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Facoltà di Lettere e Filosofia Cattedra di Pedagogia della Comunicazione Tema Annuale: Cercasi disperatamente leader La formazione della classe dirigente.

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Presentazione sul tema: "Facoltà di Lettere e Filosofia Cattedra di Pedagogia della Comunicazione Tema Annuale: Cercasi disperatamente leader La formazione della classe dirigente."— Transcript della presentazione:

1 Facoltà di Lettere e Filosofia Cattedra di Pedagogia della Comunicazione Tema Annuale: Cercasi disperatamente leader La formazione della classe dirigente e leducazione alla democrazia La formazione delle elités I parte

2 La formazione delle élite

3 Università della Calabria Cercasi disperatamente leader La nostra società, complessa e policentrica, presenta luoghi decisionali sempre più diffusi con unorganizzazione orizzontale ed ampia che richiede un numero crescente di leader.

4 Università della Calabria Cercasi disperatamente leader La leadership significa valorizzare lapporto dei singoli nellambito delle rispettive organizzazioni, sia pubbliche che private, creando opportunità, trasmettendo sicurezza, indicando obiettivi ed adeguandoli costantemente.

5 Università della Calabria Leader e capitale sociale Uno dei compiti principali della classe dirigente democratica è quello di accrescere il capitale sociale per aumentare il livello di benessere e di democrazia. Ma il capitale sociale viene trasmesso tramite la scuola e la famiglia? Oppure, provocatoriamente, si può essere leader ereditariamente?

6 Università della Calabria Leader e TV La Televisione consente la comunicazione diretta con gli elettori e personalizza la vita pubblica, sia politica che istituzionale e sociale.

7 Università della Calabria Leader e TV Non a caso è stato notato che la personalizzazione della politica avviene attraverso i media, con la conseguenza sempre più marcata che gli elettori si identificano con i leader, conseguenza di un processo di semplificazione della politica, che, come tutti i fenomeni sociali, si va facendo sempre più complessa.

8 Università della Calabria La centralità della formazione della classe dirigente Un aspetto che emerge è quello della centralità del problema della formazione della classe dirigente, poiché una formazione inadeguata è, contemporaneamente, causa ed effetto di una comunicazione dello Stato in ritardo e di uno sviluppo economico e civile limitato. M. Salvati, Cittadini e governanti, 1997

9 Università della Calabria La centralità della formazione della classe dirigente In tale quadro, si richiede la centralità del reclutamento della classe dirigente, politica e non solo, che in assenza di partiti radicati e di processi formativi adeguati diventa assai problematico. M. Salvati, Cittadini e governanti, 1997

10 Università della Calabria È soprattutto in termini di istruzioni che fu meglio definita la distanza sociale. E gli ordini religiosi, in particolare quello cei gesuiti, hanno contribuito in modo rilevante alla creazione di una coscienza di sé dellélite sociale. Linsegnamento laico alla francese non aveva un obiettivo diverso: intendeva creare unélite repubblicana. Elite ed istruzione: il caso francese A. Touraine, Se demecrazia e istruzione di massa non coincidono, 1998

11 Università della Calabria I luoghi di formazione della classe dirigente Ogni politica pubblica ha bisogno di classe dirigente per essere attuata. In Italia, non ci sono dei luoghi di formazione consolidati, come, per esempio, lÉcole National dAdministration francese oppure le università e I college britannici e statunitensi, che forniscono al Paese dirigenti politici, amministrativi ed industriali.

