Lavoro di Giulia e Andrea IL CAPOCOMICO Lavoro di Giulia e Andrea
Histriones È con questo termine che i romani designavano gli attori, che dovevano essere solo ed esclusivamente UOMINI. Mimi potevano essere sia DONNE che UOMINI e nella latinità si dividevano in: mimus albus mimus centuculus
Condizione sociale dell’attore latino L’attore nella società latina poteva essere: Uno SCHIAVO e in questo caso recitava nelle tragedie dette “REGOLARI” Un UOMO LIBERO che interpretava le “ATELLANE”, una farsa che proponeva situazioni di crudo e piccante realismo. Ad ogni modo gli attori erano BOLLATI DI INFAMIA, soprattutto quando entravano nelle grazie di uomini potenti riuscendo così ad arricchirsi.
Collegium scribarum histrionumque La Confraternita degli autori e degli scrittori è una tappa molto importante, raggiunta nel 270, poiché stava a determinare che queste attività erano socialmente riconosciute. Ad ogni modo fu un riconoscimento piuttosto limitat0 (infatti si assimilava la figura dell’autore teatrale con quella dello scrittore). Ad ogni modo solo con il tempo, e con il consolidarsi del rapporto autore-aristocratico, si ottenne un vero e proprio riconoscimento sociale. Il capocomico era il responsabile della scelta del copione da inscenare, dell'ingaggio degli attori e della messa in scena.
Chironomia e Orchestica Chironomia è l'arte di usare gesti nel discorrere in pubblico e nelle recitazioni. Infatti la chironomia si sviluppò proprio presso i Greci e i Romani. Orchestica con il termine orchestica gli antichi greci indicavano un'azione scenica complessa che comprendeva musica, poesia e danza; attualmente è usato come sinonimo di "arte della danza“ o di coreografia.
La musica La musica, vera parte integrante dello spettacolo è considerata una delle novità più consistenti. Un flautista aveva il compito di accompagnare i DIALOGHI e il CORO vero e proprio. Non ci sono pervenute testimonianze dei brani, ma sappiamo che il flauto poteva essere anche doppio ed era fabbricato con l’osso. L'introduzione musicale produsse la convenzione per la quale il pubblico, prima dell'entrata del personaggio, poteva già intuire lo svolgersi degli avvenimenti.
Il coro e il canto Nel teatro latino era il coro che danzava, cantava e talvolta recitava piccole parte improvvisate, come INTERMEZZO. Quando la figura del coro decadde con esso vennero a mancare le suddivisioni in atti e gran parte dei compiti del coro furono assimilate dagli attori, che cantando riscuotevano grande consenso fra il pubblico.
La danza Nella tragedia e nella commedia il coro si esprimeva principalmente danzando nello spazio antistante l’edificio scenico (σχηνέ, skené) denominato ορχήστρα, (orchéstra). Il fatto che in quello spazio il coro danzasse spiega l’etimologia della parola "orchestra", che deriva appunto dal verbo ορχήομαι (orchéomai, danzare).
I costumi I costumi variavano a seconda che la rappresentazione fosse di origine greca o latina, infatti i capi d’abbigliamento prendevano spunto dalla moda. I costumi di alcuni personaggi erano sempre uguali e riconoscibili dal pubblico: il soldato portava la spada e la clamide, il messaggero il tabarro e il cappello, il villano la pelliccia, il parassita il mantello, il popolano il farsetto.
Le Maschere Le maschere romane erano di legno o di tela. Ricoprivano l'intera testa, ed erano fornite di capelli posticci, conformi alla maschera di appartenenza. I tratti somatici dei personaggi erano fortemente accentuati, facilitandone il riconoscimento da parte del pubblico. Fungevano da megafono, ampliando la voce dell'attore nei grandi teatri dell'antichità.
--Persona-- Persona deriva con grande probabilità dal greco πρόσωπον (prósōpon) cioè volto dell'individuo, ma anche maschera dell'attore, significato, quest'ultimo, forse entrato nell'Italia antica tramite l'etrusco phersu. Un'etimologia alternativa è stata individuata nel verbo latino personare, (per-sonare: parlare attraverso). Ciò spiegherebbe perché il termine persona indicasse in origine la maschera utilizzata dagli attori teatrali, che serviva a dare all'attore le sembianze del personaggio che interpretava, ma anche a permettere alla sua voce di andare sufficientemente lontano per essere udita dagli spettatori.
Quattro erano i personaggi rappresentati da maschere fisse dell'atellana: Maccus, Pappus Buccus. N.B. L’Atellana era una farsa che proponeva situazioni di crudo e piccante realismo.
Maccus Letteralmente “lo sciocco mangione”. Sulla scena appare sempre ubriaco, innamorato e per questo sempre sbeffeggiato e mal menato. Sulla scena appariva in un lungo vestito bianco e spesso con il capo coperto lasciando intendere che fosse calvo e avesse il naso ad unco. Gli studiosi sono divisi tra chi lo ritiene l’antenato di Pulcinella e chi di Arlecchino.
Pappus Pappus dal greco “vecchio, nonno” appare sulla scena come un vecchio babbeo e piuttosto vizioso. Grazie a due rilievi conservati nel museo campano sappiamo che il suo abbigliamento discinto richiamava alla sua fama di libidinoso. Più tardi Svetonio paragonerà l’imperatore Tiberio al Pappus dell’Atellanea. (Svetonio de vita cesarum,75)
Svetonio: De vita Cesarum Quando a Roma giunse la notizia della morte di Tiberio il popolo fu preso da una tale contentezza che tutti iniziarono a correre per le strade urlando all’unisono:<Tiberio nel Tevere!>. Il cadavere fu infine portato a Roma e cremato dai soldati, ma al momento della cerimonia funebre pare che un gruppo di persone si fossero messe a gridare che quello non era il luogo opportuno: bisognava portarlo ad Atella e bruciarlo nell’anfiteatro. Svetonio vuole mettere in evidenza come il popolo accostasse l’immagine di Tiberio a quella del vecchio vizioso e lussurioso.
Buccus Il suo nome deriva da un’espressione latina che sta per ‘uomo dalla bocca grossa’, questo infatti appare come un personaggio prepotente in continuo conflitto con i suoi sottomessi. Le caratteristiche che lo contraddistinguevano erano un sorriso smisurato e una grossa pancia.
1. Maschera in marmo bianco di età adrianea (Tivoli, Villa Adriana). 2 1. Maschera in marmo bianco di età adrianea (Tivoli, Villa Adriana). 2. Mosaico romano del I secolo a.C. raffigurante le maschere tragica e comica (Roma, Musei Capitolini).
SITOGRAFIA http://doc.studenti.it/appunti/latino/teatro-romano- arcaico.html http://it.wikipedia.org/wiki/Teatro_latino http://www.prolocosantarpino.it/le_maschere_atellan e.html http://it.wikipedia.org/wiki/Persona_(filosofia) http://www.latin.it/autore/svetonio/de_vita_caesarum /!03!tiberius/075.lat