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# VALUTAZIONE INTERMEDIA DEL POR BASILICATA 2000/2006 PRIMI RISULTATI DELLE ATTIVITA’ DI VALUTAZIONE.

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Presentazione sul tema: "# VALUTAZIONE INTERMEDIA DEL POR BASILICATA 2000/2006 PRIMI RISULTATI DELLE ATTIVITA’ DI VALUTAZIONE."— Transcript della presentazione:

1 !@ # VALUTAZIONE INTERMEDIA DEL POR BASILICATA 2000/2006 PRIMI RISULTATI DELLE ATTIVITA’ DI VALUTAZIONE

2 !@ # 2 Le attività della prima fase di Valutazione del POR Basilicata 2000-2006 Le attività di valutazione intermedia del POR Basilicata 2000-2006, previste in accordo l’Autorità di Gestione del POR, mirano a dare una risposta alle “questioni valutative” emerse e, attraverso la valutazione in-itinere, fornire un supporto alla rimodulazione e riprogrammazione degli interventi da parte dell’Amministrazione. Dalla data di stipula del contratto sono state avviate le attività previste che hanno permesso di completare il piano della attività previsto per l’annualità 2002, ossia: 1.la relazione sulla qualità e funzionamento del Sistema di Monitoraggio; 2.la valutazione delle procedure di attuazione di una parte del POR; 3.la valutazione dei criteri di selezione su una prima parte del POR; 4.l’analisi dei risultati e primi impatti per alcune Misure del POR, in dettaglio:  Misura I.2 “Silvicoltura Protettiva”,  Misure V.I – VI.2 – “Progetto un computer in ogni casa”. Le attività di valutazione intermedia del POR Basilicata 2000-2006, previste in accordo l’Autorità di Gestione del POR, mirano a dare una risposta alle “questioni valutative” emerse e, attraverso la valutazione in-itinere, fornire un supporto alla rimodulazione e riprogrammazione degli interventi da parte dell’Amministrazione. Dalla data di stipula del contratto sono state avviate le attività previste che hanno permesso di completare il piano della attività previsto per l’annualità 2002, ossia: 1.la relazione sulla qualità e funzionamento del Sistema di Monitoraggio; 2.la valutazione delle procedure di attuazione di una parte del POR; 3.la valutazione dei criteri di selezione su una prima parte del POR; 4.l’analisi dei risultati e primi impatti per alcune Misure del POR, in dettaglio:  Misura I.2 “Silvicoltura Protettiva”,  Misure V.I – VI.2 – “Progetto un computer in ogni casa”.

3 !@ # 3 1. La relazione sulla qualità e funzionamento del Sistema di Monitoraggio Obiettivi e approccio metodologico L’analisi ha permesso di analizzare in dettaglio l’architettura e l’organizzazione del sistema, considerando simultaneamente: le strutture informatiche, l’organizzazione delle risorse dedicate e la loro formazione, le procedure di sicurezza attuate, l’articolazione delle fonti, le modalità di raccolta dei dati i flussi informativi attivati nel complesso delle attività di monitoraggio del POR. L’approccio di analisi seguito ha considerato sia lo stato attuale del sistema sia le sue evoluzioni future, al fine di valutare il sistema nel suo complesso e fornire suggerimenti all’AdG allo scopo di migliorarne le caratteristiche e contribuire ad un pieno utilizzo delle potenzialità implementative. Obiettivi e approccio metodologico L’analisi ha permesso di analizzare in dettaglio l’architettura e l’organizzazione del sistema, considerando simultaneamente: le strutture informatiche, l’organizzazione delle risorse dedicate e la loro formazione, le procedure di sicurezza attuate, l’articolazione delle fonti, le modalità di raccolta dei dati i flussi informativi attivati nel complesso delle attività di monitoraggio del POR. L’approccio di analisi seguito ha considerato sia lo stato attuale del sistema sia le sue evoluzioni future, al fine di valutare il sistema nel suo complesso e fornire suggerimenti all’AdG allo scopo di migliorarne le caratteristiche e contribuire ad un pieno utilizzo delle potenzialità implementative.

