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Industriamoci : Museo del Patrimonio Industriale di Bologna Presentazione creata dalla classe 2 C Scuola Media G. Pascoli, Anzola “Gruppo Museo” composto da: Rebecca Attardi Leonardo Bertasi Erica Bondioli Fatma Ghribi Caterina Govoni Valentina Lisotti Emanuele Martini Speriamo che vi piaccia !

Al museo del Patrimonio Industriale di Bologna abbiamo scoperto cos’era veramente Bologna e i Bolognesi, come sfruttavano l’acqua e la leggera pendenza della città per far funzionare le loro macchine e invenzioni.

Appena entrati abbiamo conosciuto la nostra guida, ci ha fatto appoggiare le nostre cose e abbiamo iniziato subito il tour del museo. La guida ci ha introdotto la Bologna della prima metà dell’ ottocento, mostrandoci anche la pianta della città, ( ve la mostriamo qua sopra ).

I bolognesi furono molto furbi a sfruttare l’ energia dei fiumi, catturandola con i mulini ad acqua ; ma la domanda è: come fecero a portarla fino alle fabbriche ? Bé, i bolognesi crearono una rete di canali e condotte sotterranee vastissima. L’ acqua del Reno, e di un altro torrente, arrivavano in città, sfruttando la lieve pendenza del terreno.

Bologna all’epoca era famosa per la sua seta, così gli ingegneri riuscirono a convogliare la forza dell’acqua catturata dai mulini anche per far funzionare le macchine tessili spendendo meno soldi e riducendo i tempi di produzione. ( qua a destra una delle migliori )

Utilizzarono anche un meccanismo che permettesse la navigazione fluviale anche in presenza di un forte dislivello del letto del fiume; si tratta delle “chiuse”: due barriere, aperte alternativamente, entro le quali l’imbarcazione attendeva che il livello dell’acqua scendesse gradualmente, per poi uscire al livello più basso del fiume e proseguire la navigazione.

I Protagonisti dello sviluppo industriale di Bologna I maggiori esponenti industriali furono Giovanni Aldini e Luigi Valeriani i quali lasciarono, alla loro morte, un patrimonio a disposizione di una fondazione che diede vita ad un grande istituto tecnico ( chiamato Aldini Valeriani ) ed a questo museo.

Giovanni Aldini Giovanni Aldini fu uno dei maggiori esponenti dell’istruzione tecnica dell’ Ottocento di Bologna. Lui, più di tutti, cercò di invogliare i ragazze a frequentare scuole per diventare ingegneri, fu anche un bravissimo fisico

Luigi Valeriani Luigi Valeriani fu economista e docente, era anche un grande amico di Giovanni Aldini perché la pensavano allo stesso modo.

Bologna nella seconda metà dell’Ottocento e nel Novecento L’invenzione della macchina a vapore e l’arrivo del cotone in Europa, che costava meno della seta, resero obsolete le macchine tessili che funzionavano con l’acqua. I Bolognesi si innovarono e adattarono le loro macchine per essere competitivi.

I bolognesi espansero il loro lavoro non solo più alla seta, ma anche meccanica e a molte altre cose …

La G.D una tra le più importanti aziende di Bologna

…la Cattabriga

…la Carpigiani

…la Riva Calzoni

La cosa che ci ha emozionato di più è stata sicuramente la grande macchina tessile in funzione! La cosa che ci ha emozionato di meno è stata la sala con gli abiti di seta.

SPERIAMO CHE VI SIA PIACIUTA QUESTA PRESENTAZIONE VI RINGRAZIAMO PER AVERCI OFFERTO QUESTA OCCASIONE