Rose coltivate, rose cantate, rose pregate, rose tessute, rose sognate, rose celebrate, rose chiuse, rose sfogliate, rose mistiche, rose donate, rose custodite, rose ricevute, rose al vento…, rose di chiostro!

Quando la rosa ogni foglia spande, allora è più bella, quando più gradita; allora è buona a metterla in grillande, prima che sua bellezza sia fuggita: sicchè, fanciulle mentre è più fiorita, coglian la bella rosa del giardino…. ( Poliziano )

La rosa è, forse, il fiore più celebrato nell'arte, nella musica, nella letteratura e nella religione di molte civiltà sin dai tempi antichi: giardini di rose furono infatti coltivati dagli Egizi fin dal 4000 a.C. Oggi le rose vengono coltivate a scopo commerciale e nei giardini per fini ornamentali; sempre nuovi ibridi sono comunque studiati con gran cura. Il genere Rosa, comprendente circa 2000 specie oltre a numerosi ibridi e cultivar, appartiene alla famiglia delle Rosaceae, che include tra l'altro i più comuni alberi da frutto, come il melo, il pesco, il pero, il ciliegio e altri, e arbusti e piante striscianti, come la fragola.

Le rose sono molto difficili da classificare e coloro che ne hanno viste poche forse possono distinguerle più precisamente di chi ne abbia esaminate molte (Carl von Linne’ 1735)

In origine la rosa aveva cinque petali bianchi o appena rosati: gli antichi la chiamavano canina. Gli studiosi discutono ancora per stabilire quando nacque la prima rosa dai molti petali: fu in Cina ai tempi di Confucio o in Persia nel IV secolo a.C.?

Erodoto descrive le rose di re Mida che avevano sessanta petali e Plinio il Vecchio ne elenca ben dodici varietà. Saffo la chiama “regina dei fiori” e i Greci la consacrarono a Venere.

Il silenzio profondo della vita in terra ce lo insegna la rosa aperta nel rosaio (F. G. Lorca 1019)

Nella tradizione cristiana la rosa bianca è stata sempre considerata simbolo della purezza associata alla figura della Vergine, Madre di Dio.

Il fascino della rosa avvolse l’austerità dei Padri della Chiesa e si raccontò di miracoli in cui rose sbocciavano sulle tombe di sante fanciulle, fiorivano canestri di pane, spuntavano roseti davanti alle grotte degli eremiti come il roseto di San Benedetto a Subiaco, coronavano nelle statue il capo di Maria che nella tradizione cristiana viene chiamata anche “Rosa Mistica”.

Delicatezza e armonia che in una rosa ricordano ai poeti e alla pietà popolare, la beltà della natura e dello spirito, compongono l’immagine della “rosa mistica” nelle litanie della Madonna. Rosa spirituale che a Dante suggerì l’intero Paradiso e che, in senso proprio, richiama la comunione dei santi. Su quei petali d’immutato splendore, rivolti al Cielo, brillano le gocce di rugiada: i Santi.

Noi poveri, ma tuoi, con la Chiesa ricorriamo alla tua tenerezza: ”Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta”. Noi miseri, sprofondati nel peccato, abbiamo udito che il Figlio hai donato per ottenerci il perdono, difendici dal male, adesso, e salvaci dalla morte eterna. Amen Rosa mistica, santa città, fortezza inespugnabile, prega per noi!

Nella tradizione islamica la rosa custodisce i cinque segreti di Allah ed è nata bianca dalla fatica di Maometto dopo l’ascesa della montagna sacra: i giardini di califfi e sultani erano colmi della sua fragranza profumata.

La rosa occupa un areale vastissimo: dalla Cina all'Europa, fino alle regioni temperate dell'America Settentrionale. Si può anche trovare vicino al circolo polare artico e ai tropici. La rosa può avere portamento eretto, rampicante o cespuglioso; il fusto risulta ricoperto da spine. Le foglie sono alterne e composte, a margine dentato. I fiori, apicali, possono essere solitari o a mazzetti.

…io vorrei sfogliare la più fresca delle rose davanti ai tuoi passi… Signore, molte rose son liete di splendere sui tuoi altari; ma pel mio cuore, rosa che ti si dona, io sogno un’altra cosa: sfogliarmi… Senza rimpianto si cammina sulla rosa sfogliata i cui petali non sono che un modesto ornamento senz’arte, io lo so bene… Gesù, per l’amor tuo ho dato la vita e l’avvenire; ad ogni sguardo mortale io, rosa per sempre sfiorita, debbo morire!...

Gesù, beltà suprema, per te debbo morire; quale felicità! Voglio provarti, sfogliandomi, che t’amo con tutto il cuore. Voglio viver quaggiù sotto i tuoi passi bambini, nel mistero; ma anche vorrei addolcire, sul Calvario, i tuoi ultimi passi… Da: La rosa sfogliata, S.Teresa di Lisieux, poesie 19 maggio 1897

L'ovario del fiore, che poi costituirà il frutto, è dapprima di color giallo diventando poi nero a maturità. Sul ricettacolo sono inseriti 5 sepali alternati con 5 petali dalle caratteristiche normali, come nelle specie più antiche, oppure più complessi, come nelle varietà più recenti. Al centro della struttura fiorale sono disposti, in modo concentrico, gli stami; in molti in molti cultivar gli stami sono trasformati in petali, formando così un fiore doppio, sul tipo della gardenia. La maggior parte delle rose ha un profumo caratteristico e specifico.

