Ing. Paolo Di Antonio Docente Università degli Studi di Teramo L’attività di R&S nelle PMI: finanziamenti e misure agevolative Teramo, 4 novembre 2015.

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Ing. Paolo Di Antonio Docente Università degli Studi di Teramo L’attività di R&S nelle PMI: finanziamenti e misure agevolative Teramo, 4 novembre 2015 Programmazione e finanziabilità delle attività R&S Università degli Studi di Teramo

Indice 1.Definizione di Attività di Ricerca e Sviluppo 2.Fasi dell’attività di R&S 3.Classificazione delle fonti 4.Fonti di finanziamento private 5.Minibond 6.Fondi di venture capital 7.Crowdfunding 8.ITP 2

Europa: obiettivi strategici I 5 obiettivi che l'UE è chiamata a raggiungere entro il Occupazione innalzamento al 75% del tasso di occupazione (per la fascia di età compresa tra i 20 e i 64 anni) 2.R&S aumento degli investimenti in ricerca e sviluppo al 3% del PIL dell'UE 3.Cambiamenti climatici e sostenibilità energetica riduzione delle emissioni di gas serra del 20% (o persino del 30%, se le condizioni lo permettono) rispetto al % del fabbisogno di energia ricavato da fonti rinnovabili aumento del 20% dell'efficienza energetica 4.Istruzione Riduzione dei tassi di abbandono scolastico precoce al di sotto del 10% aumento al 40% dei 30-34enni con un'istruzione universitaria 5.Lotta alla povertà e all'emarginazione almeno 20 milioni di persone a rischio o in situazione di povertà ed emarginazione in meno

Definizione di Attività di Ricerca e Sviluppo 4 Il Manuale di Frascati (2002) e il Manuale di Oslo (2005) dell’OCSE contengono le indicazioni metodologiche per la classificazione delle attività innovative. L’attività di Ricerca & Sviluppo viene suddivisa in tre fasi: 1.Ricerca fondamentale o di base: attività sperimentale o teorica intrapresa primariamente per acquisire nuove conoscenze sulle leggi che regolano fenomeni e fatti osservabili, senza la previsione di una sua particolare applicazione; può essere: Libera: svolta senza un obiettivo preordinato, a partire dall’iniziativa e dalle proposte degli stessi ricercatori (curiosity driven); Strategica: svolta in settori di attività predeterminati (mission oriented). 2.Ricerca applicata: attività di indagine originale intrapresa per acquisire nuove conoscenze, ma diretta primariamente a uno scopo pratico specifico (ricerca industriale: nuovi prodotti, processi produttivi o servizi ); 3.Sviluppo sperimentale: attività sistematica, basata su conoscenze preesistenti, ottenute dalla ricerca e dall’esperienza pratica, finalizzata a realizzare nuovi e/o migliori prodotti, processi, servizi; costruzione e prova di un prototipo o di un impianto pilota ne sono sovente la fase principale e conclusiva, cui può seguire la fase della dimostrazione (trasferimento tecnologico: miglioramento di prodotti, processi produttivi o servizi esistenti).

Definizione di Attività di Ricerca e Sviluppo 5 In generale l’elemento distintivo della R&S rispetto ad altre attività è la presenza di un apprezzabile livello di novità. Dalla definizione di R&S sono pertanto escluse attività di carattere scientifico e tecnico quali: servizi di documentazione servizi legali per brevetti e licenze attività di manutenzione, standard e calibrazione studi di monitoraggio reverse engineering cure mediche insegnamento Vi sono attività innovative diverse dalla R&S, tali da non generare brevetti, l’OCSE identifica le seguenti “altre attività” che possono consentire di ottenere innovazioni: Design Logistica, ingegnerizzazione, etc. Realizzazione di impianti pilota Marketing dei nuovi prodotti: - Acquisizione di tecnologia scorporata (brevetti) - Acquisizione di tecnologia incorporata (macchinario, etc.)

Classificazione delle fonti 6 Fonti di finanziamento PMI Private Bancarie Non bancarieNon bancarie Mini BondMini BondCrouwdfunding Venture CapitalVenture Capital Pubbliche Nazionali Europee

Fonti di finanziamento private: Orientamento e programmazione 7

Fonti di finanziamento private: La finanziabilità 8

Fonti di finanziamento non bancarie 9 I minibond sono risorse per finanziare la crescita, non la ristrutturazione del debito. Sono stati individuati alcuni parametri di riferimento per verificare – in linea di massima – la sussistenza dei requisiti necessari per valutare l’ipotesi di accedere allo strumento, come ad esempio: tra i 15 e i 150 milioni di euro di fatturato; ebitda > 5%; ros minimo del 2,5%; rapporto debito/patrimonio netto fino a 3 volte; un indice debito/Ebitda di massimo 4 volte oneri finanziari su Ebitda sotto al 35%.

