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Schema processo Mappa concettuale
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Definizione di valore energetico
E’ la quantità di energia che un alimento riesce a fornire direttamente dalla sua utilizzazione ad un animale, tale valore dipende da fattori estrinseci ed intriseci Molto importante: a) tutti i processi richiedono energia; b) consente di quantificare l’efficienza di trasformazione energetica dagli alimenti alle produzioni; c) consente la classificazione degli alimenti secondo una scala di valori; d) consente di prevedere la risposta produttiva degli animali conosciuto il proprio fabbisogno alimentare Ogni alimento contiene una determinata quantità di energia in forma chimica
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Può essere misurata come la quantità totale di calore liberata dalla completa ossidazione dell’alimento (Anche se l’unità di misura rimane sempre la caloria (cal), oggi è più frequente utilizzare il Joule (J), 1 caloria = 4,184 J) Dipende da varie componenti: l’animale, la specie, la fisiologia della digestione, la composizione e la struttura fisica della razione, dalle caratteristiche intrinseche di ciascun alimento, la strategia dell’alimentazione e la produzione richiesta all’animale L’utilizzazione energetica alimentare si può esprimere con la seguente formula: Eff. energetica=Ing.*dig.*Eff. metabolica dell’energia
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SCHEMA DELLE VARIE TAPPE UTILIZZAZIONE DELL’ENERGIA ALIMENTARE
Energia persa con le feci (20-60% di EL) Quota alimentare non digerita Prodotti metabolici, muco, enzimi batteri, ecc… Energia lorda EL (100%) Energia digeribile ED (40-80% di EL) Energia persa con i gas di fermentazione (6-10% di EL) Energia persa con le urine (2-8% di EL) Energia persa per l’utilizzazione degli alimenti: Fermentazione, digestione, assimilazione Azione dinamico specifica o extracalore (incremento di calore dovuto alle attività digestive, assimilative e fermentative) Energia metabolizzabile EM (35-65% di EL) Mantenimento Produzione Gestazione Lavoro Latte Carne Uova Etc… Energia netta EN (15-65% di EL) N.B. Durante le varie tappe di utilizzazione dell’energia lorda da parte degli animali si verificano delle perdite di quest’ultima
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Mantenimento ENm Produzione Energia netta EN (15-65% di EL)
EN si identifica con il valore nutritivo di un Alimento, cioè quella frazione di EL che, detratte le varie perdite, è realmente utilizzata dall’animale per: Gestazione Lavoro Mantenimento ENm Produzione ENp Metabolismo basale Attività fisiche spontanee Termoregolazione Accrescimento (ENa) Latte (ENl) Carne (ENc) Uova Etc…
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In quali processi si forma l’energia?
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Il rendimento Il rendimento di trasformazione degli alimenti varia in funzione della destinazione produttiva, di mantenimento, della specie, degli alimenti stessi, etc…, per cui L’EM si trasforma in EN di produzione o mantenimento Il rapporto tra ED-EM-EN nei monogastrici si mantiene pressochè costante (EN/EM = 80% circa), per cui il valore nutrivo può essere espresso in termini di ED o EM Diversa è la situazione per i ruminanti, poiché l’efficienza di utilizzazione dell’EM è nettamente diversificata EN = ENm, ENa, ENl, ENg, etc ENm = energia chimica impiegata per sostenere le risintesi dei composti e le funzioni cellulari e fisiologiche dell’organismo, e ancora il movimento e la termoregolazione; ENa = energia contenuta in forma chimica nelle nuove proteine e nuovi lipidi sintetizzati dall’animale per l’aumento delle masse muscolari e del tessuto adiposo; ENl = energia contenuta nel latte prodotto.
