Il brigantaggio
Per brigantaggio si suole definire una forma di banditismo caratterizzata da azioni violente ma che ha avuto, in altre circostanze, risvolti insurrezionalisti a sfondo politico e sociale. Con questo termine, ci si riferisce, generalmente, alle bande armate presenti nel Mezzogiorno fra la fine del XVIII secolo e il primo decennio successivo alla proclamazione del Regno d'Italia.
Il brigantaggio, sin dalla sua genesi, aveva come causa di fondo la miseria. Tra i primi a capirlo ci fu Francesco Saverio Sipari che cito nel 1863 : «il brigantaggio non è che miseria, è miseria estrema, disperata.».
“Il brigantaggio dell’età risorgimentale” Con la nascita del Regno d'Italia, nel 1861 iniziarono a sorgere insurrezioni popolari contro il nuovo governo, che interessarono le ex province del Regno delle Due Sicilie. Le condizioni economiche peggiorate, l'incomprensione della nuova classe dirigente, l'aumento delle tasse e dei prezzi dei beni di prima necessità, l'aggravarsi della questione demaniale dovuta all'opportunismo dei ricchi proprietari terrieri furono le cause principali del brigantaggio post-unitario . Il brigantaggio postunitario fu, secondo alcuni, una delle prime guerre civili dell'Italia contemporanea e fu soffocato con metodi brutali, tanto da scatenare polemiche persino da parte di esponenti liberali e politici di alcuni stati europei.
Chi erano i briganti I briganti del periodo erano principalmente persone di umile estrazione sociale ed ex soldati dell'esercito delle Due Sicilie, la loro rivolta fu incoraggiata e sostenuta dal governo borbonico in esilio, dal clero e da movimenti esteri come i carlisti spagnoli. Numerosi furono i briganti del periodo che passarono alla storia. Carmine "Donatello" Crocco, originario di Rionero in Vulture (Basilicata), fu uno dei più famosi briganti di quel periodo. Egli riuscì a radunare sotto il suo comando circa duemila uomini, compiendo scorribande tra Basilicata, Campania, Molise e Puglia, affiancato da luogotenenti come Ninco Nanco e Giuseppe Caruso.
Ecco alcuni fra i briganti più famosi Carmine Crocco Giuseppe Caruso Cosimo Giordano Da ricordare è anche il campano Cosimo Giordano, brigante di Cerreto Sannita che divenne noto per aver organizzato una strage ai danni di alcuni soldati del regio esercito, accadimento che porterà in seguito al massacro di Pontelandolfo e Casalduni
Anche le donne Anche le donne parteciparono attivamente alle rivolte postunitarie, come le brigantesse Filomena Pennacchio, Michelina Di Cesare, Maria Maddalena De Lellis e Maria Oliverio. Filomena Pennacchio Caterina Di Cesare
Come fu combattuto il Brigantaggio Per acquietare la ribellione meridionale, furono necessari massicci rinforzi militari e promulgazioni di norme speciali (come la legge Pica), dando origine uno scontro che porterà migliaia di morti. La repressione del brigantaggio postunitario fu molto cruenta e fu condotta da militari come Enrico Cialdini, Alfonso La Marmora, Pietro Fumel, Raffaele Cadorna e Ferdinando Pinelli, che destarono polemiche per i metodi impiegati.