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SSIS del Veneto Centro Interateneo per la Ricerca Didattica e la Formazione Avanzata Laboratorio Univirtual Seminario di Studio “Come promuovere comunità.

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Presentazione sul tema: "SSIS del Veneto Centro Interateneo per la Ricerca Didattica e la Formazione Avanzata Laboratorio Univirtual Seminario di Studio “Come promuovere comunità."— Transcript della presentazione:

1 SSIS del Veneto Centro Interateneo per la Ricerca Didattica e la Formazione Avanzata Laboratorio Univirtual Seminario di Studio “Come promuovere comunità di apprendimento in rete” Venezia, 12 giugno 2008 Monica Banzato Online e didattica universitaria: le sfide e le opportunità del web 2.0. ?

2 Copyright Business Identity Library Author Travel Law Office Science
Web 2.0 e dintorni… Copyright Business Identity Library Author Travel Law Office Science Research Education Learning University School ( ), ( ), ( ), ( ), ), ( ), ( ), ( ), ( ) ( ) ( ) ( ) ( ), ( ). 2.0

3 La ricerca del "Times" di Londra
La ricerca del "Times" di Londra. Nessuna università italiana nella elite mondiale. Nella classifica delle prime venti Inghilterra, Francia e Cina Palma d'oro all'Harvard University la top-20 degli atenei premia gli Usa In testa tra le italiane La Sapienza, al 125esimo posto Poi ci sono Bologna al numero 159 e Firenze al 199esimo Il simbolo di Harvard LONDRA - L'Università americana di Harvard è la più prestigiosa del mondo. Anche quest'anno nessun ateneo italiano, invece, figura tra i cento più quotati. Per incontrare una nostra struttura occorre scendere la classifica fino al 125esimo posto, dove troviamo La Sapienza di Roma. Lo rivela una ricerca del quotidiano londinese Times. Secondo la graduatoria, redatta grazie alla valutazione di 2375 docenti universitari, Harvard è seguita a breve distanza dal Mit, il Massachussets Institute of Technology. Non potevano poi mancare le due storiche università inglesi, Cambridge e Oxford. E ancora, Stanford, l'università californiana con sede a Palo Alto, nel cuore della Silicon Valley, l'Università Berkeley della California e Yale, a New Haven, nel Connecticut. Tra i primi sette atenei, dunque, ben cinque sono statunitensi. Ben più in fondo bisogna scorrere la lista per trovare le università italiane. Nella classifica il Times conferma la presenza della Sapienza, che sale al 125esimo posto rispetto al 162esimo dello scorso anno. Oltre all'ateneo romano figurano l'università di Bologna al 159esimo posto (eral numero 186 nel 2004) e, per la prima volta, l'università di Firenze al 199esimo. Oltre a Cambridge e Oxford, il primo ateneo europeo che si incontra è la francese École Polytechnique, al decimo posto, mentre a sorpresa al quindicesimo posto compare l'università di Pechino. Tra i fattori che hanno influenzato la classifica, il numero di studi citati dagli altri atenei, il rapporto numerico tra docenti e studenti e il numero di professori, alunni e ricercatori provenienti dall'estero che lavorano nelle diverse facoltà e dipartimenti. Criteri di valutazione che premiano soprattutto il peso scientifico dell'ateneo, ma che potrebbero non coincedere con il punto di vista degli studenti e che inevitabilmente finiscono per premiare le strutture più grandi. (27 ottobre 2005)

4 e-Learning + Web 2.0 =E-Learning 2.0
? ?

