PETRARCA.

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Transcript della presentazione:

PETRARCA

BIOGRAFIA Petrarca nasce nel 1304 e muore nel 1374. Diviene chierico nella prospettiva di potersi dedicare allo studio assiduo della letteratura e alla ricerca filologica senza essere assillato da necessità economiche, ricevendo uno stipendio in qualità di religioso.

AUTORI SU CUI IL POETA SI FORMA Filosofi preferiti da Petrarca sono S.Agostino, Platone Poeti preferiti sono Omero e Virgilio

CONTESTO STORICO POLITICO DI RIFERIMENTO Il contesto storico - letterario è quello della civiltà preumanistica, che inizia intorno al 1300, quando l’Impero perde gran parte del suo potere e il papato vive un momento di crisi dopo la morte di papa Bonifacio VIII. La Chiesa in questa fase diviene succube della monarchia francese, spostando la sua sede da Roma ad Avignone. In questo periodo cominciano anche a nascere gli Stati nazionali in Europa e le Signorie in Italia. Ricordiamo i signori di Milano, del Monferrato, di Saluzzo, di Mantova, di Verona, di Venezia e di Savoia. A Firenze resiste a lungo la Repubblica fiorentina, anche se poi nella seconda metà del 1400 il potere cade nelle mani dei Signori dei Medici, ex banchieri potenti, appartenenti in origine ad una famiglia di mercanti che si impadroniscono della città.

CONTESTO ECONOMICO In campo economico, tra la fine del Trecento e i primi decenni del Quattrocento si assiste ad un processo di rifeudalizzazione, infatti dopo la crisi dei commerci e delle banche, i signori comprano terre come investimento, facendole lavorare dai contadini poveri, sottomettendoli al loro potere come in epoca feudale ed estendendo il latifondo.

I CENTRI CULTURALI NELL’ETA’ DI PETRARCA La cultura preumanistica si sposta dai monasteri e dalle università alle corti signorili e alle accademie. Nasce il letterato di professione che può essere sia mercante che chierico oppure un giurista.

LA FILOSOFIA NELL’ETA DI PETRARCA Nel campo filosofico il preumanesimo è caratterizzato dalla crisi della Scolastica, si fa strada l’idea che la conoscenza possa avvenire non attraverso la ragione ma attraverso l’intuizione e i sensi e che la ragione non possa portare alla conoscenza di tutto. Un filosofo arabo di nome Ockham sostiene che la ragione non è in grado di spiegare i dogmi della fede e afferma la distinzione netta tra religione e razionalità. Un altro filosofo Duns Scoto esalta l’uomo come essere dotato di anima e corpo, dando importanza allo spirito e alla materia. Questa sorta di anticipazione dell’umanesimo porta alla crisi della civiltà medievale, alla valorizzazione dell’individuo, delle sue esperienze e alla relativizzazione di tali esperienze.

IL CANZONIERE E’ l’opera più famosa di Petrarca. Può essere considerata la storia di un’anima e del dissidio interiore del poeta. Nel Canzoniere il poeta utilizza tutta la tradizione lirica precedente: quella cortese, stilnovista, la poesia religiosa e la poesia latina, ma nel’opera introduce elementi di novità. C’è, infatti, una nuova concezione del mondo e dell’uomo, la religione non è più il centro di interesse degli uomini, i quali danno spazio alla gloria, all’amore, ma soprattutto alla cultura classica del paganesimo latino.

LE CONTRADDIZIONI DEL POETA L’amore per la cultura classica, per i valori terreni, e per la gloria poetica, fa nascere in Petrarca un dissidio interiore, una lacerazione dell’anima e molti sensi di colpa. Egli teme di allontanarsi dai precetti della religione e di commettere peccato; sembra incerto, dunque, tra l’amore di Dio e l’amore per la donna. La sua coscienza gli suggerisce ora una strada ora un’altra, ossia ora la strada dei piaceri terreni ora la strada dettata dalla religione. Tale contraddizione si riscontra anche nel Canzoniere, dove il poeta ora appare felice ed appagato dall’amore per Laura ora pervaso da una sofferenza e da un senso di colpa e di frustrazione.

LIRISMO SOGGETTIVO ED ASTRATTO Nel Canzoniere sono presenti sonetti, canzoni, ballate. Si riscontrano rime in vita e rime in morte di Laura, quest’ultime scritte dopo la morte della donna amata. In esse prevale il ricordo, la nostalgia , il rimpianto per il passato. Laura nei ricordi appare più affettuosa e amorevole nei confronti del poeta. E’ evidente nell’opera un forte lirismo soggettivo ed un esasperato individualismo. Di essa possediamo ben 9 redazioni diverse, nel complesso sitratta di 366 liriche che il poeta riscrisse più volte. Il suo intento è quello di dare alle liriche un’ armonia ed una perfezione che egli stesso non riesce a raggiungere nella vita di tutti i giorni. Il Canzoniere si chiude con una canzone alla Vergine Maria che assume i tratti caratteristici della donna amata dal poeta, bella , elegante e sensuale.

STRUTTURA DEL CANZONIERE L’incertezza e i dubbi del poeta si riscontrano nel corso di tutta l’opera, sia in ogni singolo componimento, che definiamo microstruttura, sia in tutta l’opera nel suo complesso, che definiamo macrostruttura. Tutta l’opera è una sorta di diario intimo, di confessione autobiografica e storia di un’anima. Alla verticalità metaforica del viaggio dantesco nella Divina commedia, si sostituisce nel Canzoniere una organizzazione metaforica dello spazio in senso circolare, questo metaforicamente sta ad indicare che Petrarca non raggiunge mai una meta sicura ma rimane sospeso tra la dannazione e la salvezza. Egli non raggiunge mai certezze definitive ed è come se girasse a vuoto tra dubbi e contraddizioni.

LA FIGURA DI LAURA Laura è la metafora dell’amore e della poesia, rappresenta dunque i valori terreni, appare spesso come una figura sensuale descritta nella sua bellezza fisica ma anche spirituale La donna appare molto spesso in uno scenario naturale e fiabesco, nei pressi di un ruscello e in un bosco. Sembra inoltre una donna misteriosa, in cui l’animo del poeta si rispecchia come in un alter ego. A differenza della donna degli stilnovisti non è una figura angelica, è colei che dà ora beatitudine ora sofferenza al poeta, poiché spesso è irraggiungibile e crudele. Laura, dunque, è una figura centrale ed è il simbolo del peccato e dell’amore sensuale, cui il poeta non sa e non vuole rinunciare.

LO STILE DEL CANZONIERE Se in Dante abbiamo riscontrato un plurilinguismo ed un pluristilismo, in Petrarca il critico F.Contini ha rilevato un monolinguismo e un monostilismo. Le liriche del Canzoniere sono perfette a livello formale, infatti non sono presenti né asprezze né accostamenti di consonanti. Le parole sono semplici, non appaiono né termini poco usati né termini poco eleganti, tutto sembra armonioso ed equilibrato nelle simmetrie quasi architettoniche del testo. Il poeta per dare questa simmetria usa spesso coppie (ossia binomi) di aggettivi e sostantivi, si parla, pertanto, di simmetrie binarie.