D.M.P. docenti: rischi e doveri del DS

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D.M.P. docenti: rischi e doveri del DS Vittorio Lodolo D’Oria - Medico INPDAP E-mail: vittorio.lodolodoria@fastwebnet.it

Obiettivo seminario: conoscere il DMP DMP: massmedia, psicologia, psichiatria (letteratura internaz.le) Evoluzione sociale del DMP: famiglia, previdenza e salute Riconoscimento precoce segni e sintomi del DMP: dinamiche Dalla sanzione alla gestione/prevenzione: il ruolo del DS Rischi e responsabilità medico-legali del dirigente scolastico La Commissione Medica Verifica: come superarne i limiti

In cartella e per e-mail questionario a risposta multipla locandina libro “Scuola di Follia” + articoli brochure dei servizi proposti sul DMP+studio scient Via mail diapositive del corso risultati ricerca ANP sul DMP-DS On-line: www.fondazioneiard.org “Scuola e sanità” studio Golgota (La Medicina del Lavoro N° 5/2004) altre pubblicazioni scientifiche rassegna stampa

Terminologia e “fattore PSI”: burnout Affaticamento fisico ed emotivo Atteggiamento distaccato e apatico nei rapporti interpersonali (studenti,colleghi) Sentimento di frustrazione dovuto alla mancata realizzazione delle proprie aspettative Perdita della capacità del controllo degli impulsi (self-control)

Pubblicazioni burnout-insegnanti: una questione internazionale Australia Scozia Nuova Zelanda Emirati Arabi Giordania Hong Kong Malta Institut National Marcel Riviere CHS La Verriere 78321 Le Mesnil St. Denis Stati Uniti Canada Gran Bretagna Francia Italia Israele Cina Barbados

Francia 2007: allarme suicidi insegnanti Consiglio Economico e Sociale (CES) transalpino[1]. “Ogni giorno, al di là delle Alpi, una persona si suicida a causa delle difficoltà legate alla professione. Le ragioni: stress, eccessivo carico di lavoro, mobbing o, più semplicemente, paura di perdere il posto …Allarme insegnanti. Il dramma dei suicidi non risparmia il servizio pubblico. Il vicepresidente del CES – monsieur Larose – è categorico. Nel mirino ci sono soprattutto gli insegnanti. Tanto che non mancano iniziative ad hoc. Come quella che riguarda il Centro di Salute Mentale della Mutua Generale dell’Educazione Nazionale (MGEN), dove uno psichiatra segue ogni anno 300 professori. <<Il 50% dei docenti presi in carico – rileva Mario Horenstein, lo specialista ingaggiato dall’MGEN –soffre di problemi di adattamento con manifestazioni di depressione attiva, e il 10% di sindrome post-traumatica da stress legato a violenza. E’ dunque importante aiutarli perché non affondino>>. [1] Fonte: Il Sole 24 Ore Sanità N° 15/2007 del 17-23 aprile 2007

Fattori determinanti il DMP FATTORI SOCIALI E PERSONALI: legati alla vita di relazione extra-lavoro FATTORI PROFESSIONALI: legati all’attività lavorativa Assumendo che i fattori sociali e personali “pesino” in maniera analoga nei quattro raggruppamenti professionali analizzati nello studio Getsemani (insegnanti, impiegati, personale sanitario, operatori), sono i fattori professionali a determinare la maggiore esposizione degli insegnanti alla patologia psichiatrica.

La Medicina del Lavoro N° 5/2004 (1) INSEGNANTI (n.774) patologie psichiatriche nel 49,8% IMPIEGATI (n.651) patologie psichiatriche nel 37,7% ( = 22,3 p<0.001) SANITARI (n.466) patologie psichiatriche nel 28,3% degli accertamenti d’inabilità al lavoro ( =43,9 p<0.001) COLLETTI BLU (n.1556) patologie psichiatriche nel 16,9% ( = 275,9 p<0.001 vs insegnanti) (1) Studio epidemiologico retrospettivo su 3.447 accertamenti, dal 1992 al 2003, nella ASL Città di Milano. L. 274/91 art.13.