5 2. filologia in letteratura…
Analisi filologica (definizione De Voto Oli, Dizionario della lingua italiana, Le Monier, Firenze, 1980 (12° ristampa) 1. disciplina relativa alla relativa ricostruzione e alla corretta interpretazione dei documenti di un ambiente culturale 2. filologia in letteratura… 3. uso est. Lo studio dei caratteri e dello svolgimento cultuale di una data comunità (dal greco philo-logia), prop. Amore verso la parola Ma cosa è realmente il Web 2.0? Esiste davvero? È opportuno e corretto parlare di diverse versioni del web? O, è una trovata pubblicitaria? Che cosa c’è di sostanziale o di fittizio in questo nuovo termine? Per rispondere è opportuno assumere un atteggiamento critico e rifuggire da etichette mal definite, che si propagano alla velocità della luce. Non accodarsi a quanti si ritengano i precursori di chissà quale visione o cambiamento, non vuol dire sottrarsi a comprendere quali siano i cambiamenti che si stanno realizzando sotto i nostri occhi. Il web 2.0 ne è un esempio lampante. Quindi ora faremo un breve percorso sulle definizioni date negli anni da parte di O’Really al web 2.0

6 Prima definizione di web 2.0 del 2004
“Like many important concepts, Web 2.0 doesn’t have a hard boundary, but rather, a gravitational core” Tim O'Reilly What Is Web 2.0 Design Patterns and Business Models for the Next Generation of Software 09/30/2004

7 Commento alla prima definizione…di
La definizione di web 2 è il massimo del vago e coloro che dichiarano la novità delle tecnologie associate con questa frase, stanno sbagliando. Il diffuso l'adeguamento della frase, tuttavia, rende difficile ignorarlo come una moda. L’iniezione o droga del web 2 ha richiamato un ampia attenzione dei media e di risorse finanziarie per il businesses che riescono a trarre vantaggio dalla produzione networked social, dalla partecipazione di comunità on-line, fan cultures, social networking, il podcasting e intelligenza collettiva . Yochai Benkler is Jack N. and Lillian R. Berkman Professor for Entrepreneurial Legal Studies at Harvard Law School and the author of The Wealth of Networks and the paper "Coase's Penguin".

8 Definizione del 30 settembre 2005
Web 2.0 by associating it with the “new participatory architectures of the Web” that allow for online services such as the photo sharing site Flickr, blogs, the peer–to–peer file sharing standard BitTorrent, Wikipedia, event sites like Upcoming.org, the file–sharing service Napster, wikis (collaborative Web sites that allow for real–time editing), folksonomies (user–generated taxonomies), and the aggregation of online content through Web feeds… Tim O’Reilly, “O’Reilly — What Is Web 2.0,” (30 September), at accessed 9 July 2007.

9 Commento alla seconda definizione
L’ideologia del Web 2.0, tuttavia, va ben al di là dei confini di questi ultimi fenomeni. Non solo abbraccia "una serie di assunzioni etiche riguardanti i mezzi di informazione, macultura, e la tecnologia… Questa ideologia è un dispositivo di elaborazione di élite professionali che definiscono ciò che entra nel discorso pubblico circa l'impatto di Internet sulla società. Come un épistémè, Web 2.0 filtra un gran numero di dichiarazioni di coloro che sono accettabili entro discorso pubblico In The Order of Things, Michel Foucault che introduce una re-definzione del termine épistémè (da non confondersi con épistémé), descritta come un apparato strategico che permette la separazione delle asserzioni che sono accettabili all’interno di un discorso pubblico. Nicholas G. Carr (born 1959) is an American writer who has published books and articles on technology, business, and culture. He was educated at Dartmouth College and Harvard University.[1] A former executive editor of the Harvard Business Review, Nicholas Carr writes and speaks on technology, business, and culture. 5. Andrew Keen, “Web 2.0,” Weekly Standard (15 February), at accessed 30 January 2008.]. L’ideologia del Web 2.0, tuttavia, va ben al di là dei confini di questi ultimi fenomeni. Non solo abbraccia "una serie di assunzioni etiche riguardanti i mezzi di informazione, cultura, e la tecnologia"[5. Andrew Keen, “Web 2.0,” Weekly Standard (15 February), at accessed 30 January 2008.]. Questa ideologia è un dispositivo di elaborazione di élite professionali che definiscono ciò che entra nel discorso pubblico circa l'impatto di Internet sulla società. Come un épistémè, Web 2.0 filtra un gran numero di dichiarazioni di coloro che sono accettabili entro discorso pubblico [6. In The Order of Things, Michel Foucault introduces a re–definition of the term épistémè, describing it as a strategic apparatus that permits the separation of statements that are acceptable within public discourse. Web 2.0 is an example of an épistémè. “Episteme,” Wikipedia (last modified 30 December 2007), at accessed 4 February 2008. ]. Con la definizione di ciò che è associato con il Web oggi come il senso comune, dirige l'immaginazione del suo futuro. I seguenti passaggi a dimostrare la funzione ideologica di questo concetto e la sua frasi associata tecnologie.

