MINISTERO DELL'ISTRUZIONE DELL'UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA SICILIA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “GESUALDO BUFALINO”

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Transcript della presentazione:

MINISTERO DELL'ISTRUZIONE DELL'UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA SICILIA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “GESUALDO BUFALINO” CON SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO AD INDIRIZZO MUSICALE  via Salso, Pedalino fraz. di Comiso (RG)  tel./fax C.F.: C.M.: RGIC80500Q -  - PEC: PROGETTO

Né bulli né pupe Il progetto " Né bulli né pupe " ha coinvolto gli alunni delle classi quinte della scuola primaria e quelli delle classi prime della scuola secondaria di I grado. Scopo di tale progetto era quello di conoscere il fenomeno del bullismo e contrastarne ogni sua forma. Strutturato in due moduli: " Lo sport e l’amicizia" e " Le regole del vivere civile" ha utilizzato le modalità della didattica laboratoriale, della peer education e del cooperative learning, facendo apprendere la cultura della legalità, il rispetto delle regole e delle persone mettendole poi in pratica attraverso i giochi fatti in palestra.

Durante il primo incontro è stato di fondamentale importanza inserire nel test iniziale la seguente domanda: Dalle loro risposte è stato appurato che non tutti avevano un’idea chiara sull’argomento, questo ha fatto riflettere molto e la scuola si è dunque attivata per assicurarsi che gli alunni conoscano il fenomeno del bullismo e abbiano un comportamento adeguato. Si è deciso così di somministrare un test alle classi quarte della scuola primaria per cominciare un percorso di monitoraggio. Il bullismo per me è una forma di stupidità …che effettuano i ragazzi più grandi verso quelli più piccoli.

Per me il bullismo è una cosa molto brutta che fa paura ai bambini. È quando una persona picchia un’altra persona senza motivo. Il bullismo non è solo picchiare ma anche dire parolacce e cose offensive sui social network. Un comportamento violento. Secondo me il bullismo è quando qualcuno ti tratta male o ti dice delle cose offensive. È una cosa che non dovrebbe mai esistere !

È quando non si rispettano i compagni, si prendono in giro e si picchiano! Per me è quando dei bambini prepotenti si credono più forti prendendo in giro gli altri. Per me il bullismo è un atto di malvagità… Sono le persone che se la prendono con i più deboli e non rispettano le regole È la violenza che usano le persone tristi e sole che non sanno cosa fare…

L’ attività laboratoriale del modulo “Le regole del vivere civile" ha permesso agli alunni di esprimere il loro parere su un argomento delicato e importante, che è diventato purtroppo sempre più presente nei fatti di cronaca di ogni giorno. Uno dei luoghi in cui emerge frequentemente nella nostra società questo tipo di disagio è proprio la scuola. Attraverso delle ricerche in rete abbiamo scelto e poi commentato dei fatti di cronaca accaduti di recente.

Da " Ilfattoquotidiano.it " 29 /09 /2015 L’hanno legato a un albero, l’hanno fotografato e poi hanno postato gli scatti su Facebook. La vittima è un cinquantenne disabile con problemi psichici e di alcool. Il fatto – riportato da un sito locale e ripreso da Repubblica – è successo ad Andria. Gli autori del gesto (che potrebbe risalire a due mesi fa) sono probabilmente gli stessi che poi hanno pubblicato le immagini in rete (foto presa da Facebook) e sono attualmente ricercati dalle forze dell’ordine. Nelle immagini, si vede l’uomo avvolto dal nastro adesivo da pacchi, completamente immobilizzato. Sui social sono subito partite le denunce indignate di molte persone. “Purtroppo questa è violenza pura contro una persona debole diventata un fenomeno da baraccone per tante iene perverse”, si legge su Facebook. Non è la prima volta, infatti, che l’uomo è vittima di atti di bullismo da parte di suoi compaesani. Lo conferma Nicola Giorgino, sindaco della cittadina pugliese: “In tante circostanze è stato insultato o circondato. Lui stesso si avvicina ai ragazzi, che poi approfittano delle sue condizioni: evidentemente non è in grado di intendere e di volere, quindi questi comportamenti vanno stigmatizzati. E’ seguito da servizi sociali e Asl e abbiamo provato a metterlo in qualche struttura, ma lui si oppone”. L’uomo aveva una vita regolare con un lavoro e una famiglia. I problemi sono iniziati vent’anni fa, quando si è separato dalla moglie ed è rimasto disoccupato. Ora non può neanche vedere i figli. Disabile legato a un albero con lo scotch. Le foto pubblicate su Facebook