Confronto insegnanti verso altre categorie professionali

Ulteriori evidenze emerse Il rischio di patologia psichiatrica negli insegnanti rispetto alle altre 3 categorie (impiegati, operatori, personale sanitario) è indipendente da: # età # sesso Inoltre, tra gli insegnanti l’incidenza delle patologie psichiatriche è molto simile ai diversi livelli d’insegnamento: # materna: 45,5% # elementare: 51,9% # media: 52,2% # superiore: 46,0%

Confronto insegnanti Maschi - Femmine

Classificazione patologie psichiatriche (1.026 casi su 3.447 totali) Spettro ansia – depressione: 71% sul totale   Insegnanti Impiegati Collaboratori Sanitari Disturbi dell’umore 133 68 65 35 Disturbo dell’adattamento 82 47 54 19 Disturbi d’ansia 29 30 21 17 Disturbi di personalità 40 18 15 8 Schizofrenia ed altri disturbi psicotici 38 37 22 Demenze ed altri disturbi cognitivi 5 3 Disturbi dissociativi 4 2 Disturbi somatoformi 1 Abuso di sostanze Anoressia nervosa Ritardo Mentale Dist. controllo degli impulsi totale 342 207 210 110

Provvedimenti assunti dal Collegio Medico Giudizi medici espressi (774) Patologie psichiatriche (386) Altre patologie (388) Totale Idonei 34 (8.8%) 59 (15.2%) 93 (12.01%) Non idoneo temporaneamente all’insegnamento 107 (27.6%) 77 (19.9%) 184 (23.77%) Non idonei permanentemente all’insegnamento 205 (53.1%) 229 (59%) 434 (56.07%) Inabile temporaneamente 2 (0.5%) 0 (0%) 2 (0.26%) Dispensa dal servizio 38 (9.9%) 23 (5.9%) 61 (7.88%)

Patologie professionali

Insegnanti e patologia psichiatrica

Insegnanti e patologie professionali Patologie oncologiche Laringopatie

Autore Dr.ssa Franca Vizzi (Medico Legale) Lo studio di Torino Periodo d’osservazione: dall’ 01.01.95 fino al 31.12.01 INSEGNANTI osservati n. 592 (78 scuola materna; 244 elementare; 133 media inferiore; 137 media superiore). Donne 481 (81,25%), uomini 111 (18,75%). Insegnanti a Torino: 2445 ins. materna; 9204 elementari; 5404 medie inferiori; 7649 medie superiori. Patologie psichiatriche riscontrate nel 48,9% Dati rilevati: età anagrafica, sesso, settore d’insegnamento, materia insegnata, anzianità di servizio, assenze per malattia, diagnosi, giudizio del Collegio Medico. Autore Dr.ssa Franca Vizzi (Medico Legale)

Incidenza patologie secondo il livello d’insegnamento

Età alla visita secondo il livello d’insegnamento

Anzianità di servizio alla visita di accertamento

Età media degli insegnanti suddivisi secondo il tipo di disturbo (al momento della diagnosi!)

Totale assenze alla data dell’accertamento

Mesi di assenza per patologia psichiatrica

Lo studio della ASL Verona Periodo d’osservazione: dal 1982 fino al 1998 (regional.zione) INSEGNANTI cartelle cliniche osservate n. 60/300 Patologie psichiatriche negli insegnanti: 46,3% Dati rilevati: professione, età anagrafica, sesso, settore d’insegnamento, materia insegnata, anzianità di servizio, assenze per malattia, diagnosi, giudizio del Collegio Medico. Autore Dr. A. Aschieri (M. del Lavoro)

(una insegnante di 55 anni) 23.03.07 “Dottore, sa chi è in buona parte responsabile di questo nostro disagio?” (una insegnante di 55 anni) 23.03.07

“La menopausa”

Rischio insorgenza Depressione in età premenopausa vs. Menopausa Schmidt, et al. Am J Psychiatry. 2004. Arch Gen Psychiatry. 2008; 65: 172-8

Trattamento della depressione: uomini vs. donne (stratificate per età) 100% Male 90% 80% 70% 70% 60% Female <40 Years 50% 40% 30% Female >40 Years 20% 10% 0% Germany France UK Spain Italy Brazil Mexico Canada USA Germany France UK Spain Italy Brazil Mexico Canada USA Source: Market Insights IMS' MIDAS Prescribing Insights, 3Q2006

… le conseguenze a carico dei docenti e … dei nostri figli Ricapitolando … lavoro psichicamente usurante (helping profession) nell’85% dei casi (600.000 lavoratrici) docenti donne rischio di patologia ansioso-depressiva di 2,5 volte > nella donna età media dei docenti 49,6 anni (dati MIUR 2005) rischio ansioso-depressivo quintuplicato in età perimenopausale nella maggior parte dei casi le docenti hanno il “figlio unico” la loro menopausa coincide con l’adolescenza dei figli riforme previdenza costringono a trascorrere Menopausa a lavoro … le conseguenze a carico dei docenti e … dei nostri figli