10 Definizione del 4 ottobre 2007
Web 2.0 is the network as platform, spanning all connected devices; Web 2.0 applications  & [are] delivering software as a continually–updated service that gets better the more people use it, consuming and remixing data from multiple sources, including individual users, while providing their own data and services in a form that allows remixing by others, creating network effects through an ‘architecture of participation,’ and & deliver rich user experiences Tim O’Reilly, “Today’s Web 3.0 Nonsense Blogstorm,” O’Reilly Radar (4 October), at accessed 30 January 2008. La definizione morphed si è considerevolmente modificata nel tempo. Alla fine del 2005 O’Really ha scritto che: 2,0 web è la rete come piattaforma, che abbraccerà tutti i dispositivi collegati; 2,0 applicazioni Web & [sono] la distribuzione del software come un continuo aggiornamento-servizio che si ottiene il meglio utilizzare un maggior numero di persone, che consumano e remix dati da più fonti, tra cui i singoli utenti, mentre fornendo i propri dati e servizi in una forma che consente di remix da altri, creando effetti di rete attraverso un 'architettura di partecipazione,' e consegnare & utente ricca di esperienze. [9] Non solo egli è stato accurato sull’effetto della rete, ma ha anche capito l'importanza crescente di partecipazione on-line. L’effetto della rete vale per i telefoni e fax, ma anche per i siti di social networking. Il maggior numero di persone possiedono un telefono, il più prezioso di questa tecnologia diventa. Non vi è alcun punto di possedere un apparecchio fax, se nessuno dei tuoi amici o clienti hanno a loro uno disp. E ugualmente, su Facebook, tu potrai rintracciare i vecchi amici se moltissime persone si riunisce su questo sito. Persone come ad essere dove sono le altre persone. O'Reilly ha riconosciuto anche il fatto che ora gli americani degli Stati Uniti ha avuto almeno per una parte l'accesso a banda larga a Internet, che ha fissato il palco per il successo di Ajax, un importante via di sviluppo Web tecnica. Il suo solo, eventualmente, willful errata interpretazione è stata che niente di tutto questo aveva lanciato come un razzo 2,0 web solo nel 2004. La proprietà privata ambienti sociali del Web diventare il tempo-succhiare tappeto erboso per milioni. Server di aziende agricole e una infrastruttura di nodi e cavi sono le nuove autorità.  Il cuore, domanda di Yale Law School professore Yochai Benkler è il modo "di gestire il matrimonio di denaro e di nonmoney senza fare nonmoney sento come una ventosa". In altre parole, come si può raccolto / monetizzare il lavoro e la presenza di quei milioni su Myspace, per esempio, senza facendoli sentire male? Lo scrittore di tecnologia Nicholas Carr, nello stesso tempo, un rispettato membro della comunità imprenditoriale come redattore esecutivo della Harvard Business Review, ha un meno consolante la comprensione della situazione: "Le aziende stanno utilizzando le masse di Internet-dono donatori a livello mondiale come un pool di cut - tasso di lavoro. "[12] Carr, anche l'autore del libro The Big Switch: Rewiring del Mondo, da Edison a Google, vede una mossa da personalmente o istituzionalmente di proprietà software per servizi software consegnato il Web [13]. Ma egli ha un feticcio strategico per il lato oscuro del Social Web, tralasciando tutte le soleggiata sul versante fino modi di fare l'inventario dei Web che Yochai Benkler convincente campioni in La ricchezza delle reti [14]. 12. Nicholas G. Carr, The big switch: Rewiring the world, from Edison to Google. New York: Norton, p. 142. 13. Ibid. 14. In his previous book Does IT matter? Information technology and the corrosion of competitive advantage (Boston: Harvard Business School Press, 2004) Carr argued that information technologies matter less and less for businesses.

