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PubblicatoGemma Milani Modificato 10 anni fa
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I.S.I.S.S. "T.LECCISOTTI" TORREMAGGIORE STRUTTURARE UNA TESINA
Prof.ssa Emanuela Caroppi
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Appunti per strutturare una tesina
Scopo di questi appunti è quello di fornire delle indicazioni generali per la stesura di un lavoro, ad esempio una relazione o una tesina. Vengono forniti suggerimenti e regole base (standard internazionali), ad esempio per identificare un documento consultato o compilare una bibliografia o citare testi e immagini, ecc. Non vogliono essere dei dogmi, si può seguire, infatti, lo stile che si preferisce, purchè sia sempre lo stesso all’interno della trattazione (ad esempio se in bibliografia per un’opera si riporta cognome e iniziale del nome dell’autore, si deve seguire lo stesso criterio anche per tutte le altre citazioni). La stesura di un lavoro è l’ultima delle tappe, che si possono così sintetizzare: . Individuazione dell’argomento . Reperimento del materiale documentario . Riordino, analisi e selezione del materiale raccolto . Rappresentazione dei risultati Segue ora una breve disamina sulle prime tre tappe per soffermarsi, poi, sull’ultima, che è l’obiettivo di questi appunti. 1. Individuazione dell’argomento Dopo aver valutato diverse ipotesi, scegliere l’argomento che interessa di più e/o per il quale è più facile disporre di fonti (informazioni) e strumenti per svilupparlo.
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2. Reperimento del materiale documentario
Prima di iniziare la ricerca del materiale è importante sapere cosa si cerca, delimitando bene l’argomento. Quindi: Cominciare a cercare il materiale per prima nella propria biblioteca scolastica consultando eventuali bibliografie o repertori bibliografici (documenti che riportano tutto ciò che è stato pubblicato su un dato argomento o autore) e il catalogo (informatizzato o l’OPAC) della biblioteca; Passare, quindi, ad esaminare gli OPAC (cataloghi online che contengono la descrizione del materiale documentario posseduto da una biblioteca con l'indicazione della sua collocazione) di altre biblioteche, in particolare quelle del proprio territorio, perché in caso di risultati positivi è più facile accedere ai documenti trovati; Infine consultare internet navigando sui siti a partire da quelli eventualmente conosciuti e affidabili per la correttezza e l’aggiornamento delle informazioni per proseguire man mano su altri con l’aiuto dei motori di ricerca. 3. Riordino, analisi e selezione del materiale raccolto E’ utile consultare, se l’argomento lo consente, diverse tipologie di documenti (enciclopedie, enciclopedie multimediali, monografie, riviste, opuscoli, atti di convegni, rapporti statistici, ecc.). Per ogni libro, articolo o sito consultato è importante annotare subito i dati di identificazione del documento (autore, titolo, editore, luogo e anno di edizione; indirizzo web e data di aggiornamento; ecc.), in modo da poter riportare successivamente, facilmente e in maniera completa e corretta, la fonte delle informazioni in bibliografia (ad esempio per gli articoli di riviste consultati bisogna riportare anche la pagina iniziale e quella finale).
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Titolo Istituto Autore Indirizzo di studio Classe Anno scolastico
4. Presentazione dei risultati Qualunque sia il supporto (dispensa cartacea o ipertesto su cd-rom, ecc.) ricordarsi ancora una volta che ci sono diversi modi di presentare un lavoro e, una volta fatta la scelta, di attenersi sempre alle stesse regole di stesura. Nel caso di dispensa si potrebbe strutturarla in questo modo: ° Copertina 2° Indice 3° Corpo o testo, con citazioni e note 4° Appendici 5° Bibliografia Copertina E’ opportuno riportare in copertina i dati identificativi del lavoro, a fianco è riportato un esempio di compilazione. Istituto Titolo Sottotitolo Autore Indirizzo di studio Classe Anno scolastico
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prima, seconda, terza, ecc.
