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SISTEMI ZOOTECNICI PER LA GESTIONE DELLE AREE MARGINALI Massimo Lazzari Dipartimento di Scienze e tecnologie Veterinarie per la Sicurezza Alimentare Università.

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Presentazione sul tema: "SISTEMI ZOOTECNICI PER LA GESTIONE DELLE AREE MARGINALI Massimo Lazzari Dipartimento di Scienze e tecnologie Veterinarie per la Sicurezza Alimentare Università."— Transcript della presentazione:

1 SISTEMI ZOOTECNICI PER LA GESTIONE DELLE AREE MARGINALI Massimo Lazzari Dipartimento di Scienze e tecnologie Veterinarie per la Sicurezza Alimentare Università degli Studi di Milano

2 Progettazione edifici rurali Massimo Lazzari Dipartimento di Scienze e tecnologie Veterinarie per la Sicurezza Alimentare Università degli Studi di Milano

3 GENERALITA’ Principi basilari sono: · il linguaggio dell'edificio; · la dimensione; · gli elementi compositivi; · la forma; · i materiali; · i metodi; · le norme; · la rappresentazione.

4 Qualsiasi opera architettonica non è un atto gratuito ma ha sempre risposto a determinato bisogni individuali o collettivi e quindi, identificando un uso, lo significa. Ogni opera architettonica pertanto identificherà una funzione particolare, anche se generalizzata: sarà casa, tempio, cantina. IL LINGUAGGIO DELL’EDIFICIO

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6 IL LINGUAGGIO: GLI ARCHI

7 IL DIMENSIONAMENTO Edifici classici sono in genere progettati sulla base di proporzioni derivanti da numeri aurei derivanti dalle dimensioni del corpo umano

8 IL DIMENSIONAMENTO

9 Modulo tecnologico (layout impiantistico) per la progettazione di un caseificio

10 IL DIMENSIONAMENTO Modulo tecnologico (layout impiantistico) per la progettazione di una cantina

11 IL DIMENSIONAMENTO

12 ELEMENTI DELL’EDIFICIO Nomenclatura degli elementi compositivi di edifici classici

13 elementi orizzontali (pavimento, solai); elementi di collegamento (scale); elementi di contenimento laterale (muri); elementi di comunicazione (porte, portoni); elementi di copertura; elementi di sostegno della copertura. ELEMENTI DELL’EDIFICIO

14 Edifici industriali ad elevata progettazione modulare

15 FORMA DELL’EDIFICIO La forma di un edificio è il rapporto tra l'influenza della tradizione e la volontà di innovazione anche se in pratica la forma si riferisce all'aspetto spaziale dell'oggetto osservato.

16 FORMA DELL’EDIFICIO

17 LUOGO

18 LUOGO

19 METODI DAL DIRE …… AL FARE Ogni attività progettuale è composta da: un operatore (il meccanismo e la struttura organizzativa della progettazione), di variabili d'ingresso (i requisiti della committenza ed i dati contestuali), di variabili in uscita (il progetto). L'obiettivo finale viene determinato da: la formulazione degli obiettivi da parte della committenza; la formulazione dei requisiti e dei dati contestuali; l'organizzazione del sistema operatore.

20 METODI DAL DIRE …… AL FARE Il metaprogetto si può suddividere in 4 fasi principali: - obiettivi generali (scelte politiche del progetto, tipo cantina per enoturisti, cantina di grande produzione); - requisiti funzionali. Sono trasformati in problemi spaziali (collegare piazzole, collegare servizi, ecc.) ed in problemi aspaziali (il vino non deve essere trasportato troppo in lungo); -il modello dell'organizzazione funzionale delle attività da localizzare che descriva il comportamento delle attività (il layout impiantistico); - definizione dei parametri (posizione operatori, larghezze porte e portoni, ecc.).

21 OLTRE ALLE NORME ASPECIFICHE: SICUREZZA ALIMENTARE SICUREZZA DEI LAVORATORI LE NORME

22 OLTRE ALLE NORME ASPECIFICHE: SICUREZZA ALIMENTARE SICUREZZA DEI LAVORATORI LA RAPPRESENTAZIONE


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