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Il rendimento di trasformazione dell’EM è variabile a seconda per cui tale EM è utilizzata
Il rendimento di mantenimento Km = ENm/EM = % Km aumento lineare Kl aumento lineare Ka aumento pronunciato Il rendimento di lattazione Kl = ENl/EM = % Il rendimento di accrescimento Ka = ENm/EM = % EN = EM*K Il rendimento di trasformazione dell’EM in EN è strettamente legato alla concentrazione della stessa EM sulla sostanza secca. Tutto questo è da collegarsi al rapporto tra alimenti fibrosi e concentrati presenti nella razione, e alla produzione di Acidi Grassi Volatili (AGV)
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UNITA’ DI MISURA DEL VALORE NUTRITIVO
Metodi Empirici: basati sulla comparazione di alimenti in funzione delle risposte produttive che essi potevano sostenere quando venivano somministrati ad animali in condizioni controllate. Obiettivi: a) Stabilire i valori produttivi o di trasformazione degli alimenti in latte; b) Stabilire valori di sostituzione dei diversi alimenti rispetto ad uno assunto come unità di misura Scientifici: Studio analitico del reale contenuto di energia e delle perdite subite nel processo digestivo e metabolico Scandinavo Kellner Francese dell’INRA U.F.l U.F.c U.F. U.A.
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Metodo delle Unita Foraggere Scandinave (Fijord e Hansson, 1887)
Si basa sul rendimento di trasformazione in latte di alimenti che vengono tutti espressi in comparazione all’orzo. Un’unità foraggera corrisponde al valore nutritivo di 1 kg di orzo o di 2,5 Kg di fieno normale di prato stabile, ricco di Phleum pratense e di altre graminacee, che corrisponde alla produzione di 3 Kg di latte al 3,4% di grasso Esperimento: Campione di 10 vacche 3 settimane stessa razione Dopo 1 settimana di transizione si passa a quella sperimentale di 4-6 settimane (ad 1 gruppo somministrazione della stessa razione precedente, ad un altro sostituzione dell’orzo con altri foraggi o mangimi in misura equivalente all’orzo sottratto) Dopo questo periodo altre 3 settimane di alimentazione come nel preliminare Constatazione: 1 U.F. produceva 3 Kg di latte al 3,4% di grasso
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Metodo FRANCESE INRA (Jarrige ed alii, 1975)
L’energia lorda si determina con prova in bomba calorimetrica, idem per la determinazione dell’energia digeribile, mediante determinazione dell’energia contenuta nelle feci; per l’energia metabolizzabile, così come anche per le precedenti, esistono una serie di equazioni basate sul contenuto di principi nutritivi digeribili. Equazione dell’INRA EM = ED*EM/ED Questo rapporto diminuisce all’aumentare della fibra grezza e proteina grezza presente nella razione, per effetto della produzione di metano, escrezione di energia nelle urine, ecc… La stima dell’EN parte dal calcolo della metabolizzabilità dell’EL q = EM/EL Conoscendo “q” è possibile potere determinare il rendimento attraverso alcune formule Km = 0,554+0,287*q (Van Es, 1978) Kl = 0,600+0,240*q (Van Es, 1975) Ka = 0,600+0,240*q (Blaxter, 1974) EN = EM*K
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UFl = EM*Kl/7,11 UFc = EM*Ka/7,62
Ha introdotto le Unità Foraggere Latte (Ufl) e le Unità Foraggere Carne (Ufc), questo semplifica ancora la valutazione del valore nutritivo. U.F.l: esprime il contenuto di E.N. di un alimento rapportata al contenuto di E.N. di lattazione di 1 Kg di orzo. In tutto ciò non viene considerata l’E.N. di mantenimento, poiché rispetto alla produzione si ritiene tollerabile UFl = EM*Kl/7,11 Es: se un alimento contenesse 1800 Kcal/Kg di ss l’Ufl corrisponderebbe a: 1800/1700=1,06 Ufl/Kg di ss 1 U.F.c: esprime il contenuto di E.N. di un alimento rapportato al contenuto di E.N. di accrescimento di 1 Kg di orzo. In questo caso viene considerato sia il mantenimento sia l’accrescimento UFc = EM*Ka/7,62 Nota: 7,11 rappresenta il valore calorico di una Ufl e corrisponde all’energia netta di lattazione di 1Kg di orzo (1 Kg di orzo = 1700 Kcal/Kg di ss) 7,62 rappresenta il valore energetico (Mj/kg) di una UFc e corrisponde all’energia netta di di mantenimento ed ingrasso di 1 Kg di orzo (1 Kg di orzo = 1820 Kcal/Kg di ss)
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