Fonti di finanziamento per le PMI: MINIBOND 10

Le fonti di finanziamento per le PMI: MINIBOND 11

Le fonti di finanziamento per le PMI: MINIBOND 12 Advisor

Minibond: dati mercato 13 Secondo l’ultima analisi (fonte: MinibondItaly.it e Epic Sim) relativa alla prima metà del 2015, sul mercato ExtraMot Pro, piattaforma di Borsa Italiana dedicata alla quotazione degli strumenti di debito e riservata agli investitori professionali, si contano ormai 137 emissioni per un controvalore di 5,2 miliardi di euro. Un’altra novità di rilievo è data dal fatto che tutte le emissioni del primo semestre 2015 hanno avuto un taglio inferiore ai 50 milioni di euro, a dimostrazione che lo strumento sta prendendo piede soprattutto tra le PMI. Proprio quelle che maggiormente oggi hanno difficoltà ad accedere ai prestiti bancari.

Minibond: dati mercato 14 Partendo da questi presupposti, ecco cosa è accaduto nel mercato dei Minibond dalla pubblicazione dell’ultimo Minibond Scorecard Market Trends: Raggiunto il numero di 137 emissioni sul mercato ExtraMOT Pro per un controvalore di poco superiore a 5,2 miliardi di euro; Trend che vede aumentare le emissioni di taglio inferiore a 50 milioni di euro: tutte le nuove emissioni tra Agosto e Ottobre appartengono a questa fascia; Forte incremento del settore Industrial grazie principalmente all’emissione di Industrial Spa; Permane una spiccata concentrazione delle emissioni nelle regioni del Nord Italia. L’identikit aggiornato del Minibond sotto i 50 milioni di euro è il seguente: Taglio medio: 9.2 milioni di euro; Tasso di interesse medio: 5.59%; Maturity media: 5,4 anni.

Le fonti di finanziamento per le PMI: Fondi di Venture Capital 15 Si può constatare che l’impresa innovativa (start–up) prima di accedere al private equity, venture capital compreso, ricorre a due forme di finanziamento informali quali : Insider finance: prevede l’utilizzo di fonti di finanziamento interne tipicamente dell’imprenditore e/o dei suoi familiari; Angel finance: prevede il coinvolgimento dei business angel che sono individui con elevati patrimoni che investono direttamente in imprese ancora di piccole dimensioni ma con elevati potenziali di crescita.

Le fonti di finanziamento per le PMI: Fondi di Venture Capital 16 Ad oggi l’Italia è dietro Spagna ed Ungheria: secondo i dati di Evca (European Private Equity and Venture Capital Association) il nostro Paese è solo in 14° posizione con appena l’1,7% del totale di 3 miliardi e mezzo di fondi investiti nelle neo imprese (investimenti di venture capital nelle start-up) in tutta Europa. negli USA, questo concetto, definito della sua globalità attività di private equity, è distinto, in funzione della tipologia di operatore che pone in essere il finanziamento, tra venture capital e buy out. Alla prima categoria corrispondono due tipologie specifiche di investimenti: Early stage financing, insieme dei finanziamenti (seed financing e start-up financing) a sostegno delle imprese nei primi stadi di vita; Expansion financing, serie di interventi effettuati in imprese già esistenti che necessitano di capitali per consolidare e accelerare la crescita in atto;

Fondi di Venture Capital: La finanziabilità 17

Le fonti di finanziamento per le PMI: Crowdfunding 18 È una forma di raccolta fondi che avviene on line, attraverso una rete di contatti (followers, amici o fan), per sostenere economicamente iniziative in qualsiasi tipo di settore, dall’imprenditoria innovativa alla ricerca scientifica alla social innovation. Il web è la piattaforma digitale Internet che permette l’incontro e la collaborazione dei soggetti coinvolti in un progetto di crowdfunding. Le piattaforme di crowdfunding sono di fatto siti web che facilitano l’incontro tra la domanda di finanziamenti da parte di chi promuove dei progetti e l’offerta di denaro da parte degli utenti. Il crowdfunding, che racchiude in sé i concetti di folla (crowd) e finanziamento (funding), ha in realtà un significato ben più profondo che per certi versi può essere sintetizzato come una reinterpretazione della raccolta fondi nell’era digitale.

