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LA QUALITA’ NEI PERCORSI DI RISTORAZIONE COLLETTIVA
2° Convegno Nazionale di Nutrizione Clinica TOPICS IN CLINICAL NUTRITION STRESA, 12 MAGGIO 2012 LA QUALITA’ NEI PERCORSI DI RISTORAZIONE COLLETTIVA AMINA CIAMPELLA TECNOLOGO ALIMENTARE
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Maino de’ Maineri (medico milanese del XIV sec, autore di un trattato di dietetica simile ad un ricettario di cucina), scrisse: “ciò che è più piacevole al gusto va meglio per la digestione” Medico e cuoco, le due facce di un medesimo sapere. Scienza dietetica e arte gastronomica procedevano in stretta simbiosi perché parlavano il medesimo linguaggio. Massimo Montanari, Il cibo come cultura, Bari, Laterza, 2004, Piacere e salute, 63-70
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RISTORAZIONE DEVE TENER CONTO DI MOLTI ELEMENTI NELLA “CORNICE DI RIFERIMENTO”, IN PARTICOLARE DI:
Inserimento del pasto nell’orizzonte della persona ospedalizzata Conoscenza di una sensorialità generale e sociale Sensibilità per la sensorialità personale e familiare Qualità della comunicazione e del rapporto tra: Pazienti, Famiglie, Sanitari, Fornitore del pasto, Struttura responsabile del servizio. Come è logico attendersi, i degenti ritengono che il regime proposto in ospedale sia mirato alla loro patologia ( Linee Indirizzo Ministero Salute, 2011)
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la qualità intrinseca nelle sue tre fondamentali componenti:
Si intende per QUALITÀ DEL CIBO la qualità intrinseca nelle sue tre fondamentali componenti: SICUREZZA QUALITÀ NUTRIZIONALE QUALITÀ SENSORIALE
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QUALITÀ SENSORIALE Direttamente correlata all’appetibilità del cibo
Il più significativo motivo di gradimento o di rifiuto del cibo Quest’aspetto deve essere valutato: con grande serietà, metodo ed attenzione evitando critiche generiche o personali mettendosi nell’ottica e nella sensibilità degli utenti E’ possibile che un cibo considerato gradevole e appetitoso da cuochi e dietisti ( gli esperti), non lo sia per i degenti. Per questo, concentriamoci anche sui piatti che sono rifiutati!
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VALUTAZIONE SENSORIALE
Dipende fortemente dalle esperienze vissute e dai modelli elaborati a livello mentale (cornice di riferimento) abbiamo diverse soglie di percezione sensoriale diamo diversi giudizi di preferenza- accettabilità Accettabilità: “condizione di un prodotto ritenuto gradevole in termini di attributi sensoriali da un individuo o da una popolazione” Preferenza: “termine generico che si riferisce al confronto tra due o più prodotti su basi edonistiche (piacere-disgusto)” E. Pagliarini, Valutazione sensoriale, Hoepli, Milano, 2004
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La memoria gioca un ruolo centrale nella percezione del cibo I CONSUMATORI RICORDANO MEGLIO QUELLO CHE PIACE O CIÒ CHE NON PIACE? Food memory and its relation with age and liking: An incidental learning experiment with children, young and elderly people, M. Laureati, L. Morin-Audebrand, E. Pagliarini, C. Sulmont-Rossé, E.P. Koster, J. Mojet, Appetite 51 (2008)
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RISTORAZIONE PUBBLICA E SVILUPPO SOSTENIBILE: Quale Futuro?
Ristorazione pubblica come parte di più ampie strategie di sviluppo sostenibile che integrano produzione, consumo, salute ed educazione Importanza di promuovere e disseminare gli esempi di buona pratica e di garantire che gli obiettivi raggiunti rimangano parte di una visione a lungo termine
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TRATTO DA BARILLA CENTER FOR FOOD & NUTRITION
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A RT. 2 “PRINCIPI” DEL D.LGS. 163/2006
Il secondo comma dell’articolo in oggetto introduce un importante ed innovativo precetto normativo nel diritto interno, laddove stabilisce “la possibilità di subordinare, entro i limiti in cui sia espressamente consentito dalle norme vigenti e dalle norme del codice, il principio di economicità ai criteri, previsti dal bando, ispirati ad esigenze sociali, nonché alla tutela della salute e dell’ambiente e alla promozione dello sviluppo sostenibile” Il principio di economicità è un parametro di legittimità dell’azione amministrativa e riguarda l’obbligo per la PA di ottenere un determinato risultato con il minor dispendio di risorse.