Ricerca su correlazione Menop. (M) & Depress Ricerca su correlazione Menop. (M) & Depress. (D) in DMP-docenti: perché? un’indagine sociale (M-D) mai effettuata sul lavoro; su > categ. profess.le (1 milione) femminile all’85%; popolazione con età media 50 anni (menopausa); conseguenza riforme previdenziali: M oggi sul lavoro; d’impatto internaz.le/istituzionale/sindacale (patrocini); docenti ad alto rischio depressivo professionale; d’interesse anche per ripercussioni su utenza

Gli stereotipi nell’Opinione Pubblica “Stress psicofisico negli insegnanti….?” “Ma non sono quelli che fanno 3 mesi di vacanze all’anno pur lavorando solo mezza giornata!?”

“Ma chi è l’Opinione Pubblica?” “Tutti coloro che non sono insegnanti!”

“Non è vero. Perché siamo tutti noi, insegnanti inclusi!”

Fattori professionali negli insegnanti Rapporto con studenti/genitori Classi numerose (II) Conflittualità tra colleghi Costante necessità di aggiornamenti Studenti extracomunitari Studenti portatori di handicap Avvento dell’informatizzazione Passaggio dall’insegnamento individuale a quello in équipe Problemi adolescenziali Retribuzione insoddisfacente (III) Scarso riconoscimento sociale della professione (I) Preparazione pedagogica inadeguata

Il cambiamento dello scenario: mater, pater, magister Società: scolarizzazione di massa, tv, politica sull’ handicap, informatizzazione, studenti extracomunitari (0.3% nel ’97; 3% nel 2003; 6% nel 2013) di 133 nazioni. Famiglia: da “normativa” ad “affettiva”; asse genitore-figlio; delega educativa; f. monoparentali, allargate etc; figlio unico e “fratellanza”; narcisismo genitoriale; modelli tv; genitore-amico; stili educativi multipli… Scuola: livellamento ruoli (‘68); lavoro in équipe; riforma pensioni; gestione manageriale; adolescenti nevrotici Salute: medicalizzazione del disagio (studio CISL 1979)

Il percorso professionale ideale “La base della piramide è praticamente vuota” Patologia Psichiatrica “Non sanzione ma attenzione” DMP Normalità Eustress Alta capacità reattiva individuale

BURNOUT: il percorso virtuoso Patologia Psichiatrica Recupero/ Reinserimento Supporto Sociale Pos. Coping Strategies DMP EUSTRESS/DISTRESS Reiterati / Protratti Bassa capacità reattiva individuale Eustress

BURNOUT: la dinamica perversa Esclusione/ Espulsione sociale Isolamento Patologia Psichiatrica Imbarazzo - Regressive Coping Strategies DMP EUSTRESS/DISTRESS Reiterati / Protratti Bassa capacità reattiva individuale Eustress

BURNOUT: i percorsi possibili Esclusione/ Espulsione sociale Isolamento Patologia Psichiatrica Imbarazzo - Regressive Coping Strategies Recupero/ Reinserimento Supporto Sociale Pos. Coping Strategies DMP EUSTRESS/DISTRESS Reiterati / Protratti Bassa capacità reattiva individuale Normalità Eustress Alta capacità reattiva individuale

Gli attori nei diversi strati Invio In CMV Condivisione Counseling Prevenzione

Approccio individuale al disagio Alcool, fumo, caffè,“pasticcarsi” Corretta alimentazione Supporto Psichiatrico Tempo Libero Sport/Cultura/ Musica/Cinema Condivisione/ Amicizia Disagio Psichico Uso appropriato del farmaco Supporto Medico/Psicologo Formazione professionale Facilitazione auto-aiuto e reinserimento

Cronaca recente

Il triplice intervento 626/94 PP: Competenza medica Negazione della patologia Corso DMP per DS Consapevolezza DMP: Coping “+” vs Coping “-” Condivisione Counseling Corso DMP docenti

Il triplo intervento del dirigente Prevenzione: deve essere attuata sulla base della piramide (fascia dell’eustress), con la finalità di rendere consapevoli i docenti, e porli in grado di affrontare un’autoanalisi (corso a inizio A.S.). Stesura Documento Valutazione Rischio. Condivisione e counselling: devono essere possibili - a scadenze fisse - grazie alla costituzione di gruppi di auto-aiuto e centri di ascolto guidati da un docente-tutor (per la fascia del burnout) Supporto medico-psicologico: è necessario avvalersi di una équipe specialistica per la gestione dei casi complessi e per facilitare il reinserimento lavorativo (punta della piramide). L’invio in CMV va sfruttato appieno dal DS: unico strumento

