LA LIRICA GRECA ARCAICA

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LA LIRICA GRECA ARCAICA

CONTESTO STORICO-CULTURALE Periodo di riferimento: metà VII-V secolo a.C. (profonde trasformazioni) Formazione della polis Predominio dell’aristocrazia Graduale ascesa di nuovi ceti Lotte civili e colonizzazione Oplitismo e tirannide L’uomo greco inizia a definire nuovi schemi concettuali di riferimento, inizia a mutare la sua stessa mentalità

CONTESTO STORICO-CULTURALE VIII secolo a.C.: nasce la POLIS Il termine deriva dal verbo πέλομαι (= esserci) la polis indica un’ENTITÀ, NON UN SITO È un insieme di cittadini (πολῖται), più che la città in sé e per sé A capo di questi è un gruppo ristretto di famiglie aristocratiche che decidono di condividere prerogative prima appartenenti al singolo individuo o a pochi privilegiati

CONTESTO STORICO-CULTURALE Nasce quindi una sfera pubblica, in cui: Le cariche politiche diventano annuali Compaiono le assemblee come luoghi di confronto La polis conosce varie forme di raggruppamento (fratrie, tribù, ghene) Compare gradualmente il concetto di cittadinanza (condizione che garantisce diritti e prevede doveri), inizialmente estremamente esclusivo (donne, stranieri e schiavi esclusi; ad Atene erano cittadini di diritto solo i nati maschi da entrambi genitori ateniesi)

CONTESTO STORICO-CULTURALE VII secolo a.C.: epoca di trasformazioni socio-economiche diffusione attività industriali Diffusione del commercio marittimo (quello che si intravede in Esiodo) Introduzione della moneta Pressioni sulla classe aristocratica da parte di artigiani e mercanti, poi del popolo (periodo di diffusione della στάσις= lotta civile)

CONTESTO STORICO-CULTURALE In tutta la Grecia (salvo poche eccezioni) si assiste al conflitto tra: VECCHIO e NUOVO (aristocrazia terriera (ceti emergenti) gelosa dei propri privilegi) n.b.: il nuovo ceto mercantile-artigiano, economicamente sempre più florido e dinamico, fa sentire sempre più il suo peso politico e militare

CONTESTO STORICO-CULTURALE Le conseguenze delle lotte civili sono numerose: crisi della polis aristocratica (è in discussione il numero chiuso dei cittadini) Nascita dell’oplitismo, fenomeno militare e culturale - ὅπλον= arma, attrezzo lungo e impugnato, armatura, scudo - ὁπλίτης= soldato armato di armi pesanti, colui che possiede lo scudo circolare (impugnato con la sinistra, 1 m di diametro, in bronzo e legno), di solito appartenente al ceto medio L’oplitismo è la tecnica di combattimento di gruppo in cui il soldato copre, con il proprio scudo, il fianco destro del compagno, mentre nella destra tiene la lancia e in guaina una spada nasce la falange oplitica, che trascina con sé una ideologia egualitaria

CONTESTO STORICO-CULTURALE Anonimo, Olpe Chigi, VII secolo a.C., Museo Nazionale etrusco di Villa Giulia, Roma.

CONTESTO STORICO-CULTURALE I due modi di combattere (individuale e oplitico) sarebbero riflessi nelle opere letterarie: Omero: età buia Lirici: nuova società oplitica (vd. Tirteo) n.b.: in realtà, è molto probabile che combattimenti di gruppo esistessero già all’epoca “di Omero” e che le sue scene siano zoomate, frutto di una scelta letteraria; quel che conta è che la cultura oplitica disprezza l’idea di guerra combattuta con astuzia e individualità

CONTESTO STORICO-CULTURALE La colonizzazione (modello ἀποικία): nasce dalla crisi delle poleis ormai congestionate a causa dello scompenso crescente tra disponibilità di terre/aventi diritto n.b.: in Grecia vige il sistema di equa distribuzione tra i figli, che porta ad una estrema parcellizzazione di terre. Poiché il possesso di terra è alla base dello statuto di cittadino, ciò comporta la diminuzione di importanza di chi possedeva terre troppo piccole. Il contatto con territori d’oltremare (Tracia, Mar Nero, Penisola Calcidica) influenzerà profondamente la cultura greca.

