQUISITI 36
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ATTIVITÀ DOCUMENTAZIONE PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO
LA SPECIFICA DEI REQUISITI DI SISTEMA È L’ULTIMA FASE DI UNA SERIE DI ATTIVITÀ AL TERMINE DI CIASCUNA DELLE QUALI VIENE PRODOTTO UN DOCUMENTO DIFFERENTE ATTIVITÀ STUDIO FATTIBILITÀ ANALISI REQUISITI SVILUPPO PROTOTIPO STUDIO PROGETTO SPECIFICA REQUISITI RESOCONTO FATTIBILITÀ REQUISITI UTENTE RESOCONTO VALUTAZIONE PROGETTO ARCHITETTURA REQUISITI SISTEMA DOCUMENTAZIONE DAI REQUISITI ALLE SPECIFICHE 37
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DOCUMENTAZIONE DEI REQUISITI
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO DOCUMENTAZIONE DEI REQUISITI ELENCO DELLE ATTIVITÀ CHE IL SISTEMA DEVE SVOLGERE DEFINIZIONE DELLE PRESTAZIONI RICHIESTE DALL’UTENTE FINALE TRACCIABILITÀ E STORIA DEI CAMBIAMENTI DEFINIZIONE DELLE RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO CONOSCENZE DI BASE PER LA PROGETTAZIONE E PER LA OTTIMIZZAZIONE DEL PROGETTO ORGANIZZAZIONE DELLE PROVE E DELLE METRICHE DI VALUTAZIONE PER IL RICONOSCIMENTO DEL LAVORO SVOLTO ANCHE DURANTE LO SVILUPPO DEL PROGETTO DOCUMENTAZIONE DEGLI ASPETTI SALIENTI DEL SISTEMA IN TERMINI NON STRETTAMENTE TECNICI IN MODO CHE POSSA ESSERE UTILIZZATO DALLE PERSONE COINVOLTE ORGANIZZAZIONE CONTRATTUALE EVIDENTE E CHIARA DOCUMENTAZIONE DEI REQUISITI 38
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ESEMPI DI REQUISITI PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO 39
AFFIDABILITÀ (RELIABILITY): CAPACITÀ DI UN’UNITÀ PRODUTTIVA A COMPIERE LA FUNZIONE RICHIESTA, IN CONDIZIONI STABILITE PER UN DETERMINATO INTERVALLO DI TEMPO. ROBUSTEZZA (ROBUSTNESS): CAPACITÀ DI UN’UNITÀ PRODUTTIVA A COMPIERE LA FUNZIONE RICHIESTA, IN CONDIZIONI FUNZIONALI CHE SI DISCOSTANO DA QUELLE STABILITE PER UN DETERMINATO INTERVALLO DI TEMPO. DISPONIBILITÀ (AVAILABILITY): CAPACITÀ DI UN PRODOTTO DI ESSERE IN GRADO DI ESEGUIRE LA FUNZIONE RICHIESTA NELLE CONDIZIONI IMPOSTE AD UN DETERMINATO ISTANTE OPPURE DURANTE UN DETERMINATO INTERVALLO DI TEMPO, SUPPONENDO CHE SIANO FORNITE LE RISORSE ESTERNE NECESSARIE. SICUREZZA (SAFETY): ASSENZA DI LIVELLI INTOLLERABILI DI RISCHIO E DI DANNO. FATTORI CONSIDERATI NELLA STESURA DEI REQUISITI 39 PROBLEMI EMERGENTI
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GLOBALI (CONTEMPLANTI L’INTERO SISTEMA) CORRETTI (RISPONDENTI A NORME)
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO GLOBALI (CONTEMPLANTI L’INTERO SISTEMA) CORRETTI (RISPONDENTI A NORME) COMPLETI (FRASI E TERMINI DI SENSO COMPIUTO) CHIARI (PRIVI DI AMBIGUITÀ) CONSISTENTI (NESSUN CONFLITTO FRA REQUISITI) MODIFICABILI (POSSIBILITÀ DI AGGIORNAMENTO) VERIFICABILI (CRITERI OGGETTIVI O METRICHE PRECISE) TRACCIABILI (IDENTIFICAZIONE UNIVOCA) FATTIBILI (LIMITI TEMPORALI E DI BUDGET) MINIMALI (NON RIDONDANZA E NECESSITÀ) PROPRIETÀ DEI REQUISITI 40 PROBLEMI EMERGENTI
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DI UN SISTEMA COMPLESSO
PROLOGO MODELLO E SIMULAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO 41
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MODELLO MENTALE – IMMATERIALE (“ONESTÀ”)
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO IL MODELLO DI UN SISTEMA È UN OGGETTO, DIVERSO DAL SISTEMA, SUL QUALE PUÒ ESSERE OPERATA UNA VERIFICA (ESPERIMENTO) AL FINE DI RISPONDERE A SPECIFICHE DOMANDE SU QUEL SISTEMA. TIPI DI MODELLO: MODELLO MENTALE – IMMATERIALE (“ONESTÀ”) MODELLO VERBALE – ESPRESSO A PAROLE MODELLO FISICO – OGGETTO FISICO CHE IMITA IL SISTEMA MODELLO FORMALE – RAPPRESENTAZIONE FORMALE DI IDEE O CONOSCENZE RELATIVE AD UN SISTEMA FINALIZZATA ALLA COMPRENSIONE, INTERPRETAZIONE, PREVISIONE E CONTROLLO DEL SISTEMA (PROTOTIPO VIRTUALE) CONCETTO DI MODELLO 42
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UN MODELLO PUÒ ESSERE DI TIPO
