IL LICEO DELLE SCIENZE SOCIALI © 2003 di Anna Jannelli.

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IL LICEO DELLE SCIENZE SOCIALI © 2003 di Anna Jannelli

1 IMPIANTO CONCETTUALE E IDENTITA FORMATIVA FORMATIVA Asse culturale dellindirizzo Oggetto specifico STORICO-ANTROPOLOGICO SOCIETA CONTEMPORANEA NELLA SUA COMPLESSITA OTTICA SCIENTIFICA Profilo formativo PRE - PROFESSIONALE Operatività dei saperi Capacità Critico/ rielaborative e teoriche

2 PROFILO EDUCATIVO E CULTURALE Per il liceo delle scienze umane. Approfondire unitariamente la cultura liceale dal punto di vista specifico delle principali teorie che consentono di interpretare con metodi scientifici aspetti esistenziali e relazionali dellesperienza umana nel tempo. In particolare: unificare concetti e metodi di indagine appartenenti a contesti disciplinari diversi nellambito delle scienze umane; utilizzare strumenti di raccolta, di analisi ed interpretazione dei dati propri delle scienze umane considerate e di natura sia qualitativa sia quantitativa; confrontare teorie e strumenti necessari per comprendere, oggi e nel tempo storico, la complessità della situazione umana, individuale e sociale, e per far luce sulle modalità delle relazioni interpersonali; individuare i modelli e le strutture educative che hanno favorito nel tempo e che favoriscono oggi i rapporti tra generazioni e la trasmissione individuale e sociale dei valori, dei significati e del sapere; Documento del Ministero dellIstruzione

3 cogliere e classificare sulla base di parametri ben definiti, in situazioni reali e simulate, le variabili storico sociali che influenzano i fenomeni educativi e i processi formativi; studiare la civiltà, la storia delluomo e delle sue produzioni simboliche, impiegando anche paradigmaticamente, teorie, linguaggi e metodi scientifici; acquisire conoscenze e competenze scientificamente fondate, relative alla propria e allaltrui esperienza esistenziale e relazionale, padroneggiando metodologie interdisciplinari; comprendere i problemi della realtà socioeconomica, analizzando le dinamiche del lavoro; ricostruire aree omogenee di fenomeni sociali, cogliendo sistematicamente le interazioni tra individui, gruppi e sistemi sociali.

4 ELEMENTI CARATTERIZZANTI Organizzazione modulare della didattica Definizione degli obiettivi in termini di conoscenze e competenze Individuazione di aree tematiche trasversali a più discipline Compresenze Flessibilità Le esperienze di stage nel triennio

5 ORGANIZZAZIONE MODULARE Il modulo rappresenta una parte significativa, altamente omogenea ed unitaria, dellintero percorso formativo. Ogni modulo, che può essere di natura disciplinare, pluri o interdisciplinare, consente di assolvere in un tempo definito ben specifiche funzioni formative, sulla base di determinati prerequisiti, di perseguire precisi obiettivi cognitivi verificabili e di stabilire gli opportuni interventi di recupero. Definizione di modulo: I moduli sono, pertanto, sezioni di un curricolo ad alta omogeneità interna rispetto: ai contenuti che debbono essere svolti; alle abilità, conoscenze e competenze che gli studenti dovranno padroneggiare al termine del modulo stesso.

6 GLI ELEMENTI FONDAMENTALI DI UN MODULO OBIETTIVI Vengono definiti in termini di conoscenze e competenze. PREREQUISITI Le conoscenze e le competenze in possesso degli studenti. CONTENUTI Si tratta di individuare un tema articolato nei suoi elementi fondamentali. METODOLOGIE Le metodologie che si intendono adottare in rapporto alle diverse attività che comporta litinerario previsto. VERIFICHE Le tipologie di prove che si intendono utilizzare. RECUPERO Le attività di apprendimento per quelle conoscenze e competenze eventualmente non acquisite dagli allievi. TEMPO La durata presumibile del modulo.

