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PubblicatoCipriana Ferrante Modificato 10 anni fa
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CLAUDIO DAMIANI NON DIRE CHE LA MIA CASA E TRISTE
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Non dire che la mia casa è triste,
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Non dire che la mia casa è sola.
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Io l'ho lasciata, io non sono a lei più tornato
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ed ecco lei è rimasta abbandonata.
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Prima il tetto è caduto
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poi anche i muri hanno incominciato a incrinarsi,
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i mattoncini rossi del parapetto della scala
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li hanno portati via,
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hanno tolto le pietre ai gradini del patio.
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Sono venuti i militari,
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ne hanno fatto una piccola fortezza,
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hanno messo del filo spinato, hanno sparato dei colpi,
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tutto questo ha dovuto sopportare la mia casa.
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Ma gli alberi intorno a lei sono cresciuti,
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nel silenzio frusciavano le foglioline,
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le ombre delle foglie accarezzavano i muri.
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Ogni mattina l'alba, ogni sera il tramonto
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sul patio la lonicèra profumava,
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i fiori ancora fiorivano.
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Il tetto lentamente cadeva, ma quante cose d'intorno,
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quanta vita segreta che nessuno vedeva,
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che nessuno sapeva,
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facevano lieta la mia casa,
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riempivano la sua vita.
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MUSICA: DA METAMORPHOSEN, DI RICHARD STRAUSS ENGLISH STRING ORCHESTRA, DIRETTA DA W. BOUGHTON
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La poesia Non dire che la mia casa è triste è tratta da La miniera di Claudio Damiani, Editore Fazi, 1997. La voce è dellautore.
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FINE
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