La lirica italiana tra ‘800 e ‘900 realizzato da ADA FORTUNA
Poesia italiana alla metà del 1800 scapigliatura e classicismo Movimento artistico della seconda metà dell’’800, concentrato nell’Italia del nord. Gli scapigliati erano animati da spirito di ribellione contro la tradizione ,i valori borghesi e le convenzioni sociali creando così il mito della vita dissipata e irregolare. Il movimento non arrivò mai ad essere una vera e propria scuola ma ebbe il merito di far emergere con forza il conflitto tra artista e società italiana. Gli scapigliati guardano la realtà in modo diverso cercando di individuare il legame tra realtà fisica e psichica. Emilio Praga, Carlo Dossi I poeti interpretano i valori della lunga tradizione classica letteraria italiana che culminano nelle ideologie risorgimentali e nell’unità d’Italia.
Futurismo Movimento violento e fragoroso del ‘900, fondato da Filippo Tommaso Marinetti nel 1909. Si proponeva di combattere e distruggere la tradizione; era pertanto nemico schierato del soggettivismo, del sentimentalismo e della concezione borghese della vita. La vita era il futuro con tutte le sue scoperte e novità ( velocità) che diventano oggetto e fonte di celebrazione . Letteratura In letteratura il futurismo applica la sua travolgente innovazione distruggendo la sintassi, la punteggiatura , collocando a caso i sostantivi. Usa i verbi all’infinito e utilizza l’analogia in modo massiccio. Nell’ansia rivoluzionaria e distruttiva, il futurismo non lascia grandi tracce poetiche fatta eccezione per gli artisti Palazzeschi, Papini e Folgore. Sicuramente però il futurismo contribuì notevolmente al rinnovamento e allo svecchiamento del panorama letterario italiano.
Aldo Palazzeschi (Aldo Giurlani) 1885-1974 Pur partendo dal futurismo, Palazzeschi lo ripropose e lo interpretò in modo del tutto personale. Del futurismo utilizzò la rottura con le vecchie forme espressive. La sua poesia diventa puro divertimento perché sente che il poeta ha ormai esaurito la sua funzione in quanto non è più in grado di interpretare la realtà oltre i suoi significati esteriori. È come se il poeta dichiarasse che la poesia non riesce più ad esprimere i valori e il significato della vita e per questo l’unico modo di fare poesia è il divertimento. OPERE Poesie ( raccolte) Romanzi L’incendiario Cuor mio Via delle Cento Stelle Le sorelle Materassi I fratelli Cuccoli
Il decadentismo Tra il 1860 e gli inizi del ‘900 nasce in Francia un movimento in opposizione alla cultura positivistica. Mentre i positivisti osservavano la realtà attraverso la scienza ( i sensi), i decadenti cercavano gli aspetti più misteriosi nascosti e incomprensibili non solo della realtà ma anche dell’uomo. Su questa scia nasce la nuova scienza della psicoanalisi ( Freud) ch indaga sugli aspetti più nascosti della psiche umana. Il decadente rappresenta l’uomo dell’ultimo ‘800 percorso da una profonda trasformazione alla quale contribuiscono anche fattori: Economici ( proletariato delle industrie e le sue lotte) Sociali ( la borghesia perde le sue sicurezze e i suoi valori) Politici ( ingresso di nuove forze portatrici di percorsi nuovi)
La poesia decadente La poesia cerca di affrontare i sentimenti più nascosti anche quelli che vanno contro le convenzioni sociali. I poeti cercano pertanto esperienze nuove e rare, amano il gusto del proibito, in nome dell’arte tutto sembra lecito. La realtà è un insieme di simboli che solo l’artista riesce a decifrare per arrivare alla verità Nasce il concetto di superuomo ( Nietzsche) Vengono utilizzate nuove tecniche espressive. La parola non vale per il suo significato ma per il significante ( suono)
La poesia decadente in Italia La situazione politico- sociale ed economica italiana risulta insoddisfacente anche per la crisi in corso in quegli anni. Di fronte a questa realtà si osservano nei poeti due atteggiamenti : Estetismo - ricerca dell’evasione attraverso il sogno e nel culto dell’arte e della poesia raffinate (Pascoli) Attivismo -Vitalismo – basato sull’idea di rivolta anche violenta e sostenuto dalla nascita di nuovi miti nazionalistici e imperialistici ( D’Annunzio)
Giovanni Pascoli 1855-1912 Figlio del fattore della tenuta Torlonia, nasce a San Mauro di Romagna nel 1855; studia ad Urbino fino alla morte del padre , ucciso da sconosciuti. La famiglia fu colpita da altri lutti familiari e Pascoli continuò gli studi tra diverse difficoltà economiche. Mentre frequentava l’università di Bologna sotto la guida del Carducci, partecipò ad alcune dimostrazioni socialiste e per questo fu arrestato. Laureatosi cominciò ad insegnare a Matera e poi a Massa e Livorno. Continuò a vivere con le sorelle cercando di ricostruire il nido familiare a cui si sente morbosamente attaccato e che rivela la sua fragilità psicologica che lo porta a restare un eterno fanciullino. Continuò l’insegnamento prima presso l’Università di Messina, poi a Pisa e finalmente a Bologna dove morì nel 1912.
