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CHIMICA ANALITICA STRUMENTALE

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Presentazione sul tema: "CHIMICA ANALITICA STRUMENTALE"— Transcript della presentazione:

1 CHIMICA ANALITICA STRUMENTALE
TeCoRe Insegnamento CHIMICA ANALITICA STRUMENTALE Docente Prof. Daniele Fabbri Laboratori di Scienze Ambientali via S.Alberto, 163 Tel Materiale didattico Rubinson and Rubinson, Chimica Analitica Strumentale, 2002. Fifield and Kealey, Chimica Analitica, teoria e pratica, 1999. Lucidi: disponibili on-line o presso portineria sede.

2 Fasi di un procedimento analitico Valutazione del metodo analitico.
PROGRAMMA PARTE PRIMA. Fasi di un procedimento analitico Valutazione del metodo analitico. Campionamento e preparazione del campione Analisi quantitativa PARTE SECONDA Spettrometria atomica: FAAS GFAAS, HGAAS,ICP-AES, ICP-MS. LABORATORI strumenti di indagine bibliografica - uso banche dati Analisi metalli assorbimento atomico. Calibrazione esterna. Analisi acidi grassi gas cromatografia. Calibrazione interna. Elaborazione dati (EXCELL) ESAME Orale. Discussione esercitazione in biblioteca (articolo scientifico ottenuto da una ricerca bibliografica). Discussione esercitazioni di laboratorio (relazioni). Domande sul programma.

3 CAMPIONE materiale per il quale è richiesta un’informazione analitica lot campione: porzione di materiale selezionato per rappresentare un corpo più esteso di materiale. sub-sample: porzione del campione ottenuto per suddivisione o selezione. campione del laboratorio: materiale inviato al laboratorio per le analisi campione test: campione preparato partendo dal campione di laboratorio PREPARAZIONE DEL CAMPIONE test portion: il materiale pesato e sottoposto all’analisi. TRATTAMENTO DEL CAMPIONE soluzione di misura

4 Il campione deve essere:
RAPPRESENTATIVO: la composizione è, nella sua globalità, identica a quella del materiale di partenza. OMOGENEO: la composizione è la medesima in tutte le sue parti. INTEGRO: non ci devono essere alterazioni durante il trasporto, la conservazione ….(adsorbimento, volatilizzazione, …) altrimenti non si può mettere in relazione il risultato finale con il materiale originale, non importa quanto accurata sia l’analisi

5 ANALITA il componente da misurare attraverso l’analisi del campione
Specificare l’identità dell’analita. nome comune nome commerciale nome IUPAC Chemical Abstract Registry Number (CA RN) formula di struttura nome della miscela, presenza di isomeri, sottoprodotti…? esempio : DDT p,p’-DDT diclorodifeniltricloroetano 1,1,1-tricloro-2,2-bis(4-clorofenil)etano (IUPAC) 1,1’-(2,2,2-tricloroetilidene)bis[4-clorobenzene] (CA) CA RN Trade Names: Agritan, Anofex, Arkotine, ….,Santobane, Zeidane, Zerdane… struttura molecolare Vedi :esercitazione in biblioteca

6 ANALITA MATRICE TRATTAMENTO
MATRICE i componenti del campione chimicamente diversi dall’analita. Il termine MATRICE è usato anche per Indicare le caratteristiche fisiche del campione (solido, liquido, gassoso, organico, inorganico, ecc). La natura della matrice e dell’analita definiscono la procedura di preparazione e trattamento del campione. Esempio: ANALITA MATRICE TRATTAMENTO inorganico inorganica dissoluzione-digestione inorganico organica distruzione sostanza organica organico inorganica estrazione organico organica estrazione selettiva Analysts are seldom lucky enough to be able to inject samples with no pretreatment RE Majors, LC-GC 2003