12 Università della Calabria Interscambio tra classe dirigente pubblica e privata Dirigenti Dirigenti PA Il nostro Paese non è, come il Giappone o gli Stati Uniti, proiettato verso la cultura dellinterscambio tra imprese e pubblica amministrazione che aumenta il livello di competitività

13 Università della Calabria Necessità di una formazione immaginifica e creativa In un mondo non lineare, solo le idee non lineari creeranno nuova ricchezza, ciò che conta nella new economy non è il rendimento sullinvestimento ma quello sullimmaginazione. In tale scenario, una strada da percorrere consiste nel formulare aspettative irragionevoli perché lunico limite è limmaginazione G. Hamel, Leader della rivoluzione, 2001

14 Università della Calabria I rendimenti crescenti Le Università di Cambrige e Oxford, fondate più di ottocento anni fa, costituiscono il più vecchio esempio di rendimenti crescenti. Il loro continuo dominio allinterno del sistema educativo britannico è testimoniato dal fatto che, spesso, si parla di Oxbridge come di unaccoppiata che eclissa tutte le altre università. Il meglio attrae i migliori: questo è il circolo virtuoso che ha permesso ad Oxford e Cambridge di dominare il mondo accademico britannico per quasi un millennio G. Hamel, Leader della rivoluzione, 2001

15 Università della Calabria La classe dirigente italiana NellItalia unita, la classe dirigente è stata in prevalenza fornita dai partiti, prima da quelli liberali, poi da quello fascista e infine da quelli democratici. Con la transazione iniziata nel 1992, si è affermata una classe politica in parte proveniente da latri circuiti. Lesperienza politica di Berlusconi, soprattutto nella fase iniziale, è paradigmatica, in quanto ha reso evidente il ruolo di supplenza svolto dalla televisione, rispetto alla tradizionale raccolta del consenso. Oggi, più che nei partiti, la classe politica si sta formando direttamente nelle istituzioni.

16 Università della Calabria Lo sguardo corto Finora la classe dirigente si è dimostrata a volte incapace di proiettare verso il domani le scelte del presente, dimenticando che il futuro è il tempo per eccellenza della politica L. Ornaghi – V. E. Parsi, Lo sguardo corto, 2001

17 Università della Calabria Classe dirigente e istruzione Cè bisogno allora di una classe dirigente che ponga al centro della sua attività laumento dellistruzione e la diffusione delle conoscenze in modo da esaltare, anche attraverso le nuove tecnologie, il pensiero critico dei cittadini.

18 Università della Calabria Cybercultura Molti dei discorsi che si presentano come critici sono semplicemente ciechi e conservatori. Misconoscendo le trasformazioni in corso, non producono concetti originali, adeguati alla specificità della cybercultura. Si critica lideologia(o lutopia) della comunicazione senza distinguere tra televisione e internet P. Levy, Cybercultura, 1999

19 Università della Calabria Il rischio della non partecipazione Si deplora la crescente confusione tra reale e virtuale senza aver capito niente della virtualizzazione che è tutto fuorché un depotenziamento della raltà del mondo, anzi è unestensione delle potenzialità dellumano. P. Levy, Cybercultura, 1999

20 Università della Calabria Il rischio della non partecipazione Lassenza di una visione del futuro, labbandono delle funzioni immaginative e di anticipazione del pensiero hanno per effetto di scoraggiare i cittadini dallintervenire, lasciando in fin dei conti il campo libero alla propaganda commerciale P. Levy, Cybercultura, 1999

21 Università della Calabria Classe politica al rimorchio Le innovazioni, le decisioni proiettate nel futuro da un pezzo partono più dalla classe politica. Al contrario: soltanto quando unidea nuova si è ridotta a banalità, partiti e governi cominciano a pensarci H. M. Enzensberger, Mediocrità e follia, 1991

22 Università della Calabria Lo sguardo lungo sguardo lungo È richiesta una leadership democratica avvertita e cioè una classe dirigente dallo sguardo lungo che sia espressione di una società civile con alto senso civico, conseguenza di un capitale sociale che anche le scuole e tutte le altre agenzie educative contribuiscono a creare

23 Università della Calabria Élite democratica Vilfredo Pareto La comunicazione pubblica consente che le élite democratiche siano sostituibili e non invece una sostanziale ripetizione delluguale, secondo al visione della circolazione dellélite di Vilfredo Pareto, peraltro seguita pure dai sostenitori dei partiti visti come avanguardie delle masse.