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO UN MODELLO COSTITUISCE UNA RAPPRESENTAZIONE ASTRATTA DI UN SISTEMA (FISICO O CONCETTUALE) È UTILIZZATO DAL PROGETTISTA COME UNO STRUMENTO PER EFFETTUARE UN PRIMA VERIFICA DELLA VALIDITÀ DELLE PROPRIE ATTIVITÀ UN MODELLO PUÒ ESSERE DI TIPO - FUNZIONALE (PROGETTAZIONE INPUT/OUTPUT) - COMPORTAMENTALE (DINAMICO) - STRUTTURALE (REALIZZAZIONE STATICA) AFFINCHÈ UN MODELLO POSSA ESSERE VALIDO È OPPOR-TUNO CHE RISULTI: - FACILMENTE COMPRENSIBILE - AFFIDABILE - ESEGUIBILE CON UN PROGRAMMA DI CALCOLO PROCEDURA DI MODELLAZIONE 43
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MODELLO CONCETTUALE MODELLO FUNZIONALE MODELLO COMPORTAMENTALE MODELLO
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO MODELLO CONCETTUALE MODELLO FUNZIONALE COSA FA IL SISTEMA IN ESAME DESCRIZIONE PUNTUALE DELLE ATTIVITÀ E DELLE PRESTAZIONI MODELLO COMPORTAMENTALE COME PUÒ ESSERE UTILIZZATO DESCRIZIONE DEL COMPORTAMENTO, DEL CONTROLLO E DELLA TEMPORIZZAZIONE MODELLO FISICO MODELLO STRUTTURALE COME È STATO REALIZZATO DESCRIZIONE IN OGGETTI, MODULI E LINEE DI COMUNICAZIONE MODELLO DI UN SISTEMA 44
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MODELLO DEL SISTEMA COMPLESSO
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO MODELLO DEL SISTEMA COMPLESSO MODELLO DELLA FUNZIONALITÀ MODELLO DEL COMPORTAMENTO MODELLO DELLA STRUTTURA DIAGRAMMA DEI CASI D’USO DIAGRAMMA DELLE COLLABORAZIONI DIAGRAMMA DEI COMPONENTI DIAGRAMMA DELLE CLASSI DIAGRAMMA DEGLI OGGETTI DIAGRAMMA DELLE DISTRIBUZIONI DIAGRAMMA DELLE ATTIVITÀ DIAGRAMMA DELLE SEQUENZE DIAGRAMMA DEGLI STATI MODELLO DI UN SISTEMA 45
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LA SIMULAZIONE È UN ESPERIMENTO OPERATO SU UN MODELLO
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO LA SIMULAZIONE È UN ESPERIMENTO OPERATO SU UN MODELLO MOTIVAZIONI: ESPERIMENTI SUL SISTEMA REALE COSTOSI O PERICOLOSI SISTEMA REALE NON DISPONIBILE GRANDEZZE FISICHE NON COMPATIBILI CON QUELLE DELLO SPERIMENTATORE (AD. ES. DURATA DELL’ESPERIMENTO) VARIABILI INACCESSIBILI FACILE MANIPOLAZIONE DEI MODELLI SOPPRESSIONE DEI DISTURBI SIGNIFICATO DI SIMULAZIONE 46
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PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO
OLTRE A FORNIRE IL MODELLO DI ARCHITETTURA COMPLETA PER IL SISTEMA IN ESAME, LA METODOLOGIA RAPPRESENTA ANCHE UN IMPORTANTE PARADIGMA PROGETTUALE, CHE CONSENTE DI: RIDURRE I COSTI DI PROGETTAZIONE, ATTRAVERSO MODELLI INDIPENDENTI DAL SISTEMA OPERATIVO E DALL’HARDWARE RIDURRE I COSTI DELL’HARDWARE E DELLE TECNOLOGIE UTILIZZATI NEI SISTEMI DI CONTROLLO OMOGENEIZZARE LE CONOSCENZE DEI VARI TECNICI COINVOLTI NELLA PROGETTAZIONE E RIDURRE I COSTI DI ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE UNIFORMARE LE RAPPRESENTAZIONI DI TUTTI I COMPONENTI DEL SISTEMA DI CONTROLLO DEFINIRE LE INTERFACCE STANDARD PER LA COMUNICAZIONE TRA I COMPONENTI DEL SISTEMA RUOLO DELLA SIMULAZIONE 47
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FORZARE LA REALTÀ AD AVERE LO STESSO COMPORTA-MENTO DEL MODELLO
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO INNAMORARSI DEL MODELLO: DIMENTICARE CHE IL MODELLO NON APPARTIENE AL MONDO REALE FORZARE LA REALTÀ AD AVERE LO STESSO COMPORTA-MENTO DEL MODELLO DIMENTICARE IL LIVELLO DI ACCURATEZZA DEL MODELLO: SEMPLIFICARE TROPPO LE PREMESSE MODELLI E SIMULAZIONE: PERICOLI 48
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ESPERTI DI DOMINIO VALIDAZIONE VERIFICA INFORMALE MODELLO VERIFICA
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO ESPERTI DI DOMINIO VALIDAZIONE FORMULAZIONE VERIFICA INFORMALE MODELLO VERIFICA CONSISTENZA VERIFICA FORMALE IMPLEMENTAZIONE CONSISTENZA ALTRO MODELLO CONSISTENZA RUOLO DEL MODELLO NELLA PROGETTAZIONE 49
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STRUMENTO DI SUPPORTO PER LA VERIFICA DI UN MODELLO
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO ESPERTO DI DOMINIO VINCOLI FORMALI LINGUAGGIO DI MODELLAZIONE DEI REQUISITI STRUMENTO DI SUPPORTO PER LA VERIFICA DI UN MODELLO ADDETTO ALLA VERIFICA PROVE MODELLO DEI REQUISITI VERIFICA DI UN MODELLO 50
