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RIORDINO DEL SECONDO CICLO

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Presentazione sul tema: "RIORDINO DEL SECONDO CICLO"— Transcript della presentazione:

1 RIORDINO DEL SECONDO CICLO
DAI PROGRAMMI AI CURRICOLI LE NORME

2 Continuità 1 Elementi di continuità:
D.Lgs 76/2005, Diritto – dovere di istruzione e formazione fino a 18 anni DM 22 agosto 2007, Regolamento sul nuovo obbligo di istruzione, in attuazione dell’art. 1 comma 622 della Legge 27 dicembre 2006, n (legge finanziaria 2007) Norme di modifica del D.Lgs 226/05 (Licei, in attuazione della Legge 53/03 di riforma Moratti del ciclo secondario che prevedeva la scomparsa degli istituti tecnici e l’affidamento degli istituti professionali alle Regioni). In particolare va in attuazione la legge 40/2007 con il recupero dell’istruzione professionale alle competenze dello Stato e la reintroduzione dell’istruzione tecnica nell’ordinamento del II ciclo.

3 Continuità 2 I regolamenti su istruzione tecnica e istruzione professionale scaturiscono dal lavoro della commissione (De Toni) appositamente costituita nel 2007 che ha continuato ad operare anche dopo il cambio del ministro, fino al tardo autunno del 2008. DPCM 28 gennaio 2008 su ITS Legge 27 dic 2006 n. 296 (art.1, comma 632) su CPIA

4 Continuità 3 Negli ultimi 10 anni, ministri diversi nei confronti di problemi analoghi: innalzamento dell’obbligo di istruzione Integrazione dei sistemi di istruzione e formazione professionale Rapporto quantità/qualità Difficoltà di intervento (le resistenze e le rigidità del sistema)

5 I nuovi Istituti Professionali e Tecnici
MIUR I nuovi Istituti Professionali e Tecnici 5

6

7 I nuovi Istituti Tecnici

8 I nuovi Istituti Professionali

9 PROFILO DEI PROFESSIONALI
I nuovi Istituti Professionali MIUR PROFILO DEI PROFESSIONALI L’identità degli istituti professionali è connotata dall’integrazione tra una solida base di istruzione generale e la cultura professionale che consente agli studenti di sviluppare i saperi e le competenze necessari ad assumere ruoli tecnici operativi nei settori produttivi e di servizio di riferimento La preparazione di base degli studenti degli istituti professionali si persegue tramite l’uso sistematico di metodi che valorizzano l’apprendimento per mezzo di esperienze nei contesti formali, non formali e informali e la personalizzazione dei percorsi, visite aziendali,stage, alternanza scuola lavoro Didattica laboratoriale  apprendere in modo attivo, coinvolgente, significativo ed efficace (imparare lavorando) 9 9

10 I nuovi Istituti Tecnici
MIUR PROFILO DEI TECNICI L’identità degli istituti tecnici è connotata da una solida base culturale a carattere scientifico e tecnologico in linea con le indicazioni dell’Unione europea, costruita attraverso lo studio, l’approfondimento e l’applicazione di linguaggi e metodologie di carattere generale e specifico ed è espressa da un numero limitato di ampi indirizzi, correlati a settori fondamentali per lo sviluppo economico e produttivo del paese Gli studenti devono acquisire non solo competenze richieste dal mondo del lavoro e delle professioni, ma anche le capacità di comprensione e applicazione delle innovazioni che lo sviluppo della scienza e della tecnica continuamente produce 10

11 CRITERI DI CONFLUENZA NEL NUOVO ORDINAMENTO
I nuovi Istituti Professionali e Tecnici MIUR CRITERI DI CONFLUENZA NEL NUOVO ORDINAMENTO Tutti i corsi di ordinamento e le relative sperimentazioni degli attuali istituti professionali e tecnici sono confluiti negli indirizzi corrispondenti del nuovo ordinamento 11

