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Dott.ssa Federica Zannol SPISAL ULSS 8
Il D.Lgs 151/2001 Le linee guida regionali Le esperienze degli SPISAL di Treviso Dott.ssa Federica Zannol SPISAL ULSS 8
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Riunisce tutte le precedenti normative di tutela del lavoro femminile
D.Lgs 26/03/01 n.151 Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità… a norma dell'art.15 della legge 8 marzo 2000, n. 53 (Supplemento ordinario G.U. 26 aprile 2001, n. 96) 15. Testo unico. 1. Al fine di conferire organicità e sistematicità alle norme in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Governo è delegato ad emanare un decreto legislativo recante il testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia, nel rispetto dei seguenti princìpi e criteri direttivi: Riunisce tutte le precedenti normative di tutela del lavoro femminile
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D.Lgs n.151 1. Il presente Testo unico disciplina i congedi*, i riposi, i permessi e la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori connessi alla maternità e paternità di figli naturali, adottivi e in affidamento, nonché il sostegno economico alla maternità e alla paternità. * astensione per "congedo di maternità" si intende l'astensione obbligatoria dal lavoro della lavoratrice
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Capo III CONGEDO DI MATERNITA' Art. 16
(Divieto di adibire al lavoro le donne) (Legge 30 dicembre 1971, n. 1204, art. 4, commi 1 e 4) 1. E' vietato adibire al lavoro le donne: a) durante i due mesi precedenti la data presunta del parto, salvo quanto previsto all'art. 20; b) ove il parto avvenga oltre tale data, per il periodo intercorrente tra la data presunta e la data effettiva del parto; c) durante i tre mesi dopo il parto; d) durante gli ulteriori giorni non goduti prima del parto, qualora il parto avvenga in data anticipata rispetto a quella presunta. Tali giorni sono aggiunti al periodo di congedo di maternità dopo il parto. I conteggi dell’obbligatoria partono dalla data effettiva del parto
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POSTICIPO OBBLIGATORIA pre parto di UN MESE
Art. 20 (Flessibilità del congedo di maternità) (Legge 30 dicembre 1971, n. 1204, art. 4 bis; legge 8 marzo 2000, n. 53, art. 12, comma 2) 1. Ferma restando la durata complessiva del congedo di maternità, le lavoratrici hanno la facoltà di astenersi dal lavoro a partire dal mese precedente la data presunta del parto e nei quattro mesi successivi al parto, a condizione che il medico specialista del Servizio sanitario nazionale o con esso convenzionato e il medico competente ai fini della prevenzione e tutela della salute nei luoghi di lavoro attestino che tale opzione non arrechi pregiudizio alla salute della gestante e del nascituro. Discussione circa il percorso casa lavoro in macchina
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Art. 17 (Estensione del divieto) (Legge 30 dicembre 1971, n. 1204, artt. 4, commi 2 e 3, 5, e 30, commi 6, 7, 9 e 10) Il divieto è anticipato a tre mesi dalla data presunta del parto quando le lavoratrici sono occupate in lavori che, in relazione all'avanzato stato di gravidanza, siano da ritenersi gravosi o pregiudizievoli… Circolare dell'Ispettorato Medico Centrale del Lavoro del 5/11/90
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D.Lgs n.151 CONGEDI PER MATERNITA’ PRE-PARTO:
Anticipata > rischio legato all’attività lavorativa > rischio legato a patologia della gravidanza CONGEDI PER MATERNITA’ POST-PARTO: Obbligatoria ‘fino a sette mesi di età del figlio’ > rischio legato all’attività lavorativa
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- quando la lavoratrice non possa essere spostata ad altre mansioni
CONGEDI PER MATERNITA’ PRE-PARTO: Anticipata > rischio legato all’attività lavorativa Art. 17 (Estensione del divieto) (Legge 30 dicembre 1971, n. 1204, artt. 4, commi 2 e 3, 5, e 30, commi 6, 7, 9 e 10) … l'anticipazione del divieto di lavoro è disposta dal Servizio ispettivo del Ministero del lavoro, competente per territorio. Il Servizio ispettivo del Ministero del lavoro può disporre, sulla base di accertamento medico, avvalendosi dei competenti Organi del Servizio sanitario nazionale, l'interdizione dal lavoro delle lavoratrici in stato di gravidanza, per uno o più periodi, la cui durata sarà determinata dal Servizio stesso, per i seguenti motivi: - quando le condizioni di lavoro o ambientali siano ritenute pregiudizievoli alla salute della donna e del bambino; - quando la lavoratrice non possa essere spostata ad altre mansioni
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D.Lgs. n.151 Allegato A-B Art. 7 (Lavori vietati)
Legge 30 dicembre 1971, n. 1204, artt.3, 30, comma 8 e 31, comma 1; D.Lgs.25 novembre 1996, n. 645, art.3; legge 8 marzo 2000, n. 53, art.12, comma 3 E' vietato adibire le lavoratrici al trasporto e al sollevamento di pesi, nonché ai lavori pericolosi, faticosi ed insalubri indicati nell’ Allegato A Sono inclusi i lavori che comportano il rischio di esposizione agli agenti ed alle condizioni di lavoro, indicati nell'elenco di cui all'Allegato B.