11 Terzo commento alla definzione: di O’Really…No definizione del 5 ottobre del 2007: scusate ho sbagliato! ... Web 2.0 was a pretty crappy name for what’s happening (Microsoft’s name, Live Software, is probably the best term I’ve seen)... Web 2.0 is not about front–end technologies. It’s precisely about back–end, and it’s about meaning and intelligence in the back–end. Tim O’Reilly, “Comments in response to Web 3.0, the ‘official’ definition,” Jason Calacanis Weblog (5 October), at accessed 30 January 2008. Nel 2007, O’Reilly, silenziosamente, ha nascosto in un commento nel blog di Jason Calacanis’, egli ammette di aver sbagliato 2,0 web è stata una bella crappy nome per quello che sta succedendo (il nome di Microsoft, Live Software, è probabilmente la migliore espressione che ho visto) ... 2,0 web non si tratta di front-end tecnologie. E 'proprio su di back-end, ed è circa il significato e l'intelligence back-end. 15. Tim O’Reilly, “Comments in response to Web 3.0, the ‘official’ definition,” Jason Calacanis Weblog (5 October), at accessed 30 January 2008. Purtroppo, il mare per Tim O'Reilly è cambiato è improbabile che prendono il via dalla popolare di appello la frase che, adesso, è la tinta in tessuto dei mass media.

12 Novità delle nuove tecnologie?
Web Ajax, CSS, RSS, OpenAPIs, Wiki Blog, Mashups, Podcast Etc.. Quali tecnologie sono comunemente collezionate sotto l’ombrello del web 2.0? Evangelisti della frase huddle tecnologie come la tecnica di sviluppo Web Ajax [16], il linguaggio di programmazione Ruby, CSS, RSS, OpenAPIs [17], wiki, blog, mashups (media digitali opere che trarre da testi già esistenti o audio), e podcast (file multimediali che sono distribuiti su Internet per essere riprodotti su lettori multimediali portatili) sotto il suo tetto. Essi sottolineano user-friendly le interfacce, attività come l'etichettatura, la creazione di reti sociali e microformats come Web 2,0 descrittori [18].

13 Partiamo con i wiki Cunningham ha fondato il primo sito wiki, il Portland Pattern Repository, il 25 marzo Il sito, che è ancora attivo, è dedicato a "persone, progetti e percorsi" ed è una "storia informale delle idee di programmazione". Ad esempio, il sito è stato usato per la catalogazione di utili linguaggi di pattern dello sviluppo software e per sviluppare i metodi di sviluppo software oltre la programmazione estrema. Cunningham sostiene che il concetto di wiki gli venne in mente alla fine degli anni '80, e lo implementò per la prima volta in uno stack HyperCard. [1] Ward Cunningham (26 maggio 1949) è un programmatore statunitense ed inventore del concetto WikiWiki. Ha ottenuto un diploma universitario in ingegneria interdisciplinare (ingegneria elettrica e informatica) e una laurea in informatica alla Purdue University. [1]

14 Social Networking Sites, RSS, CSS, and Blogging..
Social networking: Classmates.com è stata fondata già nel 1995 Lunarstorm (1999) Blackplanet.com (1999) Altrettanto stagionato è Real Simple Syndication (RSS), che consente agli utenti di iscriversi a un sito Web dinamico, come un blog. La prima versione di RSS è stato creato come un formato per syndicating contenuto basato su XML da Netscape nel 1999. Cascading Style Sheets (CSS) esistono dal 1970 Il CSS gruppo di lavoro ha pubblicato CSS nel 1997 e divenne ufficiale (W3C) standard nel 1998 bloggare come un recente tecnologia come Justin Hall è saputo di avere sperimentato nel 1994 dal distacco esibizionista diatribe alla sua pagina Web su base giornaliera