Indice L’indice è l’elenco dei titoli di ciascuna delle sezioni (ripartizioni) in cui può essere suddivisa una trattazione. Il testo, infatti, può essere presentato interamente (in blocco) o suddiviso in parti/capitoli (o materie)/paragrafi, in questo caso: Le parti si indicano con i numeri ordinali prima, seconda, terza, ecc. I capitoli, all’interno di ciascuna parte, si possono indicare con numeri romani o con numeri arabi I, II, III, ecc. o 1, 2, 3, ecc. I paragrafi, se ci sono, si indicano con numeri arabi A sinistra di ogni titolo è riportato il numero d’ordine (della parte o del capitolo o del paragrafo); a destra, invece, ad una certa distanza, è riportato il numero della pagina iniziale della sezione a cui si riferisce il titolo. [Esempi a fianco] Normalmente l’indice è collocato all’inizio della trattazione. E’ possibile anche inserire un indice delle tabelle e dei grafici o delle illustrazioni, se questi hanno una certa rilevanza all’interno della trattazione. 1° Esempio: PARTE SECONDA - L’azienda ….. Capitolo II - Il flusso generale dell’attività aziendale 1 - Il concetto d’azienda 2 - L’azienda come sistema 3 - L’azienda, i mercati e l’ambiente ... 2° Esempio: PARTE SECONDA L’azienda ….... Capitolo 2 Il concetto di azienda e le tipologie 1.1 Il concetto d’azienda…………………….64 1.2 L’azienda come sistema…………………66 1.3 L’azienda, i mercati e l’ambiente………..70 ...
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tre chili e mezzo di peso
Corpo o testo Lo stile della narrazione è normalmente quello oggettivo, che consente di esporre in modo distaccato l’argomento. Ai fini di una maggiore precisione è meglio riportare in corsivo le parole straniere di uso non corrente o le parole latine passim ; supra sia se usate nel corso della trattazione, sia se riportate nelle note. Le parole straniere di uso comune, invece, non vanno declinate al plurale: i film ; i leader ; le équipe ; gli stage Per mettere in evidenza una parola o una frase si può usare il corsivo oppure le virgolette “ ” o al limite il neretto o il sottolineato, non si possono però combinare insieme i vari sistemi, si deve usarne uno soltanto e senza eccedere nell’uso. I numeri (a meno che non si tratti di dati di bilancio, di un rapporto, ecc.) vanno scritti in lettere; se superano il centinaio vanno riportati in cifre, se superano il migliaio si separano a partire dall’ultima cifra a tre a tre con un punto in basso. 1.520 ; ; Nel discorso figurato o se le cifre hanno molti zeri i numeri vanno scritti in lettere. rifece cento volte le stesse cose ; sedici milioni di persone Le misure di superficie, volume, peso si scrivono per esteso tre chili e mezzo di peso
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l’autore nacque il 10 aprile 1943
Per quanto riguarda le date, i secoli si indicano col numero romano o in lettere XIX secolo o Ottocento con l’iniziale minuscola come i decenni, musica degli anni settanta ad eccezione di anni o date di grande importanza, in questo caso si usa l’iniziale maiuscola crisi del Ventinove oppure le ultime due cifre precedute da apostrofo; guerra del ‘15-’18 le date mensili vanno riportate sempre per esteso l’autore nacque il 10 aprile 1943 Si usa il maiuscolo per: i nomi e sigle di enti, organizzazioni, imprese, partiti CGIL ; FIAT ; UDC i nomi di epoche e periodi di rilevanza storica e artistica: Rinascimento ; Fascismo ; Rivoluzione russa i nomi dei documenti ufficiali la Costituzione italiana le funzioni e le istituzioni: la Chiesa ; il Senato ; il Ministero degli esteri i termini geografici relativi a un’area geo-politica o economica: il Comune di Roma ; il Mezzogiorno d’Italia ; la Capitanata
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Il minuscolo si usa sempre di più, in particolare, per:
i nomi di popoli antichi e moderni ………………....>>> i titoli professionali e nobiliari ……………………...>>> in campo militare …………………………………...>>> le guerre, i trattati …………………………………. >>> le indicazioni geografiche …………………………..>>> Citazioni e note Nel corso di una trattazione si possono fare citazioni di parole o frasi tratti dai documenti consultati, in tali casi per ogni citazione si deve indicare in apposita nota la fonte (il documento da cui è tratta), secondo le regole in seguito riportate per le note. Le citazioni se sono costituite da : una o più parole/frasi, si possono riportare tra “ ” o « » frasi lunghe più di tre righe, si possono riportare a blocchetto, cioè in formato normale, in corpo minore e rientro di mezzo centimetro. Eventuali omissioni all’inizio, all’interno o alla fine di una citazione si indicano con […]. In tutti i casi, accanto a ogni citazione si aggiunge il richiamo di nota. A ogni citazione corrisponde una nota. gli aztechi ; i romani ; i francesi avvocato ; papa ; re colonnello ; brigata seconda guerra mondiale ; trattato di Orleans est ; occidente
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casale ci si riferisce a …...
