RETE DEL SAPERE LABORATORIO STORIA Palermo. Sicilfia t.

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RETE DEL SAPERE LABORATORIO STORIA Palermo

Sicilfia t

Nel 409 a.C. i cartaginesi distrussero la città greca di Himera

Il 26 novembre del 2011 lo stabilimento Sicilfiat di Termini Imerese viene chiuso definitivamente )

Papà dice sempre che di crisi ce ne sono state tante ma una cosa così non si era mai vista (Giuseppe, 2008) Papà dice sempre che di crisi ce ne sono state tante ma una cosa così non si era mai vista (Giuseppe, 2008)

Un percorso sulla storia del novecento centrato sulle crisi economiche è didatticamente vantaggioso La crisi economica è questione socialmente viva (C. Heimberg) Le crisi economiche sono strutture organizzatrici delle conoscenze storiche perché aggregano e collegano tra loro eventi, fatti e processi storici La crisi economica consente di collegare locale con globale Le crisi economiche consentono uno sguardo credibile sulla storia del novecento La crisi economica è questione socialmente viva (C. Heimberg) Le crisi economiche sono strutture organizzatrici delle conoscenze storiche perché aggregano e collegano tra loro eventi, fatti e processi storici La crisi economica consente di collegare locale con globale Le crisi economiche consentono uno sguardo credibile sulla storia del novecento

Tre carte da giocare Il paradigma dei cicli economici di "Schumpeter- Freeman-Perez" Il modello di organizzazione dei contenuti storici di Ross Dunn Una ipotesi metodologico-didattica “costruttivista” elaborata da Maria Famiglietti Il paradigma dei cicli economici di "Schumpeter- Freeman-Perez" Il modello di organizzazione dei contenuti storici di Ross Dunn Una ipotesi metodologico-didattica “costruttivista” elaborata da Maria Famiglietti

LA TEORIA DEL CICLO ECONOMICO Il ciclo economico è uno schema secondo il quale un’economia si espande, poi si contrae e successivamente si riprende. Il ciclo economico è uno schema secondo il quale un’economia si espande, poi si contrae e successivamente si riprende. Durante la fase di espansione il PIL aumenta e la disoccupazione diminuisce, mentre il contrario avviene in fase di recessione. Durante la fase di espansione il PIL aumenta e la disoccupazione diminuisce, mentre il contrario avviene in fase di recessione. Con recessione si indica in genere una fase di rallentamento dell’attività economica. Nello specifico, "due trimestri consecutivi di PIL in calo" indicano una recessione economica. Con recessione si indica in genere una fase di rallentamento dell’attività economica. Nello specifico, "due trimestri consecutivi di PIL in calo" indicano una recessione economica. LE ONDE KONDRATIEV

Una periodizzazione dei cicli economici Il paradigma di "Schumpeter-Freeman-Perez" che prevede dalla rivoluzione industriale fino ai giorni nostri cinque “onde”, con una sesta in corso. Rivoluzione industriale 1771 Rivoluzione industriale Era del vapore e delle ferrovie 1829 Era dell'acciaio, dell'elettricità e dell'ingegneria pesante 1875 Era del petrolio, dell'automobile e della produzione di massa 1908 Era dell'informatica e delle telecomunicazioni 1971 Il paradigma di "Schumpeter-Freeman-Perez" che prevede dalla rivoluzione industriale fino ai giorni nostri cinque “onde”, con una sesta in corso. Rivoluzione industriale 1771 Rivoluzione industriale Era del vapore e delle ferrovie 1829 Era dell'acciaio, dell'elettricità e dell'ingegneria pesante 1875 Era del petrolio, dell'automobile e della produzione di massa 1908 Era dell'informatica e delle telecomunicazioni 1971

La storia per scale geografiche I panorami sono i processi mondiali I paesaggi visualizzano fatti, eventi, situazioni e problemi specifici I casi riguardano fatti di storia nazionale e locale, storie particolari e personaggi I panorami sono i processi mondiali I paesaggi visualizzano fatti, eventi, situazioni e problemi specifici I casi riguardano fatti di storia nazionale e locale, storie particolari e personaggi

