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Geografia dei siti contaminati in Italia

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Presentazione sul tema: "Geografia dei siti contaminati in Italia"— Transcript della presentazione:

1 Geografia dei siti contaminati in Italia
Università Iuav di Venezia Facoltà di Pianificazione del territorio Laurea specialistica in pianificazione e politiche per l’ambiente Laboratorio “bonifiche dei siti inquinati e programmi di riqualificazione urbana” Geografia dei siti contaminati in Italia Renato Gibin, dP - Università Iuav di Venezia - 13 gennaio 2006

2 Geografia dei siti contaminati in Italia
Qual’è la dimensione del fenomeno? Problemi definitori: cosa sono i siti contaminati? Problemi conoscitivi: le fonti di informazione. Quanti sono e dove sono i siti contaminati italiani? Alcuni casi esemplari: Milano, Bicocca Genova, Campi Firenze, Novoli Venezia, San Giuliano Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

3 Geografia dei siti contaminati in Italia
Le fonti principali: ricerca dP/APAT “Redazione di linee guida per il recupero ambientale e valorizzazione economica dei brownfields” statistiche ufficiali European Environment Agency, Progress in management of contaminated sites, 2005 APAT, Annuario dei dati ambientali, 2004 reports EU/CLARINET (Contaminated Land Rehabilitation Network for Environmental Technologies) Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

4 Fuori i numeri… 1.000.000 siti (CLARINET, 2002) 450.000 siti
(US EPA, 2005) siti (CLARINET, 2002) Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

5 Fuori i numeri.. Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

6 Le dimensioni del fenomeno secondo CLARINET (2002)
Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

7 Problemi definitori le statistiche utilizzano la definizione di sito contaminato di fonte normativa (sito contaminato, sito potenzialmente contaminato, sito di interesse nazionale, brownfield) la qualità del dato dipende dall’efficacia della normativa e dall’efficienza della PA le normative nazionali sono diverse, alcune non contemplano tutte le definizioni Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

8 Le principali fonti normative italiane (vigenti):
Problemi definitori Le principali fonti normative italiane (vigenti): decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22 (Decreto Ronchi) D. M. 25 ottobre 1999, n. 471 (Regolamento recante criteri, procedure e modalita' per la messa in sicurezza, la bonifica e il ripristino ambientale dei siti inquinati) L. 426/1998, L. 388/2000, D.M. 468/2001, L. 179/2002 (siti di interesse nazionale) Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

9 Problemi definitori sito contaminato è
un “sito che presenta livelli di contaminazione o alterazioni chimiche, fisiche o biologiche del suolo o del sottosuolo o delle acque superficiali o delle acque sotterranee tali da determinare un pericolo per la salute pubblica o per l'ambiente naturale o costruito” (art.1, D.M. 471/1999) il D.M. 471/1999 stabilisce i valori limiti di concentrazione delle sostanze oltre i quali il sito è considerato contaminato Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

10 La logica: una tabella di valori limite di concentrazione
Problemi definitori La logica: una tabella di valori limite di concentrazione (per il suolo distingue 2 tipologie di uso) Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

11 Problemi definitori Se uno solo dei parametri è superato il sito è contaminato Se (Arsenico > 20 mg) allora “sito contaminato” Se (Arsenico <= 20 mg) allora non “sito contaminato” Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

12 Problemi definitori La logica “tabellare” non è l’unica possibile, una delle alternative è l’analisi di rischio sito specifica Consiste in uno studio dettagliato del sito, finalizzato a verificare che non esistano rischi per la salute pubblica o l’ambiente. Implica un’analisi dettagliata del sito, delle matrici ambientali, dei vettori di trasmissione (del suolo, delle acque, ecc.). è ammessa anche dalla normativa italiana, seppure in casi particolari. Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

13 Problemi definitori Fenomeno di definizione normativa significa che perché un sito venga identificato come contaminato è necessario che: Si attivi il procedimento specifico; Il procedimento amministrativo attivato riconosca il sito come contaminato. Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

14 Il procedimento si avvia con una comunicazione, quando:
Problemi definitori Il procedimento si avvia con una comunicazione, quando: Il responsabile o il proprietario comunicano il superamento, anche accidentale, o il pericolo di superamento dei limiti tabellari; Soggetti pubblici, nell’esercizio delle proprie funzioni istituzionali, accertano il superamento dei limiti; Il proprietario del sito chiede una trasformazione d’uso, ammessa dagli strumenti di pianificazione, verso utilizzi che prevedono limiti più restrittivi. Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