Le note sono testi brevi che contengono i dati identificativi, che si succedono in un ordine fisso e sono scritti in un determinato formato, del documento citato o inviano ad altri lavori riguardanti lo stesso tema (sono dette bibliografiche) oppure sono digressioni, come giudizi personali, ricordi autobiografici, esperienze personali, ecc. oppure spiegano il testo principale o le citazioni o ancora traducono in/da versione originale una citazione (in questi altri casi sono dette di commento). Il testo della nota può essere posto o in fondo alla pagina (nota a piè di pagina), quando le note sono poche o la trattazione è lunga, oppure alla fine (nota di chiusura) della sezione (paragrafo, capitolo) o del documento , quando la trattazione è breve. Il richiamo di nota (detto anche rimando o rinvio) é un simbolo che si appone sia accanto alla parola o frase sia davanti alla nota a cui si riferisce il richiamo. Esso è rappresentato o da un numero (cifra esponente) o da un asterisco Esempio: casale _________ ci si riferisce a …... ……………………. La numerazione delle note, poi, può essere continua lungo tutto il testo o ricorrente ad ogni sezione (cioè si riparte sempre dal numero uno ad ogni sezione)
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2°- Numero >>>
Se in una trattazione compaiono diversi tipi di note, bisogna rispettare l’ordine di presentazione: 1°- Asterisco, si usa o per una nota identica che compare in modo regolare o permanente nella trattazione, fornisce notizie sull’autore dell’opera o di parte di essa >>> o per chiarimenti sull’esposizione di dati in una tabella [esempio: esclusi i ragazzi al di sotto di 7 anni.], in questo caso viene apposto accanto all’intestazione della tabella >>> 2°- Numero >>> 3°- NB, fornisce informazioni sul testo (in genere in riferimento a dati in esso contenuti) >>> 4°- Fonte, indica il documento da cui sono stati attinti i dati (in una tabella) >>> Il testo della nota può essere rappresentato da: riferimento bibliografico richiamo indirizzo elettronico esplicazione o annotazione Rivista di attualità ----- La disoccupazione giovanile di Mario Rossi * ghggsfhkgk gcvhvkh xxhg….. Hjh nxvch cgc gut tdyudt……. ………. ……….. * Dirige il Centro di catalogazione di Roma Note: fghbb 32 Tav Usgvjhvbk vbbn vgtrd vbvh NB: Dati provvisori Fonte: Indagine Censis, 2000.
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Riferimento bibliografico:
è una citazione che rinvia ad una pubblicazione (opera, periodico, atti di convegni) o ad una parte di essa (contributo, articolo) avente attinenza con l’argomento trattato [esempi in fondo alla pagina] o specifica la fonte, nelle tabelle In esso i dati da citare, in caso di giornali, trasmissioni radio-TV, siti, film, sono: autore o regista, se è un film, (“Nome, Cognome” o “N. Cognome” o Cognome, N. o Cognome, Nome) titolo dell’articolo o intervista o film «testata» giornalistica o «titolo» della trasmissione o il <nome> del sito nazione, in caso di film data (in caso di sito è la data dell’ultimo aggiornamento) F. Giorgi, Immigrati, nuove misure, “La Repubblica”, 12 gennaio (articolo di giornale) G. Grassi, I gusti dei giovani: < (articolo pubblicato su un sito) F. Rosi, La tregua, Italia, (film) Disoccupati……. cvcvv …… ……… ……… ……... mfxhcjhv …… ……… ……… ……... Fonte: ISTAT, Rapporto annuale, 2001.
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se, invece, sono più di tre indicare solo il 1° seguito da “et al.”
In caso di libri, raccolte di saggi, atti di convegni i dati da citare sono: autore (nome e cognome), se sono due o tre separarli con “,” o con “e” tra il 2° ed il 3°) se, invece, sono più di tre indicare solo il 1° seguito da “et al.” titolo «titolo» di rivista o raccolta di saggi o atti di convegno (se si tratta di articoli o contributo di raccolta) curatore/i dopo la formula: a cura di editore (solo nome), luogo (in lingua originale), data (se in più volumi: le due date estreme vanno separate da “-”) volume, se trattasi di opera in più volumi capitolo, se trattasi di raccolte pag. (o pag. iniziale - pag. finale), in caso di citazioni Marino, L. et al., Attualità del testo,in «Dante oggi», Atti del V Convegno nazionale, Roma 12 aprile 1998, Le Monnier, 1999. I formati della memoria, Giunti, Firenze, (raccolta di saggi) Borrelli, F., Grammatica italiana, 2^ edizione, Mondadori, Milano, 1986. Reti, offerta formativa e autonomia, a cura di Giuseppe Marucci e Luigia Melillo Corleto, IRRSAE Basilicata, Potenza, (raccolta di saggi) Franchi, M., Scienza oggi, in «Newton», n. 6, 2003, pagg (articolo di rivista) Biblioteche e utenza, in “Biblioteche scolastiche 2003”,Milano, Editrice bibliografica, 2003, capitolo V, p.175. (articolo di rivista)
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Indirizzo elettronico:
Richiamo: Se il richiamo è identico a quello di altre note, di altre opere o di altre parti dell’opera, si può riportare come in questi esempi Indirizzo elettronico: Un indirizzo elettronico si riporta così >>> Esplicazione: spiegazone di frasi >>> o parole, si riporta in questo modo >>> Annotazione: accanto alla nota del traduttore o dell’autore si riporta l’acronimo tra parentesi quadre, così >>> Cfr. G.B.Vico, Scienza Nova, a cura di P.Soccio, Laterza, Bari, (se l’argomento, cui si riferisce la nota, è trattato nel libro indicato) Cfr. § (o par.) 3, nota 5, p. 20. (se l’argomento è trattato nello stesso libro, ma in una sezione diversa) op.cit. (dopo il cognome dell’autore, se viene citata la stessa opera nella stessa pagina) Ibidem. (se viene citata la stessa opera della nota precedente o nella stessa pagina) Idem. o solo cognome ( se un autore viene citato più volte sulla stessa pagina o sezione) G.Bocca, ivi, pp. 18, 24 e 61. oppure Ivi (o ibi), p. 49. (se viene citata la stessa opera in una nota precedente di un’altra pagina) Internet < URL < parola iniziale…parola finale: spiegazione. parola: spiegazione. annotazione [N.d.T.] o [N.d.A.]