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UNIFIED MODELLING LANGUAGE
PROLOGO UNIFIED MODELLING LANGUAGE 51
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IL LINGUAGGIO UML UML PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO
LINGUAGGIO FORMALE UTILE A RAPPRESENTARE IN FORMA GRAFICA PROGRAMMI SOFTWARE, REALIZZAZIONI HARDWARE, SISTEMI ORGANIZZATIVI GLI ASPETTI DI MAGGIORE INTERESSE MEDIANTE MODELLI STANDARD STRUTTURA DEL LINGUAGGIO UML RACCOLTA DI MODELLI GRAFICI PER RAPPRESENTARE GLI ASPETTI SIGNIFICATIVI COLLEGATI ALLA STRUTTURA E ALLE CONDIZIONI OPERATIVE DEI VARI MODELLI UML INSIEME SELEZIONATO DI SIMBOLI GRAFICI PER SVILUPPARE I VARI MODELLI POSSIBILITÀ ESPANDERE LA CAPACITÀ DI RAPPRESENTAZIONE DEI SINGOLI MODELLI VARI SOFTWARE DI SUPPORTO DISPONIBILI IN RETE IL LINGUAGGIO UML 52
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IL LINGUAGGIO UML NON PROPRIETARIO
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO IL LINGUAGGIO UML NON PROPRIETARIO IMPIEGA POCHI SIMBOLI STANDARDIZZATI UTILE AL FORWARD & REVERSE ENGINEERING OBJECT ORIENTED PERMETTE DI DESCRIVERE DETTAGLIATAMENTE UN SISTEMA PER QUANTO RIGUARDA: LA STRUTTURA LA MODALITÀ DI FUNZIONAMENTO I COLLEGAMENTI CON L’ESTERNO (INTERFACCE) IL LINGUAGGIO UML 53
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PERCHÉ ORIENTATO AGLI OGGETTI ?
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO PERCHÉ ORIENTATO AGLI OGGETTI ? È IN GRADO DI DOMINARE LA COMPLESSITÀ E L’ETEROGENEITÀ DEI SISTEMI COMPLESSI MASSIMIZZA: LA PORTABILITÀ LA PERSONALIZZABILITÀ LA MODULARITÀ LA RIUSABILITÀ UN OGGETTO UML MOSTRA: L’UTILIZZAZIONE IL FUNZIONAMENTO LA REALIZZAZIONE LA MANUTENZIONE LA QUALITÀ L’UBICAZIONE MOTIVAZIONE DELLA RAPPRESENTAZIONE AD OGGETTI 54
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MODELLI UTILIZZATI PER LA PROGETTAZIONE
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO MODELLI UTILIZZATI PER LA PROGETTAZIONE MODELLI DI UTILIZZAZIONE FUNZIONALITÀ E PRESTAZIONI OFFERTE ALL’ UTILIZZATORE MODELLI DI APPLICAZIONE MODELLO DI UNO SISTEMA APPLICATO AD UNO SPECIFICO SCENARIO APPLICATIVO MODELLI SECONDO BLOCCHI FUNZIONALI MODELLO DEL SISTEMA, SUDDIVISO IN BLOCCHI FUNZIONALI COMUNICANTI. MODELLI DI UNA RISORSA MODELLO DI UN ELEMENTO SINGOLO MODELLI DI UN DISPOSITIVO MODELLO DI DISPOSITIVO/APPARATO/IMPIANTO MODELLI PER LA PROGETTAZIONE 55
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LE SOLUZIONI OFFERTE DALL’UML:
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO LE SOLUZIONI OFFERTE DALL’UML: COMUNICAZIONE CON L’ ESTERNO DIAGRAMMA DEI CASI D’USO DIAGRAMMA DELLE COLLABORAZIONI STRUTTURA DEL SISTEMA DIAGRAMMA DELLE CLASSI DIAGRAMMA DEGLI OGGETTI DIAGRAMMA DEI COMPONENTI DIAGRAMMA DELLE DISTRIBUZIONI FUNZIONAMENTO DIAGRAMMA DEGLI STATI DIAGRAMMA DELLE ATTIVITÀ DIAGRAMMA DELLE SEQUENZE DIAGRAMMI UML 56
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ESEMPIO D’USO DEI DIAGRAMMI UML
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO ESEMPIO D’USO DEI DIAGRAMMI UML 1 DEFINIZIONE DELLE ATTIVITÀ: ATTRAVERSO COLLOQUI CON L’UTILIZZATORE VENGONO ANALIZZATE IN MODO DETTAGLIATO LE ATTIVITÀ FONDAMENTALI DEL SISTEMA, DEFINENDO UN DIAGRAMMA DELLE ATTIVITÀ 2 ANALISI DEL SISTEMA: VENGONO DEFINITI GLI ATTRIBUTI E LE OPERAZIONI DELLE CLASSI DI ELEMENTI CHE COMPONGONO IL SISTEMA, PER REALIZZARE UN DIAGRAMMA DELLE CLASSI 3 CORRELAZIONE TRA I SISTEMI: VENGONO IDENTIFICATE LE RELAZIONI DI DIPENDENZA TRA I VARI SISTEMI ATTRAVERSO LA REALIZZAZIONE DI UN DIAGRAMMA DI DISTRIBUZIONE 4 PRESENTAZIONE DEI RISULTATI: TERMINATA LA RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI VENGONO PRESENTATI I RISULTATI DELLE ANALISI ALL’UTILIZZATORE 5 COMPRENSIONE DELL’UTILIZZO DEL SISTEMA: ATTRAVERSO COLLOQUI CON I POTENZIALI UTENTI VENGONO DEFINITI GLI ATTORI E I RELATIVI CASI D’ USO, PER REALIZZARE UN DIAGRAMMA DEI CASI D’USO USO DEI DIAGRAMMI 57
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PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO
IL LINGUAGGIO UML 6 ANALISI DELLE TRANSIZIONI DI STATO: DURANTE LA CREAZIONE DEI MODELLI VENGONO ANALIZZATE LE EVENTUALI TRANSIZIONI DI STATO DI OGNI OGGETTO, REALIZZANDO UN DIAGRAMMA DI STATO 7 INTERAZIONE TRA GLI OGGETTI: PER METTERE IN RELAZIONE GLI OGGETTI, DEFINITI NEI PRECEDENTI DIAGRAMMI, CON LE TRANSIZIONI DI STATO, SI REALIZZANO IL DIAGRAMMA DI SEQUENZA ED IL DIAGRAMMA DI COLLABORAZIONE 8 ANALISI DELL’INTEGRAZIONE DEL SISTEMA CON SISTEMI PREESISTENTI: SI RAFFINA IL DIAGRAMMA DI DISTRIBUZIONE PER DEFINIRE L’ INTEGRAZIONE CON I SISTEMI PREESISTENTI O CON ALTRI SISTEMI CON I QUALI È NECESSARIO COOPERARE 9 DEFINIZIONE DEGLI OGGETTI: DAL DIAGRAMMA DELLE CLASSI SI DERIVA UNA ISTANZA DEL SISTEMA: DIAGRAMMA DEGLI OGGETTI 10 DEFINIZIONE DEI COMPONENTI: VENGONO VISUALIZZATI I COMPONENTI DEL SISTEMA E LE LORO DIPENDENZE, REALIZZANDO UN DIAGRAMMA DEI COMPONENTI USO DEI DIAGRAMMI 58
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PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO
IL LINGUAGGIO UML 11 REALIZZAZIONE DEL CODICE: CON IL DIAGRAMMA DELLE CLASSI, IL DIAGRAMMA DEGLI OGGETTI, IL DIAGRAMMA DELLE ATTIVITÀ ED IL DIAGRAMMA DEI COMPONENTI A DISPOSIZIONE, VIENE REALIZZATO DAI PROGRAMMATORI IL CODICE PER IL SISTEMA 12 PROVE DEL CODICE 13 COSTRUZIONE DELL’ INTERFACCIA UTENTE E COLLEGAMENTO AL CODICE: UNA VOLTA CHE È A DISPOSIZIONE IL SISTEMA FUNZIONANTE E COMPLETO CON L’ INTERFACCIA UTENTE 14 INSTALLAZIONE DEL SISTEMA COMPLETO SULL’ HARDWARE APPROPRIATO 15 PROVE SUL SISTEMA INSTALLATO USO DEI DIAGRAMMI 59
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BARRA DI SINCRONIZZAZIONE
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO DIAGRAMMA DELLE ATTIVITÀ ATTIVITÀ UTILE PER: MODELLARE E SINCRONIZZARE LE ATTIVITÀ SVOLTE DAL SISTEMA INDICARE LE VARIABILI DI ATTIVAZIONE FORK JOIN ATTIVITÀ 1 BARRA DI SINCRONIZZAZIONE PERCORSO DECISIONALE PERCORSI CONCORRENTI ? TRANSIZIONE NO SI ATTIVITÀ 2 ATTIVITÀ 3 UTILIZZA BARRE DI SINCRONIZ-ZAZIONE E BLOCCHI LOGICO-DECISIONALI PER VISUALIZZARE IL FLUSSO DELLE INFORMAZIONI USA I FORK/JOIN PER I PROCESSI PARALLELI: UN JOIN SI SUPERA SOLO QUANDO TUTTI I PROCESSI CHE VI CONFLUISCONO SONO PRONTI ATTIVITÀ 4 LE ATTIVITÀ SONO ORDINATE VERTICALMENTE IN BASE ALL’OG-GETTO CHE HA LA RESPONSABI-LITÀ DI PORTARLE AVANTI (LINEE DI DIVISIONE = SWIMLINES) DIAGRAMMA DELLE ATTIVITÀ 60
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POSSIBILI ASSOCIAZIONI
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO DIAGRAMMA DELLE CLASSI DESCRIZIONE ORIENTATA AGLI OGGETTI DEL SISTEMA OGNI CLASSE È CARATTERIZZATA DA NOME/ATTRIBUTI/OPERAZIONI PER OGNI ATTRIBUTO ED OPERAZIONE VIENE INDICATO IL LIVELLO DI ACCESSO PUBBLICO / PROTETTO / PRIVATO LE CLASSI SONO COLLEGATE TRA LORO TRAMITE LE “ASSOCIAZIONI” E LA “MOLTEPLICITÀ DELLE ASSOCIAZIONI” NON VIENE FATTO RIFERIMENTO AGLI EVENTI DI SINCRONIZZAZIO-NE MA SOLO ALLA STRUTTURA CLASSE 1 ATTRIBUTI ASSOCIAZIONI NOME OGGETTO 1 OGGETTO 2 CLASSE 2 POSSIBILI ASSOCIAZIONI 0…٭ 0…1 1 …٭ 0…y x…1 y …٭ ASSOCIAZIONE AGGREGAZIONECOMPOSIZIONE REALIZZAZIONE EREDITARIETÀ OGNI CLASSE È INOLTRE CORREDATA DA UNA SPECIFICA DI FUNZIONALITÀ, DI PRESTAZIONI, DI FUNZIONAMENTO NORMALE (SCHEMA DI BASE), DI FUNZIONA-MENTO ANOMALO (ESTENSIONI). DIAGRAMMA DELLE CLASSI 61
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DIAGRAMMA DELLE DISTRIBUZIONI
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO DIAGRAMMA DELLE DISTRIBUZIONI MOSTRA LA MACRO-ARCHITETTURA DI PIÙ SISTEMI COLLEGATI. L’ELEMENTO CHIAVE, UNA RISORSA FISICA, È IL NODO RAPPRESENTATO DA UN PARALLELEPIPEDO UN NODO PUÒ AVERE CAPACITÀ DI ELABORAZIONE O FUNGERE SOLO DA COLLEGAMENTO CON UNA INTERFACCIA I NODI SONO IN GENERE COLLEGATI DA ASSOCIAZIONI RAPPRESENTANTI UN LINK FISICO CONNESSIONE TRA NODI NOME NODO DIAGRAMMA DELLE DISTRIBUZIONI 62
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DIAGRAMMA DEI CASI D’USO