Il dirigente di fronte al D. Lgs. 626/94 Art. 4 punto 5 “Il datore di lavoro adotta le misure necessarie per la sicurezza e la salute dei lavoratori” (bibliografia internazionale su helping professions) Art. 17 punto 1 “Il medico competente collabora alla predisposizione delle misure per la tutela della salute e dell’integrità psicofisica dei lavoratori” Art. 17 comma 4 “Il lavoratore, qualora non condivida il giudizio del medico competente, può far ricorso avverso il giudizio di inidoneità all’organo di vigilanza territorialmente competente” (SPISAL: entro 30 gg) Art. 21 (Informazione dei Lavoratori) “Il DS provvede affinché ciascun lavoratore riceva un’adeguata e formazione su: i rischi per la sicurezza e la salute connessa all’attività dell’impresa in generale…i rischi specifici cui è esposto in relazione all’attività svolta” Art. 22 “La formazione deve essere periodicamente ripetuta (anche per i casi di trasferimento e assunzione) e l’RSPP ne ha particolare diritto” Art. 22 c 6 “La formazione dei lavoratori deve avvenire nell’orario di lavoro e non può comportare oneri economici a carico dei lavoratori”

Il DS di fronte al DM 382/98 Art.1 “I datori di lavoro (DS) attivano gli opportuni interventi e promuovono ogni idonea iniziativa di informazione e formazione” Art.2 “I DS possono svolgere direttamente compito RSPP (solo se personale non superiore alle 200 unità) o possono designare gli addetti al servizio medesimo (personale interno). Se in gruppo gli istituti possono stipulare convenzione con esperto esterno al fine di integrare l’azione di prevenzione e protezione” Art.3 “Il DS provvede alla redazione del DVR con il RSPP” Art.5 c2 “In caso di grave ed immediato pregiudizio, il DS - sentito il RSPP – adotta ogni misura idonea a contenere o eliminare lo stato di pregiudizio” Art.6 c1 “L’Amm.ne scolastica forma e aggiorna i DS che a loro volta attuano la formazione dei lavoratori ai sensi dell’art. 22 del D.L.vo 626/94” Art.6 c2 “Iniziative di formazione, informazione, addestramento del personale sono effettuate d’intesa con enti istituzionalmente preposti a sicurezza lavoro

Fattori predisponenti al burnout bassa autostima disforia preoccupazione costante ossessioni e compulsioni passività isolamento senso d’incomprensione perfezionismo esasperato autoritarismo vita privata senza stimoli ambizione eccessiva forte componente onirica personalità ansiosa nevroticismo impulsività aggressività/ostilità dipendenza dagli altri litigiosità incapacità a mediare menopausa vittimismo provenienza da paese lontano

Prefazione di T. De Mauro e G. Bollea

Struttura di “Scuola di follia” Presentazione (Tullio De Mauro e Giovanni Bollea) I perché del testo e lo stile usato (documenti scritti dai protagonisti) 30 storie vere di insegnanti visti in Collegio Medico spiegano i ruoli di: Insegnanti Alunni, studenti e genitori Dirigenti scolastici Ispettori Medici La lettura sinottica, i commenti e le soluzioni prospettate Testimonianze di burnout La scuola e il nemico invisibile L’ambiente scolastico e la psicologia del lavoro Pubbl. scientif.: Golgota (2004), Getsemani (2002). Studi F.ne Iard (2003), Cisl (1979), Atti Parlamentari (2003), D.M. su Scientology (1998)

Evidenze emerse in “Scuola di follia” reazioni al disagio psichico: aggressività/auto o fuga/evitamento reazione aggressiva: conflitti e manie di persecuzione (+ altri segni) reazione di fuga: apatia e frequenti/lunghe assenze (+ altri segni) Colleghi confliggono tra loro (ambiente avvelenato) Alunni reagiscono con paura, studenti con ribellione (rischio incolumità) Genitori minacciano ritiro dei figli e denunce legali (no via medica) DS sanziona, trasferisce, “formula” diagnosi, “registra”, “processa”… Interessato denuncia caso di mobbing (manie persecuzione) Collegio medico inadeguato, ignorante, incompetente, insufficiente