7 Spesso è irriproducibile ed erratica.
INTERFERENZA effetto indesiderato di un componente sulla accuratezza della misura di un altro componente. Esempi: Interferenza da PAN nella determinazione NOx nell’atmosfera. [NOx] = [NO] + [NO2] ; PAN = perossiacetilnitrato Si effettua misura NO per chemiluminescenza, dopo che un convertitore ha trasformato NO2 in NO. Il convertitore trasforma anche il PAN in NO. Interferenza trascurabile nelle zone urbane ([NOx] >> [PAN]), significativa nelle zone rurali ([NOx]max). Interferenza dei cloruri nella determinazione ICP-MS dell’arsenico. Il cloruro produce nel plasma lo ione 40Ar35Cl+ isobaro con 75As+ . CONTAMINAZIONE introduzione non intenzionale dell’analita o di altre specie nel campione possibile causa di errore nella determinazione. Spesso è irriproducibile ed erratica. Esempio: lavaggio della vetreria inadeguato per l’analisi di metalli in tracce.

8 GLI ERRORI ng / l La storia contaminata.
1930 1950 1970 10000 1000 100 10 1 1980 1960 1940 ng / l anno La storia contaminata. Concentrazioni di piombo nell’acqua di mare pubblicate dal 1938 al 1980. tratta da M.Stoeppler Ed. Sampling and Sample Prep., Springer 1997

9 Errori casuali : originati da processi incontrollabili e indeterminati, riducibili (ma non eliminabili) con un lavoro attento, presentano variazioni positive e negative, misurati dalla deviazione standard s. Minore il contributo degli errori casuali, più precisa la procedura. Errori sistematici (determinati): originati da cause determinate con lo stesso andamento (positivo o negativo), in principio eliminabili. Misurati dal bias. Errori grossolani. Errori di calcolo, lettura, ….

10 valore medio Xm ± deviazione standard s , n (numero di misure)
RISULTATO il valore finale riportato per una quantità misurata o calcolata dopo avere effettuato la procedura di misurazione comprese le opportune valutazioni. numero + unità di misura + incertezza ESEMPIO: valore medio Xm ± deviazione standard s , n (numero di misure) stima del valore ± stima della “precisione”, n Cifre significative: Le cifre note con certezza più la prima cifra incerta (qualunque sia la posizione della virgola).l L’errore di una misura è rappresentato dall’errore sull’ultima cifra. Gli zeri a destra delle cifre significative sono significativi (se dopo la virgola), a sinistra no (indicano l’ordine di grandezza). tre cifre significative 650 tre o due cifre significative, meglio usare la notazione scientifica: 6.50·102 oppure 6.5·102

11 definizione dell’informazione desiderata
LA PROCEDURA ANALITICA definizione dell’informazione desiderata scelta del metodo ricerca bibliografica strategia di campionamento campionamento subsampling campione per il laboratorio aliquote per le analisi omogeneizzazione conservazione … pretrattamento: eliminazione interferenti forma idonea per l’analisi convertire i dati in risultati numerici determinazione -bianco - calibrazione - campione - RM, CRM interpretazione dei risultati

12 rilascio di contaminanti reazioni chimiche
CONSERVAZIONE DEL CAMPIONE volatilizzazione fotodegradazione attività microbica ossidazione rilascio di contaminanti reazioni chimiche adsorbimento

13 R, recupero % = Cmisurata/Cattesa·100 = Qmisurata/Qattesa·100
TRATTAMENTO DEL CAMPIONE Trasformare analita/matrice nella forma più adatta alla tecnica d’analisi Rimuovere interferenti Ottenere concentrazione ottimale Evitare contaminazione. Minimizzare perdite Durante il trattamento del campione si possono avere perdite di analita. La capacità della procedura analitica di misurare la quantità reale di analita presente inizialmente nel campione è espressa dal recupero (recovery): R, recupero % = Cmisurata/Cattesa·100 = Qmisurata/Qattesa·100 La concentrazione C (o quantità Q) di analita attesa può essere ottenuta dal valore certificato di un CRM, oppure stabilita preparando un campione fortificato. Il valore ideale è R = 100% Se R < 100% possibili cause: perdite durante le fasi di trattamento (filtrazione, ecc.) Se R > 100% possibili cause: contaminazione.