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO DIAGRAMMA DEI CASI D’USO ATTORE X CASO D’USO Y INTERAZIONI TRA SISTEMA ED ENTITÀ ESTERNE, CIOÈ GLI UTILIZZATORI, DETTI «ATTORI» NELLO SCHEMA SI HA: L’UTENTE/DISPOSITIVO X CHE PUÒ UTILIZZARE IL SISTEMA NEL MODO (CASO D’USO) Y SI UTILIZZANO ASSOCIAZIONI O GENERALIZZAZIONI DIAGRAMMA DEI CASI D’USO 63
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DIAGRAMMA DEGLI STATI PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO
METTE IN RILIEVO LA SEQUENZA DI ATTIVAZIONE DEI VARI OGGETTI, NONCHÉ LO STATO INIZIALE E FINALE MOSTRA LE CONDIZIONI CHE IMPLICANO UN PASSAGGIO DI STATO È IN GRADO DI MOSTRARE ATTIVITÀ PARALLELE SI BASA SUL CONCETTO DI EVENTO NOME 2 VARIABILI CARATTERIZZANTI LO STATO ATTIVITÀ STATO FINALE STATO INIZIALE E[C]/A EVENTO / CONDIZIONE / AZIONE DIAGRAMMA DEGLI STATI 64
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DIAGRAMMA DELLE SEQUENZE
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO DIAGRAMMA DELLE SEQUENZE MESSAGGIO DI CHIMATA AD UN ALTRO OGGETTO MESSAGGIO DI CHIMATA ALLO STESSO OGGETTO MESSAGGIO DI RISPOSTA AD UN ALTRO OGGETTO SEQUENZA TEMPORALE DEI MESSAGGI SCAMBIATI TRA I VARI OGGETTI COMPONENTI IL SISTEMA L’ASSE VERTICALE RAPPRESENTA IL TEMPO (TIMELINE) L’ASSE ORIZZONTALE GLI OGGETTI E GLI ATTORI POSSONO ESSERE QUINDI RAPPRE-SENTATE ANCHE LE DURATE DI OGNI SINGOLA ATTIVITÀ ED ITERAZIONE MESSAGGIO ASINCRONO ATTORE OGGETTO MESSAGGIO ATTIVITÀ DELL’OGGETTO MESSAGGIO RICORSIVO DIAGRAMMA DELLE SEQUENZE 65
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DIAGRAMMA DELLE COLLABORAZIONI
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO DIAGRAMMA DELLE COLLABORAZIONI OGGETTO ATTORE NOME 1 NOME 2 NOME 3 AZIONE 1 AZIONE 3 AZIONE 2 MESSAGGIO MOSTRA LA STRUTTURA INFORMATIVA CON CUI I VARI OGGETTI ED ATTORI COMUNICANO TRA DI LORO NON RAPPRESENTA LA CRONOLOGIA DI TALE COMUNICAZIONE SUI LINK VANNO INDICATI I MESSAGGI SCAMBIATI PER OGNI AZIONE DIAGRAMMA DELLE COLLABORAZIONI 66
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DIAGRAMMA DEGLI OGGETTI
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO DIAGRAMMA DEGLI OGGETTI CLASSE ATTRIBUTI OPERAZIONI OGGETTO 1 OGGETTO 2 ATTRIBUTO DELLA ASSOCIAZIONE OPERAZZIONI OGGETTO 3 A PARTIRE DAL DIAGRAMMA DELLE CLASSI SI DERIVANO LE SINGOLE ISTANZE DEGLI OGGETTI CHE COSTITUISCONO IL SISTEMA (AD ES. DALLA CLASSE «MOTORI CC» SI POSSONO ISTANZIARE TUTTI I MOTORI IN CORRENTE CONTINUA PRESENTI NELL’IMPIANTO). DOCUMENTAZIONE DEL SOFTWARE DI CONTROLLO 67
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DIAGRAMMA DEI COMPONENTI
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO DIAGRAMMA DEI COMPONENTI COMPONENTE [NOME PACKAGE] NOME COMPONENTE 1 COMPONENTE 3 COMPONENTE 2 RELAZIONE DI DIPENDENZA FORNISCE UNA VISIONE STRUTTURALE DEL SISTEMA FUNZIONANTE I COMPONENTI SONO INSIEMI DI OGGETTI RAGGRUPPATI PER FUNZIONALITÀ IN COMPONENTI, DISPOSITIVI/APPARATI E IMPIANTI/SOTTOSISTEMI MOSTRA IN PARTICOLARE I COLLEGAMENTI TRA COMPONENTI DIAGRAMMA DEI COMPONENTI 68
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LO STANDARD DI PROGETTAZIONE ESA-PSS05
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO LO STANDARD DI PROGETTAZIONE ESA-PSS05 SI TRATTA DI UNA SERIE DI NORME STANDARD DI SVILUPPO E DI INGEGNERIA DEL SOFTWARE ORIGINARIAMENTE ERA STATO SVILUPPATO PER I SOLI PRODOTTI SOFTWARE DELL’AGENZIA SPAZIALE EUROPEA (ESA) OGGI È LARGAMENTE UTILIZZATO ANCHE DALLE COMPAGNIE PRIVATE PERMETTE UNA GESTIONE ED UN CONTROLLO COMPLETO E FUNZIONALE DI TUTTE LE FASI DI SVILUPPO REGOLAMENTA LA PROGETTAZIONE DI TUTTI I COMPONENTI E DI TUTTE LE INTERFACCE DEL SISTEMA SOFTWARE LO STANDARD DI PROGETTAZIONE ESA-PSS05 69
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LO STANDARD DI PROGETTAZIONE ESA-PSS05