Per valli sconosciute per bianche vie scoscese della tua ragione come picchi nevosi o scintillanti e vivi del mio sole o silenziosi erti, discendi a me, sul filo teso della tua parola spaccato dalla spada che dall’alto discende a conficcarsi - io non vi accedo- a conficcarsi nel tuo profondo, sale per me, come fiotto di sangue e s’apre: la rosa. Io la raccolgo. La rosa nella Croce Io amo la dolce, immensa rosa che nel fianco amato cui non accedo perennemente sgorga come fonte materna alla mia sete. E voglio ovunque dove vita umana ripete il suo mistero sostare ricevere quel dono e spalancare ed occhi e braccia e cuore su quel legno finchè la vita spaccando la mia carne conformata faccia sgorgare l’amore ed il dolore di ogni uomo allora, dal mio seno: la dolce, dolce rosa. (Monaca, trappista)

Le rose che vengono oggi coltivate sono soprattutto ibridi di specie già apprezzate. Fra le più antiche rose conosciute troviamo la rosa francese (R. gallica), la rosa tea (R. odorata), la rosa centofoglie (R. centifolia) e la rosa damascata (R. damascena), dalle quali si ricava l'essenza di rosa, un olio essenziale usato in profumeria. Un altro importante gruppo di capostipiti delle moderne cultivar di rosa comprende la rosa rampicante del Cathay (R. cathayensis), la rosa rampicante dei cimiteri (R. wichuraiana), la rosa cinese (R. chinensis), e la rosa giapponese (R. multiflora).

…E che è un nome? Quella che noi chiamiamo rosa, anche con un altro nome avrebbe il suo profumo. ( William Skahespeare da Romeo e Giulietta)

Il nome rosa è latino. L’etimologia fa l’ipotesi, poco poetica ma fantasiosa, che derivi da rota (ruota) per la disposizione circolare dei petali nella rosa selvatica. I raggi della ruota sarebbero le divisioni tra petalo e petalo. Il glossario di botanica di Alessandro de Theis (Parigi, 1810) fa invece risalire l’origine al celtico rhood, che significa “rosso”. Divenuto rhos presso gli antichi popoli delle coste della Manica, rosha in slavo e rhodon in greco, il termine si trasformò definitivamente in rosa in latino e, in seguito, nelle lingue europee, ne mantengono tuttora la radice.

Sono diverse centinaia le cultivar conosciute e prodotte da selezioni e da ibridazioni di vecchie specie. Il gruppo più famoso di ibridi è quello delle rose tea, che presentano un'estesa gamma di colori, un profumo caratteristico e una fioritura continuata durante tutto il periodo vegetativo. Altre comuni specie coltivate comprendono le "floribunda" che hanno fiori con numerosi petali; le "polyantha", con fiori riuniti in mazzetti; le "miniatura", piante con altezza compresa tra i 7-30 cm e le rampicanti.

La rosa Cherokee (R. laevigata) e la rosa lady Banks (R. banksiae) sono specie rampicanti che vengono utilizzate frequentemente per coprire i muri dei giardini. Altre specie di rose assai popolari sono la rosa delle praterie (R. setigera), una specie rampicante originaria dell'America Settentrionale; la rosa Burnet o scozzese (R. spinosissima), una rosa estremamente resistente che presenta numerose spine; la rosa rugosa (R. rugosa), una specie giapponese che viene coltivata in siepi e i cui frutti vengono utilizzati sia commercialmente, come aroma per il tè, sia industrialmente, nella produzione di sciroppi ricchi di vitamina C.

Io ti vedo, rosa, libro socchiuso che contiene tante pagine di felicità minuziosa che non leggeremo mai. Libro magico che si apre al vento e che può venir letto ad occhi chiusi dal quale le farfalle escono confuse per aver avuto le stesse idee. Rainer Maria Rilke ( )

Ascoltatemi figli santi, e crescete come una pianta di rose su un torrente. Come incenso spandete un buon profumo, fate fiorire fiori… spargete profumo e intonate un canto di lode… (Bibbia, Sir 39,13 ss)

L’incenso al profumo di rosa viene usato nella liturgia cristiana Orientale nella festa di Pentecoste, che in Occidente è anche chiamata “Pasquarosa”

Monastero Benedettine S. Margherita Fabriano florida.pps + Foto originali: Archivio del Monastero Bibliografia: La Bibbia di Gerusalemme, EDB 1984; Carlo Pagani e Mimma Pallavicini, Rose perdute e rose ritrovate, Maggioli Editore 1991; C.Sinopoli Meditare le litanie, EDB 1992; G.Beltotto, Ho intervistato il silenzio, Città Armoniosa 1979; S.Teresa di G.Bambino, Gli Scritti, Tipografia Vaticana 1995; Rose antiche in giardino di palazzo, Centro studi di storia del costume, Padova;, Virtualis, voce: rosa, Enciclopedia virtuale di famiglia cristiana Ed. S.Paolo CD: Natura