14 Esempi di trattamento del campione
METALLI Matrice : acqua Filtrazione. preconcentrazione: complessare il metallo con un legante organico per estrarlo in un solvente organico. Matrice: solida digestione: trattamento con acidi forti concentrati a caldo; bomba per digestione se si formano prodotti volatili; digestione assistita da microonde (T< 200°C) Acidi utilizzati: HNO3, H2SO4, HClO4: ossidanti, precauzioni se organici elevato. HCl: complessante, in miscela con altri acidi. HF: disgregazione totale silicati; per analisi concentrazione totale. ORGANICI estrazione. (biota dopo saponificazione; sedimenti); a riflusso; soxhlet; estrazione accelerata con solvente (ASE T>, P>, t<, V<); con fluidi supercritici (SFE; es.CO2). cromatografia su colonna; per eliminare interferenti.

15 criteri per la scelta del metodo analitico
FIGURE DI MERITO costi/investimenti durata dell’analisi throughput sicurezza, tossicità reagenti greenness abilità richiesta all’operatore portability ruggdness dimensione del campione precisione accuratezza (bias) sensibilità limite di rivelabilità selettività intervallo dinamico

16 VALIDAZIONE è il processo che permette di dimostrare se i risultati ottenuti con il metodo sono affidabili, riproducibili e se il metodo è adatto per l’applicazione richiesta. Può essere effettuata tramite: Confronto con un metodo differente sullo stesso campione (le fonti di errori dovrebbero essere differenti). Confronto con altri laboratori (partecipazione a studi inter-laboratorio). Uso di materiali di riferimento (certificati). Quando validare un metodo Viene sviluppato un nuovo metodo per risolvere un particolare problema. Si intende migliorare un metodo esistente per estenderlo ad un nuovo problema. Il controllo di qualita’ mostra che le prestazioni del metodo stanno cambiando. Si intende valutare la prestazione del laboratorio anche per un metodo esistente, utilizzato da un altro laboratorio, analista, …

17 materiali di riferimento - materiali di riferimento certificati (CRM)
Reference material (RM): a material or substance, one or more of whose property values are sufficiently homogeneous and well-established to be used for the calibration of an apparatus, for the assessment of a measurement method or for assessing values to materials. Certified reference material (CRM): a reference material, accompained by a certificate, one or more of whose property values are certified by a procedure. This procedure enables the material’s traceability to be established in terms of the SI unit (to be understood as: a mole of a substance…). Each certified value is accompanied by an uncertainty at a stated level of confidence. ISO guide 1991 Alcuni enti che producono (C)RM ASTM American Society for Testing and Materials BCR Bureau Communitaire de Reference IAEA International Atomic Energy Agency NIST National Institute of Standard and Technology NRC National Research Council of Canada Come scegliere i crm Il materiale di riferimento dovrebbe avere una composizione simile a quella del campione (matrix matching) Contenere l’analita ad una concentrazione simile a quella del campione.

18 concordanza fra misure ripetute
PRECISIONE concordanza fra misure ripetute X1 X2 X3 X4 analisi strumentale valori misurati soluzione di misura Serie: i risultati …Xi… di analisi ripetute usando un solo metodo analitico su un materiale omogeneo n : il numero totale dei valori misurati della serie. Il numero di repliche n va sempre riportato. Media (aritmetica) : Xm = SXi / n = (X1 + X2 + X3 + X4) / n indici della precisione (imprecisione) della misura Stima della deviazione standard: s = [S(Xi - Xm)2/ (n -1)]1/2 Deviazione standard relativa: sr = s / Xm errore standard della media: s/n1/2 numero minimo consigliato per una stima utile: n = 6

19 X1 X2 X3 X4 X1 X2 X3 X4 Esempi di analisi replicate campione test
prelievo porzione test trattamento soluzione di misura misura calcoli valore misurato X1 X2 X3 X4 campione test prelievo porzioni test trattamento soluzione di misura misura calcoli valore misurato X1 X2 X3 X4 Precisione del metodo

