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PubblicatoMarco Pucci Modificato 8 anni fa
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Husserl e la fenomenologia 3. L’allievo contro il maestro: il confronto con Martin Heidegger Lezioni d'Autore
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1916, Husserl viene chiamato all’università di Friburgo. Tra gli allievi: Oskar Becker, Ludwig Landgrebe, Eugen Fink, Karl Löwith e Martin Heidegger. Husserl definì Heidegger il suo “amico più prossimo” e la rottura tra loro come una delle esperienze più difficili della sua vita. Friburgo e l’allievo Heidegger
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1916: Heidegger è a Friburgo per seguire i corsi husserliani. → Diviene in breve uno degli allievi più brillanti e più vicini al maestro. 1919: Heidegger diviene assistente di Husserl. 1919-1923: Heidegger approfondisce il rapporto filosofico e umano con il maestro, affina le sue conoscenze fenomenologiche e contribuisce all’analisi di alcuni temi della fenomenologia. Il contrastato rapporto fra i due filosofi
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Husserl vuole dare una sistemazione organica alla fenomenologia ma: - si vede ormai anziano e senza le energie sufficienti per portare a termine l’ambizioso progetto, - il carattere stesso dell’analisi fenomenologica porta la riflessione a ingigantirsi e a crescere in problematicità. → Husserl rifiuta la nomina all'università di Berlino per continuare in tranquillità le sue ricerche. La sistemazione organica della fenomenologia
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La figura di Heidegger incarna la possibile soluzione alle drammatiche tensioni filosofiche e psicologiche di Husserl. L’allievo appare a Husserl come colui che avrebbe portato nuove e intense energie al progetto fenomenologico: al tempo stesso depositario e prosecutore delle sue riflessioni. Heidegger come possibile erede
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1923: Heidegger è chiamato a Marburgo dove rimane fino al 1928. I suoi corsi hanno uno straordinario successo. I rapporti fra i due si fanno meno frequenti, ma non meno intesi. In Heidegger è però già in atto una trasformazione → ritrosia a esporre al maestro gli sviluppi delle proprie idee. Relative perplessità di Husserl. Il progressivo distacco del discepolo
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1926: Heidegger consegna a Husserl il manoscritto di Sein und Zeit. La reazione iniziale di Husserl all’opera è favorevole e accetta di pubblicarla nello Jahrbuch. 1927: Husserl è convinto che le ricerche di Heidegger si muovano ancora nell’alveo della filosofia fenomenologica → Richiesta di collaborazione al suo allievo per la stesura della voce “Fenomenologia” destinata all’Encyclopaedia Britannica. Sein und Zeit: verso la rottura
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Iniziano a presentarsi ombre e perplessità di Husserl sul suo pupillo. Sein und Zeit: Husserl dichiara di sentirsi “alquanto estraneo” al pensiero e allo stile di Heidegger, che gli appare come “nuovo” → Non sviluppo originale della fenomenologia trascendentale, ma suo superamento critico. Sein und Zeit: verso la rottura
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1928: Husserl va in pensione e sceglie come suo successore Heidegger, cui fa ottenere l'affidamento della cattedra. Subito dopo il pensionamento, il rapporto con Heidegger si interrompe. Pubblicazione a cura di Heidegger delle Lezioni sulla fenomenologia della coscienza interna del tempo. L'intervento di Heidegger sul testo è minimo → superficiale interesse per le riflessioni del maestro. La fine del rapporto tra il maestro e l’allievo
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1929: Husserl pubblica Logica formale e trascendentale. Tiene alla Sorbona due celebri conferenze sulla fenomenologia trascendentale. Nel frattempo si è definitivamente consumata la rottura con Heidegger. → Per Heidegger la fenomenologia si era ridotta a un “coscienzialismo” dimenticando così l'essere-al-mondo (In-der- Welt-sein) dell'uomo come suo orizzonte ontologico fondamentale. Epilogo
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FINE Lezioni d'Autore
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