15 Podcasting and Folksonomies
La folksonomia è comunemente intesa in senso restrittivo come l'operazione di etichettatura (tagging) di contenuti. Le scienze sociali e l'antropologia hanno a lungo studiato le "classificazioni popolari" ovvero come la gente comune (non esperta) classifica il mondo. Una referenza può essere il libro di Harold Conklin Folk Classification: A Topically Arranged Bibliography of Contemporary and Background References Through 1971 (Classificazioni popolari: una bibliografia ordinata per argomento di riferimenti contemporanei e ambientali nel 1971)(1972, ISBN )

16 Tim Berners-Lee D:"Web 1.0 is about connecting computers, while Web 2.0 is about connecting people," R. di Berners-Lee : "Totally not. Web 1.0 was all about connecting people. It was an interactive space, and I think Web 2.0 is of course a piece of jargon, nobody even knows what it means. If Web 2.0 for you is blogs and wikis, then that is people to people. But that was what the Web was supposed to be all along. And in fact, you know, this 'Web 2.0,' it means using the standards which have been produced by all these people working on Web 1.0." Nel 1976 si laureò all'Università di Oxford, dove costruì il suo primo computer. Successivamente trascorse due anni alla Plessey Telecommunications Ltd, per passare nel 1978 alla D.G Nash Ltd. Nel 1980 trascorse sei mesi al CERN come consulente nel campo dell'ingegneria del software. Lì realizzò, per uso privato, il primo programma per immagazzinare informazioni usando associazioni casuali. Tale programma (chiamato Enquire e mai pubblicato) formerà la base concettuale per il futuro sviluppo del World Wide Web. Dal 1981 al 1984 lavorò al John Poole's Image Computer Systems Ltd. Nel 1984 ritornò al CERN con una borsa di studio per lavorare sui sistemi distributi real-time per l'acquisizione di dati scientifici e sistemi di controllo. Nel 1989 propose un progetto globale sull'ipertesto, poi noto come World Wide Web. Prima di entrare in merito circa le novità presunte che stanno stto l’ombrello del web 2.0 vorrei condividere il parere di un autorevole rappresentante che alla domanda: secondo lei mr Tim il web 1.0 è il collegamento dei computer mentre il web 2.0 è il collegamento tra le persone? Assolutamente no! Web 1.0 web è stata la connessione delle persone. E’ stato uno spazio interattivo e penso che web 2.0 sia, naturalmente un pezzo di gergo, che anche nessuno sa cosa significa.. Se Web 2,0 per voi è blog e wiki, che è poi da persona a persona. Ma ciò che è stato e ciò il Web ha supposto è l’essere tutti insieme. E, di fatto, sapete, questo 'Web 2,0,' significa che stanno utilizzando le norme che sono state prodotte da tutte queste persone che lavorano sul Web 1,0 ". Come con qualsiasi bolla, il suggerimento di improvvise novità si rivolge a potenziali investitori.  Al rialzo Web 2,0 creato un nuovo entusiasmo per il Web. Verso il basso è creato un nuovo entusiasmo per il Web, uno che ha costruito l'inganno, quali novità dei suoi componenti e un improvviso salto di partecipazione degli utenti. Molti dei cambiamenti descritti sotto l'ombrello del Web sono stati 2,0 incrementali, non improvvisi. Un'analisi più approfondita la storia di elementi che definiscono il concetto chiarirà false rivendicazioni di novità. Vi sarà difficile-premuto per trovare un nuovo nato-Web. Tim Berners-Lee, creatore del World Wide Web, è tra quelli che si è chiesto se si può usare il termine in modo significativo, dal momento che molti dei componenti della tecnologia "Web 2,0" sono esistiti fin dai primi giorni del Web [ 19]. 19. Nate Anderson, “Tim Berners–Lee on Web 2.0: ‘nobody even knows what it means’,” Ars Technica (1 September), at accessed 30 January 2008. Nate Anderson, “Tim Berners–Lee on Web 2.0: ‘nobody even knows what it means’,” Ars Technica (1 September), at accessed 30 January 2008.