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CONGEDI PER MATERNITA’ PRE-PARTO: Anticipata > > rischio legato a patologia della gravidanza
Art. 17 (Estensione del divieto) (Legge 30 dicembre 1971, n. 1204, artt. 4, commi 2 e 3, 5, e 30, commi 6, 7, 9 e 10) … l'anticipazione del divieto di lavoro è disposta dal Servizio ispettivo del Ministero del lavoro, competente per territorio. 2. Il Servizio ispettivo del Ministero del lavoro può disporre, sulla base di accertamento medico, avvalendosi dei competenti Organi del Servizio sanitario nazionale, l'interdizione dal lavoro delle lavoratrici in stato di gravidanza, per uno o più periodi, la cui durata sarà determinata dal Servizio stesso, per i seguenti motivi: nel caso di gravi complicanze della gravidanza o di preesistenti forme morbose che si presume possano essere aggravate dallo stato di gravidanza;
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CONGEDI PER MATERNITA’ POST-PARTO: Obbligatoria ‘fino a sette mesi di età del figlio’ Capo II TUTELA DELLA SALUTE DELLA LAVORATRICE Art. 6 (Tutela della sicurezza e della salute) (D.Lgs.25 novembre 1996, n. 645, art.1; legge 30 dicembre 1971, n. 1204, art.9) Il presente capo prescrive misure per la tutela della sicurezza e della salute delle lavoratrici durante il periodo di gravidanza e fino a sette mesi di età del figlio Il riposo è uno solo quando l'orario giornaliero di lavoro è inferiore a sei ore. I periodi di riposo sono considerati ore lavorative anche agli effetti della retribuzione e comportano il diritto della lavoratrice ad uscire dall'Azienda. In caso di parto plurimo i periodi di riposo sono raddoppiati.
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Esposizione a radiazioni ionizzanti
CONGEDI PER MATERNITA’ POST-PARTO: Obbligatoria ‘fino a sette mesi di età del figlio’ Personale militare femminile: durante il periodo di gravidanza e fino a sette mesi successivi al parto il personale militare femminile non può svolgere incarichi pericolosi, faticosi ed insalubri, Esposizione a radiazioni ionizzanti E' altresì vietato adibire le donne che allattano ad attività comportanti un rischio di contaminazione.
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CONGEDI PER MATERNITA’ POST-PARTO: Obbligatoria ‘fino a sette mesi di età del figlio’
I lavori di assistenza e cura degli infermi nei sanatori e nei reparti per malattie infettive e per malattie nervose e mentali: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto; I lavori agricoli che implicano la manipolazione e l'uso di sostanze tossiche o altrimenti nocive nella concimazione del terreno e nella cura del bestiame: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;
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CONGEDI PER MATERNITA’ POST-PARTO: Obbligatoria ‘fino a sette mesi di età del figlio’
Quelli indicati nella tabella allegata al decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n. 303, per i quali vige l'obbligo delle visite mediche preventive e periodiche: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto; ( sorveglianza sanitaria) Quelli che espongono alla silicosi e all'asbestosi, nonché alle altre malattie professionali di cui agli Allegati 4 e 5 al decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni: durante la gestazione e fino a 7 mesi dopo il parto; (malattie professionali)
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Art. 7 (Lavori vietati) La lavoratrice è addetta ad altre mansioni per il periodo per il quale è previsto il divieto. 4. La lavoratrice è, altresì, spostata ad altre mansioni nei casi in cui i Servizi ispettivi del Ministero del lavoro, accertino che le condizioni di lavoro o ambientali sono pregiudizievoli alla salute della donna. 6. Quando la lavoratrice non possa essere spostata ad altre mansioni, il Servizio ispettivo del Ministero del lavoro, competente per territorio, può disporre l'interdizione dal lavoro, in attuazione di quanto previsto all'art.17.