Segni e sintomi del burnout senso di fallimento/vergogna rabbia/risentimento/colpa stanchezza cronica/insonnia incapacità a concentrarsi rigidità di pensiero mal di testa/stomaco e coliti sospetto e paranoia uso di coping negative crisi di ansia/panico incapacità a gestire il quotidiano trascuratezza nell’esercitare interpretatività, querulomania sentirsi spiato/osservato diffidenza, fobie procedimenti disciplinari assenza recapito domiciliare fisso cinismo/apatia/mimica depressa assenteismo/evitamento impegni ossessioni-compulsioni pessimismo cronico accanimento sul debole/disabile scoppi e accessi d’ira conflitti con l’autorità diretta ricorso all’autorità istituzionale stravaganze/trasandatezza rivendicazioni/manie persecuzione ricorso al dileggio/sarcasmo sentirsi “mobbizzato” frequenti trasferimenti perdita autocritica e autocontrollo episodi significativi alle spalle … …

Obiettivi e vantaggi del corso per docenti Si favorisce “autodiagnosi” e monitoraggio individuale (mirroring) Si abbattono stereotipi abbattendo ansia e aumentando condivisione stress Si spiega che visita in CMV è un diritto/tutela del docente e non un danno Si illustrano i diritti alla tutela salute dei docenti (LL. 335/98, 274/91) Si apre alla possibilità del counseling per chi percepisce il disagio Si illustrano le reazioni di adattamento positive e quelle negative (coping) Si abbatte il rischio di denunce per mobbing Si diminuisce il rischio di denunce legali (626 applicata a 360° su DMP) Si formano anche RSPP ed RSU Vi sono fondi per 626/94 e la formazione/prevenzione è obbligatoria Si accresce anche la conoscenza DMP nella classe medica (MC e MMG) Si tutela indirettamente l’incolumità dell’utenza Verosimilmente si contengono assenze e supplenze Si informano docenti che le testimonianze servono per iscritto (allegati)

Fasi cliniche del burnout Riduzione impegno, evitamento, apatia, isolamento oppure … Reazioni emotive, aggressività, manìe di persecuzione, colpevolizzazione degli altri Manifestazioni psicosomatiche da disadattamento e applicazione di coping negative Psicopatia (>: Disturbo dell’adattamento; Disturbo acuto da stress; Disturbo post traumatico da stress) Espulsione e rigetto sociale

Le tappe individuali per affrontare il disagio Consapevolezza del rischio professionale Condivisione e confronto sul disagio Counselling per orientamento alla cura Impegno personale: coping pos. vs neg. MMG: terapia a 360° Specialista: farmaco- e psicoterapia Reinserimento lavorativo “protetto”

Proposta partecipanti (validità: 15.04.08) corso prevenzione DMP per insegnanti (scuole o reti) counselling medico insegnanti via mail con VLD consulenza DS nello stilare una relazione per la CMV stesura parte DVR relativa a prevenzione DMP

L’atteggiamento del dirigente scolastico di fronte al docente affetto da DMP (casi) Immobilismo Ricatto e trasferimento (scaricabarile) Omertà a difesa della scuola (cintura di sicurezza) Formulazione d’ipotesi diagnostica Richiesta visita ispettiva Richiesta visita medica collegiale per inabilità Assunzione di provvedimento disciplinare Cambio di mansioni (biblioteca, sostegno, segret.) Conflitti, carteggi, registrazioni, processi di piazza…

12 motivi che sconsigliano visita ispettiva Per richiesta visita in CMV non occorre la V.I. L’ispettore è ignaro dei fatti e comincia indagine da “zero” L’ispettore non è psicologo nè psichiatra V.I. ha tempi lunghi e non è “indolore” (clima peggiora) Richiesta di V.I. ha “connotati” prevalentemente disciplinari Richiesta V.I accresce nel docente il sospetto di “mobbing” Se richiesta V.I. è fondata, culmina comunque con invio in CMV Ispettore può “riprendere” per inerzia il DS Prognosi eventuale psicopatia peggiora col trascorrere del tempo Ispettore deve innanzitutto stabilire chi è il “sano” e chi il “malato” La richiesta di V.I. non pone DS a riparo rischi legali (es. per danno utenza) Se problema è medico (DMP), DS inadempiente (626: sorveglianza sanitaria)

Domande FAQ dei dirigenti scolastici (1) Quali strumenti ho per affrontare un caso di DMP? Corro il rischio di denunce per mobbing? Occorre il consenso dell’interessato per visita medica? L’interessato può rifiutare di presentarsi alla CMV? Cosa rischia l’insegnante che rifiuta la visita medica? L’interessato può ottenere relazione DS? (art. 22-23 L 241/90) Posso ricorrere al medico competente (L.626/94)? E’ utile richiedere visita ispettiva prima della CMV? Può il DS fare ricorso avverso provvedimento della CMV? Se docente è supplente (breve/annuale), posso mandarlo in CMV?

