DI.SCOL.A. Dispersione Scolastica Addio La Professionalità Docente per garantire il successo scolastico Meeting Finale, Settembre 2007 Aula Magna del Rettorato
Dispersione scolastica: le varie interpretazioni del fenomeno Il termine Dispersione Scolastica dalla metà degli anni 80 si sostituisce a quello di selezione e di mortalità scolastica. Dispersione deriva etimologicamente da dispergere portando così ad evocare la dissipazione di intelligenze, di risorse, di potenzialità dei giovani
Alcuni dati sulla dispersione AbbandoniNon ammessiAmmessi con debito RipetenzeEarly School leavers Scuole secondarie primo grado Ritiro formale : Abbandono senza motivazione : Scuole secondarie secondo grado Studenti non valutati : concentrati in particolare negli Istituti Professionali (7,2% degli iscritti). Nel Mezzogiorno situazione più problematica: 8% interruzioni al sud e 9,9% nelle isole Nellanno scolastico 2004/05 il 2,7% degli studenti scrutinati delle scuole di primo grado e il 13,8% di quelle di secondo grado non ha concluso con successo lanno scolastico Il recupero di carenze formative ha riguardato il 36,3% degli studenti scrutinati. Difficoltà Apprenditive: Istituti Professionali: 41,8% Istituti Istruzione Artistica: 39,8% Istituti Tecnici: 39,4% Scuole secondarie primo grado : 2 alunni su 100. Scuole secondarie secondo grado : 7%. Maggiore incidenza al primo anno di corso (8,9%), facendosi meno rilevante nei successivi (3% al quinto anno) Quadro Europeo 2005 Percentuale dispersi: 14,9% Early School leavers Italia : 21,9% Germania : 12,1% Francia : 12,6% Regno Unito : 14% Rispetto alla media prefissata del 10%, obiettivo prefissato per il 2010, il nostro Paese ha uno scarto di undici punti %
Progetto DI.SCOL.A. Nasce dallesigenza di rispondere allobiettivo b migliorare la qualità della formazione professionale e continua e laccesso alla stessa e alla priorità 4 del programma Leonardo promuovere la formazione continua di insegnanti e formatori ; si propone pertanto di contribuire ad introdurre elementi relativi alla Qualità della Formazione scolastica, tra i quali lelaborazione di uno studio e ricerca riguardo possibili Modelli Dinamici che contribuiscano alla definizione di strategie innovative per migliorare il successo scolastico e di soddisfare il bisogno di apprendimento di docenti e alunni.
Il Modello Dinamico DI.SCOL.A. Aree di lavoro : Ricognizione, Progettazione, Percorsi Formativi, Valutazione.
Ricognizione Roma TRE Docenti coinvolti: 45 per un totale di 502 a livello europeo Attori chiave esterni: 5 (ENI, INDIRE, Comune di Roma) Corsisti Master GESCOM: 27 Attivazione di comunità di pratica nella piattaforma GESCOM sul tema Fare, Saper Fare e Saper Essere nella dimensione scolastica: teoria e pratica a confronto Ricognizione delle attività esistenti (Filas, Inps, Eni, Credito Cooperativo, Comune di Roma) Ricognizione di CodP
Progettazione Articolata secondo la Metodologia GOPP Ambiti di Intervento Socio – Organizzativo Psico – Comunicazionale Capitale Intellettuale ( Formarsi per Formare ) Scopo da perseguire per larticolazione delle attività : Riscoprire e Ritrovare nel corpus docenti-alunni la Motivazione quale leva per il conseguimento del successo.
Le 5 Angolature per un Insegnamento Efficace (Mitzel) Profilo Professionale dellinsegnante: Come repertorio delle competenze da impiegare in rapporto alla concreta situazione educativa Impegno Professionale nella Scuola: Come contesto dazione organizzativa e collegiale che condiziona lazione educativa in classe Gestione Relazione didattico-educativa: Come cuore del Processo di Insegnamento Soddisfazione degli Allievi: Come rispondenza alle aspettative dei destinatari della azione formativa Risultati di Apprendimento: Come esiti indiretti dellazione formativa in base a cui verificarne lefficacia
I fattori chiave emersi ………. Riscoprire il ruolo guida centrale del docente; Motivazione ad apprendere dei discenti come autorealizzazione della propria crescita; Consolidare il Tesoro delle Relazioni; Logica e lavoro di gruppo. Filosofia dellapprendimento organizzativo; Capacità dei discenti al raggiungimento degli obiettivi e al rinforzo del successo conseguito; Carica motivazionale al lavoro; Sensibilizzazione al quadro delle conoscenze; Gioco di Ruoli nella virtualità degli Ambienti; Nuove forme di lavoro in rete: le CodP.