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Quali sono gli obiettivi di un Business Plan?................. ha esso una specifica destinazione?........................ e se ne può configurare una.

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Presentazione sul tema: "Quali sono gli obiettivi di un Business Plan?................. ha esso una specifica destinazione?........................ e se ne può configurare una."— Transcript della presentazione:

1 Quali sono gli obiettivi di un Business Plan?................. ha esso una specifica destinazione?........................ e se ne può configurare una puntuale struttura?

2 2 È il documento che presenta, in un’ottica prospettica, un’iniziativa imprenditoriale allo scopo di: 1)valutarne anticipatamente la fattibilità (sia in relazione alla struttura aziendale che al contesto nel quale l’impresa andrà ad operare); 2) stimare le risorse (economico-finanziarie, umane e tecnologiche) da investire per implementare il progetto imprenditoriale, valutando anticipatamente l’impatto che tale progetto potrà produrre sul mercato e i risultati economicofinanziari che potranno derivarne.

3 3 In altri termini, è un Documento riassuntivo del progetto imprenditoriale che ne valuta la coerenza dei suoi aspetti principali alla luce di determinati assunti, per indagarne la fattibilità economico- finanziaria. Obiettivi:  comprendere il funzionamento del business  aiutare nelle scelte di finanziamento  ricerca di sostegno  Management by Objectives Destinatari: ☞ imprenditore ☞ investitori ☞ finanziatori

4 I quesiti per l ’ imprenditorePer l ’ investitore ed il finanziatore  come devo fare per offrire ai miei clienti una proposta valida e difendibile  su quali mercati ho migliori possibilit à di riuscita  quale sar à la reazione delle imprese eventualmente gi à presenti nel settore  quali potenzialit à economiche ha il mio progetto  di quanto capitale dovrò disporre necessario per ottenere finanziamenti agevolati  deve dimostrare la bont à della formula imprenditoriale Cosa si valuta del Business Plan  le caratteristiche dell ’ impresa e del settore  il tipo di finanziamento richiesto ed il suo costo  le previsioni economico-finanziarie  le persone coinvolte e le relative competenze  la coerenza complessiva del progetto imprenditoriale  il documento nel suo complesso

5 5 1.è uno strumento di pianificazione e controllo, che definisce in maniera esplicita i contenuti strategici cui devono riferirsi i diversi attori aziendali, fornendo un’utile base di raffronto per valutare la bontà dei risultati conseguiti; 2.rappresenta un’occasione di riflessione per l’imprenditore, che è chiamato ad analizzare criticamente (e, dunque, affinare) le proprie intuizioni relative all’opportunità imprenditoriale intravista; 3.è uno strumento di comunicazione esterna, con cui l’imprenditore può presentare la sua idea imprenditoriale a diverse categorie di interlocutori (potenziali finanziatori, come le banche, potenziali investitori, come società di venture capital, business angel, ecc. o, ancora, potenziali partner) e persuaderli della bontà del progetto per ottenerne il coinvolgimento e le risorse.

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7 7 Il piano di impresa dovrebbe prima di tutto presentare i connotati distintivi della business idea e valutarne anticipatamente la validità e la fattibilità, operativa e finanziaria. Una business idea è composta da tre elementi:  il sistema di prodotto, che identifica l’offerta rivolta al mercato;  il segmento di mercato, ossia la tipologia di clienti cui l’impresa si rivolge;  le risorse interne attraverso le quali si confida di poter realizzare l’idea imprenditoriale. Il cuore del piano di impresa è dunque rappresentato dalle scelte strategiche assunte dalla compagine imprenditoriale.

8 8 Executive summary - un documento di riepilogo, in cui si presentano brevemente natura e finalità del progetto, evidenziando la mission aziendale e l’essenza della business idea. Si indicano i prodotti/servizi che si intendono offrire, sottolineando i vantaggi per la clientela ed i punti di forza rispetto ai concorrenti; le opportunità di mercato che si ritiene di poter cogliere; si valuta la dimensione del mercato, indicando le strategie da adottare, nonché i risultati economico-finanziari attesi. Andrà qui evidenziato anche il contributo richiesto al destinatario del business plan. Idea imprenditoriale e compagine aziendale Analisi dell’ambiente esterno I mercati di sbocco Prodotti/servizi da realizzare Risorse umane necessarie e modello di struttura organizzativa