Un percorso metodologico dal semplice al complesso Problematizzare una questione socialmente viva Socializzare e generalizzare esperienze e conoscenze degli alunni Costruire un modello “artigianale” basato sul sapere “di strada” degli alunni Applicare il modello “artigianale” alla conoscenza storica (Laboratorio delle conoscenze) Arricchire il modello e ricostruirlo in modo “complesso” Problematizzare una questione socialmente viva Socializzare e generalizzare esperienze e conoscenze degli alunni Costruire un modello “artigianale” basato sul sapere “di strada” degli alunni Applicare il modello “artigianale” alla conoscenza storica (Laboratorio delle conoscenze) Arricchire il modello e ricostruirlo in modo “complesso”

Costruire il modello

Conversazione guidata 1 (Perché una fabbrica chiude? Cosa accade agli operai? Cosa accade nella società?) Più industrie producono la stessa merce Una vende a prezzi più bassi (concorrenza) Eccesso di produzione delle merci più costose (sovrapproduzione) Restano invendute nei magazzini (scorte) La fabbrica fallisce e chiudeGli operai perdono il lavoro Senza stipendio non comprano più merci Molti commercianti chiudono bottega Si diffonde miseria e povertà nella società. Operai e disoccupati protestano con scioperi e manifestazioni (conflitto sociale) Molti sono costretti a emigrare in cerca di lavoro Lo stato perde la fiducia dei cittadini Altre fabbriche falliscono Non restituiscono i prestiti alle banche Le banche falliscono Molte persone perdono i loro risparmi

Conversazione guidata 2 (In che modo si può evitare la concorrenza? In che modo si può evitare il fallimento delle fabbriche e la disoccupazione? In che modo si possono smaltire le merci invendute? INTERVENTO DELLO STATONUOVA ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA PRODUTTIVO NUOVE TECNOLOGIE Lo stato controlla o diventa proprietario di banche, industrie e aziende e impedisce il loro fallimento. Lo stato tassa i più ricchi e così aiuta i ceti più poveri e i disoccupati con sussidi o creando posti di lavoro. Il governo vieta l’arrivo di merci provenienti dall’estero per evitare la concorrenza alle aziende della nazione Gli industriali spostano le loro aziende in aree del mondo dove pagano meno tasse e salari più bassi e possono resistere alla concorrenza. Gli industriali introducono nuove tecnologie per produrre merci che possano piacere ed essere vendute.

Crisi di sovrapproduzione Fallimento di industrie, banche e negozi Risposte alla crisi Intervento dello stato Aumento della tassazione per creare posti di lavoro Divieto di importazione di merci Lo stato compra o aiuta le industrie in crisi Nuova organizzazione industriale Delocalizzazione Nuove tecnologie industriali Disoccupazione, emigrazione, conflitto sociale Perdita di fiducia dei cittadini verso lo stato LA MAPPA DELLA CRISI SECONDO GLI ALUNNI

Il modello di ciclo economico Fase di sviluppo economico Crisi di sovrapproduzione Risposte alla crisi Nuova fase di sviluppo economico

Problematizzare l’esperienza Confrontare il modello “artigianale” con la conoscenza storica

Il panorama mondiale

Panorama 1 Alla fine del XIX secolo e nel XX secolo l’economia è mondiale Alla fine del XIX secolo si diffondono ferrovie e navi a vapore (rivoluzione dei trasporti) Prodotti di tutti i continenti affluiscono in Europa e nei paesi industrializzati A partire dal 1870 si diffondono tecnologie produttive in Europa, Usa e Giappone Aumenta la produzione di merci e prodotti agricoli Si sviluppa il commercio mondiale Nuove terre in Asia, e America latina, Russia e USA sono messe a coltura A partire dal 1870 aumenta la produzione agricola mondiale

Panorama 2 Aumenta la concorrenza mondiale Alla fine del XIX secolo il prezzo del grano prodotto negli USA diminuisce. Crisi di sovrapproduzione nel 1873 Negli anni venti del 900 il costo dei prodotti industriali europei diminuisce. Crisi di sovrapproduzione nel 1920 e 1929 Negli anni settanta del 900 aumenta il prezzo del petrolio Crisi energetica nel

Quattro paesaggi del passato e uno tra presente e futuro

Fase di sviluppo economico Crisi di sovrapproduzione Risposte alla crisiNuova fase di sviluppo economico Aumento della produzione di grano nel mondo Rivoluzione dei trasporti (ferrovie e navi a vapore) Sviluppo del commercio mondiale Diminuzione del prezzo del grano Caduta dei prezzi in Europa Fallimenti di industrie, banche e aziende agricole Protezionismo Colonialismo Formazione di trust e monopoli industriali Diffusione dell’acciaio e dell’elettricità Sviluppo dell’ industria pesante e dei consumi La crisi del

