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10.00 Gáudens gaudébo in Dómino, Esulto e gioisco nel Signore, et exsultábit ánima mea in Deo meo: e l’anima mia si allieta nel mio Dio: Gáudens gaudébo.

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4 Gáudens gaudébo in Dómino, Esulto e gioisco nel Signore, et exsultábit ánima mea in Deo meo: e l’anima mia si allieta nel mio Dio: Gáudens gaudébo in Dómino, Esulto e gioisco nel Signore, et exsultábit ánima mea in Deo meo: e l’anima mia si allieta nel mio Dio:

5 quia índuit me vestiméntis salútis: perché mi ha rivestito delle vesti di salvezza et induménto iustítiae circúmdedit me, e mi ha avvolto con il manto della giustizia, quasi sponsam ornátam monílibus suis. come sposa adornata di gioielli. quia índuit me vestiméntis salútis: perché mi ha rivestito delle vesti di salvezza et induménto iustítiae circúmdedit me, e mi ha avvolto con il manto della giustizia, quasi sponsam ornátam monílibus suis. come sposa adornata di gioielli.

6 Benedetto XVI ha introdotto la preghiera mariana dell’ Angelus dal Palazzo Apostolico di Piazza San Pietro nella solennità dell’ Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria 8 Dicembre 2011 Benedetto XVI ha introdotto la preghiera mariana dell’ Angelus dal Palazzo Apostolico di Piazza San Pietro nella solennità dell’ Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria 8 Dicembre 2011

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8 Exaltábo te, Dómine, quóniam suscepísti me: Ti esalterò, o Signore, perché mi hai risollevato: nec delectásti inimícos meos super me. non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me. Exaltábo te, Dómine, quóniam suscepísti me: Ti esalterò, o Signore, perché mi hai risollevato: nec delectásti inimícos meos super me. non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.

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13 In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Dalla vangelo secondo Luca 1, 26-38

14 Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Dalla vangelo secondo Luca 1, 26-38

15 Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei. Dalla vangelo secondo Luca 1, 26-38

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19 Ella «fu preservata, per particolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, immune da ogni macchia di peccato originale». Tale verità di fede è contenuta nelle parole del saluto che le rivolse l’Arcangelo Gabriele: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te» (Lc 1,28).

20 L’espressione «piena di grazia» indica l’opera meravigliosa dell’amore di Dio, che ha voluto ridarci la vita e la libertà, perdute col peccato, mediante il suo Figlio Unigenito incarnato, morto e risorto. Per questo, fin dal II secolo in Oriente e in Occidente, la Chiesa invoca e celebra la Vergine che, col suo "sì", ha avvicinato il Cielo alla terra, diventando «generatrice di Dio e nutrice della nostra vita», come si esprime san Romano il Melode in un antico cantico (Canticum XXV in Nativitatem B. Mariae Virginis).

21 Nel VII secolo san Sofronio di Gerusalemme elogia la grandezza di Maria perché in Lei lo Spirito Santo ha preso dimora, e dice: «Tu superi tutti i doni che la magnificenza di Dio abbia mai riversato su qualunque persona umana. Più di tutti sei ricca del possesso di Dio dimorante in te» (Oratio II, 25 in SS. Deiparæ Annuntiationem).

22 E san Beda il Venerabile spiega: «Maria è benedetta fra le donne, perché con il decoro della verginità ha goduto della grazia di essere genitrice di un figlio che è Dio» (Hom I, 3).

23 Anche a noi è donata la «pienezza della grazia» che dobbiamo far risplendere nella nostra vita,

24 Perché «il Padre del Signore nostro Gesù Cristo – scrive San Paolo – ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale … e ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati … predestinandoci a essere per lui figli adottivi» (Ef 1,3-5).

25 Questa figliolanza la riceviamo per mezzo della Chiesa, nel giorno del Battesimo. A tale proposito santa Hildegarda di Bingen scrive: «La Chiesa è, dunque, la vergine madre di tutti i cristiani. Nella forza segreta dello Spirito Santo li concepisce e li dà alla luce, offrendoli a Dio in modo che siano anche chiamati figli di Dio» (Scivias, visio III, 12).

26 E, infine, tra i tantissimi cantori della bellezza spirituale della Madre di Dio, spicca san Bernardo di Chiaravalle il quale afferma che l’invocazione «Ave Maria piena di grazia» è «gradita a Dio, agli angeli e agli uomini. Agli uomini grazie alla maternità, agli Angeli grazie alla verginità, a Dio grazie all’umiltà » (Sermo XLVII, De Annuntiatione Dominica).

27 Cari amici, in attesa di compiere questo pomeriggio, com’è consuetudine, l’omaggio a Maria Immacolata in Piazza di Spagna, rivolgiamo ora la nostra fervida preghiera a Colei che intercede presso Dio, perché ci aiuti a celebrare con fede il Natale del Signore ormai vicino.

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