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D.Lgs. 151/01 art 11-12 “l'obbligo per il datore di lavoro di (artt.11 e 12 T.U.) di: valutare i rischi per la sicurezza e la salute delle lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento fino a 7 mesi dopo il parto; adottare misure necessarie per evitare l'esposizione a rischio informare le lavoratrici e i rappresentanti per la sicurezza sui risultati della valutazione. I rischi sono indicati nell'allegato C del T.U. : i rischi di esposizione ad agenti fisici, chimici o biologici, processi o condizioni di lavoro
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DLGS 81/08 SEZIONE II - VALUTAZIONE DEI RISCHI
Articolo 28 - Oggetto della valutazione dei rischi 1. La valutazione di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a), … deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, … quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza, secondo quanto previsto dal Decreto Legislativo 26 marzo 2001, n. 151(N),
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Art. 53 Lavoro notturno Divieto durante la gestazione
Divieto fino all’anno del figlio …dalle ore 24 alle ore 6, dall'accertamento dello stato di gravidanza fino al compimento di un anno di età del bambino. Non sono obbligati a prestare lavoro notturno: a) la lavoratrice madre di un figlio di età inferiore a tre anni * padre b) la lavoratrice unico genitore figlio fino 12 anni*padre c) Lavoratrice madre di un disabile L. 104/92 * padre
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D.Lgs. n.151 Art. 9 (Polizia di Stato, penitenziaria e municipale)
(Legge 7 agosto 1990, n. 232, art. 13;legge 8 marzo 2000, n. 53, art. 14) - Fermo restando quanto previsto dal presente capo, durante la gravidanza è vietato adibire al lavoro operativo le appartenenti alla Polizia di Stato. - Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano al personale femminile del corpo di polizia penitenziaria e ai corpi di polizia municipale.
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D.Lgs 17/03/95 n. 230 “Attuazione delle direttive Euratom in materia di radiazioni ionizzanti”. (art.8 T.U.) Si fa inoltre obbligo alla lavoratrice di notificare al datore di lavoro il proprio stato di gestazione non appena accertato
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D.Lgs 81/08 allegato IV 1.11.4 Locali di riposo -prevedendo che:
le donne incinte e le madri che allattano devono avere la possibilità di riposarsi in posizione distesa e in condizioni appropriate
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Dgr n del 29 settembre 2009 Tutela della salute delle lavoratrici madri. Linee di indirizzo per l’applicazione del D.Lgs. 151/2001. REGIONE VENETO
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tre parti: approfondimento sulle modalità di valutazione dei rischi per le lavoratrici gestanti e puerpere con una scheda relativa alle principali mansioni che le espongono a rischio e i provvedimenti che ne devono conseguire. L’appendice operativa contiene una griglia utile alla valutazione della compatibilità delle postazioni di lavoro con lo stato di gravidanza e/o di puerperio oltre ad un modello per l’informazione alla lavoratrice. contenente una guida all’analisi delle principali condizioni lavorative a rischio e pregiudizievoli per le lavoratrici gestanti o puerpere; riporta la legislazione richiamata nelle precedenti.