12 NUOVO IMPIANTO ORGANIZZATIVO
I nuovi Istituti Professionali i MIUR NUOVO IMPIANTO ORGANIZZATIVO 2 SETTORI, 6 INDIRIZZI SETTORE DEI SERVIZI SETTORE INDUSTRIA E ARTIGIANATO B1 - “Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale” - B2 - “Servizi socio-sanitari” • Articolazioni : “Arti ausiliarie delle professioni sanitarie, Odontotecnico” e “Arti ausiliarie delle professioni sanitarie, Ottico” - B3 - “Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera”, • Articolazioni: “Enogastronomia”, “Servizi di sala e di vendita” e “Accoglienza turistica” - B4 - “Servizi commerciali” C1 “Produzioni industriali e artigianali” Articolazioni: “Industria” e “Artigianato” - C2 “Manutenzione e assistenza tecnica” 12

13 esempio Tabella di confluenze PERCORSO DEL PREVIGENTE ORDINAMENTO
MIUR I nuovi Istituti Professionali esempio Tabella di confluenze PERCORSO DEL PREVIGENTE ORDINAMENTO NUOVO ORDINAMENTO SETTORE SERVIZI R TURISTICI Indirizzo: Tecnico della gestione aziendale Tecnico dei servizi turistici Tecnico della grafica pubblicitaria SETTORE: ServizI INDIRIZZO: SERVIZI COMMERCIALI 13

14 NUOVO IMPIANTO ORGANIZZATIVO
I nuovi Istituti Tecnici MIUR NUOVO IMPIANTO ORGANIZZATIVO 2 SETTORI - 11 INDIRIZZI SETTORE ECONOMICO SETTORE TECNOLOGICO - B1 “Amministrazione, Finanza e Marketing”Articolazioni: “Relazioni internazionali per il Marketing” e “Sistemi informativi aziendali” B2 “Turismo” PRIMA ERANO 204 INDIRIZZI - C1 “Meccanica, Meccatronica ed Energia” • Articolazioni: “Meccanica e meccatronica” ed “Energia” - C2 “Trasporti e Logistica” • Articolazioni: “Costruzione del mezzo”, “Conduzione del mezzo” e “Logistica” - C3 “Elettronica ed Elettrotecnica” • Articolazioni: “Elettronica”, “Elettrotecnica” e “Automazione” - C4 “Informatica e Telecomunicazioni” Articolazioni: “Informatica” e “Telecomunicazioni” - C5 “Grafica e Comunicazione” - C6 “Chimica, Materiali e Biotecnologie” Articolazioni: “Chimica e materiali”, “Biotecnologie ambientali” e “Biotecnologie sanitarie” - C7 “Sistema Moda” Articolazioni: “Tessile, abbigliamento e moda” e “Calzature e moda” - C8 “Agraria, Agroalimentare e Agroindustria” Articolazioni: “Produzioni e trasformazioni”, “Gestione dell’ambiente e del territorio” e “Viticoltura ed enologia” - C9 “Costruzioni, Ambiente e Territorio” Articolazione: “Geotecnico” 14

15 Esempio Tabella di confluenze
I nuovi Istituti Tecnici MIUR Esempio Tabella di confluenze PERCORSO DEL PREVIGENTE ORDINAMENTO PERCORSO DI NUOVO ORDINAMENTO Settore ISTITUTO TECNICO PER IL TURISMO Indirizzo: Perito turistico Sperimentazioni coordinate a livello nazionale e autonome corrispondenti ai Diplomi dei corsi di ordinamento Settore ECONOMICO Indirizzo TURISMO 15

16 IDENTITÀ ISTITUTI PROFESSIONALI
I nuovi Istituti Professionali MIUR IDENTITÀ ISTITUTI PROFESSIONALI Percorsi quinquennali con una solida base di istruzione generale e tecnico professionale per acquisire la cultura del settore produttivo di riferimento in una visione sistemica: + SAPERI E COMPETENZE coerenti con le esigenze formative delle filiere di riferimento (produzione di beni e/o servizi) COMPETENZE nell’uso di tecnologie e metodologie innovative in contesti applicativi CAPACITÀ di rispondere alle richieste di personalizzazione dei prodotti e dei servizi 16