15 Problemi definitori Il procedimento continua con: Accertamenti preliminari e verifica della necessità di interventi di messa in sicurezza di emergenza Realizzazione degli interventi di messa in sicurezza di emergenza Redazione del piano della caratterizzazione Approvazione del piano della caratterizzazione Redazione del progetto preliminare di bonifica Approvazione del progetto preliminare di bonifica Redazione del progetto definitivo di bonifica Approvazione del progetto definitivo di bonifica e autorizzazione degli interventi Realizzazione della bonifica Controllo di conformità e certificazione dell’avvenuta bonifica Le approvazioni possono essere subordinate a integrazioni Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

16 Problemi definitori Dentro il procedimento il sito è definibile esclusivamente come “potenzialmente contaminato”, fino a quando la contaminazione non viene accertata. L’accertamento della contaminazione può avvenire in diverse fasi del procedimento: nella notifica iniziale al proprietario del sito da parte di un sogegtto pubblico; In seguito agli accertamenti preliminari per verificare la necessità della messa in sicurezza di emergenza; In fase di caratterizzazione; Nel progetto preliminare (in caso di caratterizzazione integrativa); In corso di bonifica. Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

17 Problemi definitori procedimento definizione Comunicazione
Sito potenzialmente contaminato se non è stata evidenziata la contaminazione Eventuale messa in sicurezza di emergenza Piano della caratterizzazione Progetto preliminare di bonifica Sito contaminato Progetto definitivo di bonifica Realizzazione della bonifica Certificazione di avvenuta bonifica Sito bonificato Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

18 Problemi definitori La forma del procedimento è essenzialmente la stessa per molte fattispecie: Sversamenti accidentali (ad esempio un incidente stradale di un automezzo che trasporta sostanze chimiche); Impianti industriali in attività, di qualsiasi dimensione; Aree dismesse o in trasformazione d’uso, con precedenti attività potenzialmente inquinanti, a prescindere dalla loro dimensione (dal distributore di carburanti al grande impianto industriale) Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

19 Problemi conoscitivi Le fonti di informazione ufficiali:
Anagrafe dei siti da bonificare, di competenza regionale (art. 17 dlgs 22/1997 e art. 17 D.M. 471/1999) comprende i siti di interesse nazionale Censimento dei siti potenzialmente contaminati, di competenza regionale (D.M. 185/1989), che serve alla redazione dei piani regionali di bonifica stima basata (anche) sul tipo di attività produttive svolte dovrebbe contenere anche le aree di raccolta, smaltimento e trattamento dei rifiuti, ed i siti a rischio di incidente rilevante i piani regionali di bonifica comprendono anche i siti contaminati Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

20 L’Anagrafe dei siti da bonificare
Problemi conoscitivi L’Anagrafe dei siti da bonificare È fondata sui procedimenti amministrativi relativi ai siti contaminati; È realizzata con criteri definiti a livello nazionale; È la fonte con la quale l’Italia contribuisce alle attività EEA sulla materia dei siti contaminati; Non è implementata completamente Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

21 Quanti sono in Europa? Fonte: EEA, Progress in management of contaminated sites (CSI 015) - May 2005 Assessment Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

22 Quanto si spende per le bonifiche?
Fonte: EEA, Progress in management of contaminated sites (CSI 015) - May 2005 Assessment Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

23 Quanto si spende per le bonifiche? (quota del PIL)
Fonte: EEA, Progress in management of contaminated sites (CSI 015) - May 2005 Assessment Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

24 Chi paga? Fonte: EEA, Progress in management of contaminated sites (CSI 015) - May 2005 Assessment Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

25 Quanti sono in Italia? Fonte: APAT, Annuario dei dati ambientali, 2004
Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

26 Quanti sono in Italia? Fonte: APAT, Annuario dei dati ambientali, 2004
Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

27 Una particolare categoria di siti contaminati
I siti di interesse nazionale Sono siti di grande rilevanza ambientale, sia per le superfici interessate, sia per le tipologie di contaminazione presenti. I siti sono inseriti nel Programma Nazionale di Bonifica dei siti inquinati ex Legge 426/1998 Sono stati individuati con Leggi o D.M. applicativi di leggi Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