24 Università della Calabria Élite democratica In questo scenario, le élite debbono essere espressione della democrazia reale e non dei più ricchi, che detengono maggiori risorse, economiche e anche formative. Non cè bisogno però di élite più capaci, ma di espressioni di reale democrazia.

25 Università della Calabria Una nuova democrazia Diventa importante rilanciare lidea di una nuova democrazia, per evitare che a dominare sia di fatto il potere occulto, riducendo la democrazia ad una serie di adempimenti formali ed elettorali, svuotandola di valori e significati. È questo perché senza educazione, a cominciare da quella alla pace, non cè democrazia, senza la trasparenza della comunicazione pubblica, che evidenzia le ragioni delle scelte pubbliche, non cè democrazia reale.

26 Università della Calabria Lequilibrio indispensabile Lo scopo della democrazia evidentemente non è allora quello di creare élite migliori, magari tecnologiche, ma di promuovere un necessario equilibrio tra élite e società civile. K. Popper, La società aperta e i suoi nemici, 1996

27 Università della Calabria Lequilibrio indispensabile In tale ottica, dobbiamo realizzare una nuova democrazia e rendere quanto più trasparente il ruolo delle élite, dimostrando che è possibile costruire una democrazia dal basso evitando che le classi dirigenti diventino dispotiche e siano sostituibili senza spargimento di sangue. K. Popper, La società aperta e i suoi nemici, 1996

28 Università della Calabria Saper decidere Le decisioni vengono assunte in un contesto non del tutto trasparente, da individui che non hanno né il tempo, né i mezzi né la curiosità per fornire a se stessi uninformazione completa P. Claval, Levoluzione storica della geografia umana, 1985

29 Università della Calabria Saper decidere Per saper decidere occorre, perciò, possedere informazioni adeguate. Il problema non è però fornire le informazioni ma consentire a che deve decidere di compiere le scelte migliori. Bisogna pertanto essere formati a prendere decisioni, utilizzando le informazioni in modo opportuno.

30 Capitale umano e valorizzazione dei talenti

31 Università della Calabria Cervelli export Più che essere occasione di polemica, il fenomeno, sempre più vistoso, dei ricercatori che abbandonano il nostro Paese dovrebbe essere motivo di analisi e riflessione, facendo riferimento ai processi educativi e della ricerca, ed al loro collegamento con le istituzioni pubbliche e le imprese private.

32 Università della Calabria Linee guida C. Di Giorgio, Cervelli export - 2003

33 Università della Calabria Problema storico Enrico Fermi Carlo Rubbia Nella storia alcuni luoghi hanno accolto intelligenze qualificate che hanno contribuito a renderli importanti e più competitivi rispetto agli altri. Ciò di converso ha provocato un impoverimento dei contesti di partenza

34 Università della Calabria Le caratteristiche della ricerca scientifica La ricerca scientifica, per definizione, è continua e globale, però i brevetti, cioè le ricadute dei risultati scientifici, appartengono solo al Paese dove sono stati prodotti e determinano le condizioni di competitività.

35 Università della Calabria Le caratteristiche della ricerca scientifica Pensiamo, per esempio, alla proprietà intellettuale in settori come la sanità e lagricoltura e ad argomenti di grande attualità come i farmaci e lOgm.

36 Università della Calabria Le caratteristiche della ricerca scientifica Quello che viene definito brain drain, drenaggio di cervelli, vede lAfrica, lAmerica del Sud ma soprattutto lAsia e LUnione Sovietica privarsi delle risorse migliori, per la cui formazione sono stati spesi in loco complessivamente milioni di euro.