7 INDIVIDUAZIONE DEI CONTENUTI Richiede una rilettura critica delle singole discipline per individuare: nuclei fondanti le relazioni che intercorrono tra gli stessi I Nuclei fondanti sono rappresentati dalle conoscenze essenziali, dai concetti chiave e dalle metodologie di ricerca. Solo successivamente si procede alla scelta degli argomenti e delle attività funzionali alla presentazione della struttura delle discipline. Lidentificazione dei moduli in cui suddividere lattività didattica nasce, quindi, da questa strategia di definizione dei contenuti, che, naturalmente, dovranno essere selezionati anche in rapporto alle abilità, conoscenze e competenze che gli allievi padroneggiano in ingresso e a quelle che si perseguono in uscita. Questo è il modo di garantire che i moduli, pur rappresentando un insieme compatto ed omogeneo, siano anche logicamente connessi tra di loro.

8 CONOSCENZE E COMPETENZE CONOSCENZE I saperi disciplinari vanno definiti in termini di conoscenze e competenze che rappresentano gli obiettivi dellapprendimento DATI, NOZIONI, ECC…. NUCLEI CONCETTUALI INSIEME DI RELAZIONI RICHIEDE ANCHE LA COMPRENSIONE/ELABORAZIONE COMPETENZE PADRONANZA ORGANIZZAZIONE UTILIZZAZIONE OPERATIVITA

9 ALCUNE PRECISAZIONI SU CONOSCENZE E COMPETENZE Definire lapprendimento in termini di competenze può dar luogo ad alcuni timori, i più significativi sono: la subordinazione del sapere al saper fare; il venir meno di una scuola finalizzata alla crescita culturale; laffermarsi di una visione che riduca e penalizzi le componenti implicite e non oggettivabili dellapprendimento e dellesercizio dei saperi. Tali timori non hanno ragion dessere se si si pensa alle competenze come: MODALITA DEL SAPER FARE COGNITIVO E CONOSCITIVO,FINALIZZATE ALLA COSTRUZIONE CONSAPEVOLE DEI PROCESSI DI ELABORAZIONE DELLA CONOSCENZA DISCIPLINARE La relazione che si stabilisce tra conoscenze e competenze è, quindi, quella di un processo circolare continuo.

10 UN ESEMPIO Un esempio concreto legato ad una disciplina, in questo caso la storia, può essere utile per chiarire meglio il concetto di competenza. COMPETENZE PREVISTE Delimitare campi dindagine Riconoscere e selezionare dati pertinenti Concettualizzare entro quadri conoscitivi di riferimento Porsi domande/ formulare ipotesi/ impostare e risolvere problemi Applicare criteri e parametri interpretativi Lallievo riconosce in un testo/ documento la possibilità di utilizzarlo come fonte di conoscenze storiche, riesce a collocarlo nel tempo sulla base di indizi interni/ esterni, ne ricava alcune informazioni e/o alcuni elementi problematici sotto forma di interrogativi o di ipotesi, cui sia possibile dare risposte o verificare, ricavando dati dal testo stesso o compiendo altre attività di ricerca.

11 ORGANIZZAZIONE MODULARE INTERDISCIPLINARE Richiede, necessariamente, da parte dei docenti del Consiglio di classe un lavoro condiviso e comune di elaborazione del percorso didattico da attuare in una determinata classe, specificatamente sui seguenti aspetti: OBIETTIVI I docenti del Consiglio di classe definiscono gli obiettivi trasversali, comuni a tutte le discipline, sia finali sia per ogni modulo previsto. Ogni insegnante deve, poi, calibrare, i propri obiettivi specifici così da concorrere al raggiungimento di quelli comuni. Comune è la strategia di definizione dei contenuti. Questo rappresenta il vero approccio interdisciplinare. Che consente, anche, di individuare connessioni tra i diversi saperi e tematiche pluridisciplinari. Non si tratta, ovviamente, di adottare la stessa metodologia, ma di concordare linee metodologiche comuni. Si tratta di stabilire le tipologie di verifica da utilizzare CONTENUTI METODOLOGIE VERIFICHE

