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Inclusione scolastica degli alunni con minorazioni VISIVA

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Presentazione sul tema: "Inclusione scolastica degli alunni con minorazioni VISIVA"— Transcript della presentazione:

1 Inclusione scolastica degli alunni con minorazioni VISIVA

2 L’ipovisione è una condizione di ridotta capacità visiva bilaterale ed irreversibile tale da condizionare l’autonomia dell’individuo. L’acutezza visiva è la capacità dell’occhio di risolvere e percepire dettagli fini di un oggetto.

3 3 per l’ipovisione e 2 per la cecità.
Con la legge 138 del 3 aprile 2001 viene introdotta una nuova classificazione per le minorazioni visive in cui si considerano 5 diverse classi: 3 per l’ipovisione e 2 per la cecità. Cecità parziale: acutezza visiva inferiore o uguale a 1/20 e maggiore di 3/100 o campo visivo che presenta un residuo periferico inferiore al 10% Cecità totale: acutezza visiva inferiore a 3/100 e un residuo periferico inferiore al 3%

4 Ipovisione lieve: acutezza visiva maggiore di 2/10 ma non superiore a 3/10 o quando il campo visivo presenta un residuo perimetrico inferiore al 60% Ipovisione medio – grave: acutezza visiva corretto maggiore di 1/10 ma non superiore a 2/10 o quando il campo visivo presenta un residuo perimetrico inferiore al 50% Ipovisione grave: acutezza visiva corretto maggiore di 1/20 ma non superiore a 1/10 o quando il campo visivo presenta un residuo perimetrico inferiore al 30%

5 CAUSE La cataratta costituisce la principale causa di ipovisione nei paesi in via di sviluppo assieme ai vizi di refrazione non corretti (miopia, astigmatismo, ipermetropia, presbiopia). Nei paesi industrializzati le cause più frequenti sono rappresentate da retinopatia diabetica e dalla degenerazione maculare senile, mentre le patologie corneali sono in diminuzione.

6 L’ipovisione infantile costituisce non più del 5% dei casi totali di ipovisione nei paesi industrializzati, mentre nei paesi in via di sviluppo questa percentuale sale fino al 15%. Le cause dell’ipovisione infantile nei paesi industrializzati sono essenzialmente genetiche, congenite o perinatali, mentre nei paesi in via di sviluppo sono prevalentemente infettive e nutrizionali.

7 Barriere architettoniche e percettive
Cosa sono le BARRIERE ARCHITETTONICHE? Ostacoli fisici che sono fonti di disagio per la mobilità di chiunque e soprattutto per coloro che, per qualsiasi causa, ha una capacità motoria ridotta o impedita in forma permanente o temporanea; Ostacoli che limitano o impediscono a chiunque la comoda e sicura utilizzazione di parti, attrezzature, componenti; La mancanza di accorgimenti o segnalazioni che permettono l’orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque e, in particolar modo, per i non vedenti, gli ipovedenti e i sordi.

8 Recentemente si è cominciato a parlare di barriere percettive intendendo quelle situazioni che rendono difficile la mobilità autonoma dei minorati sensoriali, di solito per la mancanza di idonei segnali e ausili informativi che per la presenza di veri e propri ostacoli. AMBIENTE ACCESSIBILE: se qualsiasi persona, anche con ridotte o impedite capacità motorie, sensoriali o psico-cognitive, può accedervi e muoversi in sicurezza ed armonia. Rendere un ambiente accessibile vuol dire renderlo sicuro, confortevole e qualitativamente migliore per i potenziali utilizzatori. L’accessibilità va intesa come l’insieme delle caratteristiche spaziali, distributive ed organizzativo-gestionali in grado di assicurare una reale fruizione dei luoghi e delle attrezzature da parte di chiunque.