Domande FAQ dei dirigenti scolastici (2) Se docente è in prova, posso inviarlo in CMV? Devo proprio scrivere la mia relazione di accompagnamento? Posso basare la mia relazione su testimonianze verbali? E’ possibile allegare atti e documenti scritti da colleghi e utenza? Mi conviene contattare il medico di base del docente? Vale la pena contattare qualche familiare? Devo prevedere il rischio DMP nel DVR? Mi compete attuare strategie di prevenzione? Ma la visita in CMV è a danno o a tutela del docente? Ho responsabilità in caso d’inerzia o trasferimento improprio?

Domande FAQ dei dirigenti scolastici (3) Hanno senso sanzioni disciplinari a carico del docente? Quante volte può essere richiesta la visita in CMV e da chi? Cosa fare quando provvedimento CMV è illogico? La CMV deve trasmettermi il verbale con la diagnosi? (DL 196/03) Posso registrare il colloquio col docente? Nella relazione posso porre quesito diagnostico o diagnosi (dg)? E trasmettere documenti medici con dg in mio possesso a CMV? Posso richiedere il verbale di visita CMV contenente la dg? Posso contattare o interpellare direttamente la CMV? Chi devo privilegiare: lavoratore o utenza?

Gestione del docente affetto da DMP da parte del dirigente scolastico Cercare conferme su “stranezze” ascoltando colleghi, studenti, genitori (verbalizzare incontri/testimonianze) Effettuare colloqui con l’interessato (approfondendo i motivi del disagio) e tentare di concordare la visita nonché la proposta risolutiva alla stessa CMV Acquisire elementi dal fascicolo personali + info da precedenti scuole Cercare il contatto con la famiglia o MMG (sconsigliato) Richiedere visita ispettiva (sconsigliato) Chiedere visita medico competente (idoneità specifica alla mansione) Predisporre relazione asettica su tutta la vicenda (no diagnosi/giudizi) Richiedere visita medico-collegiale nell’interesse del docente Allegare atti, testimonianze scritte, verbali degli incontri Preparare ambiente a reinserimento lavorativo (seminari di prevenzione)

I punti critici d’osservazione Puntualità Assenze e loro motivazioni Trasferimenti Attività ordinaria (tenuta registri, verbali, voti…) Atteggiamento nelle riunioni Mimica, postura, eloquio, abbigliamento Relazioni con colleghi e utenza (aggressività/fuga) Atteggiamento con DS, ATA e disabili Comportamento nelle gite scolastiche (> ansia) Accuse e denunce frequenti (quasi mai scritte)

Segnali per il dirigente scolastico Sbalzi d’umore atipici nel soggetto, chiassate, denunce Lamentele/conflitti con studenti/genitori/colleghi/DS Frequenti contestazioni addebito/sanzioni disciplinari Assenze reiterate e in costante aumento (malattia/altro) Trasferimenti frequenti e ritardi sistematici Reazioni verbali/fisiche spropositate, “note” a studenti Accanimento deboli/disabili, programma non svolto Stagionalità eventi/coincidenza con ricorrenze o gite Improvvisa incapacità a gestire attività quotidiana Inconcludenza di azioni e discorso (deragliamento)

La relazione del dirigente scolastico (1) Dati anagrafici del dipendente; Corretta indicazione dei presupposti normativi da cui trae origine l’istanza (ex art. 13 L. 274/91) e la finalità della stessa (es. inabilità a qualsiasi lavoro proficuo); Lo schema indicante i mesi di assenza per malattia effettuati nell’ultimo triennio; Posizione relativa al profilo professionale (ruolo e materia); Indicazione della cassa pensione e anni contributi maturati; Anzianità di servizio nell’attività docente Eventuale valutazione del Medico Competente Eventuale documentazione medica in possesso dell’istituto

