Quando? Dove? Perché? Come? Per imitazione Con il racconto Col passa-piega Leggendo i diagrammi.

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Transcript della presentazione:

Quando?

Dove?

Perché?

Come? Per imitazione Con il racconto Col passa-piega Leggendo i diagrammi

Per imitazione Il docente piega e gli alunni a specchio lo imitano. Il linguaggio sarà più tecnico e la geometria aiuta a dare un nome ad ogni piega. L’insegnante guarda, ripete ma interverrà, aiutando, solo in caso di panico. L’autostima cresce pian piano a modello finito, anche se non perfetto, è comunque una creazione personale e unica.

Con il racconto: Se mentre si piega si racconta una storia le sequenze dei passaggi verranno memorizzate più facilmente e così sarà possibile riprodurre più modelli. Il linguaggio che verrà usato sarà quello simbolico così due lati opposti che si toccano potranno diventare due fratelli che si abbracciano… Una forma a cono si trasformerà in un gelato… La sequenza delle pieghe avrà un ordine narrativo preciso (inizio-sviluppo-conclusione) La fine della storia si concluderà con un risultato concreto: il modello finito.

Per passaparola/passa piega L’approccio è individualizzato: l’insegnante spiega a uno o due alunni, molto interessati, il modello. Quest’ultimi cominciano a produrre in serie il modello appena piegato. Ecco che attirano l’attenzione di altri bambini che curiosi si avvicinano e chiedono di poter piegare con loro, altri senza chiedere si avvicinano e copiano. In breve tempo si forma un capannello di alunni intenti a realizzare il modello con grande soddisfazione.

Con il diagramma Un modo per piegare e ricordarsi di tutti i passaggi è leggere un diagramma. Insegnare a leggere un diagramma è il passo successivo per chi si appassiona all’origami. Far capire la simbologia internazionale e quindi riconoscere una buona spiegazione da una imprecisa e non convenzionale.

Creare in tutte le discipline: ITALIANO : dal testo all’illustrazione.

TESTO E IMMAGINI Illustrazione di una fiaba africana per il “Progetto Continuità”. Libro animato “Blu come Blugherio” scritto e illustrato dalla terza C.

ITALIANOITALIANO Dalle pieghe al testo narrativo: C’era una volta una valle ricoperta di piante. In una valle c’era un solco molto profondo. C’era una volta una valle con attorno dei monti con cime elevate. C’era una volta un prato … C’era una volta una valle ricoperta di piante. In una valle c’era un solco molto profondo. C’era una volta una valle con attorno dei monti con cime elevate. C’era una volta un prato … Quel giorno ci fu un terremoto …Giulia cadde in un buco nella terra. Un bambino che passava di lì cadde nel solco profondo e si ritrovò in un gelato a forma di giglio. Un terremoto trasformò la valle in una trottola… Un giorno la terra tremò e si ritirò,la valle si rimpicciolì, sparì e tutti i monti si riunirono in una sola montagna Quel giorno ci fu un terremoto …Giulia cadde in un buco nella terra. Un bambino che passava di lì cadde nel solco profondo e si ritrovò in un gelato a forma di giglio. Un terremoto trasformò la valle in una trottola… Un giorno la terra tremò e si ritirò,la valle si rimpicciolì, sparì e tutti i monti si riunirono in una sola montagna

Si crearono tante grotte,da cui proveniva un suono. Era l’omino dei gelati che si gustava un gelato. Sul carretto c’era una ninfea molto profumata… Si crearono tante grotte,da cui proveniva un suono. Era l’omino dei gelati che si gustava un gelato. Sul carretto c’era una ninfea molto profumata… … ma rimase un dente che si fossilizzò e col passare del tempo diventò… Là sotto trovò un deltaplano, una bibita, un aquilone e un ragazzo al quale Giulia chiese se avesse potuto aiutarla a tornare in superfice. … ma rimase un dente che si fossilizzò e col passare del tempo diventò… Là sotto trovò un deltaplano, una bibita, un aquilone e un ragazzo al quale Giulia chiese se avesse potuto aiutarla a tornare in superfice. La trottola fu schiacciata da una montagna e diventò un pesce con le ali. Il pesce mangiò un gelato e siccome era freddo, gli scoppiò la testa…. La trottola fu schiacciata da una montagna e diventò un pesce con le ali. Il pesce mangiò un gelato e siccome era freddo, gli scoppiò la testa….

…una corona. …apparve un uccello che la portò in superfice. Alla corona spuntarono le ali e la testa e diventò un uccello che volò su una valle. Lì vicino l’uccello costruì un nido. Poi si trasformò in un uccello e cominciò a volare verso la montagna. …apparve un uccello che la portò in superfice. Alla corona spuntarono le ali e la testa e diventò un uccello che volò su una valle. Lì vicino l’uccello costruì un nido. Poi si trasformò in un uccello e cominciò a volare verso la montagna. A un certo punto arrivò volando un uccello attirato dall’odore della ninfea. Il ragazzo le disse: ‘’Rosa rosa! ’’ e … A un certo punto arrivò volando un uccello attirato dall’odore della ninfea. Il ragazzo le disse: ‘’Rosa rosa! ’’ e …

Il diario Scrivere un diario personale creandolo con le proprie mani.

La lettera Scrivere una lettera che si può spedire…

Ricevere una letterina/consonante

B come Barca…CA-CO-CU…

1-2-3…LEGGO!1-2-3…LEGGO!

STORIASTORIA I giochi nell’Antico Egitto:

Dalla scatola alle piramidi

Per chi è in difficoltà

Feste e lavoretti

Origami con le insegnanti del futuro

Il ruolo dell’insegnante Se creo qualcosa usando il cuore, molto facilmente funzionerà; se invece uso la testa sarà molto difficile. Marc Chagall (pittore) Tre persone erano al lavoro in un cantiere edile. Avevano il medesimo compito, ma quando fu loro chiesto quale fosse il loro lavoro, le risposte furono diverse. «Spacco pietre» disse il primo. «Mi guadagno da vivere» rispose il secondo. «Partecipo alla costruzione di una cattedrale» disse il terzo. Peter Schultz (chimico) Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce. Martha Medeiros (giornalista e scrittrice)

Io credo: Chi insegna per pura passione non può rinunciare a credere nella potenzialità della creatività umana. Ogni mezzo è lecito, nei limiti della buona educazione, per far sì che il nostro mestiere trasmetta fiducia ed entusiasmo a chi sta apprendendo, sorprendendosi. Antonella Graniero