20 Calcoli: Y1 = 10.09 Ym = 10.102 s = 0.0130 rsd% = 0.13 % Y2 = 10.11
Risultato: Ym = ± n = 5 Y4 = 10.10 Y5 = 10.12 conc. rame nella soluzione diluizione 2 mL a 10 mL digestione 20 mL 20 mL misura g g g g 0.383 mg/L 0.377 mg/L 0.394 mg/L 0.380 mg/L Risultato: 75.4 ug /g ± 2.9 ug/g (RSD = 3.8 %) n = 4 oppure 75 ug /g ± 3 ug/g n = 4

21 Ripetibilità : s è riferito allo stesso metodo sullo stesso materiale nelle stesse condizioni (operatore, apparato, laboratorio) dopo brevi intervalli di tempo. Riproducibilità : s è riferito allo stesso metodo sullo stesso materiale in condizioni diverse (operatore, apparato, laboratorio) e/o dopo lunghi intervalli di tempo. tempo Currie and Svehla, Pure and Appl.Chem. 66(1994)595.

22 Valore vero t : valore ideale che si potrebbe ottenere se tutte le cause di errore fossero eliminate e l’intera popolazione fosse campionata. Valore ‘ritenuto vero’ T (accepted reference value; conventional true value) valore attribuito ad una quantità e accettato con un incertezza appropriata per un determinato scopo.). CRM T è il valore certificato materiale FORTIFICATO (spiked) T è il valore stabilito dall’aggiunta dell’analita

23 ACCURATEZZA (accuracy):
concordanza tra il risultato ed il valore ‘vero’ T L’accuratezza è un concetto qualitativo. Una misura è accurata quando è precisa e libera da bias. ESATTEZZA (trueness): vicinanza di accordo tra il valore medio Xm ottenuto da una serie grande di misure e T. ACCURATEZZA PRECISIONE diminuita da errori casuali ESATTEZZA diminuita da errori sistematici

24 Errore del risultato : Ei = Xi - T Errore relativo: Er = E / T
Errore relativo percentuale Er(%) = E/T•100 BIAS E = Xm - T Ei = (Xi - Xm) + (Xm -T) = Ecasuale + Esistematico(bias) In questo caso l’accuratezza indica una combinazione di errori casuali e sistematici. Currie and Svehla, Pure and Appl.Chem. 66(1994)595.

25 valore misurato media laboratorio valore vero bias totale media inter-laboratorio bias del lab bias del metodo Bias del metodo: tipico del metodo, l’errore si presenta in qualsiasi laboratorio; corrisponde al bias di un test inter-laboratorio. Bias del laboratorio: comprende il bias del metodo e il bias inerente al dato laboratorio.

26 STANDARD di CALIBRAZIONE
CALIBRAZIONE insieme di operazioni che stabiliscono, sotto condizioni specificate, le relazioni tra i valori delle quantità indicate da un sistema di misura e i valori corrispondenti realizzati da uno standard. STANDARD di CALIBRAZIONE materiale con valori noti della quantità Qst da misurare. Esempio: composto puro in un solvente. Qst STRUMENTO DI MISURA segnale Yst CONFRONTO. Calibration is comparison RELAZIONE Q - Y segnale Yc STRUMENTO DI MISURA CAMPIONE Qc Nota bene: non confondere CALIBRAZIONE (= relazione tra segnale e misurando) e TARATURA (= accertamento funzionalità di uno strumento).

27 preparazione (ottenimento) degli standard analisi degli standard
PROTOCOLLO DI CALIBRAZIONE preparazione (ottenimento) degli standard analisi degli standard produrre il modello di calibrazione analisi dei campioni Y = aX + b applicare il modello di calibrazione ai dati dei campioni ricalibrare regolarmente Il modello di calibrazione viene utilizzato per ricavare il valore di C del campione utilizzando la funzione inversa: MODELLO ANALITICO. X = Y - b / a

