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IL DIBATTITO SULLA PRESENZA DELLO STATO

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Presentazione sul tema: "IL DIBATTITO SULLA PRESENZA DELLO STATO"— Transcript della presentazione:

1 IL DIBATTITO SULLA PRESENZA DELLO STATO
Da “L’impresa culturale” di Ludovico Solima

2 Legge della crescita sbilanciata
I temi quali il finanziamento del settore culturale con particolare riferimento alle questioni connesse all’opportunità dell’intervento pubblico sono di particolare interesse per gli economisti. Uno dei principali contributi che analizza a fondo le problematiche dell’intervento pubblico nel settore culturale è quello di Baumol e Bowen (1956) che formulano la cosiddetta “legge della crescita sbilanciata”.

3 Secondo tale impostazione il settore culturale è caratterizzato da una funzione di produzione a coefficienti fissi poiché il rapporto tra i fattori di produzione è costante, essendo in linea di principio stabilito dall’autore dell’opera. E’ chiaro che un certo margine di manovra è lasciato all’istituzione produttrice, perché se è vero che l’opera viene creata da un autore , è concretamente prodotta da un’orchestra, da una compagnia teatrale, in cui il direttore, il regista possono –entro determinati limiti- apportare degli adattamenti.

4 Esempio: Sinfonia di Beethoven: la durata più o meno sempre la stessa, e se vogliamo mantenere alto il livello qualitativo, il numero degli orchestrali non può che rimanere il medesimo.

5 La produttività fissa del settore culturale
Il settore artistico è definito, dai due autori, stagnante rispetto alla possibilità di beneficiare dei miglioramenti intervenuti sul fronte scientifico e tecnologico, idonei a far conseguire quegli aumenti di produttività che si verificano invece all’interno del settore denominato progressivo. Sottolineano che indipendentemente dalla variazione della produttività la remunerazione degli artisti cresce invece in dipendenza con l’andamento dei salari degli altri settori dell’economia, nei quali l’aumento della produttività consente di distribuire un reddito superiore.

6 Il deficit permanente L’andamento incrementale della remunerazione del fattore lavoro, unito alla stabilità della produttività ed ai conseguenti costi unitari di produzione crescenti, genera nel settore stagnante un deficit permanente tra costi e ricavi, tendente all’aumento. La produzione artistica e culturale genera un fabbisogno costante di risorse, occorre pertanto porsi il problema del contenimento del deficit, la cui dimensione potrebbe essere ridotta agendo alternativamente sui costi e sui ricavi.

7 La valutazione Altra problematica dei criteri e delle metodologie di valutazione della spesa pubblica, rispetto ai quali è possibile stabilire il peso da attribuire ai diversi settori verso i quali indirizzare i flussi di ricchezza disponibili. Infatti al settore dei beni culturali concorre nell’attribuzione di risorse pubbliche, ad esempio con la sanità e la scuola che soddisfano altrettanti bisogni primari quali la salute e la scuola.

8 Importante in questo senso è la Valutazione di Impatto Economico una metodologia di analisi per valutare i riflessi connessi alla presenza di imprese culturali all’interno di uno specifico ambito territoriale. Complementare a questa è la Valutazione di Impatto Sociale, che mira a identificare gli effetti “culturali” sulla collettività indotti dalla presenza di un bene e/o di una attività culturale.


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