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PubblicatoDetta Vacca Modificato 10 anni fa
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Classi prime A e B Scuola secondaria primo grado BOTRUGNO
PER NON DIMENTICARE 27 GENNAIO 2010 Classi prime A e B Scuola secondaria primo grado BOTRUGNO
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Legge 20 luglio 2000 La Repubblica Italiana riconosce il 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della memoria” , al fine di ricordare la Shoah.
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LA MEMORIA E’ CONOSCENZA LA CONOSCENZA È “LIBERTÁ”.
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“Alcuni campi di concentramento in Italia”
Il nostro percorso riguarda “Alcuni campi di concentramento in Italia” Fossoli Bolzano Risiera di San Sabba Borgo San Dalmazzo Alberobello Manfredonia Isole Tremiti Gioia del Colle
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Il campo di concentramento di Fossoli
Nel campo di Fossoli, nella campagna di Carpi (Modena) furono rinchiusi ebrei e oppositori politici, trasferiti, poi, in treno verso i campi di concentramento e di sterminio.
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In questo campo la vita dei prigionieri non fu eccessivamente difficile.
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A partire dal 15 febbraio 1944, le SS naziste gestirono direttamente il campo di Fossoli come campo di transito .
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Furono oltre 5000 i prigionieri deportati dai nazisti nel campo.
Circa la metà di essi erano ebrei che ebbero come destinazione finale le camere a gas di Auschwitz.
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POLDO GASPAROTTO Medaglia d’oro al Valor Militare,
comandante delle “Formazioni Giustizia e Libertà”, fucilato nel campo di concentramento di Fossoli, il 22 giugno del 1944.
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“ Il tramonto di Fossoli”.
Primo Levi rievoca la sua breve esperienza a Fossoli nelle prime pagine del famoso libro “Se questo è un uomo” e nella poesia “ Il tramonto di Fossoli”.
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IL TRAMONTO DI FOSSOLI Io so cosa vuol dire non tornare A traverso il filo spinato ho visto il sole scendere e morire; ho sentito lacerarmi la carne le parole del vecchio poeta: "Possono i soli cadere e tornare: a noi, quando la breve luce è spenta, una notte infinita è da dormire"
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Dopo il 1960 il campo fu abbandonato e a lungo dimenticato.
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Oggi la fondazione Fossoli e il Comune di Carpi
Il campo oggi Oggi la fondazione Fossoli e il Comune di Carpi si impegnano per preservare le strutture superstiti e il ricordo dei tragici fatti.
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IL CAMPO DI BOLZANO Nell’agosto 1944
i nazisti abbandonarono il campo di Fossoli e organizzarono un Lager con funzioni analoghe a Bolzano.
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Tra le sue mura furono internati:
oppositori politici, ebrei, zingari e,secondo gli studi più recenti, almeno un testimone di Geova.
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Vi era un blocco celle con 50 posti angusti,
luogo di tortura e di morte per decine di prigionieri.
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Tra i loro prigionieri, vi fu anche un giovanissimo
IL“Boia” di Bolzano Si chiamava Michael Seifert, noto col soprannome di Misha, protagonista, insieme ad un’ altra S.S. Ucraina, Otto Sein, di una lunga serie di atrocità nei confronti dei deportati. Tra i loro prigionieri, vi fu anche un giovanissimo Mike Buongiorno.
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Testimonianze Lionello Bertoldi, ex senatore e presidente dell’Associazione nazionale partigiani di Bolzano ricorda così il "boia di Bolzano": «Era il terrore, nessuno osava guardarlo in faccia. Quando si metteva i guanti neri, gli internati tremavano. Li portava per interrogarli nella cella nera. Politici, partigiani... Li torturava, li uccideva».
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Berto Perotti riferisce: “I due compari ucraini Otto Sein e Misha Seifert uccisero il giorno di Pasqua, un povero ragazzo, perché aveva rubato del pane, sbattendolo a turno con la testa contro i muri della cella. Nessuno del blocco celle dimenticherà mai quel giorno: urlo per urlo, colpo per colpo. Altri vennero strozzati. In quelle occasioni, i due circolavano per i corridoi con i guanti di pelle nera. Erano diventati un simbolo, e quando li vedevamo in quel modo, un brivido correva per le celle. Non si sapeva a chi toccava il turno”.
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Il campo oggi Nel maggio del 1945 i deportati vennero liberati ed il lager chiuso. Il Comune di Bolzano, nel giugno 2004, ha collocato di fronte al muro di cinta del campo 6 pannelli che ricordano il Lager e le sue vittime.
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LA RISIERA DI SAN SABBA La Risiera di San Sabba (Trieste) è stato un lager nazista, utilizzato per il transito, la detenzione e l’eliminazione di Sloveni, Croati, Partigiani, detenuti politici ed Ebrei. È stato l’unico campo di concentramento in Italia ad avere un forno crematorio.
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Nelle celle della morte spesso i prigionieri venivano stipati assieme a cadaveri destinati alla cremazione.
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Il vestito usato all’interno della Risiera
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A favore dei cittadini imprigionati nella Risiera,
in particolare dei cosiddetti “misti” (ebrei coniugati con cattolici), intervenne il vescovo di Trieste, Mons. Santin.
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La Risiera di San Sabba oggi
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Il Campo di Borgo San Dalmazzo
Il campo di Borgo San Dalmazzo fu istituito dapprima dal capitano Muller e poi gestito dalla Repubblica Sociale Italiana. Tutti i prigionieri furono trasportati ad Auschwitz. Pochi sopravvissero.
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Nel 2000 la città ha ricevuto dal Presidente della Repubblica
Carlo Azeglio Ciampi la medaglia d'oro al merito civile per l'aiuto collettivamente offerto agli ebrei perseguitati. Nel 2001 don Raimondo Viale, è stato insignito dell'onorificenza di GIUSTO fra le nazioni dall'Istituto Yad Vashem di Gerusalemme, per l’aiuto dato ad alcuni deportati nella fuga.
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Il campo di Alberobello
ex scuola agraria denominata Casa Rossa, Vi furono deportati civili politicamente pericolosi, ebrei provenienti dalla Germania e dalla Polonia.
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Il campo di Manfredonia
Nel campo di concentramento di Manfredonia furono internati ebrei tedeschi, comunisti, socialisti, sovversivi e anarchici.
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Altri due campi di concentramento pugliesi furono:
GIOIA DEL COLLE LE ISOLE TREMITI
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Tutto ciò è stato Bertolt Brecht E Voi imparate che occorre vedere
e non guardare in aria; occorre agire e non parlare. Questo mostro stava, una volta, per governare il mondo! I popoli lo spensero, ma ora non cantiamo vittoria troppo presto: il grembo da cui nacque è ancor fecondo. Bertolt Brecht
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