4 !@ # 4 Principali conclusioni Le analisi condotte hanno permesso di evidenziare: un deciso orientamento strategico imperniato sui concetti di decentramento e integrazione nei confronti degli Enti locali e dei soggetti attuatori che ispirano le strategie più generali dell’Ente Regione; la sperimentazione dell’implementazione della firma digitale che si configura come una funzionalità cardine per garantire una migliore efficienza gestionale al sistema nel suo complesso; il significativo contributo delle attività di formazione e comunicazione al raggiungimento dell’attuale livello di efficienza nella progettazione e implementazione Sistema di Monitoraggio svolte dalla Regione a beneficio sia del personale interno coinvolto nella gestione del monitoraggio, sia degli Enti locali/Soggetti Attuatori; Considerando il livello di integrazione e di interconnessione telematica tra i vari attori coinvolti nell’attuazione del POR e tra i vari “sottosistemi” di rilevazione tuttora esistenti che si prevede di raggiungere nel breve-medio periodo, si può affermare che il modello “in fieri” della Regione Basilicata costituisca una best practice potenzialmente replicabile in altri contesti all’interno delle Regioni italiane dell’Obiettivo 1. Principali conclusioni Le analisi condotte hanno permesso di evidenziare: un deciso orientamento strategico imperniato sui concetti di decentramento e integrazione nei confronti degli Enti locali e dei soggetti attuatori che ispirano le strategie più generali dell’Ente Regione; la sperimentazione dell’implementazione della firma digitale che si configura come una funzionalità cardine per garantire una migliore efficienza gestionale al sistema nel suo complesso; il significativo contributo delle attività di formazione e comunicazione al raggiungimento dell’attuale livello di efficienza nella progettazione e implementazione Sistema di Monitoraggio svolte dalla Regione a beneficio sia del personale interno coinvolto nella gestione del monitoraggio, sia degli Enti locali/Soggetti Attuatori; Considerando il livello di integrazione e di interconnessione telematica tra i vari attori coinvolti nell’attuazione del POR e tra i vari “sottosistemi” di rilevazione tuttora esistenti che si prevede di raggiungere nel breve-medio periodo, si può affermare che il modello “in fieri” della Regione Basilicata costituisca una best practice potenzialmente replicabile in altri contesti all’interno delle Regioni italiane dell’Obiettivo 1. 1. La relazione sulla qualità e funzionamento del Sistema di Monitoraggio

5 !@ # 5 2. La valutazione delle procedure di attuazione del POR Obiettivi e approccio metodologico La prima fase di analisi è stata mirata ad esaminare il complesso processo di attuazione delle Misure del POR, evidenziandone situazioni di ritardo rispetto alle previsioni iniziali e di performance particolarmente positive; ciò al fine di individuare le fasi procedurali che hanno originato gli eventuali ritardi e le motivazioni alla base di tali ritardi e di suggerire le eventuali azioni correttive da intraprendere. La metodologia elaborata per la valutazione delle procedure di attuazione ha previsto due macrofasi di attività: un’analisi condotta a livello di singola Misura, in cui, in base a determinati parametri (rilevanza del ritardo accumulato, incidenza finanziaria della Misura/azione rispetto al totale del POR), è stato rilevato il grado di criticità ad essa associabile, l un’analisi volta a formulare un giudizio sulla performance complessiva del POR, con riferimento alle tipologie di cause di ritardo individuate; la valutazione delle tipologie di cause è stata effettuata sulla base dei due parametri, frequenza e grado di criticità cumulato. Obiettivi e approccio metodologico La prima fase di analisi è stata mirata ad esaminare il complesso processo di attuazione delle Misure del POR, evidenziandone situazioni di ritardo rispetto alle previsioni iniziali e di performance particolarmente positive; ciò al fine di individuare le fasi procedurali che hanno originato gli eventuali ritardi e le motivazioni alla base di tali ritardi e di suggerire le eventuali azioni correttive da intraprendere. La metodologia elaborata per la valutazione delle procedure di attuazione ha previsto due macrofasi di attività: un’analisi condotta a livello di singola Misura, in cui, in base a determinati parametri (rilevanza del ritardo accumulato, incidenza finanziaria della Misura/azione rispetto al totale del POR), è stato rilevato il grado di criticità ad essa associabile, l un’analisi volta a formulare un giudizio sulla performance complessiva del POR, con riferimento alle tipologie di cause di ritardo individuate; la valutazione delle tipologie di cause è stata effettuata sulla base dei due parametri, frequenza e grado di criticità cumulato.