28 PROTOCOLLO DI CALIBRAZIONE
stock solution diluizioni seriali 1 mL qb a 200 mL 1000 mg Cu / L 1 mL qb a 100 mL PROTOCOLLO DI CALIBRAZIONE modello di calibrazione soluzioni di calibrazione segnale Y misura 50.0 ugCu / L solvente Y = *C R2 = 0 uL uL 100 uL uL 250 uL uL 500 uL uL 750 uL uL 1000 uL uL bianco 5.00 ug/L 12.5 ug/L 25.0 ug/L 37.5 ug/L 50.0 ug/L 0.002 0.092 0.202 0.378 0.615 0.788

29 modello di calibrazione
ANALISI CAMPIONE campione test segnale soluzione di misura prelievo porzione test misura trattamento 0.513 modello di calibrazione modello analitico C = (Y ) / Y = *C 0.513 32.2 ug/L

30 la curva di calibrazione
Y LOD concentrazione C Yb LOQ LOL intervallo dinamico lineare A valori bassi di concentrazione il segnale è troppo debole; A valori alti di concentrazione si hanno deviazioni dalla proporzionalità (a in genere diminuisce all’aumentare di C). INTERVALLO DINAMICO (dynamic range) del metodo: valori estremi di concentrazione C fra cui si registra una variazione netta del segnale Y al variare di C. INTERVALLO DINAMICO LINEARE: valori di estremi di concentrazione (LOQ-LOL) in cui il segnale Y varia linearmente con la C.

31 S(Yst - Yr)2  valore minimo
REGRESSIONE LINEARE : l’operazione per ottenere la relazione lineare Yr = b + a•Cr che meglio interpola i dati sperimentali Yst, Xst ottenuti dall’analisi di N soluzioni di calibrazione. La retta ottimale è quella che minimiza la somma dei quadrati dei residui : S(Yst - Yr)2  valore minimo Y Yr = a•Xr + b PENDENZA (sensibilità) a = S(Xst - Xm)•(Yst - Ym)/S(Xst-Xm)2 INTERCETTA b = Xm - a•Xm Yst, Xst X Ym = SYst / N Cm = SCst / N Xm, Ym centroide

32 il modello di calibrazione
single-point calibration : La calibrazione più semplice è quella in cui si usa un solo standard): Yst, Xst. Si assume Y = 0 per X = 0; risposta lineare da X = 0 a X = Xst (estrapolazione oltre i valori Yst, Xst sconsigliata). Modello di calibrazione lineare : Y = a•C + b = S•C + Yb I chimici hanno favorito metodi con relazioni lineari, causa difficoltà ad interpolare curve. Ci sono metodi analitici non-lineari (saggi immunologici). Con lo sviluppo dei computer l’interpolazione dei punti diventa più semplice. Difficile trovare equazioni su basi teoriche teoriche, perché la non-linearità è dovuta a molteplici cause. Relazioni empiriche: Modello di calibrazione polinomiale : Y = b + a•C + a’•C2 + a’’•C3 + … problemi: necessita più standard, maggiori difficoltà nella valutazione dell’incertezza,

33 pendenza della retta di calibrazione Y = a C + b
SENSIBILITÀ costante di propozionalità tra il segnale ed il misurando .S = dY / dX pendenza della retta di calibrazione Y = a C + b Y metodo più sensibile C metodo meno sensibile è una misura dell’abilità di un metodo di distiguere piccole differenze di concentrazioni dell’analita.

34 Analisi del Si tramite AAS
esempio Analisi del Si tramite AAS 251.61 intensità relativa 251.61 assorbanza 252.85 250.69 251.43 252.41 251.92 251.92 lunghezza d’onda, nm concentrazione Si, mg/L curve di calibrazione lineari per ogni linea analitica. linee analitiche del Si nell’intervallo nm La sensibilità dipende dalla scelta della l di misura

35 Es. solvente puro (es. H2O), azzeramento dello strumento.
CALIBRAZIONE ESTERNA standard esterno analita nella soluzione di calbrazione misurato separatamente dal campione. Il campione contenente quantità ignote di analita e le soluzioni di calibrazione contenenti quantità note di analita standard sono separate. Soluzioni di calibrazione preparate per diluizioni seriali da una soluzione madre concentrata. Composizione soluzione di calibrazione simile alla soluzione del campione ?  matrix matching Soluzioni del bianco. Es. solvente puro (es. H2O), azzeramento dello strumento. Soluzione del bianco procedurale (dei reagenti): contiene tutte le sostanze usate nella preparazione del campione alla stessa concentrazione della soluzione di misura (il valore va sottratto da quello del campione). (es. soluzioni di HNO3/HCl) Matrix blank solution: contiene anche i costituenti della matrice (es. sedimento).