17 I nuovi Istituti Professionali
MIUR Nel quadro di intese tra il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, il Ministero dell’economia e delle finanze e le singole Regioni, per i giovani tra i 14 e i 18 anni, gli istituti professionali possono svolgere - in regime di sussidiarietà - un ruolo integrativo e complementare rispetto ai sistemi regionali di istruzione e formazione professionale per il rilascio di qualifiche triennali e diplomi professionali quadriennali indicati negli Accordi di cui all’art.27, comma 2, del Decreto legislativo 17 ottobre 2005, n.226. 17

18 LA STRUTTURA DEL PERCORSO QUINQUENNALE
I nuovi Istituti Professionali MIUR LA STRUTTURA DEL PERCORSO QUINQUENNALE Il percorso è articolato in: 2 bienni e 1 quinto anno (il primo biennio serve per assolvere l’obbligo scolastico e può permettere l’accesso al terzo anno professionalizzante con corsi di “messa a livello” il secondo biennio è articolato in singole annualità per facilitare i passaggi tra diversi sistemi di istruzione e formazione per eventuale qualifica in sussidiarietà con la Regione)  2 +(1+1)+1 Gli apprendimenti sono suddivisi in: un’area di insegnamento generale comune e aree di indirizzo specifiche 18

19 IDENTITÀ ISTITUTI TECNICI
I nuovi Istituti Tecnici MIUR IDENTITÀ ISTITUTI TECNICI Rafforzare la cultura scientifica e tecnica attraverso: + MATEMATICA SCIENZE E TECNOLOGIA LINGUA INGLESE (con possibilità di introdurre insegnamento di 1 disciplina tecnica in lingua inglese) 19

20 LA STRUTTURA DEL PERCORSO QUINQUENNALE
I nuovi Istituti Tecnici MIUR LA STRUTTURA DEL PERCORSO QUINQUENNALE Il percorso è articolato in: 2 bienni e 1 quinto anno (il secondo biennio e l’ultimo anno costituiscono l’articolazione di un complessivo triennio) Gli apprendimenti sono suddivisi in: un’area di insegnamento generale comune e aree di indirizzo specifiche 20

21 NUOVI MODELLI ORGANIZZATIVI
I nuovi Istituti Professionali e Tecnici MIUR DIPARTIMENTI per favorire l’integrazione disciplinare e la progettazione formativa COMITATO TECNICO SCIENTIFICO con composizione paritetica di docenti e di esperti del mondo del lavoro, delle professioni e della ricerca scientifica e tecnologica. Funzioni consultive e di proposta per organizzazione aree di indirizzo e utilizzazione degli spazi di autonomia e flessibilità UFFICIO TECNICO per gli istituti Professionali SETTORE INDUSTRIA ED ARTIGIANATO e I Tecnici Settore Tecnologico con il compito di organizzare in maniera funzionale i laboratori, il loro adeguamento alle innovazioni tecnologiche, le misure necessarie per la sicurezza delle persone e dell’ambiente. 21

22 Quote di AUTONOMIA e FLESSIBILITÀ:
I nuovi Istituti Professionali PIU’ AUTONOMIA PER LE SCUOLE MIUR Quote di AUTONOMIA e FLESSIBILITÀ: 20% di autonomia dal primo biennio al quinto anno, in relazione all’orario complessivo delle lezioni; 25% di flessibilità nel primo biennio; 35 % di flessibilità nel secondo biennio 40 % di flessibilità nel quinto anno solo nelle AREE di INDIRIZZO per: 1) rispondere a documentate richieste del territorio, del mondo del lavoro e delle professioni; 2) organizzare un’offerta formativa coordinata con il sistema di istruzione e formazione professionale di competenza delle Regioni. 22

