W. G. Sebald Lettura di Austerlitz
Da lexikonwww.wgsebald.de
Austerlitz, l’ultimo libro di Sebald (2001) Riprende temi già frequentati nelle opere precedenti viaggi solitari durante i quali avvengono episodi di disorientamento e disagio interesse per luoghi apparentemente insignificanti, a volte definibili ‘non-luoghi’ (Marc Augé) luogo.htmlo ‘eterotopie’ (Michel Foucault) XXI-Secolo)/ incontri con persone ‘qualsiasi’, le cui storie risuonano nello stato d’animo dell’autore
Uso delle fotografie Foto di una memoria ‘altra’ che diventa ‘propria’ Alcune scattate da Sebald, ma tutte inseribili nella categoria delle ‘immagini trovate’ – anche quando Sebad afferma di aver fotografato alcuni soggetti, questo può considerarsi parte della finzione letteraria. Spesso S. costruiva intere sequenze narrative a partire dalle immagini trovate. Così per esempio l’uomo col pappagallo in spalla Scatola d’archivio contenente due foto usate nel libro. Una stampa di Theresienstadt e la foto della civetta
Fort Breendonk
Sebald in un’intervista radiofonica The pictures have a number of different sources of origin and also a number of different purposes. But the majority of the photographs do come from the albums that certainly middle-class people kept in the thirties and forties. photographs have the purpose of, “arresting time... they act like barriers or weirs which stem the flow”. (see Emergence of Memory, ed. Lynne Sharon Schwartz, Seven Stories Press, 2007).Emergence of Memory
Biografia e finzione Viaggi reali di Sebald Biografia finzionale che emerge attraverso le conversazioni con Austerlitz Chi è A.? – Un uomo incontrato durante un viaggio in Belgio di cui pian piano emerge il passato: trasportato da bambino con in Kindertransport da Vienna in Galles – Psicogeografia: isuoi romanzi riguardano più le immagini mentali suscitate dai luoghi che dalla loro realtà effettiva Memorie suscitate dai luoghi Senso del luogo e modo in cui le memorie ne vengono distorte nel tempo Modo in cui memorie soppresse – rimosse improvvisamente riemergano stimolate dalla vista reale o mentale (narata) deiluoghi
Incipit. Frase tipicamente sebaldiana In the second half of the 1960s I travelled repeatedly from England to Belgium, partly for study purposes, partly for other reasons which were never entirely clear to me, staying sometimes for just one of two days, sometimes for several weeks. In der zweiten Hälfte der sechziger Jahre bin ich, teilweise zu Studienzwecken, teilweise aus anderen, mir selber nicht recht erfindlichen Gründen, von England aus wiederholt nach Belgien gefahren, manchmal bloß für ein, zwei Tage, manchmal für mehrere Wochen.
Vaghe intenzioni, visita per diverse settimane all’estero? Comincia il disorientamento I had begun to feel unwell, and this sense of indisposition persisted for the whole of my visit to Belgium on that occasion. I still remember the uncetainty of my footsteps as I walk all round the inner city, down Jeruzalemstraat, Nachtegallstraat, Pelikcaanstraat, Paradijsstraat, Immerseelstraat and many other streets and alleyways, until at last plagued by a headache and my uneasy thoughts, I took refuge in the zoo... war ich ergriffen worden von einem Gefühl des Unwohlseins, das sich dann während der gesamten damals von mir in Belgien zugebrachten Zeit nicht mehr legte. Ich entsinne mich noch, mit welch unsicheren Schritten ich kreuz und quer durch den inneren Bezirk gegangen bin, durch die Jeruzalemstraat, die Nachtegaalstraat, die Pelikaanstraat, die Paradijsstraat, die Immerseelstraat und durch viele andere Straßen und Gassen, und wie ich mich schließlich, von Kopfschmerzen und unguten Gedanken geplagt, in den am Astridplein, unmittelbar neben dem Zentralbahnhof gelegenen Tiergarten gerettet habe
Non troveremo una storia convenzionale I luoghi sembrano ‘veri’ e reali, ma sono una selezione casuae delle strade di Anversa Una specie di instrallazione letteraria di parole e immagini che risuonano in ciascun lettore in modo differente, nell’impatto con le esperienze del lettore stesso
apparizioni Austerlitz appare e scompare, sempre in modo casuale, dalla vista del narratore 1967 Centraal Station Antwerp. Parlano dell’archittetura della stazione Antwerp Glove Market Caffè sperduto promenade a Zeebrugge – Continuano la loro conversazione senza ‘perdere tempo’ a commentare l’improbabilità dei loro ripetuti incontri
Costruzioni monumentali A e S condividono Austerlitz l’interesse per la storia dell’archittetura. Stazione di Lucerna andata in fumo, incendio 1971 Palazzo di giusizia di Bruxelles Great Eastern Hotel London Forte di Breendonk in Belgio (usato dai nazisti come KZ). – Senso di terrore, agorafobia, senso della loro futura distruzione
Luoghi che infestano la memoria del narratore con le loro ‘embedded memories’ che prendono piede come radici nel suo cuore Torture e sofferenze nel forte, apparizioni dei torturatori come banali padri di famiglaia bavaresi
Di nuovo Austerlitz Tra i due primi incontri dei due passano vent’anni Lo rincontra in un bar di Liverpool street a Londra
La retrostoria Presto perdiamo il senso della differena tra Sebald e A. Austerlitz racconta una storia autobiografica – e del suo falso nome Daffyd Elias, impostogli dai genitori putativi, e del vero nome Jaques Austerlitz datgli dalla famiglia d’origine, di ebrei ungheresi
Espediente del’disse A.’ per ricordarci che la conversazione è tra 2 Ma ci rendiamo conto che questo è solo un mezzo, un device per S., affinchè possa realizzare una meditazione sulla memoria e sul trauma: Come può una persona trasporatta con un Kindertransport, in un’età in cui le memorie non sono ancora sedimentate, cresciuto senza coscienza della sua provenienza, funzionare come una persona normale?