CONTESTO STORICO-CULTURALE

CONTESTO STORICO-CULTURALE LE TIRANNIDI: il vocabolo τυραννίς è estraneo al lessico dell’epos e si ritrova per la prima volta in un frammento (19 West) di Archiloco di Paro (VII a.C.) (τύραννος= signore, non ancora tiranno) le tirannidi arcaiche (VII-VI secolo a.C.) derivano da un’evoluzione interna della polis greca Il tiranno (aristocratico) attira dalla sua le frange degli scontenti e realizza un colpo di stato La nascita delle tirannidi va collegata allo sviluppo dell’oplitismo e a quello demografico ed economico: uno degli scopi dei tiranni, non a caso, è la più equa distribuzione di terre figure alternative sono: l’aisymnètes, il diallaktès, il nomothètes

La tirannide οὔ μοι τὰ Γύγεω τοῦ πολυχρύσου μέλει οὐδ' εἷλέ πώ με ζῆλος οὐδ' ἀγαίομαι θεῶν ἔργα, μεγάλης δ' οὐκ ἐρῶ τυραννίδος· ἀπόπροθεν γάρ ἐστιν ὀφθαλμῶν ἐμῶν Arch. fr. 19 W.

CONTESTO STORICO-CULTURALE A tutti questi cambiamenti, l’aristocrazia reagisce chiudendosi in gruppi elitari sempre più esclusivi: tìasi (confraternite femminili a sfondo religioso) eterìe (consorterie maschili di nobili legati da giuramento) i cui componenti si schierano a favore della lotta armata contro i tiranni.

CONTESTO STORICO-CULTURALE Profonde modificazioni nella mentalità dell’uomo greco: Senso di impotenza (ἀμηχανία) di fronte agli eventi Senso di caducità dell’esistenza umana (vd. immagine delle foglie) Approfondimento tematiche esistenziali Godimento immediato e quotidiano Civiltà di colpa: nascono i concetti di μίασμα, κάθαρσις, φθόνος θεῶν Tale visione del mondo viene riflessa nella produzione lirica!

LA LIRICA LIRICA < λύρα, è poesia cantata con l’accompagnamento della lira o di altro strumento a corda n.b.: andrebbero quindi esclusi due generi, elegia e giambo, eseguiti l’αὐλός (flauto; l’Antologia Palatina, nel canone di poeti lirici, non include gli autori di giambi o elegie) n.b. 2: in origine non esisteva tale distinzione e la poesia cantata, distinta dall’epica, si chiamava μέλος

OGGI DISTINGUIAMO TRA Παρακαταλογή: generi recitati ritmicamente con accompagnamento strumentale Μέλος: generi cantati su base melodica (si distinguono la melica monodica e corale)

Lirica MONODICA: Lirica CORALE: cantata da un singolo esecutore cantata da un coro rivolta al vasto uditorio di celebrazioni ufficiali, di carattere religioso (inni in onore di divinità) o profano (epinici in onore di personaggi pubblici meritevoli o vincitori nelle gare atletiche; parteni; epitalami etc.) poeta come professionista retribuito ess.: Alcmane, Stesicoro, Ibico, Simonide, Bacchilide, Pindaro Lirica MONODICA: cantata da un singolo esecutore rivolta a un gruppo ristretto e omogeneo (tiaso, eteria, simposio) poeta come “portavoce” di argomenti di discussione e meditazioni che coinvolgono l’intero uditorio ess.: Saffo, Alceo, Anacreonte

LA LIRICA ELEGIA: Composizione poetica caratterizzata dall’impiego del “distico elegiaco” (un esametro + un pentametro dattilici) accompagnata dal suono dell’aulòs; l’etimologia del termine è incerta - ἒ ἒ λέγειν (“dire ahi! ahi!) - ἐλεγεῖον (distico elegiaco, a partire dal V a.C.) Probabilmente il termine ἔλεγος è di origine frigia e indica lo strumento con cui si accompagnavano i poeti elegiaci, che eseguivano un particolare tipo di recitazione (παρακαταλογή), dalla particolare enfasi ritmica Fin dall’inizio l’elegia si dedica ad esprimere tematiche diverse: militari, erotiche, politiche, didascaliche, esistenziali. Il metro privilegiato è il distico elegiaco

