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PubblicatoCasimiro Valeri Modificato 10 anni fa
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la DESERTIFICAZIONE Dei FONDALI MARINI causata dal PRELIEVO del DATTERO di MARE
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Il dattero di mare (Lithophaga lithophaga) è un mollusco bivalve che vive nella roccia calcarea sottomarina scavando gallerie per una profondità di diversi centimetri Le rocce in cui vivono i datteri di mare, generalmente, sono ricoperte da moltissime altre forme di vita animali e vegetali
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Le pareti rocciose sono quasi sempre ricoperte
da un grandissimo numero di forme viventi; sono proprio i loro colori a rendere spettacolari i nostri fondali
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per prelevare i datteri di mare bisogna smantellare le rocce:
i “datterari” sono subacquei che con vari mezzi frantumano le rocce per estrarne i molluschi questo comporta la distruzione di tutte le forme viventi che si trovano sulla superficie dello scoglio
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il danno si può presentare “a chiazze” o può estendersi su vaste zone,
ecco perché si parla di “desertificazione”
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anni gli effetti della pesca del dattero di mare e soprattutto
I biologi della Stazione di Biologia Marina dell’Università di Lecce studiano da diversi anni gli effetti della pesca del dattero di mare e soprattutto la capacità dei fondali di essere ricolonizzati dalle specie che ci vivevano prima del passaggio dei datterari
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La ricolonizzazione dei fondali danneggiati è notevolmente
rallentata dai ricci di mare che, essendo animali brucatori, si nutrono di tutto ciò che cerca di ricrescere.
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per valutare l’effetto dell’attività
dei ricci di mare si è compiuto un semplice esperimento: si sono fissate delle gabbie a proteggere dai ricci un pezzo di fondale nudo e successivamente lo si è fotografato nel tempo per valutare la ricolonizzazione situazione iniziale situazione dopo 1 mese situazione dopo 6 mesi in assenza di ricci dopo solo 6 mesi la superficie studiata appare notevolmente ricolonizzata
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I biologi hanno mappato il danno causato dalla pesca del dattero di mare sui fondali salentini
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ad accentuare il processo di desertificazione delle nostre coste…
Nonostante la legge punisca la pesca, la detenzione e il commercio del dattero di mare a partire dal 1988 (D.L. n° 40 del Mistero della Marina Mercantile), spesso le nostre abitudini alimentari ci spingono a trasgredire e, contemporaneamente, ad accentuare il processo di desertificazione delle nostre coste… …ogni volta che mangiamo un piatto di datteri di mare abbiamo sulla coscienza la distruzione di un metro quadro di fondale marino
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