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PubblicatoMaría Barone Modificato 10 anni fa
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STORIA DEL CRISTIANESIMO IN EUROPA: dal Settecento ai giorni nostri.
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La Chiesa degli ultimi tre secoli ha cercato di adeguarsi alle esigenze dell’uomo moderno. Per fare questo, essa non ha potuto fare a meno di entrare in contatto con i grandi eventi di questo periodo storico.
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La Chiesa e l’Illuminismo: nel Settecento si diffuse l’Illuminismo, una corrente culturale che metteva al centro di tutto la ragione. L’Illuminismo considerava ogni religione come superstizione e strumento di controllo delle coscienze. Esso diede vita ad una profonda critica nei confronti della Chiesa, la quale venne ridicolizzata perché considerata fonte di ignoranza e di illusioni. La risposta, da un lato, fu quella di mostrare la ragionevolezza della fede, dall’altro, la scelta di chiudersi in un atteggiamento difensivo.
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La Chiesa e la Rivoluzione francese: il 14 luglio 1789 scoppiò la Rivoluzione francese, che modificò completamente il sistema politico francese (la repubblica al posto della monarchia). Tale evento colpì anche la Chiesa e il cristianesimo, dato che una parte dell’alto clero (vescovi e cardinali) era molto vicina al re e ai nobili Nel 1790 fu proclamata la Costituzione civile del clero, con la quale vescovi e sacerdoti diventavano dipendenti statali, nominati dallo Stato. Il clero francese si spaccò in due blocchi: quello fedele al papa e quello subordinato allo Stato.
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La Rivoluzione industriale e la questione sociale: a cavallo tra il XVIII e il XIX sec. L’invenzione della macchina a vapore diede vita, prima in Inghilterra e poi nel resto dell’Europa occidentale, alla Rivoluzione industriale. Nelle città sorsero le fabbriche e molti contadini si spostarono dalle campagne in città alla ricerca di lavoro (sovraffollamento urbano). Dato che il numero di quanti cercavano lavoro in fabbrica era molto elevato, i salari continuavano ad abbassarsi e le condizioni di lavoro diventavano disumane (situazione igienica disastrosa). Nelle campagne la situazione dei braccianti non era migliore: molto lavoro e poco denaro.
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La nascita delle ideologie: nell’Ottocento la società risultava fortemente divisa fra ricchi e poveri e le ingiustizie sociali avevano favorito la nascita di ideologie socialiste che intendevano difendere i lavoratori. Emerse così il comunismo di Karl Marx, che considerava la proprietà privata come l’origine di tutti i mali. Secondo Marx, la soluzione allo sfruttamento del proletariato (la classe dei nuovi poveri) consisteva nella lotta armata contro i proprietari in modo da creare una società comunista (dove tutti gli uomini fossero uguali e ogni uomo fosse padrone del suo salario e dei mezzi di produzione). Marx attaccò la Chiesa, considerandola alleata dei potenti, e dichiarò guerra alla religione, da lui considerata “oppio dei popoli” (uno strumento per sottomettere i più deboli).
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Le opere sociali della Chiesa: di fronte ai nuovi problemi della società dell’Ottocento, la Chiesa mostrò una vivacità straordinaria. In diverse parrocchie vennero aperte le mense dei poveri e le Casse rurali (le banche di solidarietà). In diverse zone sorsero ospedali per la cura gratuita degli ammalati (si veda l’opera di Giuseppe Cottolengo). In molte parrocchie sorsero, invece, oratori e scuole gratuite dove si insegnavano il catechismo, i rudimenti del leggere e dello scrivere e i lavori artigianali (si veda l’opera di Giovanni Bosco).
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Il Concilio Vaticano I: le trasformazioni sociali, politiche e culturali dei secoli XVIII e XIX avevano cambiato l’Europa e creato nuovi problemi. La Chiesa sentì l’esigenza di riflettere su se stessa e di fare chiarezza di fronte alle critiche dell’Illuminismo e del socialismo L’ 8 dicembre 1869 papa PIO IX convocò in Vaticano un concilio (Concilio Vaticano I). Da esso nacquero due costituzioni: la “Dei Filius”; la “Pastor aeternus”.
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“Dei Filius”: espone come la fede sia qualcosa di ragionevole, contrariamente a quanto sostenuto dall’Illuminismo e dal socialismo; sottolinea poi il valore della Tradizione (oltre che della Bibbia) per la Rivelazione di Dio agli uomini; condanna, infine, l’ateismo e l’indifferenza religiosa.
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“Pastor aeternus”: - dichiara ufficialmente l’infallibilità del papa in materia di fede e di morale quando si pronuncia in maniera ufficiale per definire una verità.
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DOTTRINA SOCIALE della Chiesa: la presa di coscienza dei problemi sociali posti dal mondo moderno sensibilizzò la Chiesa sui mali del secolo. Il papa LEONE XIII, con l’enciclica “Rerum novarum” (Le cose nuove) tracciò le linee del comportamento cristiano nella società industriale: ai lavoratori chiese di rispettare le gerarchie sociali e la proprietà privata, mentre ai padroni raccomandò di non calpestare la dignità umana dei lavoratori, di concedere salari equi e tali da consentire un tenore di vita dignitoso, e di promuovere ambienti di lavoro igienici e iniziative assistenziali.
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Il MESSAGGIO della “Rerum Novarum”: - il rispetto reciproco fra lavoratori e datori di lavoro; - un giusto salario e un trattamento dignitoso per gli operai; - il diritto alla proprietà privata, che deve però essere usata per il bene comune; - lo Stato ha il compito di promuovere il benessere dei cittadini, ma deve intervenire sussidiariamente; - la giustizia si deve ottenere con il reciproco rispetto e non con la guerra (condanna della lotta di classe).
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