MOMENTI DEL CINEMA ITALIANO: DAL TESTO LETTERARIO AL FILM PREMESSE TEORICHE: IL LINGUAGGIO CINEMATOGRAFICO, LA SCENEGGIATURA, IL CONFRONTO ROMANZO-FILM
Il linguaggio cinematografico SINTESI: Inquadratura e spazio filmico: fotogramma, scena, sequenza, film Fotografia, dinamismo della macchina da presa, montaggio e tempi narrativi Suono e immagine Film e spettatore
che intendono rappresentare Il linguaggio cinematografico: lingua delle immagini, fatta di segni iconici sistema espressivo privo di doppia articolazione? IL CINEMA È… Una lingua che utilizza segni iconici che rimandano direttamente all’oggetto preciso che intendono rappresentare (Giacomo Manzoli, Cinema e Letteratura, Carocci ed.2003,p.37). Il segno iconico è per sua natura più esaustivo rispetto alla parola, ma rimanda ad un’interpretazione che richiede precisi codici culturali. E’ inoltre soggetto ad un veloce processo di «invecchiamento» (esempio storico: passaggio dal muto al sonoro).
Inquadrature-fotogrammi-sequenze-film «Cesira è disperata per la sorte sua e della figlia» Difficoltà di reperire nel cinema qualcosa di paragonabile ai fonemi e a morfemi e parole della lingua: i fotogrammi (frames) come «cinemi» (Pasolini)? Si possono scomporre le inquadrature in unità non dotate di senso? Il cinema, infine, vuole esprimere e non è volto all‘intercomunicazione?
Inquadrature e fotogrammi Dal fotogramma all‘inquadratura: dall‘unità singola priva di movimento alla serie voluta dalla macchina da presa (mdp) ↓ Soggetto, posizione e distanza della mdp + fotografia, tipo di obiettivo → ISTANZA NARRANTE (~ punto di vista della Narratologia) – ev. soggettività
SEQUENZA = unità narrativa Inquadratura: narratore impersonale, o focalizzazione su un personaggio, o regista-narratore + campo e fuori campo, mdp statica o dinamica ecc. → SCENA (stesso ambiente, senza interruzioni); esempio: http://www.youtube.com/watch?v=WHc4cPxzsxM&feature=related PIANO-SEQUENZA: un’unica inquadratura che va a formare una scena. Esempio: http://www.pianosequenza.net/dblog/articolo.asp?articolo=55 ↓ SEQUENZA = unità narrativa http://kidslink.bo.cnr.it/irrsaeer/gattopar/sequenze.html
Montaggio e tempi narrativi Montaggio naturalistico classico: rappresentazione naturalistica della realtà con la tendenza a far dimenticare l’artificio della rappresentazione Il montaggio ricompone spazio e tempo (campi e piani; lo zoom / ellissi, rallentamenti e dilatazioni; flashback e flashforward; dissolvenze; ecc.) Segue estratto da A.Mazzoleni, L‘ABC del linguaggio cinematografico, ed.Audino, 2004
Suono e immagine Parole e voci (con ev. ricorso alla voice over narration); musiche diegetiche ed extradiegetiche (non appartenenti, cioè, alla «storia» vera e propria); suoni in campo, o fuori campo, o sovrapposti; rapporti temporali fra suoni e immagini (ev. sincronismo o meno)
Film e spettatore I processi di identificazione psicologica con un personaggio (il primo piano; l‘alternanza guardante-guardato, o sguardo in soggettiva)
Connotazione e denotazione nel cinema ↓ ↓ Cinema espressionista rappresentazione naturalistica Tuttavia nel cinema non si è mai disgiunti da una forte espressività (maggiore carattere connotativo dell’immagine, tra l’altro in movimento) + concetti astratti (attraverso il montaggio), metafore (soggettività, cinema di poesia) + intenzionalità dell’autore e discorso sociale (ad esempio: Pasolini e il «Decameron»)
LA SCENEGGIATURA Contenuto: Dialoghi Contenuto: Riferimenti alla situazione Specificità: Momento di passaggio dall‘opera letteraria al film, non è «libro» ma non è ancora mezzo audiovisivo Da non confondere con… Soggetto (sorta di riassunto) oppure trattamento dell‘opera letteraria # sinossi (scheda del film già fatto) # trascrizione (del film già fatto)
LA SCENEGGIATURA: L‘ADATTAMENTO E LA TRADUZIONE Le sceneggiature che vengono tratte da libri si dicono adattamenti (es.: Il nome della rosa, di J.J.Annaud, 1986): «Rielaborazione di un‘opera letteraria in vista della sua rappresentazione scenica o di un film» (citato in: G.Manzoli, Cinema e letteratura, Carocci, 2009) L‘adattamento riguarda prevalentemente la dimensione narrativa del film, ma se il confronto investe il libro e il film nel suo complesso è preferibile parlare di «traduzione»
L‘approccio della sceneggiatura al testo letterario 3 modalità: Il film liberamente ispirato (ad es. Apocalypse Now di F.F.Coppola, 1979, rispetto a Cuore di tenebra di J. Conrad) La trasposizione cinematografica che coglie solo alcuni momenti chiave dell‘opera letteraria (spesso in Visconti) La fedeltà assoluta (raro)
IL CONFRONTO ROMANZO-FILM: CIÒ CHE CAMBIA La traduzione delle parole in immagini avviene secondo la tipologia della traduzione intersemiotica (R.Jakobson): passaggio da un sistema di segni linguistici a un sistema di segni non linguistici. L‘esame (Greimas) avviene secondo i piani dell‘espressione e, primariamente, del contenuto (linee di coerenza testuali – isotopie tematiche, figurative, patemiche). Vengono esaminate le varianti secondo le possibilità delle sottrazioni (inevitabili), delle aggiunte e delle variazioni.
IL CONFRONTO ROMANZO-FILM: CIÒ CHE RIMANE IN COMUNE LIVELLI E CATEGORIE STRUTTURE PROFONDE DELLA NARRATIVITÀ (ad es. I ruoli come «agente», «predicato», «paziente») DIEGESI (le componenti della «storia»: spazio, tempo, personaggi) RACCONTO (il modo della narrazione: rapporto fabula-intreccio, voce narrante, focalizzazione, codici del linguaggio)
PER UNA «LETTURA COMPARATA» Le varianti dipendono dalla soggettività degli autori (del libro e del film) Il passaggio da un medium all‘altro obbliga a variazioni dell‘organizzazione del discorso che riguardano spesso anche gli stessi contenuti Il contesto mediatico influenza la ricezione e la fruizione dell‘opera CONCLUSIONE: Il rapporto tra testo filmico e opera letteraria rimanda a diversi ambiti di competenza e a una fitta rete di relazioni intertestuali e intermediali