28 Una particolare categoria di siti contaminati
50 siti di interesse nazionale 15 siti sono stati individuati dall’art.1 comma 4 della Legge 426/1998 riportati nell’allegato e nelle schede descrittive dell’Allegato B del D.M. 468/2001; 3 siti di interesse nazionale individuati dagli artt. 114 commi 24 e 25 della Legge 388/2000, riportati nell’allegato C e descritti nelle schede dell’Allegato D del D.M. 468/2001; 23 siti di interesse nazionale individuati dallo stesso D.M. 468/2001 sulla base dei criteri stabiliti dall’art.18 comma 1 lettera n) del D. Legislativo 22/97 e dall’art.15 D.M. 471/99, elencati nell’allegato E e descritti nelle schede riportate nell’allegato 9 siti previsti dall’art.14 della legge 31 luglio 2002, n.179 Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

29 Una particolare categoria di siti contaminati
I siti contaminati di interesse nazionale hanno una gestione separata dagli altri siti contaminati in quanto le operazioni di bonifica sono coordinate direttamente dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio. Le perimetrazioni dei 50 siti in questione sono state stabilite, sito per sito con decreti Ministeriali. I provvedimenti di perimetrazione sono stati emessi tra l’anno 1999 ed il 2002, ma la perimetrazione ha carattere di provvisorietà, e potrà subire modifiche in seguito alle attività di caratterizzazione. Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

30 Una particolare categoria di siti contaminati
Gli interventi di interesse nazionale definiti prioritari dal programma nazionale di bonifica: messa in sicurezza d’emergenza bonifica messa in sicurezza permanente ripristino ambientale Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

31 Una particolare categoria di siti contaminati
Messa in sicurezza d’emergenza: ogni intervento necessario ed urgente per rimuovere le fonti inquinanti, contenere la diffusione degli inquinanti e impedire il contatto con le fonti inquinanti presenti nel sito, in attesa degli interventi di bonifica e ripristino ambientale o degli interventi di messa in sicurezza permanente (art. 2, D.M. 471/199) Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

32 Una particolare categoria di siti contaminati
Bonifica: l’insieme degli interventi atti ad eliminare le fonti di inquinamento e le sostanze inquinanti o a ridurre le concentrazioni delle sostanze inquinanti presenti nel suolo, nel sottosuolo, nelle acque superficiali o nelle acque sotterranee ad un livello uguale o inferiore ai valori di concentrazione limite accettabili stabiliti dal presente regolamento (art. 2, D.M. 471/199) Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

33 Una particolare categoria di siti contaminati
Messa in sicurezza permanente: insieme degli interventi atti a isolare in modo definitivo le fonti inquinanti rispetto alle matrici ambientali circostanti qualora le fonti inquinanti siano costituite da rifiuti stoccati e non sia possibile procedere alla rimozione degli stessi pur applicando le migliori tecnologie disponibili a costi sopportabili, secondo i principi della normativa comunitaria. In tali casi devono essere previste apposite misure di sicurezza, piani di monitoraggio e controllo, ed eventuali limitazioni d’uso rispetto alle previsioni degli strumenti urbanistici. I valori di concentrazione delle sostanze inquinanti nelle matrici ambientali influenzate dall’inquinamento derivante dai rifiuti stoccati non devono superare nel suolo, sottosuolo, acque sotterranee e acque superficiali i valori previsti nell’allegato 1; (art. 2, D.M. 471/199) Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

34 Una particolare categoria di siti contaminati
Ripristino ambientale: gli interventi di riqualificazione ambientale e paesaggistica, costituenti complemento degli interventi di bonifica nei casi in cui sia richiesto, che consentono di recuperare il sito alla effettiva e definitiva fruibilità per la destinazione d’uso conforme agli strumenti urbanistici in vigore, assicurando la salvaguardia della qualità delle matrici ambientali; (art. 2, D.M. 471/199) Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

35 Una particolare categoria di siti contaminati
Gli interventi sui siti interesse nazionale sono finanziati con il concorso pubblico, in favore di: pubbliche amministrazioni, per interventi aventi ad oggetto aree o beni pubblici; pubbliche amministrazioni che intervengono in surroga di responsabili o proprietari; soggetti privati titolari di diritti reali su beni immobili sui quali insistano manufatti ad uso residenziale, a condizione che la costruzione dei predetti manufatti o il cambio di destinazione d'uso siano avvenuti anteriormente all'entrata in vigore del D.M. 471/1999 e conformi alla vigente normativa urbanistica ed edilizia Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

36 Dove sono i siti di interesse nazionale
Fonte: APAT, Annuario dei dati ambientali, 2004 Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

