Medie imprese nei sistemi locali Sistemi locali, distretti industriali, cluster: che cosa sta cambiando? I modelli, la metodologia di analisi e l’evidenza empirica Medie imprese nei sistemi locali Donato Iacobucci Università Politecnica delle Marche Novara, 28 giugno 2007
Struttura dell’intervento Definizione di media impresa (e relative evidenze empiriche) Prospettive teoriche di indagine sulle medie imprese Medie imprese e sistemi locali: approcci teorici, evidenza empirica e questioni aperte
Definizione di media impresa Mediobanca e Unioncamere (2005) definiscono le medie imprese industriali come le società di capitale appartenenti alla classe 50-499 addetti e con un fatturato compreso fra i 13 e i 260 milioni di euro; Bonomi (1997) identifica le medie imprese come quelle con un fatturato fra i 100 e i 1500 milioni di euro; Corbetta (2000) definisce le medie imprese come quelle aventi un numero di dipendenti compreso fra 250 e 1000 ed un fatturato annuo fra i 25 ed i 500 milioni di euro.
Addetti all’industria manifatturiera per classe di addetti Fonte: ISTAT, Censimenti dell’industria
Rilevanza quantitativa delle medie imprese (Mediobanca e Unioncamere, 2005) – L’aggregato delle medie imprese (sfrondato delle imprese che appartengono a gruppi di grande dimensione) costituisce circa il 13% degli addetti all’industria manifatturiera. Il peso si è mantenuto costante negli anni di osservazione (1996-2004). (Balconi et al., 1998) - Fine della polarizzazione piccola impresa – grandi imprese per la presenza di un consistente numero di gruppi di media dimensione.
Approcci allo studio delle medie imprese Aziendale (Butera, 1998) – Le medie imprese “costruite per durare” (Corbetta, 2000) – Strategie di crescita e sistemi di governance delle medie imprese Storia economica (Colli, 2002) – Il ‘quarto capitalismo’ Economia applicata (Balloni e Iacobucci, 2000) – I ‘nuovi protagonisti’
Medie imprese e sistemi locali Imprese ‘guida’ o ‘leader’ (Ferrucci e Varaldo, 1993); (Varaldo e Ferrucci, 1997); Processi di concentrazione nei distretti (Brusco et al., 1996) (Dei Ottati, 1994, 1996) Gruppi nei distretti (Bianchi e Gualtieri, 1990) (Balloni e Iacobucci, 1997) (Brioschi e Cainelli, 2001)
Problemi aperti: (1) rilevanza quantitativa del fenomeno Vi è ampio accordo fra gli ‘osservatori’ dei sistemi locali sul fatto che, a partire dagli anni ’90, sia in atto un processo di progressiva concentrazione e gerarchizzazione (Whitford, 2001 per una rassegna del dibattito) Sono relativamente scarsi e non sistematici i lavori che forniscono una misura quantitativa di questo fenomeno.
Problemi aperti: (2) fattori che inducono questi cambiamenti Esogeni: a) la necessità di up-grade delle produzioni, indotta dalla crescente concorrenza internazionale, impone alle imprese finali un maggiore controllo della filiera; b) il ruolo crescente degli investimenti nei fattori immateriali (R&S, marchi, distribuzione) e nei processi di internazionalizzazione favorisce le imprese di maggiore dimensione. Endogeni: processi di apprendimento delle imprese (Ferrucci e Varaldo, 1993; Balloni e Iacobucci, 2001).
Problemi aperti: (3) cosa cambia nella teoria del distretto Numerosi studi empirici su singoli sistemi locali, ma assenza di un quadro teorico (valido in generale) in grado di spiegare i cambiamenti in atto Problema metodologico: Disponiamo di una concettualizzazione ma non di una ‘teoria’ del distretto (Paniccia, 1998). Considerazione della eterogeneità strutturale dei sistemi locali e della diversa risposta delle imprese ai cambiamenti esogeni Necessità di operazionalizzare i concetti. Più chiara definizione dei vantaggi dell’agglomerazione spaziale e della loro influenza sul comportamento e sulla performance d’impresa
Direzioni di ricerca L’interesse per le medie imprese ha riproposto al centro dell’attenzione lo studio delle caratteristiche del comportamento delle imprese (strategie di crescita, modalità di internazionalizzazione, strutture di governance, ecc.) piuttosto che del ‘sistema’ locale Vi è ancora spazio per indagare le caratteristiche organizzative e di governance delle medie imprese e l’influenza che le diverse variabili strutturali (fra le quali quelle legate all’agglomerazione spaziale) possono avere sulla loro performance.