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Servizi di ristorazione fuori casa
Norma UNI Servizi di ristorazione fuori casa Requisiti minimi per la stesura di capitolato di appalto, bando e disciplinare Ente Nazionale Italiano di Unificazione Membro Italiano ISO e CEN
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SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
La Norma specifica i requisiti che devono essere contenuti nel capitolato di appalto, nel bando e nel disciplinare per l’affidamento dei servizi relativi alla ristorazione fuori casa. La Norma non si applica alle attività connesse ai servizi di ristorazione fuori casa, relative alla progettazione e all'esecuzione di lavori strutturali ed impiantistici.
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TALI REQUISITI DEVONO TENERE CONTO DI:
compatibilità con le risorse economiche messe a disposizione; fattibilità tecnica e organizzativa. Nell’ambito di ogni processo individuato il committente deve esplicitare le attività che sono di competenza del fornitore e/o del committente. Nel prospetto sono elencati i processi e le relative attività che costituiscono il servizio di ristorazione fuori casa.
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Produzione, trasporto ed erogazione dei pasti
Progettazione del menu (base, dietetico, etico-religioso) Selezione e valutazione dei prodotti alimentari e non alimentari Selezione e valutazione dei fornitori Approvvigionamento di prodotti alimentari e non alimentari Ricevimento, accettazione e conservazione di prodotti alimentari e non alimentari Prenotazione dei pasti Preparazione dei pasti Confezionamento dei pasti Distribuzione dei pasti Somministrazione dei pasti Valutazione e gestione delle eccedenze Valutazione dei residui Lavaggio delle stoviglie Pulizia e sanificazione di ambienti e attrezzature Rilevazione pasti prenotati/somministrati da fatturare Emissione del titolo di pagamento ed incasso Formazione e addestramento del personale Educazione alimentare al consumatore e/o al cliente Comunicazione al consumatore e/o al cliente Valutazione del servizio di ristorazione fuori casa
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Fornitura e trasporto di prodotti alimentari e non alimentari
PROCESSO ATTIVITÁ Fornitura e trasporto di prodotti alimentari e non alimentari Progettazione del menu (base, dietetico, etico-religioso) Selezione e valutazione dei prodotti alimentari e non alimentari Selezione e valutazione dei fornitori Approvvigionamento di prodotti alimentari e non alimentari Ricevimento, accettazione e conservazione di prodotti alimentari e non alimentari Prenotazione dei pasti Confezionamento dei prodotti alimentari e non alimentari Consegna di prodotti alimentari e non alimentari Pulizia e sanificazione di ambienti e attrezzature Rilevazione pasti/alimenti da fatturare Emissione del titolo di pagamento ed incasso Formazione e addestramento del personale Educazione alimentare al consumatore e/o al cliente Comunicazione al consumatore e/o al cliente Valutazione del servizio di ristorazione fuori casa
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IDENTIFICAZIONE DEI PRODOTTI ALIMENTARI
prodotto convenzionale; prodotto biologico; prodotto da produzione integrata; prodotto a indicazione e a denominazione d’origine; prodotto agroalimentare tradizionale; prodotto equo e solidale; prodotto OGM; prodotto non OGM; prodotto da filiera corta; prodotti alimentari utilizzati da soggetti intolleranti al glutine e ad altri composti alimentari.
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VALUTAZIONE DEGLI SCARTI (RESIDUI ALIMENTARI VOLONTARI)
Importante determinarli per la valutazione e monitoraggio dello stato nutrizionale e per l’impostazione di un adeguato supporto nutrizionale (LINEE DI INDIRIZZO NAZIONALI PER LA RISTORAZIONE OSPEDALIERA, 2011)
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DEFINIZIONI UNI 11407/2011 ECCEDENZA:
Piatto/pasto non somministrato, che può essere riutilizzato secondo quanto definito nel capitolato di appalto, assicurando il mantenimento delle condizioni igienico-sanitarie e sensoriali. RESIDUO: Piatto/pasto somministrato, volontariamente non consumato, (che non può essere riutilizzato)
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LA LEGGE DEL BUON SAMARITANO:
ha origine dalla necessità di: Ridare valore al cibo che fino ad oggi veniva sprecato perché invenduto o non recuperabile anche se non consumato Facilitare l'attività delle organizzazioni che distribuiscono viveri e generi alimentari ai bisognosi. In virtù dell'equiparazione delle ONLUS al consumatore finale, questa Legge: facilita la rivalorizzazione di prodotti alimentari produce un effetto “volano” sulle donazioni di cibo, incoraggiando gli interventi a favore delle persone in stato di disagio.