37 Università della Calabria Le caratteristiche della ricerca scientifica La metà di questi ricercatori è, non casualmente, negli Stati Uniti, che anche grazie ad essi hanno rafforzato il proprio predominio scientifico ed economico sul resto del mondo

38 Università della Calabria Il timore degli States Gli Stati Uniti, non a caso, temono che nel prossimo futuro questo flusso possa interrompersi o addirittura invertirsi con il rientro in patria dei ricercatori.

39 Università della Calabria Il timore degli States La National Science Foundation ha proposto uan serie di iniziative per valorizzare le risorse nazionali migliorando la didattica nelle scuole secondarie, promuovendo le iscrizioni nelle facoltà scientifiche, incrementando le borse di studio e favorendo laumento di investimenti nella ricerca di base.

40 Università della Calabria In Italia negli anni 50

41 Università della Calabria In Italia negli anni 50 Daniel Bovet 1957 Ernst Boris Chain 1945 Edoardo Amaldi 1950 1953

42 Università della Calabria In Italia negli anni 50 Elea 9003 1958 Gruppo lavoro Mario Tchou

43 Università della Calabria Negli anni 60 Comitato Nazionale per lEnergia Nucleare Un volano importante di tutto il sistema italiano della ricerca C. Di Giorgio, Cervelli export, 2003

44 Università della Calabria Negli anni 60 Negli anni Sessanta iniziò la scolarizzazione di massa, un fortissimo segnale in direzione della formazione dei cittadini a sostegno del processo democratico che si andava sviluppando, con lavvio dei governi di centro-sinistra. Si posero le premesse per un aumento inedito e consistente degli alfabetizzati, dei frequentanti della scuola dellobbligo, dei diplomati e dei laureati. C. Di Giorgio, Cervelli export, Adnkronoslibri 2003

45 Università della Calabria Negli anni 60 Tra quaranta o cinquantanni, uno studioso dei problemi sociali che vorrà accertare le ragioni dellarretratezza culturale ed economica del nostro paese individuerà certamente nello stentato sviluppo della ricerca scientifica una delle cause determinanti. C. Di Giorgio Cervelli export - 2003 C. Di Giorgio, Cervelli export, Adnkronoslibri 2003

46 Università della Calabria Negli anni 60 Rinvangando tra le testimonianze del passato, questo ipotetico studioso riesumerà un curioso processo che, avendo confuso peccati con delitti, essendo stato imperniato su uninterpretazione restrittiva di norme e leggi che preesistevano allinserimento organizzato della scienza economica, sarà riuscito a scoraggiare e deprimere i ricercatori italiani, ed avrà colpito alla radice uno dei fattori fondamentali dello sviluppo economico. C. Di Giorgio Cervelli export - 2003 C. Di Giorgio, Cervelli export, Adnkronoslibri 2003

47 Università della Calabria Negli anni 60 A metà degli anni Sessanta la classe politica (con la complicità di una parte del potere accademico) ha scelto un modello di sviluppo in cui la ricerca scientifica di base ha una posizione molto periferica a da allora in poi si è quasi sempre disinteressata delle sorti delluniversità e della ricerca C. Di Giorgio, Cervelli export - 2003

48 Università della Calabria La crisi successiva La ricerca, da quel periodo in poi, ha assunto una posizione residuale nelle politiche di sviluppo del Paese, nonostante rappresenti, comè noto, lattività umana che produce il reddito più elevato. C. Di Giorgio, Cervelli export, Adnkronoslibri 2003

49 Università della Calabria La crisi successiva I dati sono a dir poco sconfortanti rispetto ai principali Paesi europei: come numero di ricercatori siamo agli ultimi posti, gli investimenti sono calati sensibilmente, i laureati rappresentano la metà della media europea, le somme stanziate nel 2000 arrivano appena all1% del PIL, letà media dei ricercatori è ben oltre i 40 anni. C. Di Giorgio, Cervelli export, Adnkronoslibri 2003

50 Università della Calabria Nonostante tutto C. Di Giorgio, Cervelli export - 2003 Pure in uno scenario desolante, non mancano le luci: siamo nelle posizioni di testa per numero di pubblicazioni, per citazioni, per numero di brevetti.