La relazione del dirigente scolastico (2) Carriera scolastica: scuola, materia, classe, data di immissione in ruolo, anzianità di servizio, trasferimenti, assenze e loro distribuzione con eventuali motivazioni, ritardi, sanzioni, visite ispettive, referenze precedenti istituti, anni contribuzione, valutazione Medico Competente L. 626 Profilo personale e aspetti relazionali: rapporti con colleghi, DS, studenti, genitori. Mutamenti improvvisi. Note significative. Profilo professionale: gestione del lavoro e mutamenti recenti Fatti contestati ed episodi salienti: descrizione fatti, contesto, circostanze, testimoni, durata, sanzioni, denunce, controdedu-zioni, difficoltà notifica atti, effetti prodotti (ritiri/abbandoni…)

La relazione del dirigente scolastico (3) Indicare sempre nella relazione eventuale rischio di incolumità e disservizio/diseducazione per utenza e personale scolastico Fare cenno asettico al rapporto personale con l’interessato e citare tutti i tentativi di conciliazione esperiti Trattare con cautela i life events dei quali il DS è a conoscenza Non formulare diagnosi mediche né esprimere giudizi Rammentare che l’interessato ha diritto a richiedere copia della relazione al Collegio Medico Documentare con allegati alla relazione episodi e lamentele Non cedere alla “tentazione del trasferimento per Inc. ambient.” Affermare che visita in CMV è a tutela/interesse del docente

I possibili “allegati” alla relazione del DS pubblicazione de “La Medicina del Lavoro” n°5/2004 lamentele scritte di colleghi/studenti/genitori contestazioni addebito, sanzioni disciplinari, controdeduzioni denunce (attive e passive) lettere/minacce dell’interessato alla direzione scolastica verbali di incontri/riunioni attestanti atteggiamenti inusuali prospetto assenze degli ultimi tre anni atti legali (es. diffide; denunce di mobbing…) interventi sindacali tentativi di conciliazione esperiti certificati medici di cui l’istituto è in possesso ………

La visita medica in CMV (M. Tesoro) Verifica inabilità/inidoneità permanente o temporanea alle funzioni istituzionali e/o a qualsiasi lavoro proficuo Si può fare ricorso entro 10 gg alla CM di II istanza E’ competente la CMV del capoluogo di provincia dove è ubicata l’Amm.ne di ultima assegnazione del dipendente Non spetta alla CMV stabilire eventuale nesso tra il fatto di servizio e l’infermità o lesione riscontrata La convocazione a visita medica deve essere notificata almeno 10 gg prima della stessa Nel caso di mancata presentazione ingiustificata si procede ad archiviazione della pratica. Su richiesta motivata del pz. o del medico la visita deve essere indettata nuovamente entro 30 gg.

I diritti dell’insegnante Richiesta della visita in CMV attraverso la sua amm.ne Ogni volta che lo ritiene opportuno (stato di salute) Può concordare l’invio in CMV e la soluzione col DS Può chiedere revisione provvedimento medico (II ist.) Può giustificare impossibilità alla visita (una volta) Può richiedere copia della documentazione alla CMV Può rinunciare ad essere adibito ad “altre mansioni” Può richiedere la 335/98 e la Causa di Servizio Può richiedere presenza del medico di parte

Difficoltà, attenuanti e colpe della CMV esame pratica veloce (talvolta frettoloso): relazione sintetica ignoranza sul DMP insegnanti (no pubblicazioni) documentazione inadeguata trasmessa dal DS denuncia di mobbing da parte dell’interessato tutela del posto di lavoro pz. e < stipendio (90-50-0%) medico di parte (specialista) nega patologie psichiche compito istituzionale non prevede attività terapeutica archiviazione pratica 1° mancata presentazione ingiustif. giudizi contraddittori o incomprensibili (burocratici) confitto tra tutela individuo vs. tutela collettività del DS

Un caso emblematico: la relazione ispettiva e ... Esposti scritti genitori di alunni elementari (per paura e pianto dei bimbi) Difficile gestione della classe (>incidenti, disordine, pestaggi, <vigilanza) Aggressività verbale (urla frequenti e insulti ai bimbi) Aggressività fisica (sculaccioni, strattonamenti ai bimbi, lancio quaderni) Azione didattica inefficace (per attenzione e rendimento classe) Conflitto con DS e colleghi, escandescenze, stravaganze, ansia Manie di persecuzione (“complotti di colleghi e alunni”), negazione disagio Passa dalla prima alla terza persona nel discorso (parlando di se stessa) Deragliamento e discorsi sconclusionati e farneticanti Esposti dei genitori 10 anni prima in altra sede (precedenti) Contestazioni di addebito precedenti DS e segnalazioni al CSA