9 ORIENTAMENTO Capacità di determinare e controllare la propria e l’altrui posizione e/o spostamento all’interno di un quadro concettuale di riferimento spaziale, nonché una disposizione ad affrontare ambienti e persone sia noti che sconosciuti. Per facilitare l’orientamento è necessario che ci siano quante più informazioni utili per determinare con ragionevole esattezza la propria posizione rispetto all’ambiente medesimo e per individuare il percorso più efficace per raggiungere la meta desiderata. (punti e linee di riferimento, segnaletica, mappe)

10 L’INGRESSO A SCUOLA La scuola rappresenta una tappa fondamentale nel cammino di crescita di un bambino non vedente o ipovedente, il quale, oltre ad apprendere il suo bagaglio di conoscenze, deve imparare l’uso di strumentazioni e tecniche che gli consentano di superare il deficit percettivo. Dal 1976 i bambini ciechi ed ipovedenti possono essere inseriti nelle scuole “normali”; in precedenza dovevano frequentare un istituto speciale.

11 Essi hanno diritto ad un insegnante di sostegno che deve essere in classe per aiutare l’alunno nello svolgimento delle normali attività didattiche e svolgere le ulteriori attività richieste della specifica minorazione. È importante che tra gli obiettivi scolastici si preveda l’insegnamento del Braille per ciechi e gli ipovedenti che non possono sfruttare utilmente il loro residuo visivo per leggere e scrivere e l’uso del video- ingranditore e degli occhiali speciali per gli ipovedenti.

12 La TECNOLOGIA mette a disposizione degli alunni con minorazione visiva molti strumenti che possono facilitare notevolmente le attività didattiche dai tradizionali registratori ai PC. Let Lettore e registratore mp3 portatile

13 Per la scrittura in Braille, oltre alla tradizionale tavoletta, utile soprattutto nella prima fase di apprendimento di questa scrittura, che si basa su una serie di combinazione di puntini incisi sulla carta, è bene introdurre sin dalla terza elementare l’uso della macchina dattilobraille.

14 Lascia libere le mani all’utilizzatore
SINTESI VOCALE Lascia libere le mani all’utilizzatore Fornisce risposte in tempo reale Permette la lettura di un testo a velocità molto alta (fino a 300/400 parole al minuto) Prezzo contenuto BARRA BRAILLE Costringe a continui spostamenti dalla tastiera alla barra Non fornisce la percezione della disposizione del testo La lettura è rallentata Prezzo molto più elevato

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16 Per gli alunni ipovedenti è indispensabile:
Individuare all’interno della classe una posizione che faciliti la lettura alla lavagna; Occorre fornire al banco una illuminazione sufficiente per leggere e scrivere; Prevedere l’uso di sedie e banchi ergonomici; Per facilitare la lettura alla lavagna da lontano si potrà installare una telecamera con monitor sul banco dell’alunno; Importante l’uso del PC sia per i compiti che per la lettura dei libri di testo;

17 Risultano controproducenti:
Un ipovedente lieve può trarre molti vantaggi da una corretta impostazione dei parametri di personalizzazione del PC: Definizione dello schermo – impostando valori bassi di risoluzione (640x480 pixel o al massimo 800x600) Contrasti di colore – molto accentuati Dimensione dei font – uguali o superiori a 16 Tipi di font – preferire Arial, Verdana, Times new roman Risultano controproducenti: Aumento della spaziatura delle lettere Uso del corsivo

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19 “Si vede bene solo con il cuore.
L’essenziale è invisibile per gli occhi.” (A. de Saint Exupéry)

20 Bibliografia Federazione Nazionale delle istituzioni pro ciechi Istituto dei ciechi Francesco Cavazza - Bologna Unione Italiana Ciechi Biblioteca Italiana per i ciechi "Regina Margherita" Istituto dei ciechi di Milano Comune di Venezia: progetto lettura agevolata Servizio nastroteca biblioteca Civica Centrale - Torino Provveditorato agli Studi di Vicenza: progetto Erica Fondazione Ezio Galiano Fondazione Robert Hollman A.S.P.H.I. (Associazione sviluppo progetti per l'handicap con l'informatica)

21 C.I.S.A.D. (Centro informatico sperimentazione ausili didattici) www.cisad.it
Siti europei BrailleNet R.N.I.B. (Royal National institute for the blind) Deutsche BlindenStudienAnstalt O.N.C.E. (Organization Nacional de Ciegos de Espana) Association Valentin Haouy European Blind Union Siti mondiali American Foundation for the blind USA National Federation of the blind USA National library service (library of Congress) American Printing House for the blind World Blind Union


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