Tre casi italiani L’emigrazione italiana e europea alla fine del XIX secolo L’Italia di fronte alla crisi: da Crispi a Giolitti 1893, Natale di sangue a Lercara Friddi (laboratorio di storia locale) L’emigrazione italiana e europea alla fine del XIX secolo L’Italia di fronte alla crisi: da Crispi a Giolitti 1893, Natale di sangue a Lercara Friddi (laboratorio di storia locale)

Dai documenti la ricostruzione della strage di Lercara Friddi del dicembre del 1893 nella quale muoiono due donne e cinque uomini colpiti dal fuoco dei soldati Greco Antonina, anni 30 Piazza Francesco, fu Michele, anni 36, zolfataio Lo Monaco Paolo, fu Salvatore, anni 28, contadino Di Gregorio Antonino, fu Salvatore, anni 30, zolfataio Vicari Stefano di Francesco, anni 30, zolfataio Seminerio Teresa, anni 26, contadina Mavaro Gaspare, anni 22, bracciante

La crisi dopo la Prima Guerra Mondiale Fase di sviluppo economico Crisi di sovrapproduzione Risposte alla crisiNuova fase di sviluppo economico Sviluppo dell’industria pesante e dei consumi Le popolazioni europee impoverite dalla prima guerra mondiale riducono i consumi Prestiti USA alle nazioni europee Invenzione della catena di montaggio negli USA Diffusione negli USA della fabbrica fordista e della produzione in serie di automobili

Laboratorio La catena di montaggio: due film a confronto Filmati sulla fabbrica Ford ai primi del novecento, con interviste ad alcuni operai che vi hanno lavorato Tempi Moderni: il punto di vista di C. Chaplin sul fordismo

La crisi del 1929 Fase di sviluppo economico Crisi di sovrapproduzione Risposte alla crisiNuova fase di sviluppo economico Diffusione della fabbrica fordista anche in Europa Aumento della produzione industriale mondiale Saturazione del mercato coloniale Crollo dei prezzi delle merci americane a causa della concorrenza di quelle europee Negli anni trenta anche le merci europee restano invendute Lo stato prende il controllo dell’economia: Lo stato padrone Lo stato autarchico Lo stato sociale Si afferma lo stato sociale che favorisce lo sviluppo dei consumi e la crescita economica in Europa e Usa

LO STATO PADRONE Lo stato diventa proprietario dei mezzi di produzione (fabbriche e terre) Scompaiono i ricchi proprietari di terre e i cittadini sono tutti al servizio dello stato Si impedisce la disoccupazione e la crisi di sovrapproduzione Lo stato pianifica cosa e quanto produrre

LO STATO AUTARCHICO Vuole essere autosufficiente Attua il protezionismo Finanzia opere pubbliche Crea industrie e banche di stato Sostiene l’industria bellica Intraprende continue guerre di conquista territoriale Per ricavare risorse e ricchezze Che finanzino lo stato

LO STATO SOCIALE Lo stato sostiene i redditi e l’occupazione Garantendo pensioni e servizi sociali Garantendo sussidi ai disoccupati Aumento dei consumi Sviluppo industriale Aumenta la ricchezza della nazione Lo stato tassa i cittadini in modo progressivo Finanzia lo stato sociale Finanziando opere pubbliche Salvando imprese e banche dal fallimento

ALCUNI CASI ESEMPLARI Il New Deal negli USA Le guerre italiane tra il 1935 e il 1941 Piani quinquennali e collettivizzazione in URSS

La crisi energetica del 1973 Fase di sviluppo economico Crisi di sovrapproduzione Risposte alla crisiNuova fase di sviluppo economico Decolonizzazione Lo stato sociale nei paesi industrializzati sostiene redditi e consumi creati dalla produzione industriale in serie Fine del protezionismo e sviluppo del commercio mondiale Aumento del prezzo del petrolio e dei prodotti industriali Stagflazione nelle società industriali Crisi finanziaria dello stato: aumento del debito pubblico e delle tasse Riduzione dell’intervento statale in economia (neoliberismo) Delocalizzazione e deindustrializzazione Produzione Just in time (toyotismo). Rivoluzione informatica Diffusione della fabbrica automatizzata Sviluppo di reti informative e finanziarie mondiali