36 Scopo: controllare un passaggio critico causa di elevata incertezza.
CALIBRAZIONE INTERNA standard interno sostanza differente ma simile all’analita (surrogato: comportamento simile a quello dell’analita). può essere aggiunto al campione nella fase iniziale della procedura, in fasi successive o nella soluzione di misura. Scopo: controllare un passaggio critico causa di elevata incertezza. Rapporto [analita]/[surrogato] meglio di [analita] solo Fattore di risposta F = [analita]•Ys/[surrogato]•Ya Esempi surrogato: Cd per Tl, Pd per Pt spettroscopia atomica 57Co (radioattivo) per 59Co analisi radiochimica composto organico marcato con 2H, 13C analisi MS appartenente alla stessa classe (CH3(CH2)17COOH per acidi grassi)

37 concentrazione analita Qs.i. (area analita / area s.i.)
standardizzazione interna Preparazione delle soluzioni di calibrazione. Lo standard interno si trova alla stessa concentrazione in tutte le soluzioni (e lo sarà nella soluzione campione), mentre la concentrazione dell’analita varia. soluzione di standard interno soluzione di analita solvente area analita / area s.i. concentrazione analita Qs.i. (area analita / area s.i.) Quantità di analita Q analita

38 Rapporto segnale su rumore :
RUMORE DI FONDO: variazione indesiderata del segnale, casuale e dipendente dal tempo (noise); segnale non dovuto all’analita, costante o lentamente variabile (deriva) (background). BIANCO: campione che non contiene analita deliberatamente aggiunto, ma contiene tutti i (o alcuni dei) componenti della procedura analitica. Y analisi del bianco N noise misurato come differenza tra il valore più alto e quello più basso (da picco a picco) oppure come valore medio. N tempo analisi del campione Y S segnale (altezza del picco). S Rapporto segnale su rumore : S / N tempo

39 sb deviazione standard del bianco Ylod segnale del campione al LOD
LOD - LIMITE DI RIVELAZIONE (limite di rivelabilità, limit of detection): la quantità di analita che produce il minimo segnale significativamente diverso da quello del bianco. Ylod = Yb + 3sb Ylod LOD Yb segnale del bianco sb deviazione standard del bianco Ylod segnale del campione al LOD f Ylod Yb 3Sb Y

40 dalla retta di calibrazione
determinare il LOD dal rapporto segnale/rumore S/N LOD quella concentrazione che produce un rapporto segnale su rumore S / N = 3 Y tempo N S dalla retta di calibrazione Y = aC + b LOD = 3·sb / a dalla retta di calibrazione: Ylod = a LOD + b LOD = (Ylod - b) / a ponendo b  Yb LOD = (Ylod - Yb ) / a sostituendo Ylod con la definizione di LOD: Ylod = Yb + 3sb LOD = 3sb) / a Y b + 3sb b C LOD

41 limite di quantificazione
Y LOD C metodo 1 metodo 2 Yb 3s Y = a C + b il LOD dipende dagli effetti del fondo e dalla sensibilità (a). LOD = 3s / a LOQ = 10 s / a limite di quantificazione

42 Selettività : indica quanto il metodo è libero da interferenze. Coefficiente di selettività dell’analita A rispetto l’interferente B : K = Sb / Sa. Specificità: capacità del metodo di distinguere tra l’analita e le altre sostanze. Robustezza (robustness): capacità del metodo di resistere alle variazioni delle condizioni sperimentali.


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