6 !@ # 6 2. La valutazione delle procedure di attuazione del POR Principali conclusioni Le analisi condotte hanno permesso di evidenziare che: circa la metà delle Misure analizzate (15 su 31 ) presenta un livello di criticità basso o nullo; mentre, una quota ancora rilevante, quasi il 39% del totale delle Misure analizzate pari a circa il 27% del totale delle Misure del POR, presenta grado di criticità medio; si evidenzia l’esclusiva presenza di Misure a basso grado di criticità per il FSE (il 100%), ed una sostanziale equidistribuzione della criticità per il FEOGA. Principali conclusioni Le analisi condotte hanno permesso di evidenziare che: circa la metà delle Misure analizzate (15 su 31 ) presenta un livello di criticità basso o nullo; mentre, una quota ancora rilevante, quasi il 39% del totale delle Misure analizzate pari a circa il 27% del totale delle Misure del POR, presenta grado di criticità medio; si evidenzia l’esclusiva presenza di Misure a basso grado di criticità per il FSE (il 100%), ed una sostanziale equidistribuzione della criticità per il FEOGA.

7 !@ # 7 2. La valutazione delle procedure di attuazione del POR Principali conclusioni Programmazione Organizzazione interna Innovatività della procedura Cambiamento del quadro di riferimento Ritardi/interventi di soggetti esterni coinvolti nel processo Livello di risposta del territorio superiore alle attese Coordinamento tra i Dipartimenti Coordinamento tra il livello politico ed amministrativo L’analisi effettuata ha consentito di individuare puntualmente le cause di ritardo riscontrate nelle attività di analisi dei cronogrammi e ricondotte ad alcune tipologie “standard”. Basso Medio Alto Grado di Criticità Alto Media Bassa FrequenzaFrequenzaFrequenzaFrequenza

8 !@ # 8 3. La valutazione dei criteri di selezione di una prima parte del POR Obiettivi e approccio metodologico L’analisi ha permesso di fare una prima valutazione della performance di gestione del POR, in relazione alla pertinenza dei criteri adottati rispetto agli obiettivi specifici ed alle priorità fissate per ciascuna Misura e a livello complessivo per tutto il POR, quali l’integrazione territoriale e funzionale degli interventi al perseguimento di obiettivi trasversali di sviluppo di interesse comunitario. La metodologia elaborata per la valutazione dei criteri di selezione ha previsto due macrofasi di attività: la verifica della coerenza dei criteri di selezione delle operazioni previsti nel CdP con quelli effettivamente fissati nei bandi, al fine di rilevare e segnalare le difformità più significative; l’analisi sui bandi per le Misure, sottomisure e azioni selezionate, in relazione alla coerenza degli stessi rispetto agli obiettivi specifici, alla pertinenza e la rilevanza in relazione al rispetto delle politiche orizzontali, al contributo al perseguimento dell’integrazione territoriale e/o funzionale del complesso degli interventi e alla loro complementarietà rispetto ad altre forme di intervento. Obiettivi e approccio metodologico L’analisi ha permesso di fare una prima valutazione della performance di gestione del POR, in relazione alla pertinenza dei criteri adottati rispetto agli obiettivi specifici ed alle priorità fissate per ciascuna Misura e a livello complessivo per tutto il POR, quali l’integrazione territoriale e funzionale degli interventi al perseguimento di obiettivi trasversali di sviluppo di interesse comunitario. La metodologia elaborata per la valutazione dei criteri di selezione ha previsto due macrofasi di attività: la verifica della coerenza dei criteri di selezione delle operazioni previsti nel CdP con quelli effettivamente fissati nei bandi, al fine di rilevare e segnalare le difformità più significative; l’analisi sui bandi per le Misure, sottomisure e azioni selezionate, in relazione alla coerenza degli stessi rispetto agli obiettivi specifici, alla pertinenza e la rilevanza in relazione al rispetto delle politiche orizzontali, al contributo al perseguimento dell’integrazione territoriale e/o funzionale del complesso degli interventi e alla loro complementarietà rispetto ad altre forme di intervento.