Le fonti di finanziamento per le PMI: Crowdfunding 19 Il modello prevalente resta quindi il reward-based, scelto da quasi il 50% delle piattaforme attuali, che insieme al donation-based, attualmente coprono più dell’80% del mercato. Modello Donation based Reward basedLending basedEquity basedIbride Tipologia di finanziamento Donazione semplice Finanziamento con ricompensa Prestito Investimento di equity misto Obiettivo dei fondatori Raccolta fondi per iniziativa sociale/evento una tantum Finanziamento di progetto/iniziativ a/prodotto Capitali in prestito con tassi d’interesse ridotto Raccolta di seed money per progetto imprenditoriale Tutti i precedenti Obiettivo dei sostenitori Motivazioni intrinseche (sensibilità/inter esse per l’iniziativa) Motivazioni estrinseche (ricompensa tangibile) Motivazioni estrinseche (finanziarie) e intrinseche Motivazioni estrinseche (profitto sull’investimento effettuato) Motivazioni estrinseche e intrinseche piattaforme

Le fonti di finanziamento per le PMI: Crowdfunding 20 Nel nostro Paese il valore complessivo dei progetti finanziati attraverso le piattaforme supera i 30 milioni di euro. Un valore ancora limitato se confrontato con le cifre globali: secondo i dati Massolution, a livello mondiale sono stati raccolti attraverso piattaforme di crowdfunding oltre 5 miliardi di dollari solo nel I progetti ricevuti dalle piattaforme italiane sono oltre 50mila, di cui circa 1/3 vengono pubblicati e tra questi circa il 35% in media viene realmente finanziato. Andando nello specifico delle diverse tipologie di finanziamento, grande successo dimostrano nel nostro Paese le piattaforme lending-based, che propongono una modalità di raccolta fondi basata su microprestiti tra privati a tassi più che agevolati, e grande fermento si registra rispetto all’equity-based crowdfunding, sul quale il nostro Paese ha un ruolo di primo piano anche a livello internazionale, essendo stato il primo Paese in Europa a regolamentarne il modello, con il Decreto Crescita 2.0, che ha delegato la Consob ad adottare le relative disposizioni di attuazione. Ben 9 piattaforme in fase di lancio afferiscono a questa tipologia.

Pianificare e gestire l’attività di R&S 21 Sulla base di quanto previsto dal piano industriale aziendale, in questa fase si prevede individuare le misure agevolative più adatte al sostegno dei progetti di sviluppo imprenditoriale anche attraverso linee di finanziamento dedicate e in sinergia con le strutture universitarie collegate; Questa fase prevede un'assistenza periodica durante lo svolgimento del progetto di sviluppo imprenditoriale scelto; Prevede per conto dell'impresa beneficiaria dell'agevolazione, la stesura di una relazione finale, contenente la descrizione dettagliata delle attività progettuali svolte, le risorse coinvolte, le finalità, il quadro delle spese sostenute e degli obiettivi da raggiungere secondo quanto previsto dalla normativa vigente.

Indagine sulle imprese eccellenti 22 Il MISE ha definito «impresa eccellente» le imprese che sono in possesso di almeno due dei seguenti tre requisiti: 1.Avere realizzato nel triennio spese in R&S; 2.Avere un discreto livello di managerialità (presenza di almeno tre manager/quadri); 3.Avere realizzato nel 2014 o programmato per il 2015 investimenti innovativi. Nel campione sono state selezionate imprese, aventi un fatturato tra 2,5 e 50 mln.

Indagine sulle imprese eccellenti 23 Fonte: Indagine MISE, maggio 2015 Graf. 1 – Grado di conoscenza e di utilizzo delle recenti misure di politica industriale (Valori %) Graf. 2 – Principali fonti di finanziamento degli investimenti (Valori %)

Indagine sulle imprese eccellenti 24 Fonte: Indagine MISE, maggio 2015 Graf. 3 – Fonti pubbliche per finanziare il processo di investimenti (Valori %) Graf. 4 – Principali finalità innovazioni di processo (Valori %)

Indagine sulle imprese eccellenti 25 Graf. 5 – Imprese che hanno ricevute un supporto pubblico per le proprie attività di innovazione (Valori %) Graf. 6 – Principali fonti all’innovazione (Valori %) Fonte: Indagine MISE, maggio 2015

Indagine sulle imprese eccellenti 26 Graf. 7 – Principali ostacoli all’attività di innovazione (Valori %) Fonte: Indagine MISE, maggio 2015