23 PIÙ AUTONOMIA PER LE SCUOLE
I nuovi Istituti Tecnici MIUR PIÙ AUTONOMIA PER LE SCUOLE Quote di AUTONOMIA e FLESSIBILITÀ : 20% di autonomia dal primo biennio al quinto anno, in relazione all’orario complessivo delle lezioni; 30 % di flessibilità (opzioni) nel secondo biennio e 35 % nel quinto anno, solo in relazione alle AREE di INDIRIZZO per rispondere a documentate richieste del territorio, del mondo del lavoro e delle professioni 23

24 Rapporti tra AUTONOMIA e FLESSIBILITÀ
I nuovi Istituti Professionali MIUR Rapporti tra AUTONOMIA e FLESSIBILITÀ AUTONOMIA Le istituzioni scolastiche possono modificare il monte ore annuale delle discipline di insegnamento di ciascun anno scolastico per una quota non superiore al 20% per realizzare – in base al piano dell’offerta formativa e nei limiti delle disponibilità di bilancio – attività e insegnamenti facoltativi, coerenti con il profilo educativo, culturale e professionale dello studente in relazione al percorso scelto. L’orario di ciascuna disciplina non può essere ridotto oltre il 20%. Gli studenti sono tenuti alla frequenza delle attività e degli insegnamenti facoltativi prescelti. La valutazione dei risultati di apprendimento delle materie facoltative concorre alla valutazione complessiva. Le richieste sono formulate all’atto delle iscrizioni alle classi. Al fine di ampliare e razionalizzare le scelte, gli istituti possono organizzarsi in rete e stipulare anche contratti d’opera con esperti, entro i limiti e le risorse iscritte nel programma annuale di ciascuna istituzione scolastica. FLESSIBILITÀ Gli spazi di flessibilità consentono: di articolare le aree di indirizzo in opzioni non previste dal regolamento governativo. di utilizzare, nel primo biennio, le opzioni anche ai fini del rilascio – in regime di sussidiarietà – di qualifiche triennali e diplomi quadriennali di competenza delle Regioni.

25 36 ore settimanali di 50 minuti (990 ore annue effettive)
I nuovi Istituti Professionali e Tecnici MIUR ORE D’INSEGNAMENTO Aumento previsto: Attuali (nella maggior parte delle scuole) Previsto con Riforma 36 ore settimanali di 50 minuti (990 ore annue effettive) 32 ore settimanali di 60 minuti (1.056 ore annuali di lezione) 25

26 LA STRUTTURA DEL PERCORSO QUINQUENNALE
I nuovi Istituti Professionali e Tecnici MIUR LA STRUTTURA DEL PERCORSO QUINQUENNALE AREA GENERALE AREA INDIRIZZO Primo biennio 660 ore  20 ore settimanali 396 ore  12 ore settimanali Secondo biennio e quinto anno 495 ore  15 ore settimanali 561 ore  17 ore settimanali 26 26

27 I nuovi Istituti Professionali
MIUR SETTORI “SERVIZI” E “INDUSTRIA E ARTIGIANATO”: ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI GENERALI COMUNI AGLI INDIRIZZI DISCIPLINE 1° biennio 2° biennio 5° anno 1^ 2^ 3^ 4^ 5^ Lingua e letteratura italiana 4 Lingua inglese 3 Storia, cittadinanza e Costituzione 2 Matematica Diritto ed economia Scienze integrate (Scienze della Terra e Biologia) Scienze motorie e sportive RC o attività alternative 1 Totale ore annue di attività e insegnamenti generali 20 15 Totale complessivo ore annue 32 27

28 I nuovi Istituti Professionali
MIUR SERVIZI COMMERCIALI ATTIVITA’ E INSEGNAMENTI OBBLIGATORI NELL’AREA DI INDIRIZZO (1/1) DISCIPLINE CLASSI 1^ 2^ 3^ 4^ 5^ Scienze integrate (Fisica) 2 Scienze integrate (Chimica) Informatica e laboratorio Economia aziendale e laboratorio 5 8 di cui laboratorio 4 (°) 2 (°) Seconda lingua straniera 3 Diritto/Economia 4 Tecniche di comunicazione laboratori (°) insegnamento svolto congiuntamente dai docenti teorico e tecnico-pratico 28

