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PubblicatoNunzio Colella Modificato 10 anni fa
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LE PIANTE Le piante sono composte dalle radici, dal fusto e dalle foglie. Le radici formano un apparato radicale, nella parte inferiore delle radici si trova la cuffia, che ha funzioni protettive, l’apice vegetativo, che è formato dalle cellule meristematiche. Infine si trova la zona di assorbimento ricca di peli radicali, dove viene assorbita l’acqua.
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IL FUSTO Il fusto si trova al di sopra delle radici e ha funzione di sostegno; collega le parti della pianta con le radici, assicurando gli scambi nutritizi. Nel fusto si trova la linfa grezza, formata da acqua e sali minerali disciolti in essa, la linfa grezza sale dalle radici alle foglie, nel fusto si trova la linfa elaborata formata dalle sostanze prodotte dalla fotosintesi clorofilliana e va dalle foglie a tutte le parti della pianta. Il fusto ha un asse principale: i rami. Sui rami nascono le gemme, organi formati da piccole foglie che incappucciano il ramo proteggendolo. L’apice vegetativo, dove si formano nuovi rami e nuove foglie, nel fusto si trovano due vasi conduttori che permettono la salita e la discesa della linfa: lo xilema o legno e il floema o libro.
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LE FOGLIE Nella foglia avviene la fotosintesi clorofilliana ed è l’organo delle piante vascolari. La foglia si divide in: picciolo, lamina fogliare e le nervature. Il picciolo è di forma cilindrica, collega la foglia al ramo e contiene i vasi di scorrimento della linfa. La lamina fogliare è la parte più sottile della foglia e presenta due superfici: la pagina superiore e la pagina inferiore. Tra queste due superfici si trova il mesofillo, un tessuto le cui cellule sono ricche di cloroplasti, dove si svolge la fotosintesi clorofilliana. Le nervature sono immerse nel mesofillo, sono formate dalla ramificazione dei vasi conduttori, che percorrendo la foglia, assicurano il trasporto della linfa.
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LA FOTOSINTESI CLOROFILLIANA
La pianta, durante la fotosintesi clorofilliana, sfrutta l’energia solare, trasforma l’acqua assorbita dal terreno e l’anidride carbonica dell’aria in glucosio, liberando l’ossigeno. Il glucosio viene trasformato in amido e distribuito in tutte le parti della pianta. La fotosintesi clorofilliana può avvenire solo di giorno, perché ha bisogno della luce del sole.
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LA RESPIRAZIONE Durante la respirazione lo zucchero si combina con l’ossigeno dell’aria, trasformandosi in acqua e in anidride carbonica, liberando l’energia, utilizzata dalle cellule per svolgere importanti funzioni. Questa reazione chimica può essere rappresentata in simboli: Glucosio+ossigeno=enzimi+anidride carbonica+ acqua+energia La respirazione avviene sia di giorno sia di notte. Durante la fotosintesi la pianta assorbe anidride carbonica e libera ossigeno, nella respirazione fa l’inverso. Le piante cambiando l’ossigeno dell’atmosfera permettono la vita sulla terra.
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LA TRASPIRAZIONE La pianta assorbe l’acqua dalle radici per osmosi, arrivata alle foglie viene sfruttata nel processo di fotosintesi e poi ritorna nell’atmosfera, sotto forma di vapore acqueo, attraverso la traspirazione. La traspirazione è il fenomeno per cui la pianta emette acqua attraverso le foglie sotto forma di vapore acqueo. La quantità di acqua liberata dalla pianta nell’atmosfera, è regolata dalle cellule degli stomi. Se l’aria è umida, gli stomi si gonfiano d’acqua e si aprono facendola uscire; se l’aria è secca gli stomi si chiudono e l’acqua viene trattenuta all’interno della foglia.
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IL FIORE I due organi dell’angiosperme sono: il fiore e il frutto. Il fiore è formato da foglie disposte a corona all’estremità di uno stelo. Nel fiore si notano le parti sterili da quelle fertili. Nella parte sterile si trova una corona di foglioline chiamate sepali, nel loro insieme formano il calice. All’interno si trovano i petali che nel loro insieme formano la corolla. All’interno della corolla si trovano gli stami (organo maschile) e il pistillo (organo femminile). Gli stami sono sottili e all’estremità si trovano le antere, che contengono il polline. Il pistillo è formato da un tubicino, lo stilo, che finisce con la parte più larga e appiccicosa, lo stimma, che trattiene il polline; alla base si trova l’ovario che contiene gli ovuli.
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DAL FIORE AL FRUTTO Nell’angiosperme, l’impollinazione consiste nel trasporto del polline dall’antera allo stigma per mezzo del vento (impollinazione anemofila), dell’acqua, degli insetti (impollinazione entomofila). Il polline arrivato allo stimma, fiorisce emettendo il tubetto pollinico, che entra nel tessuto portando il gamete maschile all’ovario, che contiene la cellula uovo da fecondare. Le principali fecondazioni sono: quella diretta o autofecondazione e quella incrociata, che avviene tra gameti di individui diversi.
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IL FRUTTO I semi dell’angiosperme sono racchiusi e protetti dal frutto, derivato dalla parete dell’ovario che dopo la fecondazione, si ingrossa e sono: i frutti, la mela, la pesca, i pomodori, le melanzane, i peperoni e i baccelli dei piselli. Il frutto è dolce e polposo, queste caratteristiche sono funzioni della pianta e attirano gli animali. Essi sono allettati dal sapore, si nutrono dei frutti ed eliminano con le feci il seme che viene abbandonato lontano dalla pianta madre, dove potrà germinare senza la concorrenza di una pianta adulta vicina.
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