Un caso emblematico (segue): … il giudizio medico Giudizio CMV: “Soggetto idoneo alle mansioni di insegnante purché l’attività non si svolga in condizioni di rilevante stress e conflittualità”

Commenti al questionario DMP Utile. Formazione e supporto necessari al DS e neo-DS. Stress in crescita. Non si può più fare finta di niente. Occorre supporto specialistico sia medico, sia giuridico-amministrativo. Mi inquieta il collegamento con la menopausa. E l’andropausa? I DS sono lasciati troppo soli. Dove sono le istituzioni e USP/USR? I rischi di denuncia per mobbing lasciano “in giro” molti casi di DMP. Solo il buon senso e “il fai da te” mi guidano nell’azione da DS: troppo poco! E’ oramai indispensabile contemplare rischio DMP nel DVR. La scuola amplifica tutte le debolezze e predisposizione burnout. Provo un grande senso d’impotenza di fronte ai casi di DMP. A quando un’indagine sul DMP del DS? Ricorriamo molto spesso ai trasferimenti pur sapendo che non è la soluzione. Dobbiamo prevedere condivisione tra colleghi e sportelli d’ascolto. Finalmente ci si rende conto che l’insegnamento è un mestiere usurante.

Timori del Sindacato Rischio di alimentare un ennesimo stereotipo nella OP Timore di dover ammettere errori in politica previd.le No monitoraggio effetti riforme, nulla in ODG odierno Paura di dover introdurre test psicoattitudinali selettivi Sostenere riconoscimento rischi professionali con OP Difficoltà per riconoscimento della causa di servizio Paura della medicalizzazione del disagio (competenza) Richiesta di finanziamenti istituzionali I casi di DMP passano prima dal sindacato (mobbing)

Il ruolo del dirigente di fronte alla legge Art. 32 C.I. “Il diritto alla tutela della salute”; Art. 2087 C.P.C. “l’imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro” (anni ’40); C.P.P. prevede sanzioni specifiche in caso di omissione dolosa (art. 437) e colposa (art. 451) di cautele contro gli infortuni sul lavoro. Punisce con la reclusione da 3 mesi a 3 anni “chiunque cagiona ad alcuno una lesione personale, dalla quale deriva una malattia del corpo o della mente” (art. 582). Punisce con l’arresto chiunque reca molestie o disturbo a qualcuno (art. 660)

Il medico competente (D. Lgs. 626/94) Considera lo stato di salute complessivo (patologia professionale e non) a fronte dei rischi professionali specifici per lo stesso soggetto Valuta l’assenza di controindicazioni al lavoro cui il soggetto è destinato Stabilisce l’idoneità specifica alla mansione, cioè la compatibilità tra le caratteristiche biologiche dell’individuo (deficit organici, fisici o psichici) ed il profilo di rischio della mansione in esame (caratteristiche ergonomiche, relazionali, organizzative e procedurali) 3° comma Art 5 dello Statuto dei Lavoratori: il datore di lavoro ha facoltà di far controllare l’idoneità fisica del lavoratore…

Il danno biologico (DB) Dal punto di vista medico-legale il danno può essere definito come ogni modificazione peggiorativa dello stato anteriore della persona risarcibile (Corte Cost.le 1986: danno al “valore uomo”). Tutti i fatti giuridicamente illeciti che possono determinare un danno alla persona sotto forma di una diminuzione dell’integrità psicofisica configurano un DB (oggi ++ “danno esistenziale”) Il DB costituisce una menomazione dell’integrità psicofisica del soggetto in sé e per sé considerata, in quanto incidente sul valore uomo in tutta la sua concreta dimensione, che si collega alla somma delle funzioni naturali afferenti al soggetto nell’ambiente in cui la vita si esplica ed avente rilevanza non solo economica ma anche biologica, sociale, culturale ed estetica.

DM M. Lavoro e Politiche Sociali 27.04.04 Lista 1: malattie la cui origine lavorativa è di elevata probabilità; Lista 2: malattie la cui origine lavorativa è di limitata probabilità non sussistendo conoscenze sufficienti. Include le malattie psichiche e psicosomatiche da disfunzioni dell’organizzazione del lavoro. Lista 3: malattie la cui origine lavorativa si può ritenere possibile e per le quali non è disponibile il grado di probabilità Sono cioè introdotti i concetti di “probabilità”, “possibilità” e “presunzione d’origine” tendenti a valutare la “matrice causale” (combinazione di multifattorialità e diversa sensibilità individuale).

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