37 i siti di interesse nazionale - 1
Fonte: APAT, Annuario dei dati ambientali, 2004 Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

38 i siti di interesse nazionale - 2
Fonte: APAT, Annuario dei dati ambientali, 2004 Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

39 i siti di interesse nazionale – le attività
Fonte: ricerca dP/APAT “Redazione di linee guida per il recupero ambientale e valorizzazione economica dei brownfields Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

40 Alcuni casi esemplari Pirelli, Bicocca Firenze, Novoli Genova, Campi
Venezia, San Giuliano Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

41 Pirelli Bicocca Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

42 Pirelli Bicocca: qualche numero
anagrafica del sito denominazione PIRELLI – BICOCCA localizzazione Nell'area nord-est milanese, al confine con il Comune di Sesto San Giovanni. enti locali di competenza Comune di Milano dimensione mq (area Bicocca) mq di SLP (area Bicocca), mq di SLP (area ex Ansaldo)(1) proprietà Privata (due diversi proprietari) responsabile inquinamento Per 9 siti il proprietario è responsabile dell'inquinamento destinazione d'uso Industriale stato dell'attività Quasi tutte le aree sono dimesse dal 1985. tipo di attività industriale Produzione impianti a pressione per centrali nucleari etc.; dipoli elettrici. Industria metallurgica Industria chimica Centrale termica di servizio Depositi, produzione e vulcanizzazione di pneumatici informazioni sull'inquinamento e sul processo di bonifica inquinamento Presenza di amianto e contaminazione dei suoli da idrocarburi, metalli, IP A, PCB, Composti Organoalogenati, Cianuri, solventi clorurati, solventi aromatici, aldeidi, Lane Minerali, oli minerali, aromatici, clorurati e fenoli processo di bonifica Attivato su alcune aree dal responsabile, in alcuni casi da un soggetto interessato. Alcune aree sono in attesa di certificazione di avvenuta bonifica elementi valutabili in sede di concertazione n.a. vincoli al cambiamento di destinazione d'uso interessi espressi dalla pa e da soggetti locali Fonte: ricerca dP/APAT “Redazione di linee guida per il recupero ambientale e valorizzazione economica dei brownfields Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

43 Pirelli Bicocca: qualche numero
Progetto intervento previsto De-industrializzazione / re-industrializzazione (parte attiva) nuova destinazione d'uso Pluri-funzionale (residenziale, commerciale, servizi pubblici e privati) promotori Proprietario delle aree informazioni sull'inquinamento e sul processo di bonifica tipo di inquinamento Iidrocarburi, metalli, IPA, PCB, Composti Organoalogenati, Cianuri, solventi clorurati, solventi, aromatici, aldeidi, Lane Minerali,oli minerali, aromatici, clorurati, fenoli area inquinata (m2) Inquinamento falda In alcuni casi la falda risulta inquinata (in un caso come agente inq. è indicato il triclorofluorometano, in un altro idrocarburi) esecutore bonifica In alcuni casi il proprietario privatoEsec responsabile, in altri il terzo interessato Esecutore operativo PIRELLI (P) tecniche utilizzate Per un'area è stata applicata la tecnica dell'ossidazione/riduzione chimica, per le altre quella di rimozione del terreno contaminato lavori e tipologie di costi Costi di pre-urbanizzazione per: Demolizioni fabbricati (20 milioni per l'area Bicocca e 1,48 milioni per l'area ex Ansaldo) Interventi di bonifica (10 milioni per l'area Bicocca e 5,58 milioni per l'area ex Ansaldo) Costi di urbanizzazione: 132 milioni per l'area Bicocca e 20 milioni per l'area ex Ansaldo[1] altre informazioni sull'intervento strumenti e procedure per la realizzazione degli interventi di riqualificazione Strumenti urbanistici Modalità di attuazione tempi per la realizzazione dell'intervento di riqualificazione I tempi di realizzazione dell'intero intervento ammontano a circa 20 anni. Fonte: ricerca dP/APAT “Redazione di linee guida per il recupero ambientale e valorizzazione economica dei brownfields Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

44 Firenze Novoli Fonte: ricerca dP/APAT “Redazione di linee guida per il recupero ambientale e valorizzazione economica dei brownfields Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