9 !@ # 9 3. La valutazione dei criteri di selezione di una prima parte del POR Principali conclusioni Le analisi condotte hanno permesso di evidenziare alcune tendenze che, se confermate, potrebbero rivelarsi come fattori critici di successo dell’attuazione del POR nel suo complesso, in particolare: una coerenza abbastanza elevata dei criteri previsti dai bandi rispetto agli obiettivi specifici del POR; per la quasi totalità delle Misure ed azioni analizzate, una forte attenzione al mantenimento ed il rafforzamento dell’occupazione ed al rispetto dell’ambiente, un livello di attenzione più basso in relazione al principio di integrazione e complementarietà degli interventi. Tuttavia, occorre evidenziare che la Regione mira a perseguire gli obiettivi di integrazione e complementarietà degli interventi principalmente attraverso i PIT, rientranti in Misure che non sono state analizzate, per i quali si sta completando l’ampio e complesso processo di negoziazione e di concertazione fra i vari soggetti coinvolti; inoltre, l’analisi condotta ha permesso una valutazione solo parziale e formale dei criteri di selezione in relazione al rispetto delle pari opportunità; nel prosieguo delle attività di valutazione, invece, si procederà all’analisi di genere del POR secondo le metodologie indicate nei documenti di indirizzo nazionali e comunitari. Principali conclusioni Le analisi condotte hanno permesso di evidenziare alcune tendenze che, se confermate, potrebbero rivelarsi come fattori critici di successo dell’attuazione del POR nel suo complesso, in particolare: una coerenza abbastanza elevata dei criteri previsti dai bandi rispetto agli obiettivi specifici del POR; per la quasi totalità delle Misure ed azioni analizzate, una forte attenzione al mantenimento ed il rafforzamento dell’occupazione ed al rispetto dell’ambiente, un livello di attenzione più basso in relazione al principio di integrazione e complementarietà degli interventi. Tuttavia, occorre evidenziare che la Regione mira a perseguire gli obiettivi di integrazione e complementarietà degli interventi principalmente attraverso i PIT, rientranti in Misure che non sono state analizzate, per i quali si sta completando l’ampio e complesso processo di negoziazione e di concertazione fra i vari soggetti coinvolti; inoltre, l’analisi condotta ha permesso una valutazione solo parziale e formale dei criteri di selezione in relazione al rispetto delle pari opportunità; nel prosieguo delle attività di valutazione, invece, si procederà all’analisi di genere del POR secondo le metodologie indicate nei documenti di indirizzo nazionali e comunitari.

10 !@ # 10 4. Analisi dei risultati e primi impatti per alcune Misure del POR Obiettivi e approccio metodologico In questa prima fase l’analisi dei risultati e primi impatti si è concentrata su alcune Misure del POR attraverso la realizzazione dei seguenti casi studio: Misura I.2 “Silvicoltura Protettiva”, finalizzato a valutare i principali punti di forza e le criticità evidenziate nell’attuazione della strategia di intervento per la tutela e valorizzazione del patrimonio boschivo e forestale della Regione; il caso è stato elaborato sulla base di una prima fase di analisi desk degli obiettivi previsti dalla Misura e di una seconda fase, volta ad esaminare sia il processo di attuazione della Misura, attraverso lo svolgimento di uno specifico focus group tra tutti gli attori coinvolti; Misure V.I – VI.2, finalizzato a valutare il livello di efficienza attuativa e l’efficacia in termini di contributo allo Sviluppo della Società dell’Informazione che hanno caratterizzato l’implementazione progetto “Un computer in ogni casa” compreso nel Piano BASITEL2; le attività di valutazione sono state articolate su tre diversi livelli di analisi: analisi delle caratteristiche dei beneficiari potenziali (oltre 49.000 domande); analisi dell’effetto diretto e/o indotto dell’investimento nonché dell’impatto potenziale sullo sviluppo della SI su un campione di beneficiari (attraverso la formulazione di questionario pubblicato on line cui hanno risposto oltre 1.900 beneficiari). Obiettivi e approccio metodologico In questa prima fase l’analisi dei risultati e primi impatti si è concentrata su alcune Misure del POR attraverso la realizzazione dei seguenti casi studio: Misura I.2 “Silvicoltura Protettiva”, finalizzato a valutare i principali punti di forza e le criticità evidenziate nell’attuazione della strategia di intervento per la tutela e valorizzazione del patrimonio boschivo e forestale della Regione; il caso è stato elaborato sulla base di una prima fase di analisi desk degli obiettivi previsti dalla Misura e di una seconda fase, volta ad esaminare sia il processo di attuazione della Misura, attraverso lo svolgimento di uno specifico focus group tra tutti gli attori coinvolti; Misure V.I – VI.2, finalizzato a valutare il livello di efficienza attuativa e l’efficacia in termini di contributo allo Sviluppo della Società dell’Informazione che hanno caratterizzato l’implementazione progetto “Un computer in ogni casa” compreso nel Piano BASITEL2; le attività di valutazione sono state articolate su tre diversi livelli di analisi: analisi delle caratteristiche dei beneficiari potenziali (oltre 49.000 domande); analisi dell’effetto diretto e/o indotto dell’investimento nonché dell’impatto potenziale sullo sviluppo della SI su un campione di beneficiari (attraverso la formulazione di questionario pubblicato on line cui hanno risposto oltre 1.900 beneficiari).