29 CARATTERISTICHE INNOVATIVE
I nuovi Istituti Professionali e Tecnici MIUR CARATTERISTICHE INNOVATIVE Forte integrazione tra i saperi anche nella dimensione operativa; Risultati di apprendimento declinati in competenze, abilità e conoscenze anche in relazione al Quadro europeo dei titoli e delle qualifiche (EQF), per favorire la mobilità delle persone in Unione europea (da definire con apposito decreto); Centralità dei laboratori (per i Tecnici solo nel settore Tecnologico); Stage, tirocini e alternanza scuola-lavoro per apprendere in contesti operativi soprattutto nel secondo biennio e nel quinto anno; Possibile collaborazione con esperti esterni per arricchire l’offerta formativa e sviluppare competenze specialistiche 29

30 EQF quadro europeo della qualifiche per l’apprendimento permanente
L’EQF è un quadro comune europeo di riferimento che collega fra loro i sistemi di qualificazione di paesi diversi, fungendo da dispositivo di traduzione utile a rendere le qualifiche più leggibili e comprensibili tra paesi e sistemi europei differenti. Due sono i suoi principali obiettivi: promuovere la mobilità dei cittadini e agevolarne l’apprendimento permanente. La Raccomandazione, entrata formalmente in vigore nell’aprile 2008, stabilisce due date limite: il 2010 per rapportare i propri sistemi nazionali di qualificazione all’EQF (8 livelli di riferimento) e il 2012 per introdurre nei singoli certificati di qualifica un riferimento al livello corrispondente dell’EQF Nell’EQF, il singolo risultato dell’apprendimento viene definito da ciò che un individuo conosce, comprende e sa fare al termine di un processo di apprendimento. L’EQF si concentra pertanto sui risultati dell’apprendimento (piuttosto che sugli input, quali la durata del periodo di studi), che vengono delineati secondo tre categorie: conoscenze, abilità e competenze. Ciò significa che le qualifiche, in combinazioni differenti, si riferiscono a un ampio ventaglio di risultati dell’apprendimento, incluse le conoscenze teoriche, le abilità pratiche e tecniche e le competenze sociali, che prevedono la capacità di lavorare insieme ad altre persone.

31 VALUTAZIONE E ESAMI DI STATO
I nuovi Istituti Professionalie Tecnici MIUR VALUTAZIONE E ESAMI DI STATO Per la valutazione periodica e finale degli studenti e per gli esami di Stato: sono previste prove finalizzate all’accertamento delle competenze in contesti applicativi; le commissioni degli esami di Stato possono avvalersi di qualificati esperti del mondo economico e produttivo. Professionale diploma di TECNICO Tecnico diploma di PERITO 31

32 I nuovi Istituti Tecnici e Professionali
MIUR LE FASI DI ATTUAZIONE Con successivi decreti ministeriali sono stati definiti i seguenti aspetti: descrizione dei risultati di apprendimento (competenze, abilità e conoscenze) in relazione agli insegnamenti previsti negli Allegati B e C del Regolamento (profili professionali e quadri orari); Dovranno essere ancora definiti i seguenti aspetti: criteri e modalità per definire le opzioni in cui è possibile articolare le aree di indirizzo; predisposizione dell’elenco nazionale delle opzioni, con indicazione delle discipline di riferimento, il relativo monte ore, la descrizione dei risultati di apprendimento; definizione delle classi di concorso e articolazione delle cattedre del personale docente, compreso quello da destinare all’Ufficio tecnico; definizione degli indicatori per la valutazione e l’autovalutazione di sistema degli istituti tecnici con riferimento al Quadro europeo per la qualità dei sistemi di istruzione e formazione. 32