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO LO STANDARD DI PROGETTAZIONE ESA-PSS05 Guide to applying the ESA Software Engineering Standards to small software projects; Guide to the Software Engineering Standards Guide to the user requirements definition phase Guide to the software requirements definition phase Guide to the software architectural design phase Guide to the software detailed design and production phase Guide to the software transfer phase Guide to the software operations and maintenance phase Guide to software project management Guide to software configuration management Guide to software verification and validation Guide to software quality assurance LO STANDARD DI PROGETTAZIONE ESA-PSS05 - GUIDE 70
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LA NORMATIVA ESA SI ARTICOLA NELLA SEGUENTI FASI:
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO LA NORMATIVA ESA SI ARTICOLA NELLA SEGUENTI FASI: FASE 1: REQUIREMENTS CAPTURE PROCESS FASE 2: ANALYSIS & DESIGN FASE 3: REALIZZAZIONE E PROVE PER LA VALIDAZIONE NORMATIVA ESA PER LA PROGETTAZIONE 71
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FASE 1: REQUIREMENTS CAPTURE PROCESS
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO FASE 1: REQUIREMENTS CAPTURE PROCESS INFORMAZIONI SU STRUTTURA E FUNZIONAMENTO INFORMAZIONI SULL’ INTEGRAZIONE CON SISTEMI GIÀ ESISTENTI INFORMAZIONI SULLE PRESTAZIONI DESIDERATE INFORMAZIONI SULLA QUALITÀ DESIDERATA INFORMAZIONI SUI TEMPI DI CONSEGNA INFORMAZIONI SUI MOMENTI E SULLE MODALITÀ DI VERIFICA INDIVIDUAZIONE DEI REQUISITI 72
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FASE 2: ANALYSIS & DESIGN
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO FASE 2: ANALYSIS & DESIGN DEFINIZIONE ATTIVITÀ (ACTIVITY DIAGRAM) ANALISI DEL SISTEMA (CLASS DIAGRAM) COMPRENSIONE DELL’UTILIZZO (USE CASES DIAGRAM) ANALISI TRANSIZIONI DI STATO (STATE CHART DIAGRAM) INTERAZIONE TRA OGGETTI (SEQUENCE&COLLABORATION DIAGRAM) INTEGRAZIONE CON SISTEMI PRE-ESISTENTI (DISTRIBUTION DIAGRAM) DEFINIZIONE SINGOLI ELEMENTI (OBJECTS DIAGRAM) DEFINIZIONE DEI COMPONENTI (COMPONENT DIAGRAM) IN OGNI FASE NON BISOGNA MAI PERDERE IL CONTATTO CON IL CLIENTE! RELAZIONI & VERIFICHE (DOCUMENTATE!!!) ANALISI E PROGETTAZIONE 73
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FASE 3: REALIZAZIONE E PROVE PER LA VALIDAZIONE
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO FASE 3: REALIZAZIONE E PROVE PER LA VALIDAZIONE QUESTE FASI COMPRENDONO: LA REALIZZAZIONE DEI SINGOLI SISTEMI LE PROVE SINGOLE DEI SISTEMI REALIZZATI L’INTEGRAZIONE TRA DI LORO E CON SISTEMI ESISTENTI LE PROVE INTEGRATE, PER VERIFICARE IL FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA COMPLESSIVO REALIZZAZIONE E PROVE DI VALIDAZIONE 74
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REALIZZAZIONE DELLE PARTI IN HARDWARE
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO INGEGNERIA DI SISTEAMA BASE DELLA CONOSCENZA DEFINIZIONE DELLE FINALITÀ E DELLE PRESTAZIONI MESSA IN ESERCIZIO ACCETTAZIONE MODELLO FUNZIONALE DELLA NUOVA REALIZZAZIONE PROVE DI FUNZIONALITÀ INTEGRAZIONE DELLA NUOVA REALIZZAZIONE ARCHITETTURA DELLA NUOVA REALIZZAZIONE PROVE DI FUNZIONALITÀ SOFTWARE INTEGRAZIONE IN SOTTOSISTEMI REALTÀ VIRTUALE DELLA NUOVA REALIZZAZIONE PROVE DI FUNZIONALITÀ REALIZZAZIONE DELLE PARTI IN SOFTWARE INTEGRAZIONE DELLE PARTI HARDWARE E SOFTWARE REALIZZAZIONE DELLE PARTI IN HARDWARE PROCEDURA SISTEMATICA DI PROGETTAZIONE 75
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BASE DELLA CONOSCENZA UML UML UML UML UML UML UML UML UML
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO UML DIAGRAMMA DELLE ATTIVITÀ UML DIAGRAMMA DEI CASI D’USO UML DIAGRAMMA DELLE COLLABORAZIONI UML DIAGRAMMA DEGLI OGGETTI DEFINIZIONE DELLE FINALITÀ E DELLE PRESTAZIONI MODELLO FUNZIONALE DELLA NUOVA REALIZZAZIONE ARCHITETTURA DELLA NUOVA REALIZZAZIONE REALTÀ VIRTUALE REALIZZAZIONE DELLE PARTI IN SOFTWARE REALIZZAZIONE DELLE PARTI IN HARDWARE INTEGRAZIONE DELLE PARTI HARDWARE E SOFTWARE PROVE DI FUNZIONALITÀ INTEGRAZIONE IN SOTTOSISTEMI INTEGRAZIONE ACCETTAZIONE MESSA IN ESERCIZIO BASE DELLA CONOSCENZA UML DIAGRAMMA DEGLI STATI UML DIAGRAMMA DELLE CLASSI UML DIAGRAMMA DELLE DISTRIBUZIONI UML DIAGRAMMA DEI COMPONENTI UML DIAGRAMMA DELLE SEQUENZE DOCUMENTAZIONE DELLA PROGETTAZIONE 76
