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Francesco di Assisi (1181-1226)
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S. Bonaventura di Bagnoregio
San Bonaventura da Bagnoregio (o Bagnorea) al secolo Giovanni Fidanza (Bagnoregio,1221 ca, Lione, 1274) Soprannominato Doctor Seraphicus, Dopo la morte venne canonizzato da Papa Sisto IV nel 1482 e proclamato Dottore della Chiesa da Papa Sisto V nel 1588. Alla sua biografia — la Legenda Maior — si ispirò Giotto da Bondone per il ciclo delle storie sul Santo nella basilica di Assisi. Per diciassette anni dal 1257 fu ministro generale dell‘ Ordine francescano. Sotto la sua guida furono pubblicate le Costituzioni narbonesi,
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Giotto da Bondone La tradizione iconografica sacra, poggiava sulla tradizione pittorica bizantina e quindi su un repertorio codificato nei secoli; il soggetto (un santo moderno) e un repertorio di episodi straordinari (per esempio le stigmate) fecero sì che il pittore dovesse creare ex novo modelli e figure, il nuovo corso degli studi biblici dei teologi francescani e domenicani favorì la scelta di rappresentazioni in abiti moderni che sottolineassero l'espressione del vissuto.
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L’ideale “cortese” "La notte seguente, essendosi il beato Francesco assopito, vide un palazzo splendido e grande con armi guerresche fregiate del segno della croce di Cristo; e chiedendo di chi fossero, da una voce celeste gli fu risposto che esse sarebbero divenute tutte sue e dei suoi soldati."
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S. Damiano "Pregando il beato Francesco dinanzi all'immagine del Crocifisso, dalla croce venne una voce che disse tre volte: "Francesco, va', ripara la mia chiesa che tutta si distrugge", con ciò alludendo alla Chiesa di Roma."
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Rinuncia ai beni paterni
"Quando restituì al padre ogni cosa e, deposte le vesti, rinunciò ai beni paterni e temporali, dicendo: «Di qui in avanti posso dire con certezza: -Padre nostro che sei nei cieli-, poiché Pietro di Bernardone m'ha ripudiato.»"
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La comunità di Rivotorto e la Regola
Le prime esperienze con i compagni San Francesco le ebbe nel “rifugio” di Rivotorto. la storia ci indica come primo "discepolo" Bernardo da Quintavalle (un mercante) seguito da Pietro Cattani (un giurista) A Rivotorto poco dopo arrivarono Egidio (un contadino) e successivamente Sabatino, Morico, Filippo Longo e prete Silvestro. Seguirono poi Giovanni, Barbaro e Bernardo Vigilante ed infine Angelo Tancredi. "Se vuoi essere perfetto va e vendi tutto quello che possiedi e donalo ai poveri, così avrai un tesoro in cielo Non portare alcuna cosa per via, ne bastone, ne bisaccia, ne calzari, ne argento Chi vuol venire dietro di Me, rinunzi a se stesso, prenda la sua croce e mi segua"
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Da Innocenzo III ( ) "Quando il papa approvò la Regola e diede mandato di predicare la penitenza, e ai frati, che avevano accompagnato il santo, fece fare corone, perché predicassero il verbo di Dio."
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Riconoscimento Ordine
"Visione di un compagno di san Francesco che vide in cielo molti seggi, e uno, più degli altri degno, d'ogni gloria rifulgente; e udì una voce che diceva: «Questo seggio fu di uno degli angeli che caddero, e ora è riservato all'umile Francesco»."
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1212: Chiara Chiara nacque ad Assisi nel 1194 da nobile famiglia. Ancor giovane, seguendo il consiglio di Francesco, si liberò dal mondo per seguire l'ideale di vita evangelica. Lo stesso Francesco la rivestì di un ruvido saio, e preparò per lei una piccola abitazione accanto alla chiesina di S. Damiano, ove fu raggiunta dalla sorella Agnese e da altre generose ragazze di Assisi. Nacque così il Secondo Ordine francescano, chiamato delle "Povere dame di S. Damiano", in seguito "Clarisse". Chiara visse sempre a S. Damiano, nella povertà e nella contemplazione. Curò con amore le sue consorelle, lavorò senza risparmiarsi, amò veramente Cristo. Morì nel 1253, e fu canonizzata da papa Alessandro IV.
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L’incontro col Sultano 1218-19
"Quando il beato Francesco per la fede in Cristo volle entrare in un grande fuoco coi sacerdoti del Soldano di Babilonia; ma nessuno di loro volle entrare con lui, e subito tutti fuggirono dalla sua vista."