45 Firenze Novoli anagrafica del sito denominazione EX AREA FIAT AUTO DI NOVOLI localizzazione Periferia Nord – Ovest di Firenze enti locali di competenza Comune di Firenze dimensione 32 ettari proprietà Prima Fiat Auto S.p.A. poi Immobiliare Novoli S.p.A. partecipata dalla Fiat (40%), dalla Novoli Investors (30%), dalla Cassa di Risparmio di Firenze (15%), dalla Sansedoni (10%) e dalla Banca Toscana (5%) soggetto responsabile inquinamento proprietario destinazione d’uso Industria Meccanica stato dell’attività Dismessa nel 1995 tipo di attività Produzione di pezzi meccanici per la trasmissione del moto negli autoveicoli quali trasmissioni, semialberi, tripodi e giunti omocinetici, barre di torsione per veicoli industriali. Fonte: ricerca dP/APAT “Redazione di linee guida per il recupero ambientale e valorizzazione economica dei brownfields Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

46 Firenze Novoli informazioni sull’inquinamento e sul processo di bonifica inquinamento Concentrazioni di: olii minerali in concentrazioni variabili (da alcune centinaia ad alcune migliaia di p.p.m.). Due (o tre) di queste aree concentrazioni più elevate (max 0,5%); idrocarburi localizzati in corrispondenza di serbatoi interrati; alcuni metalli (Zn, Cr, Pb) localizzati processo di bonifica 1985: accordo di programma tra Futurauno (oggi Immobiliare Novoli) il Comune di Firenze e la Regione Toscana con oggetto dismissione dello stabilimento e bonifica ambientale, secondo L.R. 29/93 e successive delibere regionali di settore. 1997: la società Futurauno richiede l’approvazione del Progetto di bonifica ambientale e l’inserimento dell’area nel Piano regionale di bonifica delle aree inquinate. 1998: Approvazione del Progetto di bonifica con decreto della Giunta Regionale e definizione della destinazione d’uso residenziale (o assimilabile) 2000: Provincia di Firenze (settore ambiente) certifica l’avvenuta bonifica dell’area. Fonte: ricerca dP/APAT “Redazione di linee guida per il recupero ambientale e valorizzazione economica dei brownfields Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

47 Firenze Novoli progetto Intervento realizzato L’area è destinata ad un mix funzionale: nuovo Palazzo di Giustizia, il Polo delle Scienze Sociali dell’Università di Firenze, un albergo, spazi commerciali, unità residenziali, uffici direzionali, un parco pubblico di 12 ettari, parcheggi pubblici e pertinenziali. Nuova destinazione d’uso Residenziale e mista Promotori società proprietaria dell’area e Immobiliare Novoli S.p.A. Distribuzione superficie Totale area 32 ettari Totale progetto edificata mc libera 12 ettari destinati a parco urbano Ripartizione volumetrie Palazzo di Giustizia: mc Residenze ed attrezzature ricettive: mc Sedi Universitarie: mc Attività commerciali ed amministrative: mc Centro Polivalente: mc informazioni sull’inquinamento e sul processo di bonifica Tipo di inquinamento Terreni con presenza di olii minerali, idrocarburi e metalli pesanti Terreno inquinato (m3) m3 Inquinamento falda No Esecutore bonifica Proprietà Esecutore operativo Teseco S.p.A. Tecniche utilizzate Scavo e smaltimento in discarica di tutti i volumi di suolo contaminato. Costo di bonifica Lo scavo e smaltimento in discarica di tutti i volumi di suolo contaminato venne a costare Lire e fu sostenuto interamente da parte privata. Fonte: ricerca dP/APAT “Redazione di linee guida per il recupero ambientale e valorizzazione economica dei brownfields Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

48 Firenze Novoli Costi dell’intervento di riqualificazione COSTO TOTALE: MLD Fonti di Finanziamento COMUNE MLD RISORSE PRIVATE MLD Ministero LL. PP (bando PRU, D.M. 21/12/1994) MLD Strumenti e procedure per la realizzazione degli interventi di riqualificazione Strumenti urbanistici Il progetto si colloca all'interno della variante al Prg per il recupero delle aree "Fiat" e "Carapelli", approvata con un primo accordo di programma, ex art. 27 L. 142/90, stipulato il 27 aprile 1993 tra Regione, Comuni di Firenze e Campi Bisenzio, Provincia di Firenze, e con un secondo accordo approvato con decreto della Giunta regionale n°1168 del 26 settembre 1994. (l’intero iter seguito è riportato nella tabella successiva) Tempi per la realizzazione dell’intervento di riqualificazione Periodo in cui l’area è stata non utilizzata Tempi di promozione e tecnici precedenti all’inizio dei lavori Dal 1984 al 1996 Tempi lavori (bonifica, urbanizzazione, opere) Data inizio 1998 si stima che i lavori saranno ultimati entro il 2008 Fonte: ricerca dP/APAT “Redazione di linee guida per il recupero ambientale e valorizzazione economica dei brownfields Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