LA LIRICA IL GIAMBO: Poesia di contenuto realistico e di natura aggressiva e beffarda, anch’essa recitata (parakataloghé) forse con accompagnamento di uno strumento a corde chiamato iambike. Il metro giambico, formato dall’omonimo piede (˘ ¯) ripetuto due volte, fu adottato, in epoca classica, nelle parti dialogate del teatro attico, nella tragedia e nella commedia, per la sua vivacità e il realismo espressivo. Anche in questo caso l’etimologia del termine ἴαμβος è incerta: Iambos, eroe figlio di Ares, grande lanciatore di giavellotto Iambe, serva di Demetra, che con le sue battute risollevava l’umore della padrona, disperata per la perdita della figlia Dal verbo ἰάπτειν (= scagliare), per il carattere aggressivo del genere Molto più probabile che la terminazione in –ambos del termine vada ricollegata a quella analoga di termini non greci come thriambos, dithyrambos, forse indicanti componimenti in onore di Dioniso e Demetra

LA LIRICA Noi intenderemo per “lirica” tutti i generi fin qui elencati, pur consapevoli delle rispettive differenze (poesia giambica, poesia elegiaca, melica monodica, melica corale) La fruizione della lirica era di tipo “orale-aurale”, il che favoriva la modifica e reinterpretazione dei testi; il risvolto pragmatico è fondamentale Si afferma una dimensione soggettiva e individuale della poesia, frutto dei cambiamenti socio-culturali in atto: il poeta si sente in diritto di denunciare una sua visione della realtà (introduzione della persona loquens) L’emergere dell’io poetico (εἰμὶ δ ἐγώ scrive per la prima volta Archiloco di Paro, fr. 1 West), tentativo di affrancamento dall’oggettività dell’epos omerico, è anche reazione intellettuale all’omologazione in atto nella società, alla diffusione dell’isonomia, alla massificazione delle opinioni (δόξα), cui viene contrapposta la ἀ-λήθεια, ovvero il “dis-velamento” della vera realtà Dietro l’io poetico, tuttavia, si cela un’intera categoria, la vecchia aristocrazia, con la propria etica e i propri principi (non si può parlare di soggettivismo in senso romantico moderno)

Principali POETI LIRICI: GIAMBOGRAFI: Archiloco, Semonide, Ipponatte POETI ELEGIACI: Callino, Tirteo, Mimnermo, Solone, Senofane, Teognide, Focilide POETI MONODICI: Alceo, Saffo, Anacreonte POETI CORALI: Alcmane, Stesicoro, Ibico, Simonide, Pindaro, Bacchilide, Corinna

STRUMENTI DELLA LIRICA

Eustache Le Sueur, Clio, Euterpe e Talia (1645) Archiloco: dati biografici Archiloco nasce nell’isola di Paro (Cicladi) da Telesicle ed Enipò (nome parlante, che vuol dire “biasimo”: la madre di Archiloco sarebbe dunque la poesia del biasimo, cioè l’invettiva giambica!). La sua vita è quella del soldato mercenario, testimoniata da numerosi frammenti: si svolge tra Paro, Taso (dove un antenato del poeta avrebbe fondato una colonia), Nasso (dove viene ucciso da un certo Calonda). Fr. 1 W. “io sono ministro di Enialio signore/ e conoscitore del dono amabile delle Muse” Secondo una leggenda (iscrizione di Mnesiepes, 7 III secolo a.C.)Archiloco avrebbe incontrato le Muse, Apparse al poeta con l’aspetto di fanciulle, che lo Derisero e sostituirono il bue che il poeta conduceva al mercato con una lira. Eustache Le Sueur, Clio, Euterpe e Talia (1645)

Alcune informazioni dubbie… Si riscontrano immagini e personaggi forse riconducibili a dei topoi letterari: Neobule e Licambe, rispettivamente la donna amata dal poeta e suo padre.