I casi Lo sciopero dei minatori inglesi (1984 – 1985) La questione mediorientale e le guerre del Golfo Delocalizzazione e questione ambientale Lo sciopero dei minatori inglesi (1984 – 1985) La questione mediorientale e le guerre del Golfo Delocalizzazione e questione ambientale

Un nuovo modello Rivoluzione industriale Sviluppo industriale fordista Crisi di sovrapproduzione Crisi economica Risposte alla crisi Riduzione dell’intervento dello stato Delocalizzazione Produzione industriale just in time Nuove tecnologie Diffusione di fonti energetiche rinnovabili Rivoluzione informatica Crisi sociale Crisi finanziaria dello stato Crisi di fiducia dei cittadini verso lo stato Consumo di risorse naturali e di fonti energetiche non rinnovabili Crisi ambientale e energetica

La crisi attuale: il punto più basso della sesta onda k 2000 ? Il prezzo del petrolio continua a essere alto La speculazione finanziaria mondiale ? Il prezzo del petrolio continua a essere alto La speculazione finanziaria mondiale

Il c LA SICILFIAT E IL PREZZO DEL PETROLIO 1970Lo stabilimento sorse nel territorio comunale di Termini Imerese grazie ad un consistente contributo della Regione Siciliana erogato al gruppo Fiat; venne così creata la "Sicilfiat" una società a partecipazione regionale di cui la Fiat deteneva il pacchetto di maggioranza con il 60% delle azioni. 1977La Fiat acquisì la totalità delle azioni per cui lo stabilimento divenne uno dei tanti del gruppo con una forza lavoro di circa 1500 addetti. Negli anni ottanta essa salì fino a 3200 addetti. Anni novanta Il numero di impiegati scese fino a 1900 a causa delle numerose ristrutturazioni dell’impianto. 2011Il 26 novembre finì la trattativa riguardante gli incentivi alla mobilità per i lavoratori dello stabilimento, che fu dismesso definitivamente dalla Fiat il 31 dicembre.

La crisi finanziaria vista da un ubriacone (da: La crisi finanziaria raccontata da Heidi, in A. Brusa, L’Atlante delle storie, vol. 2, Palumbo Editore) Heidi è la proprietaria di un bar a Berlino. Per incrementare le vendite, decide di offrire ai clienti -per la maggior parte ubriaconi perdigiorno- la possibilità di bere pagando in seguito. Tiene i conti su un taccuino, concedendo in pratica agli avventori un mutuo subprime, consistente in un prestito dato ad uno che non da garanzie che lo pagherà in futuro. Quando la voce si sparge, i clienti affollano il bar di Heidi. Le vendite esplodono. Approfittando della libertà dei clienti di pagare con comodo, Heidi aumenta il prezzo per vino e birra, le bevande più richieste. I suoi profitti crescono. Un giovane e dinamico consulente della banca locale si accorge che i debiti degli avventori sono una garanzia per il futuro, e così aumenta il credito di Heidi presso la banca. Non ha ragioni per preoccuparsi, dato che vede i debiti degli alcolisti come garanzia collaterale. Nella direzione generale della banca, esperti di finanza trasformano le risorse del cliente in Bevibonds, Alcoolbonds e Vomitbonds. I bonds ( le obbligazioni) sono poi piazzati sul mercato globale. Nessuno capisce cosa significhino i nomi, o come i bonds siano garantiti. In ogni caso, il prezzo continua a a salire e si vendono alla grande. Un bel giorno, malgrado il prezzo sia ancora in salita, un manager del rischio alla banca (che viene poi licenziato perché pessimista) decide che è ora di richiedere il pagamento dei debiti contratti dai beoni al bar di Heidi. Ma loro non possono. Heidi non riesce a ripagare il suo debito bancario e fa bancarotta. I Bevibonds e gli Alcoolbonds crollano del 95%. I Vomitbondshanno una migliore performance, e si stabilizzano dopo una perdita dell'80%. I fornitori di Heidi, che le avevano garantito pagamenti posticipati, e avevano investito nei bonds, si trovano davanti ad un disastro. Il fornitore di vino fallisce, e quello della birra viene acquistato da un concorrente. La banca, invece, viene salvata dal governo dopo frenetiche consultazioni dei leader dei vari partiti, e i fondi necessari per l'operazione di salvataggio reperiti grazie ad una nuova tassa pagata dagli astemi.

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