33 MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DI SISTEMA
I nuovi Istituti Professionali e Tecnici MIUR MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DI SISTEMA Costituzione del COMITATO NAZIONALE PER L’ISTRUZIONE TECNICA E PROFESSIONALE, composto da: dirigenti e docenti della scuola; esperti del mondo del lavoro e delle professioni, dell’università e della ricerca; esperti designati dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e dall’Unione Province d’Italia, dal Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, dal Ministero dello sviluppo economico, dal Ministero della gioventù, con funzioni di proposte e consulenza per l’aggiornamento periodico dei percorsi degli istituti professionali. 33

34 SERVIZI COMMERCIALI PROFILO
I nuovi Istituti Professionali MIUR SERVIZI COMMERCIALI PROFILO Il “Tecnico dei Servizi commerciali” ha competenze che gli consentono di assumere ruoli specifici nella gestione dei processi amministrativi e commerciali. Si orienta nell’ambito socio economico del proprio territorio e nella rete di interconnessioni che collega fenomeni e soggetti della propria regione in un contesto nazionale ed internazionale. Sviluppa competenze professionali nell’area dell’amministrazione delle imprese, del marketing, della comunicazione e dell’economia sociale, in organizzazioni private o pubbliche, anche di piccole dimensioni. In particolare, è in grado di: - rilevare fenomeni di gestione con il ricorso a metodi e tecniche contabili o extracontabili; - elaborare dati concernenti mercati nazionali ed internazionali; - trattare dati del personale e relativi adempimenti; - attuare la gestione commerciale; - attuare la gestione del piano finanziario; - effettuare adempimenti di natura civilistica e fiscale; - utilizzare strumenti informatici e programmi applicativi; - ricercare informazioni funzionali all’esercizio della propria attività; - comunicare in almeno due lingue straniere; - utilizzare tecniche di comunicazione e relazione; - operare con autonomia e responsabilità nel sistema informativo dell’azienda integrando le varie competenze dell’ambito professionale; - documentare il proprio lavoro e redigere relazioni tecniche. 34

35 PRODUZIONI INDUSTRIALI E ARTIGIANALI PROFILO
I nuovi Istituti Professionali MIUR Il “Tecnico per le Produzioni industriali e artigianali” possiede le competenze per operare nei processi di fabbricazione, assemblaggio e commercializzazione di prodotti industriali e artigianali. Le sue competenze generali e professionali si integrano nelle specifiche articolazioni opzionali relative alle filiere dell’artigianato artistico e dell’economia del mare. In particolare, egli è in grado di: - scegliere e utilizzare le materie prime e i materiali relativi al settore di interesse; - utilizzare i saperi multidisciplinari di ambito tecnologico, economico e organizzativo per operare in modo autonomo nei processi in cui è coinvolto; - partecipare direttamente alla produzione; - intervenire nella predisposizione, conduzione e mantenimento in efficienza degli impianti e dei dispositivi utilizzati; - assumere responsabilità rispetto alle normative vigenti sulla tutela dell’ambiente e sulla salute e sicurezza degli addetti alle lavorazioni, degli utenti e consumatori; - osservare i principi di ergonomia e igiene che presiedono alla fabbricazione, alla distribuzione e all’uso dei prodotti di interesse; - programmare e organizzare le attività di smaltimento di scorie e sostanze residue, collegate alla produzione dei beni e la dismissione dei dispositivi; - supportare l’amministrazione e la commercializzazione dei prodotti; - documentare il proprio lavoro e redigere relazioni tecniche. Nella filiera dell’artigianato artistico, inoltre, è in grado di: - ideare, progettare, realizzare e presentare sul mercato oggetti e sistemi di oggetti, prodotti anche su commissione; - innovare, sotto il profilo creativo e tecnico, valorizzandole, le produzioni tipiche locali con riferimento agli standard stilistici originali. Nella filiera dell’Economia del mare, è in grado di: - intervenire nelle produzioni ittiche rispettando i criteri del corretto sfruttamento delle risorse naturali; - nel rispetto delle normative, operare nei processi di raccolta, conservazione, trasformazione e consegna del pescato; - intervenire nel ripristino delle zone inquinate. 35

