Nicchia ecologica Hutchinson (1958): Estensione del concetto:

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Nicchia ecologica Hutchinson (1958): Estensione del concetto: nicchia ecologica come spazio multidimensionale ogni asse rappresenta una condizione o una risorsa Estensione del concetto: nicchia fondamentale nicchia realizzata

L’evoluzione del concetto di nicchia ecologica J. Grinnell (1917): gli habitat ed il comportamento degli uccelli. C. Elton (1927): il ruolo della specie nel suo ambiente attravreso le sue relazioni trofiche (prede e predatori). G.F. Gause (1934): l’intensità della competizione fra specie è una misura del grado di sovrapposizione fra le loro nicchie. D. Lack (1947): intuisce che le relazioni fra le nicchie ecologiche possono essere la base per I processi di speciazione G.E. Hutchinson (1958): è stato il primo a definire il concetto di nicchia in maniera formale, come l’intervallo di condizioni in cui una specie è attiva.

Nicchia fondamentale e realizzata

Punto di equilibrio delle risorse in assenza del consumatore Nessun cambiamento nelle risorse e crescita zero del consumatore (consumo e rinnovamento si bilanciano) Punto di equilibrio delle risorse in assenza del consumatore

A  decresce B  stabile C  cresce

Specie A Specie A Specie A e B nessuna specie Specie B Specie B Tilman, D. (1982) Resource Competition and Community Structure. Princeton University Press, Princeton, NJ.

Teoria del foraggiamento ottimale S t Tempo di trasferimento verso un’area da sfruttare Tempo di permanenza nell’area da sfruttare Obiettivo E/(t+S)=max

A parità di tempo di trasferimento, il tempo di permanenza ottimale è più lungo in un’area più produttiva (Shigh)

Se il tempo di trasferimento (tt) verso un’area da sfruttare è breve, allora il tempo di permanenza ottimale sarà più breve (Sshort tt) che nel caso di tempi di trasferimento più lunghi (Slong tt)

Se la produttività media delle aree da sfruttare è alta, il tempo di sfruttamento ottimale (Shigh) è più breve di quanto sarebbe in condizioni di produttività media più bassa (Slow).

Risposta funzionale del predatore Tipo I (Lotka-Volterra) Numero di prede catturate Tipo II Tipo III (a bassa densità: tempo di apprendimento e prede alternative) Densità delle prede Holling, C. S. (1959). The components of predation as revealed by a study of small-mammal predation of the European pine sawfly. Canadian Entomologist, 91 : 293-320.