La poetica del fanciullino Secondo il poeta in ogni uomo c’è sempre un fanciullino che rappresenta la nostra parte irrazionale; in alcuni questo fanciullino è capace di svegliare la capacità di stupirsi di fronte alla natura e al mistero della vita. Spesso il fanciullino è soffocato dalle convenzioni sociali La poesia diventa allora il mezzo per alcuni uomini di penetrare il mistero del mondo e della vita. E allora solo la poesia è in grado di comprendere la realtà e di penetrare il mistero della vita. In Pascoli questo fanciullino , che osserva e si stupisce del mondo diventa spesso un ostacolo all’espressione poetica; a questo si aggiunge l’ossessione del nido familiare.
Le opere Myricae Poemetti Canti di Castelvecchio Poemi conviviali Tema dominante la campagna colta nei momenti più tristi dell’autunno Poemetti Divisi in primi e nuovi poemetti, si narra la storia di una famiglia contadina della Garfagnana Canti di Castelvecchio Dedicati alla madre si possono considerare la continuazione ideale di Myricae Poemi conviviali Sono ricordate le figure di personaggi della mitologia greca e romana , ma essi non sono più eroi ma inquieti , delusi e smarriti che avvertono i loro limiti Odi e inni Contengono poesia di argomento civile,con riferimenti all’idea patriottica attraverso argomenti di storia medioevale Carmina Poesie in lingua latina ; il poeta conosce così bene questa lingua che riesce a renderla viva e moderna
La poetica Il pensiero del poeta è impregnato di Decadentismo simbolico in cui gli elementi della realtà nascondono verità più remote che vanno oltre i sensi. Solo l’arte (la poesia) è in grado di penetrare l’ignoto e di comprendere la verità. Così solo il poeta è in grado di percepire le voci più arcane provenienti dalle zone più sconosciute dell’anima umana. Motivi e temi ispiratori: il nido inteso come nucleo familiare (autobiografico) Sentimento doloroso della vita ( famiglia) collegato alla capacità di cogliere nella natura la voce indefinita dll’universo Il motivo della natura campestre ,sono le cose umili e semplici che sono simboli dell’universo( più immagini che realtà) Il senso del mistero dell’universo associazione di pensieri immagini e suoni La lingua diventa strumento per riprodurre la realtà (onomatopeica) ma allo stesso tempo è intrisa di classicismo.
Gabriele D’ Annunzio 1863-1938 Nasce a Pescara ma studia al liceo Cicognini di Prato. Si iscrive all’Università di Roma ,ma non arriverà mai alla laurea; qui comincia la sua attività di giornalista insieme ad una assidua vita mondana. Nel 1883 sposa Maria Hardouin dalla quale poi si separa intessendo una relazione profonda con la famosa attrice Eleonora Duse con la quale va a vivere presso Firenze. La vita che conduce è assai dispendiosa tanto che finì carico di debiti, e per evitarne il pagamento andò in esilio volontario in Francia. Torna in Italia allo scoppio della prima guerra mondiale e parte volontario compiendo numerose imprese. Alla fine della guerra fu sostenitore della vittoria mutilata e insieme ad un gruppo di fedelissimi occupa Fiume. Si costruì una villa museo “Vittoriale” a Gardone Riviera sul lago di Garda dove visse fino alla morte avvenuta nel 1938
Le opere Narrativa Poesia Il piacere L’innocente Il trionfo della morte Le vergini delle rocce Il fuoco Novelle della Pescara Il notturno Forse che si ,forse che no Poesia Primo vere Canto novo e altre raccolte Il poema paradisiaco Laudi Maia Elettra Alcyone Merope Asterope
Le opere teatrali La città morta La gioconda Francesca da Rimini La figlia di Iorio La fiaccola sotto il moggio La Pisanella
Il pensiero Anche D’annunzio avverte i limiti del positivismo accompagnati dalla sfiducia nella ragione umana. Da qui la sensazione di solitudine dell’uomo che il poeta riesce a superare immergendosi nell’estetismo e nell’ideologia del superuomo. Solo chi riesce a vivere una vita fuori della quotidianità, ad essere quindi un superuomo, può arrivare a comprendere la verità che si nasconde dietro la semplice realtà. Il suo temperamento è il filo conduttore della sua opera, la vita è concepita come un abbandono gioioso a ogni tipo di esperienza sensuale. Come nella vita vera così nella poesia l’autore si lascia travolgere da ogni tipo di esperienza; la produzione è quindi molto diversificata ma anche molto frammentaria. Anche la lingua diventa uno strumento per indagare il mistero della vita, il suono più che il contenuto assume un significato pregnante. La sua poesia è caratterizzata da : Una espressività elegante Capacità di indagare l’animo umano Seppe collegare la poesia italiana con quella europea. La sua poetica oscillò tra due estremi nei quali identificò anche la sua vita: Ispirazione sensuale, il bello come valore assoluto ( Forma) Esaltazione dell’io ( superuomo) e disprezzo delle cose quotidiane e comuni .