49 Firenze Novoli Data Attività Industriale Iter Urbanistico Iter Bonifica 1939 Inizio attività (produzione per fini bellici) 1945 Conversione dell’attività (produzione mezzi meccanici per autoveicoli) 1962 - PRG prevede per l’area un PP (effetti solo sulla viabilità). Fanno seguito numerosi PdL privati o convenzioni con il Comune per la realizzazione di attrezzature e servizi 1984 La Fiat decide di dismettere la fabbrica 1984/1986 Predisposizione della variante al PRG (Variante Nord-Ovest) 1985 Accordo con il Comune di Firenze: il Comune in cambio della cessione del terreno per il nuovo Palazzo di Giustizia e di una consistente parte di verde pubblico ha permesso alla Fiat di costruire sull’area a seguito del cambiamento delle destinazione d’uso. Accordo con la Fiat: 1985/1989 Studi di un piano specifico per il nuovo sviluppo dell’area: proposta di Halprin ed altri proposta di Ricci-Dallerba 1991 Variante al PRG (variante di tutela, adeguamento degli standards e di recupero) – la volumetria dell’area Fiat passa da mc a mc. Fonte: ricerca dP/APAT “Redazione di linee guida per il recupero ambientale e valorizzazione economica dei brownfields Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

50 Firenze Novoli Data Attività Industriale Iter Urbanistico Iter Bonifica 1992 La Fiat cede lo stabilimento alla società GKN Componenti Firenze S.p.a. dove le lavorazioni proseguono sino al 1995 Nuovo PRG 1993 La Fiat sigla un accordo di programma con il comune di Campi Bisenzio per il trasferimento dello stabilimento di Novoli Variante al PRG 1994 - Pubblicazione del Piano Guida di Leon Krier La proprietà affida la stesura del Piano Attuativo agli architetti Gabbetti e Isola 1995 Trasferimento dell’attività nella nuova sede n.a. Alla GKN Componenti Firenze S.p.a. subentra, come proprietario dell’area di Novoli, la Futurauno S.p.a. Alla Futurauno S.p.a. subentra, come proprietario dell’area di Novoli, la Immobiliare Novoli S.p.a. (developer del piano di recupero) 1996 La società proprietaria affida alla società Fisia l’incarico di condurre le indagini e le opere di monitoraggio 1998 Fideiussione bancaria per un importo di circa 12 miliardi di lire Approvazione del Progetto di bonifica Inizio lavori di bonifica 2008 Prevista la fine dei lavori Fonte: ricerca dP/APAT “Redazione di linee guida per il recupero ambientale e valorizzazione economica dei brownfields Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

51 Genova Campi Fonte: ricerca dP/APAT “Redazione di linee guida per il recupero ambientale e valorizzazione economica dei brownfields Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

52 Genova Campi 1988 – chiusura dello stabilimento siderurgico IRI L. 181/1989 – piano speciale di reindustrializzazione nelle aree della crisi siderurgica 1989 il CIPI affida a Sviluppo Italia Aree produttive i compiti: Acquisizione dell’area di Campi (21 ha) Bonifica Infrastrutturazione e lottizzazione dell’area; Cessione dei lotti a prezzo agevolato 1989, PTC Liguria prevede la realizzazione del polo tecnologico di Campi 1990, viene acquisita l’area ed inizia la bonifica Fonte: ricerca dP/APAT “Redazione di linee guida per il recupero ambientale e valorizzazione economica dei brownfields Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

53 Genova Campi 1988 – chiusura dello stabilimento siderurgico IRI L. 181/1989 – piano speciale di reindustrializzazione nelle aree della crisi siderurgica 1989 il CIPI affida a Sviluppo Italia Aree produttive i compiti: Acquisizione dell’area di Campi (21 ha) Bonifica Infrastrutturazione e lottizzazione dell’area; Cessione dei lotti a prezzo agevolato 1989, PTC Liguria prevede la realizzazione del polo tecnologico di Campi 1990, viene acquisita l’area ed inizia la bonifica Fonte: ricerca dP/APAT “Redazione di linee guida per il recupero ambientale e valorizzazione economica dei brownfields Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