12 METODOLOGIE Se si procede secondo il modello dellorganizzazione modulare interdisciplinare e si definiscono i contenuti e gli obiettivi secondo le modalità proposte, nasce, inevitabilmente, il problema delle metodologie, sia a livello individuale sia del Consiglio di classe. Non si tratta di accordarsi su di ununica metodologia: tutte le metodologie hanno pieno diritto di cittadinanza allinterno di un percorso, ma di individuare linee metodologiche comuni. Comprendere, elaborare, padroneggiare, organizzare, utilizzare, operare sono tutti termini che, comunemente, vengono usati per indicare ciò che gli studenti dovrebbero imparare a fare. Ognuno di questi termini indica, in realtà, una competenza complessa, frutto di operazioni mentali interconnesse tra di loro, che è difficile che si possa sviluppare compiutamente in modo spontaneo. ESPERIENZE DI APPRENDIMENTO Porsi tali competenze come obiettivi significa individuare ESPERIENZE DI APPRENDIMENTO che consentano agli allievi di strutturarle.

13 VERIFICHE Sulle prove di verifica gli elementi da focalizzare e sui quali trovare un accordo sono i seguenti: la diversificazione delle tipologia di prova; lintroduzione di prove che abbiano il carattere di vere e proprie esercitazioni, con precise indicazioni di lavoro e con consegne chiare ed esplicite.

14 FLESSIBILITA E COMPRESENZE Definizione di flessibilità: rappresenta un elemento insito nellorganizzazione modulare e prevede che il tempo venga considerato come una variabile che dipende dalla qualità della proposta formativa, variazioni nellimpiego degli spazi e delle risorse in generale e nel rapporto numerico docenti/allievi, a seconda dellattività che si deve svolgere e delle sue precipue finalità. Le situazioni che seguono illustrano alcune delle possibili applicazioni. Discipline con un numero esiguo di ore annuali possono concentrare lattività in un determinato periodo dellanno. Si possono organizzare in termini di flessibilità anche le situazioni di compresenza di due discipline. Le situazioni in cui appare più efficace rivolgersi a gruppi di allievi meno numerosi del gruppo classe: attività di consolidamento, di approfondimento, sperimentali e di ricerca, di recupero e di sostegno.

15 COMPRESENZE Le compresenze sono inserite nel quadro orario settimanale per unora alla settimana. Esistono, però, altre possibilità di organizzazione legate alla flessibilità, anche perché la compresenza va interpretata correttamente come codocenza. Sulla base di un progetto concordato, si possono definire momenti in cui i docenti sono entrambi presenti in classe ed altri in cui ognuno svolge da solo componenti specificatamente disciplinari. Le ore di compresenza possono essere raggruppate in un determinato periodo dellanno. La classe può essere suddivisa in due gruppi che svolgono attività diverse. Si può prevedere un progetto comune a più docenti o legato a discipline diverse da quelle previste nel quadro orario ministeriale.

16 LO STAGE Questa esperienza viene normalmente organizzata nel triennio e rappresenta la forma più consistente di esperienza di apprendimento. Nel documento del Ministero dellistruzione si precisa che nel percorso liceale……le esperienze di stage …… sono promosse come modalità psicologiche, organizzative, metodologiche e didattiche per giungere alla conoscenza, per precisare meglio concetti e relazioni fra concetti, per illuminare teorie da sole non intuitive, piuttosto che per dimostrare capacità (professionali)….. Nello stage: i contenuti debbono essere significativi, rilevanti, cioè, per lindirizzo. lorganizzazione deve essere tale da consentire una vera e propria attività di ricerca. Il sapere scolastico deve essere posto in relazione con la realtà per comprenderla e per trarne nuovi elementi di conoscenza.