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Poesia triste III.

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Presentazione sul tema: "Poesia triste III."— Transcript della presentazione:

1 Poesia triste III

2 Come son pesanti i giorni, A nessun fuoco posso riscaldarmi, non mi ride ormai nessun sole, tutto è vuoto, tutto è freddo e senza pietà, ed anche le care limpide stelle mi guardano senza conforto, da quando ho appreso nel mio cuore, che anche l'amore può morire. Garcia Lorca

3 Langston James Hunghes
JIM CROW Dov'è il posto per Jim Crow su questa giostra? Signore, perché io voglio salire. Giù nel Sud, da dove provengo, bianchi e negri non possono sedersi uno accanto all'altro. Giù nel Sud, nel treno c'è una carrozza apposta per Jim Crow. Sulle corriere ci mettono dietro, ma qui non v'è un retro per una giostra! Dov'è un cavallo per un bambino negro? Langston James Hunghes

4 Non cercare mai di dire al tuo amore...
Non cercare mai di dire al tuo amore amore che mai non si può dire; perché il vento gentile si muove silenzioso, invisibile. Ho detto il mio amore, ho detto il mio amore, le ho detto tutto il mio cuore; tremante, gelido, in terribili paure- ah, se ne va via. Non appena se ne fu andata da me uno straniero passo' per caso; silenzioso, invisibile- oh, non ci fu rifiuto. William Blake

5 La morte del cardellino
Chi pur ieri cantava, tutto spocchia, e saltellava, caro a Tita, è morto. Tita singhiozza forte in mezzo all'orto e gli risponde il grillo e la ranocchia. La nonna s'alza e lascia la conocchia per consolare il nipotino smorto: invano! Tita, che non sa conforto, guarda la salma sulle sue ginocchia. Poi, con le mani, nella zolla rossa scava il sepolcro piccolo, tra un nimbo d'asfodeli di menta e lupinella. Ben io vorrei sentire sulla fossa della mia pace il pianto di quel bimbo. Piccolo morto, la tua morte è bella! Guido Gozzano

6 di Simone, ospite in una Casa di Riposo
INVITO ALL'OSPIZIO Vieni , o amico, a vedere Quanti tronconi umani Quante maschere tragiche Sopravvivono balbettanti Pelr vivere civile, Inespresse In attesa di un evento Che mai si compirà. Urlando mamma a tutte l'ore In questo inferno Che non è né vita né morte. Si fanno dispetti tra loro In una sorta di cannibalismo civile. Potrai vedere una che tiene la mano A forma di becco E batte la vicina Che invade il suo pezzo di tavolo. Venga la morte liberatrice A riparare la assente giustizia Perché Dio non lo scopro Tra questa gente. di Simone, ospite in una Casa di Riposo

7 Non sono nè vivi nè morti ma solo schiavi
Sanno solo lavorare Non sono nè vivi nè morti ma solo schiavi non sono nè bambini nè adulti ma solo cose Non conoscono la luce del sole ma solo la luce degli occhi dei loro amici Sono stanchi e lavorano sono malati e muoiono per il lavoro Sono ragazze e vengono violentate  fino alla morte Hanno imparato da amare la vita come gli si pone ai loro occhi. Hanno il volto da bambini ma dentro sono già uomini e donne Loro vivono per vivere. Andrea Biglietto

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