17 Intelligenza collettiva, Voce e conversazione
[B]ack from the very beginning what drove people onto the net was not so that they can shop at Amazon. Weblogs and all that have made it way, way easier but the Web has always been about voice and conversation. David Weinberger, “David Syndicate NYC on Odeo,” (24 May), at accessed 10 July 2007. David Weinberger: A philosopher by training, he holds a Ph.D. from the University of Toronto and taught college from He is professor at Harvard Law School,.

18 Naomi Klein Il mercato ideologia del Web 2,0 occupa l'immaginario del futuro prossimo scenari per il World Wide Web a diversi livelli. In primo luogo, come Naomi Klein pone, branding lavora sul livello di formazione di identità (ad esempio, è sufficiente prendere termini come My —— Space). Molte delle formazioni di identità e di rappresentazione, infatti, si svolge nel profilo di sezione siti di social networking. Web sociale determina una buona parte della vita psicologica dei suoi utenti Nata a Montreal,in Canada,nel 1970,Naomi Klein è una scrittrice di fama internazionale pluripremiata. Autrice del famoso saggio No Logo, che viene considerato il manifesto del movimento no-global e tradotto in 28 lingue divenendo presto un bestseller internazionale. Negli ultimi anni ha lavorato alla stesura di Shock economy e commentandolo con articoli ed interviste per CNN, BBC, Rai, "Los Angeles Times", e "Washington Post".

19 Nicholas G. Carr Ciascuno di noi può fare centinaia o persino migliaia di clic al giorno, alcuni deliberatamente, alcuni impulsively, e con ognuno stiamo costruendo la nostra identità, modellare le nostre influenze, e la creazione di nostre comunità. Come abbiamo più tempo e fare più cose online, il nostro clic combinati si forma la nostra economia, della nostra cultura, e la nostra società. Nicholas G. Carr (born 1959) is an American writer who has published books and articles on technology, business, and culture. He was educated at Dartmouth College and Harvard University.[1] A former executive editor of the Harvard Business Review, Nicholas Carr writes and speaks on technology, business, and culture.

20 George Siemens's Connectivism Etienne Wenger community of practice
Seymour Papert, James Paul Gee, Clark Aldrich, Marc Prensky Ellen Wagner Bryan Alexander eLearning. Tuttavia parlare di elearning 2.0 o di seconda generazione di elearning in relazione al web 2.0, potrebbe, in questo momento, solo testimoniare una rincorsa a etichette di moda che nascondono modelli di elearning collaborativi (basati sulla costruzione di reti di comunità di apprendimento e di pratica) già in uso in situazioni più avanzate (Midoro, 2006).

21 Clay Shirky: social software
Opportuni al posto dell’etichetta “web 2.0” si potrebbe sostituire con… Judith Donath, direttore del MIT Media Group socievole, definito "sociable media“ Clay Shirky: social software Doug Engelbart — "A co-evolving human-tool system." David Coleman — "Computer-mediated collaboration that increases the productivity or functionality of person-to-person processes." C.A. 'Skip' Ellis - "Computer-based systems that support groups of people engaged in a common task (or goal) and that provide an interface to a shared environment.“ Margaret Driscoll - Creating E-Learning Experiences, Advanced Web-Based Training Strategies: Unlocking Instructionally-Sound Online Learning Brent Wilson - Constructivistic Learning Environment Jonnassen: learning virtual communities Social networking Web 2

22 Dall’apprendimento downloading al connecting network uploading
Le sfide…sono tante Superare le criticità Certamente bisogna riconoscere che il dibattito sull’e-learning negli ultimi anni si è maggiormente focalizzato sulla standardizzazione dei contenuti (learning object) e sulle caratteristiche funzionali delle piattaforme (LMS) Sfide …è la ricerca. Dall’apprendimento downloading al connecting network uploading Potenziare ambienti di apprendimento non formali e informali ….poi i grandi temi come longlife learning e longwidelearning


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