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UNA APPLICAZIONE VISTA DALL’UTENTE
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO MODELLAZIONE UML LIVELLO CONCETTUALE LIVELLO FISICO REQUISITI FUNZIONALI UTILIZZAZIONE INGEGNERE GESTIONALE PROGRAMMI PER UTENTE FINALE IL FUNZIONAMENTO CASO D’USO UNA APPLICAZIONE VISTA DALL’UTENTE FUNZIONALITÀ LA GESTIONE PROGETTAZIONE REALIZZAZIONE INGEGNERE DI SISTEMA INTEGRATORE DI SISTEMA COMPORTAMENTO INSTALLAZIONE PRESTAZIONI COLLAUDO PUNTI DI VISTA 77
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COMANDO POSIZIONE SLITTA COMANDO MOVIMENTO TRAPANO
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO APPROCCIO OBJECT ORIENTED PANNELLO DI CONTROLLO COMANDO POSIZIONE SLITTA COMANDO MOVIMENTO TRAPANO DISPOSITIVO DI CONTROLLO TRAPANO RETE DI COMUNICAZIONE TRA I DISPOSITIVI DI CONTROLLO DISPOSITIVO DI CONTROLLO SLITTA ESEMPIO DI APPARATO 78
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PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO
APPROCCIO OBJECT ORIENTED LA LAVORAZIONE PUÒ INIZIARE IL PEZZO È CARICATO SULLA SLITTA IL PEZZO È PORTATO SOTTO IL TRAPANO IL TRAPANO PUÒ INIZIARE LA LAVORAZIONE IL TRAPANO EFFETTUA LA LAVORAZIONE IL TRAPANO HA CONCLUSO LA LAVORAZIONE IL TRAPANO È ALLONTANATO DAL PEZZO IL PEZZO È SCARICATO DALLA SLITTA LA LAVORAZIONE È CONCLUSA FASI DELLA LAVORAZIONE 79
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CICLO DI LAVORO PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO
APPROCCIO OBJECT ORIENTED CICLO DI LAVORO INIZIO CICLO MOVIMENTO PEZZO IL PEZZO DA LAVORARE VIENE POSIZIONATO SULLA SLITTA MOVIMENTO SLITTA LA SLITTA VIENE POSIZIONATA SOTTO IL TRAPANO MOVIMENTO TRAPANO VIENE ABBASSATO IL TRAPANO LAVORAZIONE VIENE AVVIATA LA LAVORAZIONE MOVIMENTO TRAPANO TERMINATA LA LAVORAZIONE, IL TRAPANO VIENE SOLLEVATO MOVIMENTO SLITTA ILTRAPANO VIENE FERMATO VIENE MOVIMENTATA LA SLITTA PER SCARICARE IL PEZZO MOVIMENTO PEZZO FINE CICLO ESEMPIO DI APPARATO 80
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COMANDO POSIZIONE SLITTA COMANDO MOVIMENTO TRAPANO
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO APPROCCIO OBJECT ORIENTED PANNELLO DI CONTROLLO COMANDO POSIZIONE SLITTA COMANDO MOVIMENTO TRAPANO DISPOSITIVO DI CONTROLLO TRAPANO RETE DI COMUNICAZIONE TRA I DISPOSITIVI DI CONTROLLO ALTO SENSORI COMUNICAZIONE DATI BASSO MOVIMENTO TRAPANO MOVIMENTO PEZZO CARICA PRONTO ATTESA SENSORI DISPOSITIVO DI CONTROLLO SLITTA COMUNICAZIONE DATI ESEMPIO DI APPARATO 81
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UNITA’ DI FORATURA AUTOMATICA
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO ESEMPIO MODELLAZIONE UML UNITA’ DI FORATURA AUTOMATICA LAVORAZIONE NORMALE FUNZIONAMENTO OPERATORE/ IMPIANTO CONTROLLO TRAPANO SLITTA <<INCLUDE>> PROGETTISTA SETUP <<INCLUDE>> OPERATORE ARRESTA SISTEMA RIAVVIA GESTIONE ALLARMI MANUTENZIONE DIAGRAMMA DEI CASI D’USO 82
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PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO
ESEMPIO MODELLAZIONE UML PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO UNITÀ DI FORATURA + ESEGUI LAVORAZIONE () È COMPOSTA DA È COMPOSTA DA È COMPOSTA DA TRAPANO - POSIZIONE OPERATIVITÀ + TRASLA () RUOTA () COLLABORA CON COLLABORA CON SLITTA - POSIZIONE OPERATIVITÀ + TRASLA () RUOTA () CONTROLLORE - ATTESA CONTROLLO + INVIA SEGNALE () RICEVE SEGNALE () DIAGRAMMA DELLE CLASSI 83
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PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO
ESEMPIO MODELLAZIONE UML DIAGRAMMA DELLE CLASSI 84
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PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO
ESEMPIO MODELLAZIONE UML PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO CONTROLLO TRAPANO CONTROLLO SLITTA UNITÀ DI FORATURA TRAPANO SLITTA DIAGRAMMA DEGLI OGGETTI 85
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7: INIZIO CICLO DI LAVORAZIONE ?
