LA COSTRUZIONE DI NUOVI LEGAMI

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LA COSTRUZIONE DI NUOVI LEGAMI amicizia, banda e gruppo

L’IMPORTANZA DEI COETANEI La ricerca del rapporto con i coetanei è l’espressione di due bisogni: il bisogno di autonomia dalle figure genitoriali il bisogno di fare nuove esperienze da affrontare da solo senza la tutela dell’adulto. Il gruppo funge da punto di appoggio per la realizzazione di questa autonomia e da rifugio, esso costituisce un luogo dove l’adolescente può davvero sentirsi alla pari.

Molti adolescenti hanno difficoltà a separarsi dai loro genitori e il gruppo li appoggia in questa operazione evolutiva. Esigenza di formare un “corpo collettivo”che avanza o indietreggia in modo solidale in funzione delle circostanze e delle aspirazioni. Sottrarsi all’influenza degli adulti, fare blocco e trovare una collocazione nel mondo, farsi riconoscere come soggetti sociali.

Tipi di gruppi In base alla natura della loro origine i gruppi si dividono in: Gruppi non – volontari; Gruppi semi – volontari; Gruppi volontari.

GRUPPO NON - VOLONTARIO Un esempio di gruppo non volontario è il gruppo classe che a prima vista può apparire compatto ed omogeneo ma che in realtà è costituito da sottogruppi volontari. All’interno del gruppo classe si distinguono tre figure principali: il leader il rifiutato l’isolato

GRUPPO SEMI - VOLONTARIO Costituisce un esempio di gruppo semi-volontario gli Scout. Questi gruppi vengono definiti semi-volontari perché generalmente l’ingresso in queste formazioni avviene su spinta e decisione del genitore e perché sono spesso gestiti da un adulto “capo”. Proprio pe La presenza di adulti è sentita nel gruppo Finalità: espressione di valori, azioni concrete ed esperienze, per questi motivi spesso verso i 14 anni i ragazzi li abbandonano.

GRUPPO VOLONTARIO Sono quei gruppi in cui l’individuo decide volontariamente i coetanei con cui stare. l’amico/a del cuore la banda o club il gruppo vero e proprio

Generalmente è dello stesso sesso e della stessa età. GRUPPO VOLONTARIO L’amico/a del cuore. Generalmente è dello stesso sesso e della stessa età. L’amico è qualcuno disposto ad ascoltare e a comprendere senza dare giudizi, con cui condivide interessi ed esperienze e con cui confrontarsi e confidarsi. Il confronto con una persona complementare consente all’adolescente la possibilità di comprendere meglio se stesso, le proprie difficoltà e i propri punti di forza.

la confidenza reciproca la discrezione l’esclusivismo GRUPPO VOLONTARIO Gli elementi fondamentali che stanno alla base di un rapporto di amicizia sono tre: la confidenza reciproca la discrezione l’esclusivismo

GRUPPO VOLONTARIO La banda. E’ tipica della preadolescenza, è composta da persone dello stesso sesso (maschi) e di diversa estrazione sociale, ma dello stesso microcosmo (ad esempio stesso quartiere). Poggia sul desiderio di avventura e di fare nuove esperienze in cui sperimentare se stessi e le proprie abilità (imparare ad andare in motorino, ad usare il computer, fare sport, ecc)

La banda. La banda dovrebbe assumere il valore di un rito di passaggio, a volte però i componenti tendono a rimanere fissati ad un presente mitico o a un passato idealizzato in cui sopravvive il senso di onnipotenza infantile e la tendenza a realizzare i propri desideri in un mondo separato

La banda. In queste eccezioni la banda presenta una struttura fortemente gerarchica con regole molto rigide, a volte violente, che servono a dare sicurezza e punti di riferimento ai membri, ma che sono tipiche di uno stile di vita ancora immaturo.

GRUPPO VOLONTARIO Il club. E’ composto da ragazze della stessa età e rispetto alla banda è un gruppo più intimo basato principalmente sulla conversazione (ragazzi, musica, cinema, attori, cambiamenti e cura del corpo, primi innamoramenti, ecc)

GRUPPO VERO E PROPRIO Gruppo ben definito, in adolescenza e fine preadolescenza. gruppi di partiti o associazioni giovanili: permettono la realizzazione di forme di azioni, di rendere possibili sogni e realtà possibili, si ritrova il senso di identità sociale, parità col gruppo Compagnia: aiuta a stabilire ritrovandosi assieme norme e comportamenti sociali

Rapporti tra un giovane e l'adulto MARGINALITA' PSICOLOGICA VOLONTARIA: L'autonomia intellettuale e le nuove acquisizioni rendono insofferente il giovane per convinzioni. Desiderio di opporsi ai principi degli adulti. Il bisogno di elaborare convinzioni personali crea situazioni di marginalità caratterizzata da un periodico alternarsi di uscite e di rientri. Nella fanciullezza il mondo irreale permette al bambino di allontanarsi dalla famiglia mentalmente, in preadolescenza, questo mondo viene a sostituirsi con quello della realtà, per cui si apre la necessità di spazi e momenti propri.

Rapporti tra un giovane e l'adulto Necessità di ritorni per acquisire sicurezza, molte volte si trova la porta chiusa. Difficoltà dei genitori a comprendere la marginalità volontaria e ad adeguarsi con la dovuta duttilità. Disinteresse per le esperienze del figlio (per lasciargli la sua libertà) Concedere libertà e fiducia, ma nello stesso tempo si resta pronti a dargli aiuto, senza rinfacciare nulla

Rapporti tra un giovane e l'adulto MARGINALITA' SOCIALE: Il giovane viene a trovarsi in essa, determinata dal tipo di trasformazioni che sta vivendo, che non lo fanno partecipe né di un gruppo né di un altro. Per reagire a questa situazione ci sono due soluzioni: L'AMICO GRUPPI A FORMAZIONE VOLONTARIA in una collettività in cui il ragazzo sceglie di entrare L'adesione al gruppo soddisfa il bisogno di sicurezza per affrontare la marginalità psicologica volontaria e la marginalità sociale

Gruppi a carattere antisociale Mancanza di integrazione del bambino e dell'adolescente in un gruppo (familiare, scolastico) nel quale siano operanti senza discontinuità i valori ed i principi che reggono la società degli adulti(collaborazione, aiuto reciproco, etc). tale fenomeno è favorito nell'ingresso in un gruppo in cui i comportamenti sempre criticati trovano una loro legittimazione

Gestione delle relazioni coi pari La gestione delle relazioni di gruppo e la quantità di tempo da passare con gli amici, può creare un conflitto tra genitore e figli. La richiesta di autogestione del tempo si è via via spostata a età sempre più precoci.

Gestione delle relazioni coi pari La socialità può diventare, agli occhi dei genitori, fonte di pericolo, una sorta di “superpotenza” che potrebbe trasformare una dipendenza affettiva dell’adolescente in una dipendenza relativa ai sistemi di valori. Paura dei genitori che il gruppo annichilisca la capacità individuale di dire di no.

Gestione delle relazioni coi pari Situazione “contraddittoria” rispetto alle modalità attuali di gestire il tempo del figlio fin da piccolo: Al bambino vengono richieste capacità di socializzazione fin da molto piccolo (nido, scuola materna, rete delle relazioni di amicizia)

Gestione delle relazioni coi pari E’importante non trasformare un normale, per quanto conflittuale, processo di conquista dell’autonomia in un muro che separa i valori della famiglia da quelli del gruppo. E’ importante non cadere nell’errore opposto di proporsi non come genitori ma come amici alla pari.