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STORIA DELL’ETNA
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CARTA DI IDENTITA’: PAESE: Italia REGIONE:Sicilia PROVINCIA: Catania
ALTEZZA: 3343 mt ULTIMA ERUZIONE:2012
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L’Etna è un complesso vulcanico siciliano originatosi nel Quaternario ed ancora attivo. Con le diverse eruzioni ha modificato il paesaggio. La sua superficie è caratterizzata da una ricca varietà di ambienti che alterna paesaggi urbani, folti boschi che conservano diverse specie botaniche ad aree desolate ricoperte da roccia vulcanica e periodicamente soggette ad innevamento alle maggiori quote.
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LEGGENDA E MITI La mitologia romana e greca hanno permesso a numerose leggende attorno al soggetto dei vulcani nel bacino mediterraneo. GRECIA: Efesto un dio all’origine dell’attività vulcanica. Nell’antichità Efesto era il dio del fuoco e del metallo,si sa che questo dio era un fabbro e che lavorava con l’aiuto di tre ciclopi nelle gigantesche fucine situate sotto i vulcani. Secondo alcuni miti era l’attività di Efesto a provocare l’eruzioni secondo altri la sua collera.
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ROMANA:Nella mitologia romana Efesto si chiama Vulcano ma le storie che lo riguardano sono le medesime. CRISTIANA:Per i cristiani invece i vulcani erano le bocche dell’inferno;infatti nel medioevo l’inferno era un luogo nel quale bruciavano i dannati.
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STORIA GEOLOGICA Come tutti i vulcani l'Etna si è formato nel corso dei millenni con un processo di costruzione e distruzione iniziato intorno a anni fa, nel Quaternario. Al suo posto si ritiene vi fosse un ampio golfo nel punto di contatto tra la zolla euro-asiatica a nord e la zolla Africana a sud. Fu proprio il colossale attrito tra le due zolle a dare origine alle prime eruzioni sottomarine di lava basaltica fluidissima con la nascita dei primi coni vulcanici, al centro del golfo detto pre-etneo. La formazione dell’Etna attuale può essere riassunta in quattro fasi:
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PRIMA FASE Dopo una fase di attività sottomarina, i cui resti sono localizzati tra Acicastello, Acitrezza e la collina di Vampolieri, circa anni fa un vulcano comincia ad emergere dal mare, formando le basi dell'attuale edificio vulcanico. (i resti di questa attività sono localizzati nella zona di Monte Calanna, nei pressi di Zafferana Etnea).
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SECONDA FASE Cessata l'attività di MONTE CALANNA, circa anni fa entrò in eruzione un nuovo complesso di coni vulcanici, detto Trifoglietto, un vulcano estremamente pericoloso di tipo esplosivo. L'attività vulcanica si spostò poi ancor più ad ovest con la nascita di un ulteriore bocca: il Trifoglietto II. Il sistema collassò circa 64 000 anni fa dando origine all'immensa caldera detta Valle del Bove profonda mille metri e larga cinquemila
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TERZA FASE Dopo una lunga attività eruttiva, circa anni fa, il cono vulcanico sprofonda, dando origine ad una vasta caldera. Questi catastrofici eventi che sconvolsero il vulcano sono tutt'oggi visibili. La valle del Bove è ciò che resta della vasta caldera creatasi con lo sprofondamento del TrifogliettoII.
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QUARTA FASE Con lo sprofondamento del TrifogliettoII l'attività vulcanica si sposta ancora verso l'interno: nasce il Mongibello. La continua attività del nuovo centro eruttivo nel corso dei secoli porta alla formazione dell'attuale edificio vulcanico.
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COMBATTRE LE COLATE DI LAVA
Dalle grandi eruzioni dell’antichità, sognavano di poter fermare le colate laviche. Dei vulcanologi ci sono in parte riusciti nel corso del xx secolo. Fermare una colata di lava consistente però,è impossibile. Se è di debole flusso è possibile deviarla ed evitare che minacci abitazioni e colture.
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PRIMO TENTATIVO Il primo tentativo di deviazione di una colata lavica risale al 1669 sulle pendici dell’Etna. La lava aveva già sommerso Malpasso,senza fare vittime;stava minacciando Catania così 50 uomini decisero di deviare la colata. Essi affrontarono la lava con picconi e zappe e fecero un foro su un fianco già raffreddato della colata e così riuscirono a deviare il flusso che si diresse verso Paternò.Non più mantenuto aperto ,il foro si richiuse e la colata si diresse verso Catania distruggendo parte della città.
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SECONDO TENTATIVO Nel 1983 venne fatto un secondo tentativo di deviazione della lava per evitare che distruggesse alcune abitazioni. Il 14 maggio degli artificieri fecero esplodere un fianco della colata per deviare parte del flusso.
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Nel frattempo alcuni camion cominciarono ad ammucchiare enormi quantità di vecchi depositi vulcanici costruendo delle dighe per incanalare il flusso principale. L’operazione procedette 24 ore su 24 per 50 giorni permettendo di salvare alcune abitazioni.
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ELABORATO DA: Annalisa Napoli, Federica Palma e Arianna Distefano
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