La Polizia di Stato di Ragusa – Squadra Mobile Sezione Reati Contro la Persona – ha individuato e denunciato due minori che questa estate hanno commesso diversi reati ai danni di una coetanea. La giovane ragazzina, come la maggior parte dei ragusani, si era trasferita al mare appena finita la scuola. Da quel giorno per lei è iniziata un’estate infernale. Forse invidie, forse torti subiti, forse un “mi piace” sui social network in più, in pratica senza alcun motivo o meglio per futili motivi, la ragazzina è diventata bersaglio di due coetanee che come lei vivevano a Marina di Ragusa per l’estate. Dapprima minacce in chat private sui social, poi insulti nei commenti di altre ragazze (magari velati senza scrivere il nome ma tutti gli amici, tutti quelli che leggevano sapevano a chi fossero indirizzati), poi gli sguardi di minaccia quando si incontravano in piazza, fino a quando una sera, un pugno è stato sferrato dritto in faccia e ha procurato alla ragazzina lesioni personali con diversi giorni di prognosi. Addirittura si è passati alle minacce agli amici, a quelli che in teoria volevano difendere la loro compagna di comitiva, ma la risposta delle due “bulle” è stata “voi fatevi i…vostri, non vi intromettete lei è…”. E quindi sempre insulti, sempre minacce ma il motivo preciso non si sa. Un giorno la minore, vincendo le sue paure, ha confessato tutto ai genitori. Dopo aver vinto la paura, in compagnia dei genitori, la vittima si è recata presso gli uffici della Squadra Mobile. Dalle descrizioni, esami dei profili sui social network e brevi indagini si è risalito all’identità delle due minorenni responsabili dei reati commessi, ovvero lesioni personali, ingiurie, minacce e diffamazione. Le due “bulle” sono state convocate insieme ai genitori per gli atti di Polizia Giudiziaria a loro carico e presto verrà celebrata l’udienza davanti al giudice presso il Tribunale dei Minorenni di Catania. Da "Giornaleibleo.it " 01/10/2014 Cyberbullismo, due ragazzine denunciate a Ragusa

Lynelle Cantwell, 17 anni, è una ragazza canadese che studia alla Holy Trinity Regional High. Su Ask.fm, sito molto popolare tra gli adolescenti, è stato lanciato un sondaggio per votare la ragazza più brutta della scuola. Tutti hanno scelto lei, ma quello che ha scritto su Facebook è la miglior risposta che potesse trovare. Questo il testo del post: "A chi ha fatto il sondaggio: mi dispiace che la tua vita sia così infelice da dover rovinare quella degli altri. Alle dodici persone che mi hanno votato: mi dispiace anche per voi. Mi dispiace che non mi conosciate come persona. So di non essere bellissima da guardare, so di avere il doppio mento e la taglia XL. Ma mi dispiace per voi, non per me. Mi dispiace che vi divertiate solo facendo sentire le persone una m...a. Mi dispiace che non avrete mai l'opportunità di conoscermi come persona. Non sarò bella da vedere fuori, ma sono simpatica, gentile, disponibile, comprensiva e chiacchierona. E lo stesso vale per le altre ragazze che avete messo nella classifica. Solo perché non siamo perfette, non vuol dire che siamo brutte. Se per voi l'idea di bellezza è quella, mi dispiace molto. Sapete che vi dico? Fatevi una vita” Ragazza eletta più brutta della scuola, ma lei reagisce così… Da " ilgiornale.it " 04 /12 / 2015 Abbiamo scelto questo come ultimo fatto di cronaca perché la ragazza vittima di bullismo manda un messaggio in rete per fare capire a tutti che non bisogna avere paura ma bisogna reagire.

Attraverso la visione dei filmati sui fatti di cronaca (recenti e passati) e dei dibattiti di gruppo scaturiti dagli stessi, gli alunni hanno realizzato disegni …

e slogan, permettendo così di realizzare un vademecum che possa aiutare chi è vittima di bullismo, poiché tanti alunni non sanno che cos’è … ma inconsapevolmente ne sono protagonisti.

Lo sport può prevenire e contrastare il fenomeno del bullismo, proponendo delle esperienze basate sullo stile del “Tutti per uno e uno per tutti”, sul lavoro di squadra, in cui i partecipanti devono collaborare tra loro, migliorando la qualità dei risultati attraverso il livello di cooperazione che si basa sull’aiuto reciproco. Nei giochi cooperativi i compiti possono essere realizzati solo se i componenti del gruppo uniscono le loro abilità facendo la fondamentale esperienza che gli sforzi, l’iniziativa e l’impegno attivo di tutti danno un risultato che supera la soddisfazione individuale per scoprire la responsabilità per qualcosa di comune attraverso un’ esperienza di successo. Il progetto oltre alle attività laboratoriali prevedeva anche delle ore dedicate alla pratica sportiva, che è determinante per rispettare le regole dello stare insieme.

Il valore pratico del lavoro di gruppo si evidenzia quando nei giochi affiorano dei conflitti conseguenti al dover prendere decisioni difficili, quando si è sotto la pressione temporale, quando vi sono diverse strategie di soluzione od uno scarso impegno di alcuni, occasioni preziose di apprendimento in cui aiutando gli altri e lasciando che essi ci aiutino si manifesta l’impegno verso di loro, ma anche la disponibilità a riconoscere i propri limiti permettendo loro di esserci di aiuto.

Il progetto oltre a fare conoscere più da vicino il fenomeno del bullismo, ha permesso agli alunni di interagire tra loro creando un’ opportunità anche per la continuità tra i due ordini di scuola. L’esperienza vissuta in questo percorso ha avuto un riscontro formativo positivo negli alunni che hanno mostrato grande interesse e partecipazione al progetto. Ma noi come scuola continuiamo perché…

..... il nostro impegno non finisce qui!!