Dal Seicento al Secolo dei Lumi Itinerario attraverso la pittura francese del Louvre
Il 1600, il secolo della Controriforma, il secolo Barocco è un secolo di contrasti e contraddizioni. Si diffonde la scienza ma la mentalità comune resta superstiziosa; si esalta la spiritualità ma si esibisce il corpo; si impone l’assolutismo ma scoppiano le rivoluzioni. La società si polarizza tra una minoranza di ricchi e potenti e una massa di lavoratori in miseria.
Il contrasto chiaroscurale della Maddalena di La Tour può ben simboleggiare questo periodo. La figura della Maddalena ci riporta al concetto del ravvedimento. La vita passata segnata dal peccato della carne viene abbandonata alla ricerca di una nuova purezza spirituale. La Tour Maddalena
Gli oggetti rappresentati acquistano, come del resto il significato della vita stessa, una valenza simbolica. Lo specchio rappresenta l’illusione, il teschio il memento mori, il libro la meditazione, i dadi l’imponderabilità del destino umano, la fiamma, la spiritualita’.
La Chiesa aveva un grande potere sulla società La Chiesa aveva un grande potere sulla società. Influenzava le corti, giudicava gli eretici, si dedicava alle opere caritative, scandiva le giornate con preghiere, messe e processioni, controllava la cultura commissionando opere d’arte e censurando quelle ritenute non ortodosse. La mentalità comune era fortemente imbevuta di religiosità. Ma una religiosità che scivolava facilmente nella superstizione.
Apparizioni di santi, guarigioni miracolose, visioni di statue piangenti e ostie sanguinanti erano fenomeni tutt’altro che rari. Ma spesso si accompagnavano ad intolleranza, sospetti di eresia, caccia alle streghe, roghi.
In cerchie ristrette di gentiluomini e liberi pensatori si stava intanto elaborando una nuova cultura. Siamo agli esordi del razionalismo e della rivoluzione scientifica. Nella seconda metà del Seicento comincieranno a diffondersi le Accademie.
I ricchi e i potenti amano esibire il loro sfarzo. L’abito diventa rappresentativo del ruolo rivestito, specialmente se si vive a corte. I ritratti della nobiltà evidenziano l’abbondanza dei panneggi, le volute del mantello, la preziosità di sete e velluti, le parrucche vaporose. I gesti si atteggiano ad una elegante «sprezzatura».
Jacques Bénigne Bousquet Vescovo di Meaux Louis X IV, il re Sole Charles le Brun, pittore di corte J. de Laage, riscossore delle imposte
Le Nain, Pasto di contadini, 1642 Popolari scalzi con abiti stracciati e contadini affamati sono l’altro volto della società del Seicento. Le Nain li rappresenta con sobrietà e semplicità di gesti senza ricorrere al pittoresco e al grottesco. Anzi valorizzandone il lavoro ed i sentimenti in chiave evangelica. Le Nain, Pasto di contadini, 1642
Progetto POF 2009 Tra storia e arte a Parigi: per la narrazione di un racconto Prof.ssa Raffaella Cafarella Prof.re Alessandro Busdon Istituto comprensivo « Leonardo da Vinci » Parigi