9 9 I contenuti del Business Plan (segue) PIANO DI MARKETING PIANO DI MARKETING Si descrivono tutte le scelte compiute a livello di marketing, presentando il budget delle vendite (che sar à la base di partenza delle proiezioni economico-finanziarie). PIANO DI PRODUZIONE E PIANO DI APPROVVIGIONAMENT O Va presentata la struttura tecnico-industriale dell ’ impresa, indicando i macchinari e le attrezzature che, si stima, saranno necessari per la produzione e valutando anche i relativi costi e grado di produttivit à. Bisogna evidenziare la disponibilit à di eventuali accordi a livello produttivo, di brevetti o know-how. Vanno, dunque, presentate le determinanti delle scelte di make or buy, Bisogner à inoltre stimare i costi di produzione correlati alla struttura produttiva prescelta, indicando tempi, modalit à e costi connessi alla predisposizione della stessa. PIANO DEGLI INVESTIMENTI Serve a quantificare il capitale necessario per la costituzione dell ’ impresa e per il suo funzionamento: prevede gli investimenti da effettuare in immobilizzazioni (materiali ed immateriali) e in capitale circolante (liquidit à, scorte, crediti verso clienti). PIANO ECONOMICO- FINANZIARIO Richiede la redazione di bilanci previsionali (conti economici, stati patrimoniali, preventivi finanziari) accurati e coerenti tra di loro. Le previsioni devono essere formulate su un periodo di 3-5 anni. Vanno inoltre calcolati i principali indici di bilancio, il punto di pareggio (break-even point) e il margine di sicurezza.

10 10 Il Business Plan: il processo di stesura I piani sono strettamente collegati ed interdipendenti e si traducono in misure economico-finanziarie quantitative (costi, ricavi, fonti, impieghi) per l’analisi della fattibilità del progetto d’impresa. Il processo di stesura ha carattere circolare ed iterativo, si può interrompere e può determinare la ritaratura o la modifica delle ipotesi di base.

11 11 Un passaggio critico nella redazione del Business Plan è la previsione delle vendite perché da essa dipendono molte delle grandezze che saranno utilizzate per costruire il piano di produzione, il piano degli investimenti, il piano degli approvvigionamenti, il piano economico-finanziario che compongono il Business Plan stesso. L’errata formulazione della previsione dei volumi di vendita, può inficiare l’attendibilità e l’utilità del complessivo business plan. Il Business Plan risulterà coerente quando siano presi nella giusta considerazione i collegamenti fra strategie, scelte operative, ipotesi di partenza e dati economico-finanziari e venga parallelamente garantito il rispetto delle connessioni logiche (nessi di causalità o interdipendenza) che sussistono tra insiemi di scelte diverse e tra i differenti prospetti economico- finanziari. Il Business Plan: cautele...

12 12 Deve presentare gli obiettivi di marketing e vendite, illustrando le scelte adottate in termini di marketing-mix:  politiche di podotto- servizio (gamma, packaging, marca…)  politiche promozionali (media- strumenti promozionali)  politiche distributive (Canali distributivi, strutture, logistica)  politiche di prezzo (base, differenziali, sconti, listini)  Deve tradursi in un piano di vendita in volumi e valori (per categorie di prodotti, per segmenti, zone…).  Deve indicare la struttura commerciale adottata (rete di vendita interna o esterna).  Deve indicare le modalità con cui rilevare la customer satisfaction e gli strumenti di fidelizzazione previsti. Legami più diretti con: piano strategico (obiettivi di mercato), economico – finanziario (ricavi e costi commerciali), di produzione (volumi produttivi).

13 13 Le politiche di prodotto Il piano deve illustrare le scelte che riguardano:  le caratteristiche tecniche del prodotto  il posizionamento (qualit à del prodotto /servizio)  il portafoglio prodotti (ampiezza e profondit à della gamma)  la marca  il packaging  i servizi di assistenza e garanzia Le politiche di prezzo Il piano deve illustrare le scelte che riguardano: la politica di prezzo adottata (penetrazione, scrematura) il posizionamento di prezzo base le tecniche di determinazione del prezzo (cost- plus pricing, valore percepito, in base ai prezzi della concorrenza) i listini e le tecniche di determinazione del prezzo la scontistica prevista le dilazioni di pagamento Le politiche promozionali Il piano deve illustrare le scelte che riguardano:  il mix promozionale che si intende adottare  pubbliche relazioni (sponsorizzazioni)  pubblicit à  promozioni nei punti vendita  trade marketing  il piano delle campagne pubblicitarie con stima dei costi Le politiche distributive Il piano deve illustrare le scelte che riguardano:  la politica distributiva (pull o push; selettiva, estensiva, esclusiva)  il grado di copertura del mercato (quota numerica e quota trattanti)  i canali distributivi (lungo-breve; diretto- indiretto)  gli intermediari commerciali (agenti e rappresentanti) Si devono stimare i costi di distribuzione.