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PARTE PRIMA-Dgr n. 2901 del 29 settembre 2009
ANALISI DELLE PRINCIPALI MANSIONI PROFILI DI RISCHIO E PROVVEDIMENTI PER ALCUNI DEI PRINCIPALI SETTORI/COMPARTI ELENCO A SCOPO ESEMPLIFICATIVO, NON ESAUSTIVO, DI ALCUNE SITUAZIONI LAVORATIVE - COMPARTO - MANSIONE - ESPOSIZIONE PERICOLOSA E FATTORE DI RISCHIO - RIFERIMENTO D.LGS. 151/01 - PERIODO DI ASTENSIONE
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L’elenco delle situazioni lavorative non è
Dgr n del 29 settembre 2009 APPENDICE OPERATIVA GRIGLIA DI RILEVAZIONE DEI RISCHI PER LAVORATRICI GESTANTI E PUERPERE Questa check list può essere utilizzata dal datore di lavoro per valutare la compatibilità, di ogni postazione di lavoro, nella quale viene o potrebbe essere impiegata una lavoratrice, con lo stato di gravidanza o con il puerperio (sette mesi dopo il parto). L’elenco delle situazioni lavorative non è esaustivo ma rappresenta solo un esempio di come procedere in ogni realtà produttiva.
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MODELLO PER L’INFORMAZIONE ALLA LAVORATRICE
Dgr n del 29 settembre 2009 MODELLO PER L’INFORMAZIONE ALLA LAVORATRICE OGGETTO: informazione sui rischi lavorativi e relative misure di tutela che devono essere attuate in caso di gravidanza. Compatibilità Incompatibilità
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PARTE SECONDA alla Dgr n. 2901 del 29 settembre 2009
GUIDA all’ANALISI delle PRINCIPALI CONDIZIONI LAVORATIVE DI RISCHIO e PREGIUDIZIEVOLI PER LA LAVORATRICE MADRE. CONDIZIONI DI LAVORO A RISCHIO (D.Lgs. 151/01 artt. 7 e 17, comma 2, lett.c) Rischio da movimenti ripetitivi degli arti superiori Rischio da movimentazione manuale dei carichi Rischio chimico Rischio da sollecitazioni termiche Rischio da sollecitazioni meccaniche a) Vibrazioni trasmesse a tutto il corpo b) Vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio Rischio Rumore Rischio biologico Radiazioni cosmiche Rischio cancerogeno da fumo di sigaretta
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PARTE SECONDA alla Dgr n. 2901 del 29 settembre 2009
CONDIZIONI DI LAVORO O AMBIENTALI PREGIUDIZIEVOLI (D.Lgs. 151/01 art. 17 comma 2 lett.b) CONDIZIONI DI LAVORO GRAVOSE O PREGIUDIZIEVOLI in RELAZIONE ALL’AVANZATO STATO DI GRAVIDANZA (D.Lgs. 151/01 art. 17 comma 1) La Circolare dell'Ispettorato Medico Centrale del Lavoro del 5/11/90 ha elencato alcune lavorazioni per le quali è consigliabile l’anticipo di un mese del congedo per maternità
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PARTE TERZA alla Dgr n. 2901 del 29 settembre 2009
APPENDICE NORMATIVA D.lgs n. 151 Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità a norma dell’art. 15 l. 53/00
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Gestione della lavoratrice madre SPISAL provincia di Treviso
Lavoratrice si presenta allo SPISAL con certificato di gravidanza: Viene raccolta un’anamnesi lavorativa - La lavoratrice che si suppone a rischio per motivi legati all’attività lavorativa svolta viene supportata nella compilazione della domanda per la DPL Viene contattata la ditta per validare l’anamnesi lavorativa dichiarata /richiedere lo spostamento della lavoratrice madre ad una mansione non a rischio
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Gestione della lavoratrice madre nella provincia di Treviso
Si raccoglie una dichiarazione della ditta circa la possibilità o meno di spostamento a una mansione non a rischio: -se viene proposto il cambio mansione il personale SPISAL effettua sopralluogo (…) -se viene dichiarata l’impossibilità di spostamento la richiesta di interdizione con la risposta dell’azienda viene subito inviata alla DPL di Treviso per l’emendamento finale
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Gestione della lavoratrice madre nella provincia di Treviso
Il sopralluogo del personale SPISAL in azienda può concludersi con parere positivo circa lo spostamento o meno In ogni caso la documentazione raccolta viene inviata alla DPL per l’emendamento finale
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ART.37 DELLA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l'adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale, adeguata protezione
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Grazie dell’attenzione!!!
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