Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica Soluzioni e rimedi Sostituzione degli elementi con altri di profilo più adeguato o, qualora le distanze lo consentano, l’aggiunta di altre unità. Pulitura delle superfici mediante lavaggio Ricoprimento con sostanze opportune Il lavaggio è la pratica più comunemente usata. Esso viene effettuato normalmente con getti d’acqua e con il sistema in tensione per cui particolare attenzione va posta nelle misure di sicurezza, soprattutto in relazione alle distanze da mantenere e alle caratteristiche di conducibilità dell’acqua utilizzata. L’altro metodo, molto usato, consiste nel ricoprire le superfici isolanti, una volta pulite opportunamente, con grassi siliconici o derivanti dal petrolio oppure con uno strato di gomma siliconica RTV, che vulcanizza a temperatura ambiente (Room Temperature Vulcanizing). G.Pesavento
Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica Corona con tensione continua positiva Preonset streamer Hermstein glow (scarica luminescente) Prebreakdown streamer Schematizzazione del movimento della carica spaziale che porta alla formazione del corona luminescente G.Pesavento
Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica Corona con tensione continua negativa Impulsi di Trichel Pulseless glow Prebreakdown streamer Impulsi di corrente associati ad impulsi di Trichel per tre diverse tensioni Schematizzazione della formazione di un impulso di Trichel G.Pesavento
Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica Corona in alternata kV/cm kV (in kV/cm) G.Pesavento
Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica Queste perdite sono quasi trascurabili in caso di bel tempo, mentre aumentano notevolmente, anche di oltre un ordine di grandezza, in presenza di pioggia o neve e polluzione. Ad esempio, in una linea a 380 kV, secondo il tipo di fascio di conduttori utilizzato, si hanno perdite dell’ordine di 0,50,6 kW/km con tempo bello e dell’ordine di 10-30 kW/km con pioggia. G.Pesavento
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Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica Misura del radiodisturbo (RIV) Le correnti associate a fenomeni corona in alternata sono normalmente a carattere impulsivo, con tempi di salita di pochi ns e durate complessive di qualche centinaio di ns. Il loro contenuto armonico è pertanto notevolmente ampio e presenta componenti significative fino a 20 30 MHz; è quindi possibile che possano arrivare a disturbare le trasmissioni radio che occupano le bande delle onde medie e lunghe e che sono a modulazione di ampiezza; di norma il problema non si pone per le trasmissioni commerciali a modulazione di frequenza (FM) che iniziano a frequenze intorno agli 80 MHz. G.Pesavento
Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica Il misuratore ha le stesse caratteristiche di un apparecchio radio a modulazione di ampiezza, sia pure con caratteristiche più spinte per quanto riguarda di linearità e la risposta in frequenza. La prova viene normalmente condotta ad un livello di tensione poco sopra la tensione di normale funzionamento (tipicamente 1,1· Um/ ); il segnale viene prelevato attraverso un condensatore di accoppiamento ed un quadripolo che prevede una reattanza per drenare a terra la componente a 50 Hz trasferendo al tempo stesso l’eventuale segnale ad alta frequenza all’ingresso del misuratore. G.Pesavento
Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica Schema circuito per misura RIV G.Pesavento
Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica Corona visibile su distanziatore/smorzatore per conduttore trinato per sistemi a 420 kV G.Pesavento
Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica Deformazione e attenuazione, dovuta al corona, di una sovratensione che si è propagata per distanze diverse G.Pesavento