14 Il Piano di Produzione Vedi “La Dimensione Operativa – II Parte A.A. 2014-15

15 15 Il piano degli investimenti ha lo scopo di mostrare tutti gli investimenti che l’impresa deve effettuare per dotarsi della struttura tecnico-produttiva per tutta la durata del piano. Presenta le stime complessive corredate da opportuni documenti (preventivi dei fornitori) relative a: ☞ investimenti tecnici (Impianti, macchinari, fabbricati, ecc…) ☞ spese pluriennali capitalizzate Va articolato per tempi di realizzazione e di pagamento (stati d’avanzamento) e Tecnologie. Presenta Legami più diretti con: piano di marketing (eventuali investimenti pubblicitari capitalizzati), piano economico–finanziario (ammortamenti, impieghi non correnti).

16 16 Per ogni singolo impianto si devono conoscere: a)il costo di acquisizione b)la vita utile c)le politiche di ammortamento da adottare d)le modalità ed i tempi di pagamento accordati dai fornitori Vanno considerati:  la gestione delle code  i tempi di approvvigionamento  la capacità produttiva degli impianti Vanno preventivati :  costi di avviamento (es. consulenze legali e gestionali)  costi di registrazione marchi/brevetti  terreno e capannone industriale  investimenti in macchinari ed attrezzature  arredi  veicoli

17 17 Il piano racchiude in un conto economico previsionale le stime di costi e ricavi generati dall’iniziativa. È chiaramente derivato dagli altri piani (organizzativo, marketing, produzione, investimenti, finanziario). Per alcune voci (es. sp. generali) richiede delle stime a parte. In particolare, è legato a filo doppio con il Piano finanziario, per la determinazione degli oneri finanziari derivati dal livello di indebitamento. Consente di rappresentare i margini lordi, operativi e netti della gestione.

18 18 Il conto economico previsionale può essere costruito seguendo un criterio di riclassificazione che è “a ricavi e costi del venduto”. Uno schema semplificato è il seguente.

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20 20 In modo integrato rispetto al conto economico previsionale ed al Piano finanziario è possibile costruire uno Stato Patrimoniale previsionale. A lato si mostra uno schema semplificato.

21 21 La fattibilità economico-finanziaria del progetto imprenditoriale può essere valutata attraverso una serie di strumenti di analisi. I principali sono:  break-even analysis (potenzialità economico-strutturale)  ratio analysis (valutazioni di efficienza attraverso indici di bilancio)  tecniche di valutazione dei progetti di investimento (pay- back period, VAN e TIR)

22 22 La Break-even analysis (Potenzialità economico-strutturale) si basa sulla determinazione del cosiddetto punto di pareggio.

23 23 La Ratio analysis (Indici di bilancio) comporta la costruzione di una serie di indicatori necessari a valutare l’efficienza della gestione sotto diversi profili:  redditività  solidità patrimoniale  liquidità  economicità ROI (return on investiment) = reddito operativo/capitale investito ROS (return on sales) = reddito operativo/ ricavi di vendita ROE (return on equity) = reddito netto/ capitale netto.

24 24 L’analisi della solidità patrimoniale.

25 25 L’analisi dei flussi generati dal progetto può essere sviluppata tramite le tecniche di valutazione attualizzata, come il valore attuale netto (VAN): Una volta applicati questi strumenti di valutazione economico-finanziaria il processo di stesura del Business Plan si è completato. A questo punto – in caso di esito positivo di tutte le valutazioni – sarà stata riscontrata la fattibilità del progetto sotto tutti i profili:  strategico  commerciale  tecnico-produttivo  organizzativo  economico-finanziario

26 26 Il Piano Finanziario Vedi “La Dimensione Finanziaria A.A. 2014 - 15”

27 27 Nella funzione finanziaria si comprende il complesso di decisioni e di operazioni volte a reperire e ad impiegare i fondi aziendali. Anche se in alcuni casi può essere governata in regime di maggiore autonomia e può anche rappresentare un centro di profitto a sé stante, questa funzione dell’impresa ha un ruolo strumentale alla gestione caratteristica e deve, quindi, perdere qualsiasi carattere speculativo e restringere la sua azione alla scelta delle fonti di finanziamento utilizzabili ed alla programmazione degli investimenti.


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