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Onorio III (1220) "Quando il beato Francesco, al cospetto del santo papa e dei cardinali, predicò con tale devozione e tale efficacia da apparire chiaramente come egli parlasse non con dotte parole d'umana sapienza, ma per divina ispirazione."
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Contemplare il Creato « ...et venne fra Cannaia et Bevagni. E passando oltre con quello fervore, levò gli occhi e vide alquanti arbori allato alla via, in su' quali era quasi infinita moltitudine d'uccelli. E entrò nel campo e cominciò a predicare alli uccelli ch'erano in terra; e subitamente quelli ch'erano in su gli arbori se ne vennono a lui insieme tutti quanti e stettono fermi, mentre che santo Francesco compié di predicare (...) Finalmente compiuta la predicazione, santo Francesco fece loro il segno della croce e diè loro licenza di partirsi; e allora tutti quelli uccelli si levarono in aria con maravigliosi canti, e poi secondo la croce c'aveva fatta loro santo Francesco si divisoro in quattro parti (...) e ciascuna schiera n'andava cantando maravigliosi canti » (da I fioretti cap. XVI di San Francesco d'Assisi secondo la versione in Umbro volgare del XIV secolo conservata negli Archivi del Sacro convento di Assisi)
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Notte di Natale del 1223, a Greccio
"Come il beato Francesco, in memoria del Natale di Cristo, ordinò che si apprestasse il presepe, che si portasse il fieno, che si conducessero il bue e l'asino; e predicò sulla natività del Re povero; e, mentre il santo uomo teneva la sua orazione, un cavaliere scorse il “vero” Gesù Bambino in luogo di quello che il santo aveva portato."
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Capitolo di Arles "Predicando il beato Antonio in capitolo ad Arles sul titolo della Croce, il beato Francesco, benché corporalmente assente, apparve; e stese le mani, benedisse i frati, così come poté vedere il frate Monaldo; e gli altri frati ne ebbero una grande consolazione."
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Le stimmate 1224 "Pregando il beato Francesco sul fianco del monte della Verna, vide Cristo in aspetto di serafino crocefisso; il quale gl'impresse nelle mani e nei piedi e anche nel fianco destro le stimmate della Croce dello stesso Signore Nostro Gesù Cristo."
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Sorella morte (1226)
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Chiara "Le turbe che erano convenute, trasportando verso la città d'Assisi con rami d'alberi e moltitudine di ceri accesi il sacro corpo fregiato delle celesti gemme, lo presentarono alla vista della beata Clara e delle sacre vergini."
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Santo subito "Nella Porziuncola giacendo morto il beato Francesco, messer Geronimo, celebre dottore e letterato, moveva i chiodi, e le mani, i piedi, il costato del santo con le proprie mani frugava."
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Mira circa nos (1228) "Quando il santo papa venendo in persona alla città di Assisi, diligentemente esaminati i miracoli, per consiglio dei frati suoi canonizzò il beato Francesco e l'iscrisse nel novero dei santi."
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Cantico delle creature 1225
Scelta del volgare Inizio poesia religiosa Lotta eresia Catechesi popolare 3 fasi
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Altissimu, onnipotente bon Signore, Tue so' le laude, la gloria e l'honore et onne benedictione. Ad Te solo, Altissimo, se konfano, et nullu homo ène dignu te mentovare. Laudato sie, mi' Signore cum tucte le Tue creature, spetialmente messor lo Frate Sole, lo qual è iorno, et allumini noi per lui. Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore: de Te, Altissimo, porta significatione. Laudato si', mi Siignore, per sora Luna e le stelle: il celu l'ài formate clarite et Pretiose et belle. Laudato si', mi' Signore, per Frate Vento et per aere et nubilo et sereno et onne tempo, per lo quale, a le Tue creature dài sustentamento. Laudato si', mi Signore, per sor'Acqua. la quale è multo utile et humile et Pretiosa et casta. Laudato si', mi Signore, per Frate Focu, per lo quale ennallumini la nocte: ed elIo è bello et iocundo et robustoso et forte. Laudato si', mi Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti fior et herba.
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Laudato si' mi Signore, per sora nostra Morte corporale, da la quale nullu homo vivente pò skappare: guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali; beati quelli ke trovarà ne le Tue Sanctissime voluntati, ka la morte secunda no 'l farrà male. Laudate et benedicete mi Signore et rengratiate e serviateli cum grande humilitate.
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Laudato si', mi Signore, per quelli che perdonano per lo Tuo amore et sostengono infermitate et tribulatione. Beati quelli ke 'l sosterranno in pace, ka da Te, Altissimo, sirano incoronati.
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