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PubblicatoCaj Motta Modificato 10 anni fa
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Franco-Andrea Ottenga Medico di Medicina Generale A.S.L. Cn 1
Il ruolo del Medico di Medicina Generale nell’iter diagnostico delle vertigini Franco-Andrea Ottenga Medico di Medicina Generale A.S.L. Cn 1
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Pluralità cause e soggettività di presentazione
Complessità ed eterogeneità anatomica del sistema regolatore dell’equilibrio Pluralità cause e soggettività di presentazione Frequenza e complessità dei quadri clinici Approccio metodologico Ipotesi diagnostica
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Specificità e unicità del MMG
Miglior livello diagnostico col solo approccio clinico Individuazione segni d’allarme Integrazione con specialista e ospedale
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Approccio metodologico
Semplice Razionale Corretto Riproducibile
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Anamnesi Esame obbiettivo Ipotesi diagnostica Fase decisionale
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Conclusioni Il Medico di Medicina Generale si trova con elevata frequenza di fronte a soggetti che riferiscono sintomatologia vertiginosa. Per ottenere un livello diagnostico, ottimale e conseguibile in ogni occasione, deve dotarsi di un metodo clinico costituito da una serie di passaggi logici, sintetici, consequenziali ed ineludibili senza i quali incorre nel rischio di sottostimare le sintomatologie più sfumate, nell’ invio improprio di pazienti in consulenza o allo specialista non pertinente al caso, trascurare segni d’allarme potenzialmente pericolosi per la vita e il benessere del paziente.
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Conclusioni Tutto questo è ottenibile e sostenibile nello svolgimento della nostra attività quotidiana utilizzando esclusivamente le conoscenze accademiche, gli aggiornamenti professionali e l’esperienza che ciascuno di noi ha maturato, sfruttando la conoscenza del paziente, i suoi precedenti patologici, le sue terapie; operando con metodo clinico rigoroso e semplice, coordinatamente con le strutture ospedaliere di riferimento e le professionalità specialistiche che vi operano.
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