51 Università della Calabria Lemigrazione dei cervelli Secondo unindagine del CENSIS del 2002, il motivo di questa emigrazione dei cervelli potrebbe essere rappresentato dalla mancanza di strategie favorevoli alla ricerca, mancanza di finanziamenti e strutture adeguate, mancanza di criteri trasparenti di valutazione. C. Di Giorgio, Cervelli export - 2003

52 Università della Calabria Appeal minimo Contemporaneamente, attraiamo pochissimi ricercatori dallestero. Nel 2000 cerano complessivamente 50 dottori di ricerca italiani nella sola Francia erano oltre 1500.

53 Università della Calabria Appeal minimo Non valorizziamo le capacità intellettuali degli immigrati che risiedono nel nostro Paese: molti di loro sono diplomati e laureati ma vengono sottoutilizzati in occupazioni low profile come domestici ed affini

54 Università della Calabria La guerra dei talenti Lutilizzo di un sempre maggiore capitale intellettuale è la base della cosiddetta guerra dei talenti rappresentata dallutilizzo dei dirigenti adeguati nelle organizzazioni pubbliche e private.

55 Università della Calabria Linvenzione dei manager pubblici Molto spesso i manager pubblici vengono di fatto inventati, non essendo realmente presenti sul mercato, in cui cè invece una forte richiesta. Si prevede dunque che nel futuro ci sarà una concorrenza sempre più stringente per accaparrarsi manager di talento, in quanto le condizioni strutturale sono profondamente mutate.

56 Università della Calabria Power Shift Il potere di contrattazione è adesso passato dallimpresa pubblica o privata allindividuo, in quanto sono le imprese che hanno bisogno delle persone e non viceversa.

57 Università della Calabria Una mentalità orientata al talento mentalità orientata al talento Bisogna allora costruire, anche nel settore pubblico, quella che è stata opportunamente definita mentalità orientata al talento, che deve coinvolgere tutta la struttura organizzativa, ricercando, premiando e mettendo in condizione i talenti di esprimersi al meglio E. Michaels – H. Hanfield – Jones – B. Axelrod, La guerra dei talenti, 2002

58 Università della Calabria Il successo di un territorio Il successo di un territorio dipende dalla sua capacità di attrarre e fidelizzare i migliori talenti. Sono costoro che, con la distintività propria delle loro capacità e con lenergia creativa della loro conoscenza, arricchiscono il capitale sociale di una città E. Valdani, La metropoli dei talenti, Corriere della Sera del 13.5.2003

59 Università della Calabria Una città di talenti una città di talenti è una città che possiede innanzi tutto una straordinaria rete del sapere. Scuole e università sono i naturali attrattori dei migliori talenti.una città di talenti è una città che possiede innanzi tutto una straordinaria rete del sapere. Scuole e università sono i naturali attrattori dei migliori talenti. E. Valdani, La metropoli dei talenti, Corriere della Sera del 13.5.2003

60 Università della Calabria Una città di talenti Occorre di conseguenza creare le condizioni per una comunità dove ci sia unalta qualità della vita, con offerte culturali e del divertimento in una dimensione civica che organizzi le risorse nel modo migliore e consenta di fruire al maggior numero di persone. E. Valdani, La metropoli dei talenti, Corriere della Sera del 13.5.2003

61 Università della Calabria Attrazione fatale? Il successo di un territorio dipende dalla sua capacità di attrarre e fidelizzare i migliori talenti. Sono costoro che, con la distintività propria delle loro capacità e con lenergia creativa della loro conoscenza, arricchiscono il capitale sociale di una città E. Valdani, La metropoli dei talenti, Corriere della Sera del 13.5.2003

62 Università della Calabria Valorizzare le risorse umane

63 Università della Calabria Il circolo virtuoso

64 Università della Calabria Il sistema della formazione


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