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Puntualizzazioni sulla forma nella compilazione delle note
preceduto e seguito da uno spazio richiamo nota in tondo chiaro, anche quando i testi sono in corsivo o neretto in un corpo inferiore (di solito 2 punti) rispetto a quello del testo (documento) testo della nota termina sempre con il punto ogni nota è separata dalle note che seguono da un’interlinea piccola posizione la nota deve sempre stare al suo interno in una tabella la frase o la parola in oggetto (nelle esplicazioni) uso del corsivo il titolo dell’opera o dell’articolo di un periodico (nei riferimenti bibliografici) uso delle « » il nome del periodico, di cui fa parte l’articolo oggetto del riferimento bibliografico fino a 5 lettere : tutto maiuscolo, senza punti né accenti [ ISTAT ], tranne: fob, cif da 6 lettere : prima lettera in maiuscolo e di seguito in minuscolo senza punti o accenti sigle e acronimi [ Censis , Euratom] sigle e acronimi impronunciabili restano in maiuscolo [ CCAMLR ] abbreviazioni pag., pagg. o p., pp. ; n., nn. ; vol., voll.; cfr. (confronta); par., parr. o § (paragrafo/i)
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Inserimento note con Word:
1. Scrivere tutto il testo 2. Posizionare il cursore accanto alla parola oggetto della nota Inserisci N.a piè di pag Automatica OK Note Numerazione N.a piè di pag Posizione N.di chiusura Personalizzata Opzioni scegliere Formato numerico N.di chiusura Comincia da Numerazione modificare le opzioni in qualunque momento si può fare la conversione da/in Converti
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Appendici Sono costituite da documenti riportati interamente dopo il testo ma prima della bibliografia. Possono essere questionari, testi di legge, grafici statistici, lettere di un autore, ecc, che è preferibile riportare alla fine della trattazione per evitare un appesantimento del testo.
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Fig. n. 18 - Campanile e sagrestia della nuova chiesa, 1924.
Bibliografia La bibliografia presenta l’elenco in ordine alfabetico di tutti gli autori consultati. Le norme a cui attenersi nella sua compilazione sono le stesse che sono state presentate a proposito della redazione delle note, in particolare dei riferimenti bibliografici. Se invece è stato esaminato materiale online, gli indirizzi delle pagine consultate si possono presentare in una apposita sezione intitolata Sitografia. Se, invece, nel corso della trattazione sono state presentate delle immagini (dipinti, foto, fumetti, fotogrammi di film, ecc.) è opportuno presentare un Elenco delle illustrazioni (infatti ogni figura riportata nel testo deve essere numerata e sotto la figura si deve riportare una didascalia esplicativa Fig. n Campanile e sagrestia della nuova chiesa, 1924. , oltre all’eventuale descrizione di quanto è in essa raffigurato), con i relativi dati: nome e cognome dell’autore; titolo in italiano (se c’è un titolo); data di esecuzione o di pubblicazione (se conosciuta, oppure approssimativa); ubicazione (museo; chiesa; archivio; libro; ecc.). Se si tratta di fotogrammi di pellicole cinematografiche, si devono riportare i dati già indicati in precedenza a proposito delle note. 1. G. De Nittis, Colazione in giardino, 1884, Pinacoteca Comunale di Barletta. (dipinto) 2. R. Polanski, Il pianista, Francia/Gran Bretagna, (film)
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