54 Genova Campi 100 aziende piccole e medie 1860 addetti
mq superficie edificata attività manifatturiera (39%), artigianato e commercio ( 22,4%), alta tecnologia (12,8%) e servizi alle imprese (10,8%). 100 aziende piccole e medie 1860 addetti Fonte: ricerca dP/APAT “Redazione di linee guida per il recupero ambientale e valorizzazione economica dei brownfields Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

55 Genova Campi: il bilancio
COSTI Valore (in M€) Acquisto dell'area 3,1 Demolizione e bonifica 11,8 Infrastrutturazione 10,3 Altri oneri vari 17,0 TOTALE COSTI 42,4 RICAVI Vendita area 13,0 Vendita immobili 3,6 Vendita materiali recupero 9,8 Contributo legge 181/89 18,1 TOTALE RICAVI 44,5 Fonte: ricerca dP/APAT “Redazione di linee guida per il recupero ambientale e valorizzazione economica dei brownfields Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

56 Venezia San Giuliano Fonte: Gino Berro, Riequilibrio del territorio e potenziamento dei servizi ambientali: da discarica sofferta a distretto industriale Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

57 Venezia San Giuliano , discarica di rifiuti industriali e da demolizioni, rifiuti urbani, rifiuti industriali da Porto Marghera , discarica di rifiuti industriali da Porto Marghera: gessi, calce da carburo, terre e scorie di fonderia , stoccaggio RSU 1970 – 1990, stazione di travaso per i rifiuti urbani del centro storico Fonte: Gino Berro, Riequilibrio del territorio e potenziamento dei servizi ambientali: da discarica sofferta a distretto industriale Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

58 Venezia San Giuliano Analisi effettuate nel 1985, 1993, 1994 e 1996
Nel 1996 le misurazioni evidenziano cocnentrazioni superiori alle soglie di accettabilità (normativa Regione Toscana) Suolo idrocarburi, metalli pesanti e solventi organici Acque fino a -4,5 metri dal livello medio mare: COD, azoto ammoniacale e solfuri; Acque profonde: non contaminate secondo opinione diffusa. 1,2 milioni di tonnellate di mc di suolo da rimuovere Fonte: Gino Berro, Riequilibrio del territorio e potenziamento dei servizi ambientali: da discarica sofferta a distretto industriale Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

59 Venezia San Giuliano , concorso internazionale per il parco di San Giuliano 1995, approvazione del piano guida del parco 1997, progetto esecutivo del primo lotto, finanziato con risorse pubbliche (anche UE) 1998, iniziano i lavori Marzo 1999, cantiere sequestrato dalla magistratura Ottobre 1999, nuove regole: il d.m. 471/99 Dicembre 1999, il cantiere viene dissequestrato Febbraio 2000,si definisce il perimetro del sito di interesse nazionaledi Marghera, San Giuliano è incluso 2000, il costruttore del primo lotto rescinde il contratto 2001, progetto di messa in sicurezza e bonifica nei termini del dm 471/99 2001, nuovo bando per I lavori Maggio 2004, viene inaugurato il parco 2005 … continua Fonte: Gino Berro, Riequilibrio del territorio e potenziamento dei servizi ambientali: da discarica sofferta a distretto industriale Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

60 Venezia San Giuliano Fonte: Comune di Venezia, Urban a Venezia, 2003
Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

61 Venezia San Giuliano Fonte: Comune di Venezia, Urban a Venezia, 2003
Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

62 Venezia San Giuliano La bonifica:
bonifiche Hot spot (mercurio, zinco, cadmio, PCB, idrocarburi) Messa in sicurezza permanente con capping Fonte: Gino Berro, Riequilibrio del territorio e potenziamento dei servizi ambientali: da discarica sofferta a distretto industriale Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

63 Venezia San Giuliano Costo stimato: 77 M€
Finanziameni dei tre primi lotti Programma comunitario “Urban Italia” euro; Comune di Venezia euro; Regione Veneto euro; Magistrato alle Acque di Venezia (marginamenti sponde) euro. Totale Euro Fonte: Gino Berro, Riequilibrio del territorio e potenziamento dei servizi ambientali: da discarica sofferta a distretto industriale Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