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO OPERATORE CONTROLLO SLITTA SLITTA CONTROLLO TRAPANO TRAPANO 1: INIZIA 2: CARICA PEZZO 3: CARICATO 4: A SINISTRA 5: PRONTO 6: PEZZO IN POSIZIONE 7: INIZIO CICLO DI LAVORAZIONE ? 8: AVVIARE TRAPANO 9: ABBASSA 10: LAVORAZIONE DIAGRAMMA DELLE SEQUENZE 86
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PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO
ESEMPIO MODELLAZIONE UML PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO APPROCCIO OBJECT ORIENTED OPERATORE CONTROLLO SLITTA SLITTA CONTROLLO TRAPANO TRAPANO 11: SOLLEVA 12 : IN ALTO 13: FINE LAVORAZIONE 14: A DESTRA 15 : IN ATTESA 16 : SCARICA 17 : SCARICATO 18: FINITO DIAGRAMMA DELLE SEQUENZE 87
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LAVORAZIONE SLITTA IN PRONTO
PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO ESEMPIO MODELLAZIONE UML APPROCCIO OBJECT ORIENTED LAVORAZIONE INIZIO SLITTA IN ATTESA SCARICA SLITTA IN ATTESA CARICA FINE SLITTA IN PRONTO CICLO TRAPANO TRAPANO ALTO FERMO TRAPANO ALTO ROTAZIONE TRAPANO BASSO LAVORAZIONE DIAGRAMMA DI STATO 88
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PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO
APPROCCIO OBJECT ORIENTED OPERATORE SLITTA TRAPANO INIZIO CICLO AZIONA COMANDO SLITTA CARICAMENTO PEZZO SLITTA A SINISTRA AZIONA COMANDO TRAPANO AVVIAMENTO TRAPANO TRAPANO IN BASSO LAVORAZIONE DIAGRAMMA DELLE ATTIVITA’ 89
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PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO
ESEMPIO MODELLAZIONE UML APPROCCIO OBJECT ORIENTED OPERATORE SLITTA TRAPANO TRAPANO IN ALTO TRAPANO FERMO SLITTA A DESTRA SCARICA IL PEZZO FINE CICLO DIAGRAMMA DELLE ATTIVITA’ 90
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RETE DI COMUNICAZIONEDATI
ESEMPIO MODELLAZIONE UML PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO NODO 1 NODO 2 CONTROLLO SLITTA RETE DI COMUNICAZIONEDATI CONTROLLO TRAPANO SLITTA TRAPANO DIAGRAMMA DI DISTRIBUZIONE 91
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UML IN SINTESI PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO
MODELLAZIONE UML UML IN SINTESI UML È COMPLESSO E VA ADATTATO ALLE ESIGENZE DEI PROGETTISTI E AL CONTESTO DEL PROGETTO PRENDENDO IN CONSIDERAZIONE I SEGUENTI FATTORI: SETTORE DI ATTIVITÀ TIPOLOGIA DI PROGETTO ESIGENZE DI CONFORMITÀ A NORME COMUNICAZIONE CON COMMITTENTI E FORNITORI COMPOSIZIONE E DISTRIBUZIONE DEL GRUPPO DI LAVORO UML IN SINTESI 92
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UML IN SINTESI PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO
MODELLAZIONE UML UML IN SINTESI UML NON SUGGERISCE NÉ PRESCRIVE UNA SEQUENZA DI REALIZZAZIONE DEI DIVERSI DIAGRAMMI UML OFFRE UN’AMPIA GAMMA DI POSSIBILI MODALITÀ DI UTILIZZO TRA LE QUALI I PROGETTISTI SONO LIBERI DI SCEGLIERE NON TUTTI I DIAGRAMMI SONO UGUALMENTE UTILI IN OGNI CIRCOSTANZA IN OGNI APPLICAZIONE BISOGNA INDIVIDUARE QUALI DIAGRAMMI SONO EFFETTIVAMENTE NECESSARI PER LA REALIZZAZIONE DEL MODELLO UML IN SINTESI 93
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CONCLUSIONI PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO
LE METODOLOGIE DI PROGETTO ORIENTATE AGLI OGGETTI SONO STATE ADOTTATE CON SUCCESSO NELL’AUTOMAZIONE INDUSTRIALE PER FAR FRONTE ALLE SEGUENTI ESIGENZE: RIDURRE I TEMPI CHE INTERCORRONO TRA LA PROGETTAZIONE E LA REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA SVILUPPARE ARCHITETTURE SOFTWARE AD OGGETTI, CHE OFFRONO MAGGIORI POSSIBILITÀ DI INTEGRAZIONE TRA SISTEMI ETEROGENEI REALIZZARE SISTEMI DI PRODUZIONE, IMPIANTI ED APPARATI CON STRUTTURE MODULARI CHE PERMETTONO: UNA SEMPLICE CONFIGURAZIONE DEL SISTEMA UNA MANUTENZIONE PIÙ RAPIDA ED ECONOMICA LA POSSIBILITÀ DI RICONFIGURAZIONE LA POSSIBILITÀ DI INSERIMENTO DI NUOVE UNITÀ CONCLUSIONI 94
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PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO
L’ ESISTENZA DEGLI STANDARD IEC E ISA FORNISCE LE LINEE GUIDA PER LA PROGETTAZIONE DI ARCHITETTURE SOFTWARE ORIENTATE AGLI OGGETTI PROGETTARE SISTEMI CON STRUTTURA NON CONFORME AGLI STANDARD SI RIVELA UN APPROCCIO PERDENTE, PERCHÈ PORTA ALLA REALIZZAZIONE DI SOLUZIONI PROPRIETARIE SENZA POSSIBILITÀ DI INTEGRAZIONE CON ALTRI SISTEMI E NON RIUTILIZZABILI, QUINDI PIÙ COSTOSE CONCLUSIONI 95
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