11 !@ # 11 4.a Misura I.2 “Silvicoltura Protettiva” Principali conclusioni Dalle attività di valutazione condotte è emerso: la pressante necessità di prevedere una dotazione minima alle Comunità Montane ed alle Province per l’implementazione della linea di intervento contemplata dalla Misura; potrebbe essere opportuno istituire una sorta di riserva di premialità per gli Enti e le Amministrazioni che prevedano l’adozione di forme innovative di gestione del patrimonio boschivo e forestale; la necessità di definire delle linee guida specifiche e istituire una sorta di “direzione scientifica” per l’individuazione degli interventi da realizzare, sulla base delle esigenze dell’intero territorio regionale piuttosto che delle singole aree delle Comunità montane o dei Parchi, l’opportunità che gli Enti delegati tendano in maniera sempre crescente a sfruttare meglio, laddove possibile, le sinergie potenzialmente derivanti dallo sviluppo di forme di partenariato con i privati al fine di ottimizzare la tutela e valorizzazione dei boschi e delle foreste regionali, anche attraverso l’incremento delle fruibilità turistiche degli stessi. Principali conclusioni Dalle attività di valutazione condotte è emerso: la pressante necessità di prevedere una dotazione minima alle Comunità Montane ed alle Province per l’implementazione della linea di intervento contemplata dalla Misura; potrebbe essere opportuno istituire una sorta di riserva di premialità per gli Enti e le Amministrazioni che prevedano l’adozione di forme innovative di gestione del patrimonio boschivo e forestale; la necessità di definire delle linee guida specifiche e istituire una sorta di “direzione scientifica” per l’individuazione degli interventi da realizzare, sulla base delle esigenze dell’intero territorio regionale piuttosto che delle singole aree delle Comunità montane o dei Parchi, l’opportunità che gli Enti delegati tendano in maniera sempre crescente a sfruttare meglio, laddove possibile, le sinergie potenzialmente derivanti dallo sviluppo di forme di partenariato con i privati al fine di ottimizzare la tutela e valorizzazione dei boschi e delle foreste regionali, anche attraverso l’incremento delle fruibilità turistiche degli stessi.

12 !@ # 12 4.b Misure V.I – VI.2 – “Progetto un computer in ogni casa” Principali conclusioni Le analisi hanno evidenziato come il Progetto possa essere definito una best practice, un esempio da illustrare ed eventualmente replicare in altri contesti. Gli aspetti particolarmente positivi possono essere riferiti: all’efficienza mostrata nell’individuazione delle modalità di finanziamento e di erogazione del contributo che hanno influito e potranno influire in maniera abbastanza significativa sullo sviluppo dell’utilizzo di internet nella popolazione regionale migliorando le potenzialità di accesso alla Società dell’Informazione; al tasso di copertura del territorio e di coinvolgimento degli utenti privati potenziali che si sono rilevati estremamente elevati, anche grazie all’efficacia della campagna di informazione e sensibilizzazione realizzata; tale aspetto sembra evidenziare un impatto potenziale molto elevato in termini di contrasto degli effetti di digital divide; Principali conclusioni Le analisi hanno evidenziato come il Progetto possa essere definito una best practice, un esempio da illustrare ed eventualmente replicare in altri contesti. Gli aspetti particolarmente positivi possono essere riferiti: all’efficienza mostrata nell’individuazione delle modalità di finanziamento e di erogazione del contributo che hanno influito e potranno influire in maniera abbastanza significativa sullo sviluppo dell’utilizzo di internet nella popolazione regionale migliorando le potenzialità di accesso alla Società dell’Informazione; al tasso di copertura del territorio e di coinvolgimento degli utenti privati potenziali che si sono rilevati estremamente elevati, anche grazie all’efficacia della campagna di informazione e sensibilizzazione realizzata; tale aspetto sembra evidenziare un impatto potenziale molto elevato in termini di contrasto degli effetti di digital divide;

13 !@ # 13 4.b Misure V.I – VI.2 – “Progetto un computer in ogni casa” continua..continua.. alla notevole capacità di interpretare e di rispondere concretamente ai bisogni ed alle necessità espresse dal territorio mostrata dalla Regione, scaturita in parte dall’approccio “negoziale” seguito nella determinazione degli effetti del Piano Basitel 1 e delle priorità di intervento per Basitel 2.

14 !@ # 14 Il Piano delle prossime attività di Valutazione del POR Basilicata 2000-2006


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