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1 PERCENTUALE DI RIFIUTO
Valutazione della percentuale di prodotto non consumato rispetto al prodotto servito. Valutazione semplice quando il rifiuto è totale o quasi totale. Valutazione più difficile quando si tratta di un rifiuto parziale. CAPACITÀ ed ESPERIENZA del valutatore sono le condizioni più importanti per ottenere un dato attendibile perché: Verifiche precise con sistemi di pesatura: sono laboriose alterano le procedure di normale servizio e fruizione dei pasti applicabili solo ad un numero limitato di pasti Stima approssimativa da parte di un valutatore esperto può essere fatta per reparto e per piatto fornendo un dato più rappresentativo della realtà.
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MOTIVI DEL RIFIUTO 2 ogni volta che il rifiuto supera la soglia minima stabilita si deve (condizione necessaria) valutare, per mezzo dell’osservazione e dell’assaggio del piatto rifiutato, se il rifiuto è da attribuire a: scadente qualità sensoriale: errori nella preparazione scarso gradimento per il piatto specifico: menù inappropriato nella composizione della ricetta
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QUANTIFICAZIONE E QUALIFICAZIONE
DEI RIFIUTI DI CIBO Il piatto viene rifiutato per oltre 1/3 della quantità servita? NO SI il problema sensoriale non esiste o non è rilevante. Il valutatore valuta la qualità sensoriale del cibo rifiutato ed esprime un giudizio di conformità o appetibilità: il cibo è conforme (cioè privo di difetti sensoriali)? NO SI il rifiuto è da attribuire a un difetto sensoriale il rifiuto è da attribuire a non gradimento del consumatore per il piatto specifico
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Piano d’Azione Nazionale sul Green Public Procurement
PIANO D’AZIONE PER LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE DEI CONSUMI NEL SETTORE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE (DECR.MIN ) Piano d’Azione Nazionale sul Green Public Procurement (PANGPP) CRITERI AMBIENTALI MINIMI PER IL SERVIZIO DI RISTORAZIONE COLLETTIVA E LA FORNITURA DI DERRATE ALIMENTARI
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FASI DA RICOMPRENDERE IN TUTTO O IN PARTE
a) produzione e distribuzione degli alimenti e delle bevande; b) preparazione dei pasti; c) confezionamento dei pasti; d) somministrazione dei pasti; e) gestione dei rifiuti da preparazione dei pasti e post-consumo; f) gestione dei locali comprensivo di: servizi di pulizia, abbattimento dei rumori, approvvigionamento energetico.
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CRITERI AMBIENTALI MINIMI
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CRITERI AMBIENTALI MINIMI
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CRITERI AMBIENTALI “DI BASE” E “PREMIANTI”
Un appalto è “verde” se integra tutti i criteri “di base”. Le stazioni appaltanti sono comunque invitate ad utilizzare anche quelli “premianti” quando aggiudica la gara d’appalto all’offerta economicamente più vantaggiosa.
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INDICAZIONI SPECIFICHE PER LE STAZIONI APPALTANTI
Si sottolinea l’importanza di promuovere il consumo di alimenti vegetali in alternativa a quello degli alimenti di origine animale soprattutto se questi ultimi non provengano da produzioni a minor impatto ambientale (come ad esempio quelle biologiche). E ciò, sia al fine di tutela ambientale che della salute umana.
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INDICAZIONI SPECIFICHE PER LE STAZIONI APPALTANTI
Le porzioni offerte devono essere adeguate e calibrate sulle esigenze nutrizionali degli utenti cui sono destinati, in modo tale da ridurre al minimo le eccedenze e gli scarti alimentari ed offrire un apporto dietetico equilibrato
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CRITERI AMBIENTALI PER L’AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO DI RISTORAZIONE
OGGETTO DELL’APPALTO “Servizio di ristorazione a ridotto impatto ambientale”.
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GRAZIE DELL’ATTENZIONE
GRAZIE DELL’ATTENZIONE AMINA CIAMPELLA TECNOLOGO ALIMENTARE
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