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PubblicatoCrocifisso Mattei Modificato 10 anni fa
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Revisione aziendale - I modulo Iacopo Cavallini OIV CCIAA Livorno
21 settembre 2004 Il Sistema della Perfomance in CCIAA Livorno: cosa è stato fatto, cosa ancora è da fare Iacopo Cavallini OIV CCIAA Livorno
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Come stiamo (in generale)
Ricerca 2010 Funzione Pubblica su “intensità manageriale” (conoscenza, utilizzo e influenza su principi e tecniche manageriali): Nel controllo (e nella programmazione) nettamente inferiore alla media Concetto di performance “piuttosto nuovo e comunque poco conosciuto” da dirigenti e funzionari pubblici: “i segnali che sembrano emergere nella prima fase di implementazione della riforma sono in gran parte negativi” (Hinna, 2010) 2
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Come stiamo (in generale)
Adozione del sistema e del piano della performance (CIVIT, dati marzo 2011): circa il 60% tra le Amministrazioni tenute fin da subito Adozione del Piano triennale trasparenza e integrità (CIVIT, dati settembre 2011) : “Negativo stato di attuazione [integrità], che sembra rivelare una certa disattenzione delle amministrazioni al collegamento con la materia della trasparenza e una maggiore sensibilità, invece, ai profili più generali dell’etica pubblica” 3
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Riforma Brunetta: nuovo scenario?
necessità (avvertita da tempo) nel settore pubblico di un controllo di efficienza (costi, economicità) e sull’efficacia dell’azione al fine di rispondere in maniera compiuta - anche sul piano delle garanzie – alle aspettative del paese scopi del controllo: razionalità dell’organizzazione, efficienza operativa, congruità dei mezzi finanziari, in rapporto a standard chiari e misurabili approcci al controllo: via normativa e via scientifica 4
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L’approccio legislativo: i campi di “modernizzazione”
Privatizzazione Riforma del Bilancio e della contabilità Electronic Government e dematerializzazione Orientamento al cittadino e management della qualità Decentramento amministrativo Semplificazione di norme e procedure Riorganizzazione dell’amministrazione centrale pubblico impiego Riforma dei controlli interni ed esterni 5
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Il sistema dei controlli prima degli anni ‘90
LEGITTIMITA’ FORMALE INTERNI ESTERNI 6
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286/99: l’ambito di applicazione
Riordino e potenziamento dei meccanismi e strumenti di monitoraggio e valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati dell’attività svolta dalle amministrazioni pubbliche Obbligatorio per i Ministeri Applicabile per le Regioni Derogabile da parte delle altre Amministrazioni Facoltativo per EELL e CCIAA Escluso per l’Università 7
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Il sistema di Controllo ex-D. Lgs. 286/99 (+ art. 34/35 D. P. R
DIRIGENTI “di VERTICE” CONTROLLO di GESTIONE VALUTAZIONE dei DIRIGENTI Controllo contabile e di legittimità CONTROLLO STRATEGICO ORGANO di INDIRIZZO 8
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Il sistema di Controllo ex-D. Lgs. 150/09 (+ art. 34/35 D. P. R
DIRIGENTI “di VERTICE” CONTROLLO di GESTIONE VALUTAZIONE dei DIRIGENTI OIV (e …) Controllo contabile e di legittimità CONTROLLO STRATEGICO ORGANO di INDIRIZZO 9
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PIANIFICAZIONE-PROGRAMMAZIONE
L’impatto della «Brunetta» sui controlli interni PIANIFICAZIONE-PROGRAMMAZIONE MISURAZIONE VALUTAZIONE TRASPARENZA ACCOUNTABILITY
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Considerazioni finali: la «Brunetta»:
Prima degli anni ‘90 Dopo gli anni ‘90 Con la «Brunetta» Dopo la «Brunetta»? 11
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ATTIVITA’ DI CONTROLLO (OIV)
«L’altro lato della medaglia» ATTIVITA’ DI CONTROLLO (OIV) INCREMENTARE IINDIPENDENZA (nomina, durata, rendicontazione) RESPONSABILITA’ E COMPETENZA RISORSE SCARSE COMPETENZE INTERNE SENSIBILITA’ POLITICA 12
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«L’altro lato della medaglia»
MONITORAGGIO Approccio integrato: alla misurazione della performance alle componenti del CI alle attività (obiettivi, programmazione, premialità, sistemi informativi e di controllo, rendicontazione) Dominanza della cultura burocratica Blocco del trattamento accessorio 13
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Considerazioni finali: la «Brunetta»:
non incide direttamente su comportamenti amministrativo-contabili, spesso fonte di corruzione e comportamenti anti-etici non coinvolge direttamente, e nella sua sistematicità, il Controllo Interno ma solo alcuni suoi componenti non è “nuova” per oggetto e finalità (nella legge) né come principi e strumenti (in dottrina) ma cerca di superare i fallimenti e di costruire un quadro unitario non è una riforma del controllo interno, ma se ne prefigge comunque maggiore adeguatezza ed affidabilità riforma innovativa, opportunità reale di cambiamento ma a rischio senza condizioni di base 14
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Gennaio 2012: punteggio medio 2,6
Marzo 2010: punteggio medio 1,4 Marzo 2011: punteggio medio 2,1 Gennaio 2012: punteggio medio 2,6 15
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Come stiamo (in particolare)
Potenziamento del cascading Implementazione di indicatori di qualità erogata e di benchmarking Sistema telematizzato del Ciclo di gestione della performance Implementazione del Programma della Trasparenza Reporting multilivello Potenziamento analisi di contesto Cruscotto obiettivi, indicatori e target pluriennali Avvio pianificazione partecipata
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Come stiamo (in particolare)
Giornata della Trasparenza: prima CCIAA in Toscana e seconda CCIAA in Italia Piano della Performance e Programma della Trasparenza: rapide adozione ed implementazione Benessere organizzativo: tra le prime CCIAA in Italia ma… 17
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Come vogliamo diventare
«Il Piano della Performance non deve ridursi ad un mero esercizio burocratico, finalizzato ad adempiere formalmente alle disposizioni del DLgs. 150/2009» (PdP 2011) «non soltanto come adempimento del dettato normativo che ne impone l’approvazione, ma anche e soprattutto come momento di rendicontazione verso i propri stakeholders» (Relazione 2011) «La CCIAA di Livorno si è contraddistinta, già nel 2011, per un adeguato livello di compliance alla normativa sia in termini di scadenze temporali che di aspetti formali e soprattutto sostanziali» (PdP 2012) «la centralità della performance all'interno dei sistemi gestionali dell'Ente» 18
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Come vogliamo diventare
MISURAZIONE VALUTAZIONE TRASPARENZA ACCOUNTABILITY performance (quale?)
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Come vogliamo diventare
minimizzare il rischio di insuccesso strategico (disallineamento tra strategia e azioni, mancata conversione dei valori di fondo, vision e mission in comportamenti operativi) che dipende da: motivazione, clima organizzativo, processo di delega, organizzazione traversale che necessitano di: pianificazione puntuale ma non burocratica, rigorosa ma non rigida, obiettivi chiari e misurabili facendo attenzione a: “i grandi pianificatori” fiduciosi nelle “potenze di uno stato onnicomprensivo” (C.S. Lewis) senso del dovere/spirito di servizio al centro del processo di pianificazione strategica di qualunque amministrazione 20
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