64 Venezia San Giuliano Il Piano Guida interessa un'area di 700 ettari di cui 475 ettari di terreno e 225 ettari di canali, barene e laguna. L'area aperta al pubblico ha una superficie di 74 ettari ed e' suddivisa in Lotto A2 per 12.4 ettari e Lotto B1 ( escluso il futuro Polo Nautico ) per 61.6 ettari. Le opere realizzate ed aperte al pubblico comprendono: Area di recupero ambientale messa in sicurezza: 30 ha Lotto B1 area messa in sicurezza 19 ha Sono stati utilizzati mc di argilla per il capping e mc di diaframma plastico di contenimento dei depositi tossico nocivi Lotto A2 l'area messa in sicurezza 11 ha Movimenti terra: mc Lotto A mc Lotto B mc Fonte: Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

65 In sintesi: alcune questioni
Tratti comuni ai casi descritti: aree dismesse e progetti di trasformazione urbana: le aree dismesse sono occasione (richiedono?) rilevanti interventi di ridisegno urbanistico tempi lunghi di gestazione, progettazione, realizzazione C’è sempre un intervento pubblico, diretto o indiretto Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

66 In sintesi: alcune questioni
Aree contaminate Un problema ambientale: i rischi per la salute e l’ambiente Aree dismesse contaminate (brownfields) un problema ambientale: i rischi per la salute e l’ambiente; un problema di governo del territorio: la spirale del degrado urbanistico e sociale; un’opportunità per il governo del territorio: una occasione per il ridisegno urbanistico in aree dense (la distribuzione delle funzioni, la dotazione di servizi, gli standard) Un’occasione per lo sviluppo sostenibile: il risparmio di suolo, la rinuncia ad utilizzare i greenfields, un limite alla diffusione Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

67 Per concludere: alcune questioni
Aree dismesse contaminate e intervento pubblico Il dlgs 22/1997 ed il D.M. 471/1999 Il principio chi inquina paga L’onere della bonifica è in capo al responsabile, o al proprietario (tramite l’onere reale) La salvaguardia della salute e dell’ambiente In surroga interviene l’attore pubblico Che separatamente provvede al recupero delle spese per le opere di bonifica Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

68 Per concludere: alcune questioni
Una questione delicata: la contaminazione come esternalità negativa. Nel caso dell'area contaminata dismessa: l'area è stata un fattore di produzione, ed ha progressivamente ceduto alla produzione un valore che è pari al costo della sua ricostituzione alle condizioni originarie. La contaminazione è una esternalità perchè il costo della ricostituzione (o mantenimento) delle condizioni originarie del sito non è stato imputato correttamente alla produzione. Terminata la produzione nell'area rimane una contaminazione, ed il valore dell'area ha il segno negativo del costo da sopportare per la sua ricostituzione, cioè il costo dell'intervento di bonifica . Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

69 Per concludere: alcune questioni
La definizione normativa della contaminazione, la percezione delle esternalità, varia nel tempo, e ciò che era considerato legittimo ieri non lo è più oggi. La normativa italiana non distingue la contaminazione rispetto al momento in cui è stata causata La Direttiva 2004/35/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, sulla responsabilità ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale, distingue fra danni causati prima e dopo l’entrata in vigore (30/04/2007) Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

70 Per concludere: alcune questioni
In Italia, nonostante il principio “chi inquina paga”, l’intervento pubblico è decisivo nella bonifica e valorizzazione delle aree contaminate dismesse. il problema non si pone quando, e accade, il responsabile della contaminazione è un attore pubblico Quando il responsabile è un altro soggetto l’intervento pubblico consente al developer di ottenere benefici finanziari superiori ai costi della bonifica e della valorizzazione: Con un intervento finanziario diretto Consentendo cambi di destinazione d’uso e volumetrie Localizzando funzioni pubbliche Con investimenti nelle infrastrutture Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006

71 Per concludere: alcune questioni
Un approccio simile agli “impact fees” anglosassoni negato (tranne recenti eccezioni) dalle norme applicato nella pratica senza il sostegno esplicito di modelli di valutazione Generalmente l’accordo fra amministrazione locale e developer non tiene conto degli impatti dell’intervento di bonifica e valorizzazione: La rinuncia all’investimento pubblico in altri progetti urbanistici La redistribuzione dei diritti edificatori a sfavore di altri soggetti E neanche degli effetti positivi della valorizzazione, come la variazione dei valori immobiliari (che potrebbe essere tassata) Iuav / fPT / cdLPPA / Geografia dei siti contaminati in Italia, 13 gennaio 2006


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