L’emersione della memoria A. pian piano attraversola conversazione comincia a elaborare chi egli sia veramente, risalendo alla memoria dei suoi genitori persi in qualche campo di concentramento Le uniche memorie di cui dispone sono quelle che altri gli possono fornire, - attraverso la ricerca in archivi o in biblioteche, o attraverso i viaggi. A Praga viene a sapere della sua vecchia tata – la cui esistenza si era come bloccata agli anni qaranta in cui aveva per tutto e tutti per mano nazista
La shoah onnipresente Tutto il libro è pervaso da un senso di tragedia diffuso La domanda di fondo è – come la vita possa continuare con questa parvenza di normalità, dopo ‘l’accaduto’ e le sue conseguenze ancora attive nel presente Austerlitz stesso è la personificazione del trauma post- shoah Vive isolato, come se non riuscisse a staccarsi dalle ‘sue’ memorie acquisite – sicchè il fato di suo padre è diventato il suo Incapace di relazioni umane e sociali normali
A slight easing behind my forehead, the belief rise within me that I had found release at last. But nothing came of it. I woke before dawn with such an abysmal sense of distress that without even being able look at Marie I sat up like a man seasick.
Marie, una donna incontrata durante le ricerche in archivio, lo inviata a fare un viaggio a Marienbad in Boemia. Sembra instaurarsi una relazione intima tra i due, in viaggio, sospesi nella dimensione della vacanza termale. lui ascolta i racconti di Marie e immagina di aver contratto una qualche malattia insidiosa ‘come gliospiti delle terme cent’anni prima’ Insieme, la sensazione di cominciare a ‘curarsi’
Nello stesso tempo non sopporta di avvicinarsi a qualcuno, non sopporta di condividere il lato profondo del proprio disagio
Viaggio nel passato A. è reso incapace dal punto di vista emozionale Tranne che la capacità di ri-sentire e rivivere attraverso stimoli esteriori la parte occultata della propria memoria Decide di ripercorrere il viaggio in treno del Kindertransport, per provare lo stesso terrore di quando aveva 5 anni In questo modo rivede, riconosce luoghi e situazioni che riemergono
Attacchi di panico, epilessia isterica si manifestano durante il viaggio, e A trascorre un certo periodo in un istituto di igiene mentale..malattia manifestazione fisica della presa di coscienza Passano i mesi e solo Marie gli è accanto per aiutarlo Ma A nonè capace di costruire con lei una storia sentimentale E lei semplicemente sparisce dalla storia stessa Ruolo delle donne: narrazione e cura materna Conforto temporaneo, ma incapaci di sciogliere A, prigioniero del sapere sul proprio passato di 50 anni prima
Quadratura del cerchio Alla fine del libro torniamo alle passeggiate psicogeografiche iniziali, ma a Parigi Apprendiamo della devastazione degli appartementi degli ebrei di Parigi e della ridistibuzione delle ricchezze dei deporatti, attarverso una capillare organizzazione. Nessuno è innocente. Non c’è via d’uscita una volta compresa la realtà. Ogni passo in TUTTE le città d’Europa fa riemergere il passato di territori che hanno visto crimini abominevoli contro uomini donne e bambini.
Tornare sui luoghi, avere i sensi aperti al riemergere della memoria Alla fine del libro S torna ad Anversa e rivisita la fortezza di Breendonk. Vittime della persecuzione hanno graffiato con le unghie i loro nomi sui muri. Spesso solo un nome con data e luogo d’origine. S si ritira in una cupa stanza d’albergo facendo risuonare dentro di sé la storia di un’altra famiglia ebraica deportata letta in un libro donatogli da A.
finale Lungo il fossato della fortezza di Breendonk finii di leggere il quindicesimo capitolo di Heshel’s Kingdom, poi presi la via verso Mechelen, dove arrivai al calar della sera I read to the end of the fifteenth chapter of Heshel’s Kingdom and then set out on my way back to Mechelen, reaching the town as evening began to fall.
Oltre l’oblio Tema del libro Perdita della famiglia e della tradizione a causa dell’enorme dislocamento occorso a causa delle deportazioni e delle persecuzioni. A. non ha memorie personali - sa che le memorie della sua infanzia gallese sono false. Infatti non sapeva chi era, non conosceva nemmeno il suo vero nome e vive alla ricerca perpetua di una famiglia che non troverà mai. Sebald vuol comunicare ai lettori che nessun europeo può restare indifferente, non toccato dall’olocausto. E’ una coa al di là di ogni oblio. Non c’è rimedio per le memorie che ha disseminato e la sola risposta concessa è leggere, esplorare e soprattutto ricordare l’orrore che non ha rimedio.