36 ORDINAMENTO E ORGANIZZAZIONE
I nuovi Istituti Professionali e Tecnici ORDINAMENTO E ORGANIZZAZIONE MIUR Gli ordinamenti dei percorsi di studio dei diversi ordini di scuola (percorsi liceali, di istruzione tecnica e professionale) sono definiti dallo Stato con regolamenti governativi. L’organizzazione delle scuole secondarie superiori sul territorio è stabilita, invece, dalle singole Regioni nell’esercizio delle loro esclusive competenze in materia di programmazione dell’offerta formativa (ad esempio, una Regione può stabilire che, per motivi logistici, possano essere compresenti percorsi liceali, percorsi di istruzione tecnica e professionale in un medesimo istituto secondario superiore oppure che i percorsi liceali siano realizzati solo nei licei e i percorsi di istruzione tecnica solo negli istituti tecnici e i percorsi di istruzione professionale solo negli istituti professionali per salvaguardare l’identità dei singoli ordinamenti)

37 Assi culturali e competenze chiave di cittadinanzza
Decreto Ministeriale 22 agosto 2007, N. 139 Regolamento recante norme in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione Assi culturali e competenze chiave di cittadinanzza

38 Assi culturali I saperi e le competenze per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione sono riferiti ai quattro assi culturali (dei linguaggi, matematico, scientifico–tecnologico,storico-sociale), contenuti nell’allegato 1). Essi costituiscono “il tessuto” per la costruzione di percorsi di apprendimento orientati all’acquisizione delle competenze chiave che preparino i giovani alla vita adulta e che costituiscano la base per consolidare e accrescere saperi e competenze in un processo di apprendimento permanente, anche ai fini della futura vita lavorativa. I saperi sono articolati in abilità/capacità e conoscenze, con riferimento al sistema di descrizione previsto per l’adozione del Quadro europeo dei Titoli e delle Qualifiche (EQF)1 Venivano dati due anni di tempo per sperimentare modalità di certificazione di queste competenze

39 COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA DA ACQUISIRE AL TERMINE DELL’ISTRUZIONE OBBLIGATORIA
Imparare ad imparare Progettare Comunicare Collaborare e partecipare Agire in modo autonomo e responsabile Individuare collegamenti e relazioni Acquisire ed interpretare l’informazione Nel Documento tecnico si legge : Le competenze chiave proposte nell’allegato 2) sono il risultato che si può conseguire - all’interno di un unico processo di insegnamento /apprendimento - attraverso la reciproca integrazione e interdipendenza tra i saperi e le competenze contenuti negli assi culturali L’accesso ai saperi fondamentali e’ reso possibile e facilitato da atteggiamenti positivi verso l’apprendimento. La motivazione, la curiosità, l’attitudine alla collaborazione sono gli aspetti comportamentali che integrano le conoscenze, valorizzano gli stili cognitivi individuali per la piena realizzazione della persona, facilitano la possibilità di conoscere le proprie attitudini e potenzialità anche in funzione orientativa. A riguardo, possono offrire contributi molto importanti - con riferimento a tutti gli assi culturali - metodologie didattiche capaci di valorizzare l’attività di laboratorio e l’apprendimento centrato sull’esperienza.

40 Decreto Ministeriale 27 Gennaio 2010 n. 9 - modello di certificazione
Il D.M. 9/2010, prevede il Modello di certificato dei saperi e delle competenze acquisiti dagli studenti al termine dell’obbligo di istruzione, in linea con le indicazioni dell’Unione europea sulla trasparenza delle certificazioni. La nota del Capo Dipartimento per l’Istruzione n del 12/4/2010, ha diramato il Decreto e contestualmente le Indicazioni per la certificazione delle competenze relative all’assolvimento dell’obbligo di istruzione nella scuola secondaria superiore Se i ragazzi raggiungono i 16 anni all’interno della Scuola Secondaria del primo ciclo devono rilasciarla anche loro


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